Lo sguardo segnato di Bruce mi cade addosso come un macigno. Mentre si siede di fronte a me, ho una sensazione strana: sembra che la sua corporatura esile nasconda un misterioso peso, che è costretto a trascinarsi dietro senza la minima speranza di potersene liberare.
Il suo eloquio è fluente, e il suo argomentare trasmette una richiesta di aiuto, anche se ancora non riesco ad afferrarne la profondità e l’intimo significato. La lotta contro le cose che odiamo di noi stessi è sempre causa di sofferenza, non si raggiunge alcuna soluzione tagliando o ferendo una parte di noi che non ci piace.
La lotta titanica contro l’ambiguità e la doppiezza di molti degli aspetti della personalità disarma le persone già in preda del burrascoso mare dei conflitti, e peggiora, se possibile, situazioni di partenza già critiche.