Radiotelevisione Svizzera: 50 anni di grandi successi

 I più ricorderanno come nei primi anni di vita dell’emittenza privata in Italia, con la possibilità di ricezione dei canali in Uhf, si potesse ricevere in diverse aree geografiche due storiche emittenti estere: Tele Capodistria e la Radiotelevisione Svizzera in lingua italiana RTSI. Nata nel 1961 (la radio negli anni 30), la televisione Svizzera con sede a Lugano-Besso, vide la luce nell’insolita struttura di un ex-deposito di tram, proprio un vecchio autobus veniva utilizzato come regia mobile per le riprese in esterna, successivamente vennero realizzati nuovi studi adiacenti a quelli della radio nel quartiere di Besso.

Nel settembre del 1970, quasi dieci anni prima della Rai, vennero trasmessi i programmi a colori, con dirette da alcune importanti manifestazioni locali come i Mondiali di hockey a Ginevra e il Galà Unicef di Losanna. Molti popolari personaggi della tv nostrana hanno unito il loro nome alla storia della Radiotelevisione Svizzera in lingua italiana, come Enzo Tortora, Corrado, Mina, in seguito anche Gerry Scotti ed Enzo Iacchetti.

Oltre ai tre canali radiofonici la RTSI dispone di tre canali televisivi: TSI1, TSI2 e HD Suisse che trasmette in alta definizione. Dal 24 luglio 2006 le trasmissioni vengono diffuse sul solo digitale terrestre con conseguente spegnimento dell’analogico e relativo primato nel territorio svizzero del Canton Ticino, in fatto di emissioni in qualità digitale.

The Panic Room: benvenuti nella stanza del panico

 Se conoscete l’omonimo film interpretato da Jodie Foster, saprete già di cosa stiamo parlando. The Panic Room è un format inglese andato in onda per sei puntate su BBC3 nell’aprile del 2007. Scopo della trasmissione a metà tra lo scientifico e lo spettacolare, guarire in tre giorni un gruppo di persone, tre a puntata, dalle loro fobie, grazie appunto a una “stanza del panico” dove i pazienti attraverso effetti luminosi, foto e soggetti reali (rane, topi, ragni) vengono posti di fronte al loro “ostacolo emotivo” nel tentativo di superarlo.

Protagonisti due psicologi: la dottoressa Lucy Atcheson e il dottor Felix Economakis, ideatori del programma, fra le tecniche utilizzate la terapia comportamentale cognitiva e l’ipnosi: “Il mio modo di trattare le fobie attraverso la Cognitive Behaviour Therapy ha avuto un grande successo, il fine ultimo è condurre i soggetti fuori dalla sfera irrazionale e riportarli nel razionale” ha affermato la Atcheson, mentre il collega Economakis ha dichiarato: “Quando si tratta di fobie io adotto l’ipnosi, essa permette di tranquillizzare i fobici e fa in modo che guardino da un punto di vista migliore quello che loro ritengono essere un ostacolo. In effetti l’oggetto del loro timore non è un pericolo e non ha alcuna intenzione di ucciderli. La panic room è un ottimo trattamento per le fobie. Ci consente di classificare il livello di paure nei soggetti fobici, in modo da poterle affrontare in maniera concreta in un ambiente controllato e sicuro.

Rai Storia, da oggi un nuovo canale di Rai Educational su satellite e DTT

Da oggi arriva sul Digitale Terrestre (al posto di Rai Edu 1), su Sky (canale 806) e pure in diretta web-streaming (sul portare www.rai.tv), Rai Storia, la risposta della Rai ad History Channel, che prende il posto di Rai Edu 2.

A curare il palinsesto ci sarà l’art director de La storia siamo noi, Giuseppe Giannotti, il quale ha scelto di apportare qualche modifica al palinsesto, che ancora una volta prevede una programmazione giornaliera (o addirittura settimanale) a tema.

ReggioTv: informazione e cultura, formula vincente

 Tra le più importanti emittenti del meridione, ReggioTv, nasce il 15 maggio del 1988, denominatore comune tra le strutture esaminate finora in questa rubrica, l’intento d’essere specchio fedele delle realtà politico culturali del territorio, caratteristica da cui neanche ReggioTv si esime.

Il desiderio di voler dare un’informazione libera, fuori da qualsivoglia logica partitocratica, in una Regione da sempre in balia di altri ordinamenti spesso al limite se non oltre la legge, crea all’emittente subito grossi problemi. Lo storico canale 32 su cui ReggioTv trasmette viene spesso disturbato, al punto che, nonostante le sentenze favorevoli del Tar e visto il perdurare dell’inconveniente tecnico, RTV scende in sciopero. La notizia ha un tale impatto sull’informazione locale e nazionale, che lo stesso Governo si interessa della questione e le interferenze finalmente cessano.

L’editore di RTV è Eduardo Lamberti Castronuovo, laureato in Scienze Biologiche, Medicina e Chirurgia e specialista in Reumatologia presso l’Università di Catania. E’ stato presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi e dirige uno fra i più importanti istituti clinici del mezzogiorno d’Italia. E’ vice presidente dell’Associazione degli Industriali della provincia di Reggio Calabria, grazie a lui il palinsesto di RTV ha da sempre avuto come punti di forza l’informazione e la cultura a tutti i livelli a cominciare dal teatro popolare all’opera lirica.

Music Life, un nuovo canale di musica Dance nasce il 2 febbraio

Da lunedì su Sky, inizia la sua programmazione un nuovo canale musicale dedicato a tutti gli appassionati di musica dance e non solo: fra due giorni nasce Music Life.

Della programmazione si conosce ancora ben poco: per ora si sa che il 28 febbrai 2009 andrà in onda in prima serata un nuovo talent show, dal titolo Dance is my life, che verrà proposto anche in fascia pomeridiana dal lunedì al venerdì, che punta a proclamare Il ballerino più bravo d’Italia, attraverso il giudizio di maestri e coreografi internazionali.

Tanti vip sul satellite: perchè?

 Cosa spinge i big della tv a migrare verso lidi satellitari? Prendiamo ad esempio Lorella Cuccarini, l’ex più amata dagli italiani ora definita la nuova stella di Sky, reduce da risultati poco lusinghieri sulle reti Mediaset, si appresta a condurre su Sky Vivo a primavera la versione italiana del format statunitense So you think you can dance? ovvero Vuoi ballare con me? Fra i motivi che l’hanno condotta al grande salto, una certa libertà di movimento come ha spiegato lei stessa di recente a La Repubblica: “Le tv satellitari sono il futuro. Stanno riempiendo spazi che le tv generaliste non curano più. Io ho accettato la proposta di Sky perché mi offre l’opportunità di rimettermi in gioco, cosa che non avveniva più con Rai o Mediaset: facevo buoni ascolti, ma ero prigioniera del mio successo. Con Sky ho fatto un contratto legato a progetto, per essere più libera. I soldi? Non sono tutto, ma a Sky pagano bene“.

C’è da notare che oltre alle ultime controverse performance televisive, la Cuccarini ha dovuto ingoiare lo sgradito rospo della mancata convocazione come cantante al Festival di Sanremo, unita ad un probabile periodo di inattività sulle generaliste, se a questo aggiungete che sul satellite non esiste per ora l’obbligo di audience a tutti i costi, che contraddistingue gli altri canali il gioco è fatto.

Telecinco: la tv dei reality

 Il canale più seguito in Spagna è certamente Telecinco, dal 2002 gestito dalla Grupo Gestevisión Telecinco, società del Gruppo Mediaset. “Nos vemos en Telecinco“, “Ci vediamo su Telecinco“, recita lo slogan dell’emittente che ha come presidente Alejandro Echevarria, mentre Paolo Vasile ricopre il ruolo di direttore generale. La sede si trova a Madrid nel distretto di Fuencarral, la concessionaria della pubblicità è Publiespaña.

Telecinco nasce il 10 marzo del 1989, mentre la prima trasmissione ufficiale è del 3 marzo 1990, con protagonista Miguel Bosé e Victoria Abril, come è facilmente intuibile dal nome e dal successivo assetto societario il canale assume fin da subito le senbianze dell’omonima consorella italiana, rispecchiandone la programmazione e il logo.

Il palinsesto di tipo generalista propone telefilm di successo come Twin Peaks e programmi come Il Pranzo è servito ovvero Entre platos anda el juego, Forum cioè Veredicto, La grande sfida, La batalla de las estrellas, Il gioco delle coppie, ¡Vivan los novios!. Sempre nel 1990 prende il via il notiziario, Entre hoy y mañana poi nel ’97 Informativos.

That’s the question: indovina la domanda!

 Prontezza di riflessi e una buona cultura generale: sono questi i requisiti richiesti per partecipare a That’s The Question, il quiz game show dell’americana NGS, rete notoriamente dedicata ai giochi in genere. Condotto dal baldanzoso Bob Goen, il programma è nato in Europa, in particolare in Olanda, per poi essere proposto anche in Francia, Svizzera e Gran Bretagna dove è condotto da Sarah Cawood.

Perno del quiz, una serie di domande che i due concorrenti devono comporre a mo’ di puzzle, riempiendo gli spazi vuoti, rispondendo a loro volta a una serie di quesiti suggeriti tramite anagrammi, importante la rapidità delle risposte date, alla fine il concorrente più veloce e quindi con la più alta “dote” di tempo a disposizione, passa alla fase finale con la possibilità di vincere tra i 500 e i 5000 dollari.

Il gioco si suddivide in tre manche: nella prima i due partecipanti devono comporre una domanda di cui già conoscono la risposta, ogni volta che rispondono correttamente guadagnano delle lettere che vanno gradualmente a comporre la domanda misteriosa e in più un punto, ogni risposta data contiene alcune delle lettere che costituiscono la domanda da indovinare. I concorrenti si prenotano usando un pulsante, alla fine chi indovina la domanda guadagna un bonus da cinque punti.

Rivoluzione digitale: quali prospettive future?

La rivoluzione digitale è partita inarrestabile, sono ormai lontani i tempi in cui scrivevamo di decoder impolverati e privi d’utilità, un periodo di letargia abbastanza lungo a cui ora è seguita un’impennata di vendita dei preziosi apparecchi, unita a un consistente aumento dell’offerta. Il Terzo Rapporto sulla diffusione del Dtt in Europa, ha rivelato che nel nostro Paese sono 6,6 milioni (fonte Auditel) le famiglie dotate di un ricevitore Dtt. Di queste, 4,7 milioni ricevono i canali Dtt pay (Mediaset Premium e La7 Carta+), per una spesa totale stimata in 460 milioni di euro, considerando l’intera offerta nazionale digitale, satellite compreso, questa raggiunge il 53% della popolazione, superando i canali analogici, fermi al 47%.

I fatti parlano da soli il digitale terrestre avrebbe superato Sky, mentre il satellite, unito al digitale è di fatto superiore alla tv tradizionale, un’anticipazione degli scenari futuri sempre più legati a due logiche fondamentali: la qualità del prodotto collegata all’offerta a pagamento. Con il switch off nazionale che si avvicina le famiglie che migreranno dall’analogico al Dtt saranno 7,4 milioni a fine 2009, 16,7 milioni nel 2010, 19,8 milioni nel 2011, fino al 2012. Un bacino d’utenza enorme, a cui le grandi Aziende televisive offriranno un ampia gamma di prodotti free ma soprattutto una ben più appetitosa portata di canali pay.

Già ora la notevole diffusione del digitale terrestre è dovuta esclusivamente alla presenza dei canali sportivi e d’intrattenimento di Mediaset, servizi a pagamento, mentre quelli di libero accesso sono solo 28, oltretutto con le nuove formule di abbonamento l’Azienda di Cologno Monzese punta a una maggiore fidelizzazione del cliente, in attesa di aumentare ancora il numero dei canali pay.

Telecolor: 30 anni di storia siciliana

 TCI ovvero Telecolor International Catania, storica emittente siciliana deve il proprio nome alla non indiferrente peculiarità d’essere stata la prima tv privata a trasmettere a colori. Nata il 26 ottobre 1976 da una costola di TVE Teletna, le trasmissioni iniziarono ufficialmente il 23 dicembre del 1976 sul canale 47.

Nei suoi 34 anni di vita, costellati da momenti convulsi e delicati, ha ospitato noti personaggi televisivi o destinati a diventarlo e trasmissioni entrate nella storia della tv italiana come Il Pomofiore, condotto da Gianni Creati e ispirato al format scritto per Antenna 3 Lombardia da Enzo Tortora e Lucio Flauto e Domenica alla grande, che vedrà alla conduzione prima Michele Del Vecchio, poi Memo Remigi.

In quegli anni hanno il primo approccio con il mondo televisivo nomi come Carmen Russo, Maria Rita Viaggi, Patrizia Pellegrino, Patrizia Rossetti. La domenica alle 23.30 era il momento del seguitissimo Sfoglia la Margherita, il gioco che consentiva agli spettatori di “spogliare” una modella. Intanto con i primi anni ’80 e un successo sempre maggiore di pubblico, Telecolor continua ad ospitare big, come Nunzio Filogamo, Silvio Noto, Gianfranco D’Angelo, Pippo Franco, Gigi Sabani.

TF1 il canale commerciale francese

 Come la maggior parte delle più illustri consorelle nate negli anni ’30, TF1, già Telèvision Francaise 1, nasce come emittente radiofonica, era il 13 febbraio 1935, si chiamava Radio PTT-Vision, poi Télévision Française, La première chaîne de la RTF, a seguire La première chaîne de l’ORTF fino al 1974. Per trovare la più familiare sigla TF1 dovremo aspettare fino al 1975, l’acronimo fu successivamente adottato per evitare che si facesse confusione con France Télévisions.

Nel 1987, l’allora primo ministro Jacques Chirac decide che una rete televisiva andava privatizzata, la scelta ricade su TF1 in quanto FR3 è regionale e Antenne 2, essendo la più seguita andava preservata da eventuali mire commerciali. Nel 1987 TF1 viene venduta. Dal 1991 è la rete tv più seguita in Francia, oltre ad essere la più grande d’Europa, con uno share medio del 27%. L’emittente transalpina è controllata dal TF1 Group la cui quota di maggioranza è del francese Bouygues proprietario di Sportitalia e Eurosport. Insieme a France Télévisions, TF1 co-gestisce il canale allnews France 24, la sede è a Boulogne-Billancourt nei pressi di Parigi.

La batalla de los coros: sfida a colpi di ugole

 Canta che ti passa! All’antico modo di dire pare ispirarsi La batalla de los coros programma della spagnola Cuatro in onda ogni mercoledì alle 22.30 a partire dallo scorso 7 gennaio per un totale di sei puntate. Un po’ X Factor un po’ Amici è un adattamento dell’americano Clash of the Choirs, format che in passato ha riscosso un buon successo in madre patria e ripreso anche in Svezia e Danimarca.

Cinque i cantanti protagonisti Lolita, Martha Sanchez, Soraya, Mikel Erentxnun e Manu Tenorio, scelti tra gli emergenti della scena musicale spagnola e altrettanti cori composti da venti persone che in un misto di assoli, balletti e intrecci vocali vari dovranno dimostrare al pubblico che li gradirà attraverso il televoto d’essere all’altezza della situazione, per arrivare poi alla vincita finale di 60.000 euro che, badate bene, sarà devoluta in beneficenza.

La Rai presenta le fiction primaverili, in arrivo: Pinocchio, Bakhita, Butta la luna 2, David Copperfield, Pane e Libertà, Il commissario Vivaldi

La Rai, dopo aver vinto la sfida autunnale degli ascolti (nove titoli su dieci nella top ten di quelle più viste dal pubblico), ha presentato le fiction che ci terranno compagnia questa primavera. Tra i titoli in programmazione ci sono David Copperfield, Pinocchio, Pane e libertà, Mio figlio, altre storie del commissario Vivaldi, Butta la luna 2 e Bakhita.

Andiamo brevemente a scoprirle insieme, iniziando da David Copperfield, la miniserie in due puntate di Ambrogio Lo Giudice: la storia è interpretata da Giogio Pasotti, Maya Sansa e Gian Marco Tognazzi ed è liberamente tratta dal romanzo di Charles Dickens.

Un altro prodotto in due puntate è Pinocchio, la fiction, diretta da Alberto Sironi, basata sul romanzo di Carlo Collodi, che ha un cast d’eccezione formato da Bob Hoskins, Robbie Kay, Luciana Littizzetto, Margherita Buy, Violante Placido e Alessandro Gassman.

Romauno: la vedi la vivi la usi

 Romauno nasce nel dicembre del 2003 con l’intento di divenire in breve tempo una vera è propria city tv. Il progetto davvero ambizioso prevede, come in un primo momento avviene, che oltre a una serie di programmi e finestre informative sulla realtà romana, 20 cronisti in motorino e dotati di videocamere percorressero le vie della città alla caccia di notizie di prima mano.

L’idea avviata dall’editore Manlio Cerroni era di rendere l’emittente “la tv dei romani“, obiettivo sicuramente centrato. Nel 2007 prende il via la partership con Primocanale, una delle più importanti tv liguri di cui abbiamo già parlato, il cui editore Maurizio Rossi divenuto vicepresidente nonchè direttore editoriale di Romauno, di fatto ne pilota il rilancio.

L’emittente trasmette sul canale 31 ma anche sull’ 860 di Sky e di recente ha dato il via a una web tv, dove è possibile seguire la regolare programmazione oltre a un’ampia area informativa dedicata ai fatti relativi all’area della Capitale, inoltre si può interagire con blog, forum e sondaggi partecipando attivamente alla costruzione quotidiana del prodotto televisivo.