
Nel primo episodio della nona puntata di Ris Roma, intitolata Il giorno del processo, il capitano Lucia Brancato è sotto scorta in seguito all’attentato perpetrato da Achille Vasto: nel covo di Achille e Lilli Pallavidino vengono rivenute composizioni inquietanti ma nulla che possa portare i Ris al loro nuovo nascondiglio. Bartolomeo Dossena intanto viene lasciato dalla fidanzata Giada, preoccupata e decisa a tornare insieme solamente se lui lascerà l’arma dei carabinieri. Il tenente Daniele Ghirelli (Fabio Troiano) si reca in tribunale insieme a Costanza Moro (Mary Petruolo) per deporre relativamente ad un caso di omicidio che vede come unica indagata la moglie di Vittorio Salvi: in tribunale entra anche lui.
Viene rinvenuto il cadavere di un uomo durante una festa di matrimonio, si tratta di Mauro Ferrante uno degli invitati, che negli ultimi tempi appariva depresso, forse si è trattato di suicidio: viene interrogata la sposa, lei ed Angelo avevano avuto una relazione in passato ma dice di non sapere nulla. Il tasso alcoolico dell’uomo era altissimo, ma dall’autopsia si evidenzia che non si è trattato di suicidio, piuttosto ha cercato di difendersi, vi il segno di un anello sulla pelle dell’uomo. Sull’arma del delitto vi sono tracce di fibra di cotone, forse un tovagliolo, vengono analizzati tutti i tovaglioli presenti nel ristorante.
In aula in tribunale intanto Ghirelli termina la sua deposizione ma all’improvviso Vittorio impugna la pistola proclamando l’innocenza della moglie e chiedendo il riesame della sua posizione: al Ris si organizza un’irruzione per portare tutti in salvo. Ghirelli interviene dicendo che al Ris possono provare a riesaminare le prove per dimostrare l’innocenza della donna: l’uomo gli crede e fa uscire tutti dal tribunale, tranne Costanza e Ghirelli. La situazione è pesante, Salvi concede solo un’ora prima di uccidere tutti gli ostaggi ma Lucia è convinta di poter analizzare le prove in tempo. Analizzando il telefonino della moglie vengono scoperte le impronte dell’amministratore del condominio, è lui l’assassino!