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Ris Roma riassunto ottava puntata

Nel primo episodio dell’ottava puntata della serie tv Ris Roma, intitolata Mi faccia il piacere, in un dirupo viene rinvenuto un piede in stato di decomposizione da un anziano intento a smaltire illegalmente dei rifiuti: in centrale vengono anche portati un giubbotto ed una ciocca di capelli, potrebbero appartenere a Lilli Pallavidino, vista da una donna buttarsi nel Tevere. Ma fino a quando il cadavere non verrà ritrovato non vi è nessuna certezza. Costanza Moro (Mary Petruolo) e il tenente Flavia Ayroldi (Jun Ichikawa) si recano sul posto dove è stato rinvenuto il piede, iniziano le indagini: trovano il cadavere ma manca la testa.

Il cadavere presenta delle cicatrici ed ha un anello ad un dito, ma di chi potrebbe essere? In centrale arriva una donna il cui marito, Marcello Vitale, un collezionista di armi, scomparso da tempo: interrogata la moglie rivela che il marito riceveva sempre chiamate strane ed era molto nervoso. In seguito alle indagini si scopre che molte delle chiamate arrivavano da un cellulare intestato ad un morto. I rifiuti tossici scaricati nel dirupo appartengono ad una conceria, interrogato lo scaricatore, rivela di lavorare per una ditta: intanto a casa di Vitale Lucia Brancato scopre uno studio segreto celato dietro ad una parete.

Flavia, Costanza e Ghirelli decidono di andare alla ricerca della testa del cadavere rinvenuto, forse nascosta da un tasso: effettivamente Costanza trova la testa del cadavere proprio all’interno della tana del tasso. Si tratta di un avvocato, tale Egidio Fossi, che si scopre essere il legale di Achille Vasto, ex poliziotto condannato per omicidio: l’uccisione è avvenuta ad opera di Lilli e Achille Vasto, tanto che la stessa Lilli chiamo quest’ultimo per avvertirlo del ritrovamento del cadavere.

Intanto nella stanza di Vitale, Bartolomeo trova pezzi di un mirino, un modello americano con il quale è possibile centrare un bersaglio ad oltre un km di distanza ed Emiliano rinviene sangue con cellule tumorale. L’ultimo cliente di Vitale, Franco Lo Giudice, era malato, forse si è trattata di una compravendita andata a male: Franco interrogato rivela che Vitale voleva a tutti i costi un fucile ma che lui non glielo ha fornito. Il cadavere di Marcello Vitale viene rinvenuto fuori dalla sua abitazione, messo alle strette Franco Lo Giudice rivela di avergli procurato il fucile ma di non averlo ucciso.

Emiliano Cecchi (Primo Reggiani), Flavia e il tenente Ghirelli (Fabio Troiano) analizzando il cadavere di Egidio Fossi scoprono una traccia di impronta, è quella di Vasto: non ci sono dubbi, ha ucciso il suo avvocato. Nel secondo episodio intitolato Fuoco dal cielo, una società fotografica è in crisi economica, i soci sono furiosi e nel corso di una colluttazione con il presidente, questi viene ucciso con un taglierino. Lucia analizza l’agenda di Fossi in ogni minimo dettaglio per trovare un indizio: nel suo computer Ghirelli scopre un software protetto, con all’interno delle fotografie di Vasto.

Giunti in azienda Lucia e il tenente Fabrizio Sassu (Giuseppe Lo Console) ricostruiscono i fatti, i rappresentanti sindacali hanno trattenuto nell’ufficio il presidente Donatelli, uccidendolo: ma chi l’ha fatto ha lasciato traccia di inchiostro sul tagliacarte. Mentre Lucia è fuori dal Tribunale interrogando il giudice Bramante che ha condannato Vasto, il giudice viene ucciso con un colpo di fucile ad alta precisione. Il prossimo obiettivo potrebbe essere la stessa Lucia.

Nell’ufficio di Donatelli si fa avanti un dipendente, dice di aver preso lui il tagliacarte ma di non averlo ucciso. Il proiettile che ha ucciso Bramante è stato sparato da molto lontano, solo il primo ha colpito la persona, il secondo deve aver colpito qualcosa: infatti viene rinvenuto in una aiuola. Il proiettile contiene le iniziali di Achille Vasto, vengono effettuati i rilievi balistici ad opera di Ghirelli, per stabilire da dove è partito il colpo: Vasto deve aver sparato da una finestra di fronte al tribunale, molto lontana, forse lo stesso fucile venduto a Vitale. Ma è chiaro che Vasto deve aver avuto un complice.

Il cadavere di Donatelli viene analizzato, al suo interno vengono riscontate tracce di sostanze chimiche, qualcuno lo stava avvelenando, ma anche tracce biologiche, forse aveva una amante: da un video trovato nella sua posta elettronica Ghirelli ed Emiliano scoprono che Donatelli era ricattato da una donna. La moglie di Donatelli sapeva della relazione del marito, non è stata lei a ricattarlo ed ucciderlo: la posizione dell’amministratrice delegata invece si infittisce, era lei l’amante di Donatelli ed era lei che gli avvelenava il caffè. Interrogata la stessa rivela che il presidente aveva scoperto che la donna aveva falsificato i bilanci: lui aveva minacciato di denunciarla e la donna ha iniziato a covare sentimenti di vendetta.

Lucia viene posta sotto protezione per la sua sicurezza: tra lei e Bartolomeo sta nascendo qualcosa. Ghirelli apre l’hardisk segreto dell’avvocato Fossi: vi è una foto di Vasto insieme a Lilli Pallavidino, i due sono complici. Zecchino orefice e falsario, noto alle forze dell’ordine, è colui che ha insegnato ad incidere i proiettili a Vasto, forse i due sono ancora in contatto: il falsario Zecchino viene catturato dopo un inseguimento, messo alle strette rivela dove si nascondono Vasto e Lilli.

I RIS si precipitano nel sotterraneo di un palazzo ma della coppia nessuna traccia: alla parete vi è un pannello con molte fotografie di Lucia. Per scoprire se Lilli e Vasto verranno arrestati, non ci resta che seguire la prossima puntata di Ris Roma, in onda giovedì prossimo ore 21.10 su Canale 5.

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