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Tanti vip sul satellite: perchè?

 Cosa spinge i big della tv a migrare verso lidi satellitari? Prendiamo ad esempio Lorella Cuccarini, l’ex più amata dagli italiani ora definita la nuova stella di Sky, reduce da risultati poco lusinghieri sulle reti Mediaset, si appresta a condurre su Sky Vivo a primavera la versione italiana del format statunitense So you think you can dance? ovvero Vuoi ballare con me? Fra i motivi che l’hanno condotta al grande salto, una certa libertà di movimento come ha spiegato lei stessa di recente a La Repubblica: “Le tv satellitari sono il futuro. Stanno riempiendo spazi che le tv generaliste non curano più. Io ho accettato la proposta di Sky perché mi offre l’opportunità di rimettermi in gioco, cosa che non avveniva più con Rai o Mediaset: facevo buoni ascolti, ma ero prigioniera del mio successo. Con Sky ho fatto un contratto legato a progetto, per essere più libera. I soldi? Non sono tutto, ma a Sky pagano bene“.

C’è da notare che oltre alle ultime controverse performance televisive, la Cuccarini ha dovuto ingoiare lo sgradito rospo della mancata convocazione come cantante al Festival di Sanremo, unita ad un probabile periodo di inattività sulle generaliste, se a questo aggiungete che sul satellite non esiste per ora l’obbligo di audience a tutti i costi, che contraddistingue gli altri canali il gioco è fatto.

Altro discorso per Fiorello, lo showman siciliano viaggia sul filo di un successo strepitoso, ma patisce la mancanza di idee della tv tradizionale, in più di un’occasione accusata d’essere vecchia e ripetitiva. Per lui è prevista sempre su Sky Vivo la messa in onda di un nuovo spettacolo che dovrebbe andare in scena a Roma per la primavera dal Palatenda da 2.500 posti in piazzale Clodio, lo stesso luogo in cui Roberto Benigni, ha recitato il suo TuttoDante. Da lì Fiorello dovrebbe andare in scena tre giorni a settimana, per circa due mesi e mezzo, mentre la ripresa televisiva dovrebbe partire dal primo aprile. Non sarebbe la prima volta che Fiorello sbanca l’auditel satellitare: già con la perforamace televisiva di Viva Radio 2 su Raisat Extra, aveva avuto riscontri più che lusinghieri: una cosa è certa, il suo passaggio alla corte di Murdoch, è indicativo di come molti artisti patiscano le logiche che guidano la televisione di oggi, un po’ troppo asservita alle leggi del Dio auditel.

Proprio questa motivazione potrebbe spingere anche Adriano Celentano ad approdare su Sky, voci sempre più insistenti lo vorrebbero vicino ad un accordo con la rete satellitare, che avrebbe avviato la campagna acquisti per rendere più appetibile la propria offerta in vista del probabile calo di abbonati a seguito del tanto discusso innalzamento dell’Iva (dal 10 al 20%), oltre alla paventata e ormai ufficiale nascita a giugno di Tivu Sat piattaforma satellitare free su cui andranno a collocarsi i canali Rai, Mediaset e La 7 che di fatto potrebbero abbandonare Sky. Intanto pare ormai definitivo l’arrivo sul satellite anche di Afef alla conduzione di un programma da febbraio su Lei il nuovo canale Digicast.

E Mediaset cosa pensa della trasmigrazione di anime verso il satellite? Secca la risposta del presidente Fedele Confalonieri: “Non esageriamo: Sky è diventata la più bella tv? Ha la forza della quantità, ha 100-150 canali. Ma alla fine gli ascolti li fanno innanzitutto con i nostri tre canali generalisti e con i tre della Rai”.

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