Scuola di Polizia

Ricordate negli anni ottanta la serie di film dedicati a Scuola di polizia? Oggi per la rubrica Cartoni Animati Story ci occupiamo del cartone animato prodotto dalla Warner Bros e Ruby Spears Production nel lontano 1988.

La serie animata, composta da 64 episodi, viene ambientata tra il quarto ed il quinto film della saga. Protagonisti come sempre sono gli agenti di polizia più amati e simpatici della tv, Mahoney, il moretto coraggioso, amante e amato dalle donne ma molto indisciplinato, tanto odiato dal Capitano Harris, con lui anche il mitico forzuto di Hightower, ed il compagno di pattuglia di Mahoney, il fantastico Larvell Jones ventriloquo e bravo nelle arti marziali.

Insieme a loro, a dar battaglia alla criminalità, c’è Zed, il pazzo del gruppo, che quando parla si capisce poco e collega di pattuglia di Sweetchuck, il piccoletto moro, basso e occhialuto, buono di cuore ma tonto e poco coraggioso.

Reunion su Italia 1

Questa notte ed ogni domenica, alle 4.50 del mattino su Italia 1 va in onda la serie tv prodotta dalla Warner Bros, ideato nel 2005 da Jon Harmon Feldman e Sara Goodman intitolato Reunion.

Protagonisti sono un gruppo di ragazzi di New York e la loro storia dal giorno del diploma, avvenuto nel 1986, fino al 2006. La serie si apre con il funerale di uno di loro (non si sa chi) ed ogni episodio mette in evidenzia un fatto importante accaduto ad ognuno di loro, accompagnato da una canzone famosa del periodo.

Speedy Gonzales

Oggi per cartoni animati story parleremo del cartone animato Speedy Gonzales della serie Looney Tunes, nato nel 1953 e prodotto dalla Warner Bros.

Al suo debutto del 1953, Speedy era un topino leggermente differente da quello che siamo abituati a vedere in tv, il topolino più veloce del Messico era ,agro, con un dente dorato e molto divertente. Poi nel 1955 Friz Freleng e Hawley Pratt lo modificarono, facendolo diventare il topino più in carne.

Arriba! Arriba! Ándale! Ándale! Questo è il suo grido di battaglia, conosciuto in tutto il mondo, il suo nemico giurato è il Gatto Silvestro, sempre battuto dal topino sia in intelligente che velocità.

Teen Titans da oggi pomeriggio su Italia 1

Da questo pomeriggio alle 17.10 su Italia 1 con la messa in onda dal lunedì al venerdì, arrivano i Teen Titans, il cartone animato che vede come protagonisti un team di adolescenti che lottano per la difesa dell’umanità.

La serie animata, creata da Sam Register, Glen Murakani e prodotta dalla Warner Bros è tratta dal celebre fumetto New Teen Titans degli anni ottanta della DC Comics, disegnato da George Perez e scritto da Marv Wolfman. La serie, poi, è stata mandata in onda per la prima volta nel 2003, con un seguito di 5 stagioni per 65 episodi.

I Teen Titans sono Robin, Cyborg, Beast Boys, Stella Rubia, Corvina e per un breve periodo anche Terra, cinque ragazzi con cinque super poteri, spesso in lite tra di loro e che cercano di difendere la terra dai nuovi cattivi di turno e creature mostruose.

CW: un giovane e rampante canale americano

 Uno dei più giovani network americani The CW television network, meglio conosciuto come CW è nato nella stagione 2006-2007 dalla fusione tra UPN già controllata dalla CBS Corporation e The WB appartenuto alla Warner Bros, emittenti televisive in crisi di audience. Il nome deriva dalle iniziali dei due gruppi che l’hanno costituito C dalla CBS e W dalla Warner.

Curiosa la dichiarazione dal presidente della CBS Leslie Moonves, che alla nascita di CW, scherzando riferì:”Non abbiamo potuto chiamare il nuovo canale WC per ovvi motivi”, nonostante che alcuni dirigenti abbiano definito la sigla “disliked” ovvero sgradevole. “Questa nuova rete offrirà ai telespettatori una programmazione di alta qualità mantenendo un costante impegno verso ogni tipo di pubblico” disse Moonves. “Sarà nettamente superiore alla somma delle sue parti, offrendo eccellenti risultati ai propri inserzionisti, traendo creatività dagli studi di produzione ma cercando spunti anche da altre fonti

Il breve tempo il nuovo canale grazie a produzioni decisamente azzeccate, è riuscito a guadagnare la fiducia del pubblico americano. Il lancio ufficiale è avvenuto il 20 settembre del 2006 con la messa in onda di due ore dedicate a America’s Next Top Model prima stagione, seguito da una “summa” delle produzioni più importanti dei due network originari come Smallville, Gossip Girl, 90210, ora in onda nella nuova edizione e Settimo Cielo, un vero classico molto apprezzato anche in Italia, che ha chiuso i battenti dopo 11 anni.

Italia 7 Gold pensa in grande: acquistati più di 150 film

Novità in casa 7Gold, che dopo aver proficuamente stretto accordi con Warner Bros e con Target Communications “si ritrova” nel palinsesto una nutrita schiera di nuovi film. Si tratta di un contratto di due anni he vede tra gli altri quelli etichettati Metro Goldwyn Mayer

Nessuno verrà trascurato: tra i film che verranno trasmessi troviamo esponenti di tutti i generi: dalla commedia al film drammatico, dal classico film d’avventura al western moderno e quello di altri tempi. Si va poi dai film di guerra ai thriller, e chi più ne ha più ne metta.

Warner Tv: da settembre su Fastweb

Sbarca l’8 settembre su Fastweb, il canale d’intrattenimento televisivo della Warner Bros, ovvero Warner Tv, che andrà ad ampliare il pacchetto offerto via cavo che ha già i sette canali autoprodotti dal nome ONtv, i canali di RaiClick, quello denominato Eventi Calcio e Sport, Cartoon Network, Espn Classic e i due per adulti Area Adulti e Passion Tv.

Il canale sarà on demand, come la maggior parte dei canali della compagnia telefonica, col vantaggio, che i programmi potranno essere visti in qualsiasi momento.

Terminator, da domani su Steel. Galleria fotografica

Fa il suo esordio il 30 agosto, in prima serata su Steel, con un doppio episodio, Terminator: The Sarah Connor Chronicles, serie televisiva coprodotta dalla Fox e dalla Warner Bros.

Per ulteriori informazioni vi rimando al post di Terminator, che scrissi a Luglio, in occasione della sua prima al RomaFictionFest, perché non voglio ripetere concetti già espressi.

Fringe: J.J. Abrams crea la serie erede di X-Files

Come promesso nel post che descriveva le serie Tv che vedremo nella prossima stagione, eccoci a parlare di Fringe, uno dei possibili fenomeni televisivi dell’anno per almeno 3 motivi: il creatore (J.J. Abrams, ideatore di Felicity, Alias e Lost), la somiglianza con una serie cult del passato (X-Files), il costo dell’episodio pilota (10 milioni di dollari), diretto da Alex Graves (produttore esecutivo di The West Wing) in onda il 26 Agosto.

Il cast: tanti i nomi che sono stati fatti e poi smentiti (tra i quali Tomas Arana e Kei Russell, che ha già lavorato con J.J. Abrams in Felicity). Alla fine la lista è composta da Joshua Jackson (Dawson’s Creek), John Noble (24), Lance Reddick (The Wire), Kirk Acevedo (Oz, The Black Donnelly’s), Mark Valley (Boston Legal) e la protagonista Anna Torv (The secret life of us).

La storia: all’agente dell’FBI Olivia Warren (Anna Torv) vengono assegnati da Phillip Broyles (Lance Reddick), il capo di una divisione speciale Fringe, dei casi inspiegabili o paranormali da risolvere. Per riuscire a trovare il bandolo della matassa, l’agente sarà affiancata dal Dr. Walter Bishop (John Noble), scienziato con problemi di soldi, definito un mix fra il Dr. Frankenstein (geniale e pazzo e per questo rinchiuso per vent’anni in un centro di salute mentale) e Einstein (quoziente intellettivo di 190) e il figlio Peter (Joshua Jackson), un giovane che non ha un gran legame con il padre. Intorno a loro ruoteranno tutte le storie e anche gli altri personaggi della serie, come gli agenti dell’FBI John Scott (Mark Valley) e un altro di cui non si sa ancora il nome (Kirk Acevedo), l’assistente federale Astrid (Jesika Nicole) e una veterana della Prometheus Corp. , Nina Cord (Blair Brown),

Sul Doppiaggio – 6 – Dall’embargo alla guerra

Con l’embargo, i doppiatori, che si sono già abituati alla comoda attività del doppiaggio, tremano all’idea di dover ricominciare la vita del girovago attore teatrale e rinunciare ad un guadagno sicuro e consistente.

Durante l’embargo, in soccorso delle poche società di doppiaggio operanti tutte a Roma, arrivano le pellicole di produzione italiana ugualmente da doppiare per la presenza sempre più consistente di attori stranieri, oltre agli italiani che si trovano in difficoltà nel momento di auto-doppiarsi o che sono impossibilitati per altri impegni a partecipare alla post-sincronizzazione.

Un altro aiuto arriva dalle piccole case di produzione italiane che, sempre rimaste in secondo piano rispetto a quelle americane, iniziano a produrre pià film e con i loro soldi allontanano lo spettro della disoccupazione. Dopo un breve periodo di incertezza, le case produttrici come la Columbia, la United Artists, la R.K.O. e la Universal decidono di non aderire più all’embargo concordato con la MGM, la Warner e la Paramount e riprendono ad inviare le loro opere.

L’inchiesta – USA: sciopero degli sceneggiatori. Cioè?

Oggi voglio occuparmi di un argomento molto delicato e interessante per tutti gli amanti di cinema e serie televisive: lo sciopero degli sceneggiatori negli Stati Uniti. La protesta, iniziata i primi giorni di Novembre, dopo la scadenza del rinnovo contrattuale che doveva avvenire entro il 31 ottobre, si concretizza nella totale sospensione di qualsiasi scrittura per serie televisive, film e show.

Perché protestano le penne dello show business americano? Dovete sapere che loro ricevono il compenso solo sull’opera prima e la sua messa in onda. Di fatto per le repliche, la vendita in Dvd, lo sfruttamento delle loro opere su Internet e qualsiasi supporto portatile, non fanno entrare nemmeno un verdone nelle loro tasche. Vogliono parte del ricavato di queste categorie.

Cosa comporta uno sciopero del genere? Se la WGA (la Writers Guild of America), l’associazione degli autori dello spettacolo, dovesse continuare, come alcuni ben informati sostengono, fino a Marzo, sicuramente oltre ad aver fatto saltare la premiazione dei Golden Globe, potrebbero far saltare anche la premiazione degli Oscar e questo, a livello di immagine (oltre che economica essendo la seconda manifestazione per importanza pubblicitaria dopo il Superbowl), per il cinema statunitense, sarebbe una delle maggiori perdite di immagine della loro storia. Inoltre uno stop alla produzione costringerebbe le società a licenziare molti lavoratori (la Warner Bros già ha già tagliato 1000 dipendenti)