Carabinieri: la settima stagione su Canale 5

Crisi del settimo anno per la fiction Mediaset Carabinieri? Immaginiamo di no, ma forse per scongiurare ogni possibile eventualità di un calo di gradimento, comunque avvertito nelle ultime edizioni, gli autori, Raffaele Mertes che ne è anche il regista, Giandomenico Trillo e Alessandro Cane, hanno deciso di rinnovare il set e buona parte del cast.

Prevista per l’autunno scorso, la serie tornata solo ieri sera sugli schermi di Canale 5 in doppio appuntamento, per 14 puntate inedite, presenta delle interessanti innovazioni, innanzitutto l’ambientazione: non più Città di Pieve in Umbria, ma la nuova caserma di Montepulciano in Toscana, ricostruita nella Fortezza Medicea, risalente al 1500, poi come si diceva, il nutrito gruppo di attori (28), degno di una caserma vera, che col passare degli anni ha visto andare e venire interpreti o presunti tali, come alcuni ex concorrenti del Grande Fratello.

Da questa edizione non c’è più Gioia Capello (Martina Colombari), reduce dall’affettuosa amicizia con il vicecomandante Giacomo Contini (Walter Nudo), che risulta nell’elenco dei confermati e sa che presto diverrà padre di un figlio avuto da Paola (Valentina Pace). Tra coloro che hanno abbandonato questa settima stagione c’è anche Pippo (Dario Vergassola), Mira (Alexandra Dinu), Tina (Katia Beni), mentre dei protagonisti in divisa hanno fatto le valigie Barbara Fulci (Ines Nobili), Marco Tosi (Luca Argentero), Gabriele Vici (Marco Iannone) e Vittorio Bordi (Vincenzo Crocitti).

Vincent: l’ennesima serie investigativa

Vincent Gallagher è un poliziotto, ora in pensione, che gestisce una società investigativa. La sua vita non è delle migliori: sovrappeso, dedizione totale al lavoro, moglie che lo abbandona per un altro, vari malanni, eppure lui, noncurante dei problemi che ha, accetta sempre nuovi casi da risolvere e casualmente tutti ricordano a tratti la sua esistenza.

I casi, che affronta Vincent, creata nel 2005 dalla Granada Television e trasmessa la prima volta in Inghilterra sul canale ITV, spaziano dall’adulterio del primo episodio (quello che ho guardato per voi) agli omicidi, da indagini circa possibile denaro sporco a semplici pedinamenti.

La serie, appare sin dall’inizio molto ben curata, ma altrettanto lenta nei modi e soft nelle musiche. Lo stile inglese (Wire in the Blood, che io preferisco mille volte), non si fa aspettare: molte parole, poca azione, tutto ovattato e riflessivo.

Beverly Hills 90210: in arrivo un nuovo spin-off

Li avete riconosciuti in foto? Sono i protagonisti di Beverly Hills 90210 in uno dei loro ultimi incontri. Loro, però, potrebbero essere solo uno specchietto per le allodole per i fans di tutto il mondo. Andiamo con ordine.

Ciò di cui vi parlo è una notizia che avrei preferito approfondire più accuratamente per essere esaustivo nei vostri confronti, ma ahimé, da quando è uscita ad oggi non ci sono conferme. Di cosa parlo? Di un possibile secondo spin-off (il primo è Melrose Place) della storica ed inimitabile serie di Beverly Hills 90210.

Il timore di tutti i fans delle dieci stagioni di Beverly hills è ovviamente, che la trovata sia soltanto di tipo commerciale e che il prodotto, data l’assenza molto probabile dei protagonisti originali (a meno che non vengano inseriti come genitori: se così fosse dove finirebbe l’idea di serie per teenager?) e l’assenza, per ora, del creatore Darren Star (ricordo che Aaron Spelling è morto due anni fa), risulti un corpo totalmente estraneo con l’originale.

La Nuova Squadra

La pioggia sul fuoco, e il fuoco rimane acceso. Siringhe conficcate dove non dovrebbero, simbolo delle sconfitte passate, speranza vaga di rivincite future. Un gruppo, una Squadra, compatta mentre fissa un unico punto all’orizzonte, uniti e separati dal loro essere poliziotti e dal loro essere umani, dalle loro debolezze.

Una parola nuova, nel centro di Napoli: Spaccanapoli. Eloquente, quasi onomatopeica, come un lamento violento verso una situazione non più sostenibile, o semplicemente una scialuppa di salvataggio, un salvagente al quale attaccarsi come ultima speranza.

Un organico funzionale, una squadra di Falchi, in tutti i sensi. Poliziotti navigati e motorizzati, Sfrecciano ad altezza uomo nei vicoli di Napoli, molto esperti di strada e meno di burocrazia e procedure, per i Falchi contano i fatti.

La preda puntata dai Falchi è grande, pericolosa, è la Camorra con la C più maiuscola possibile, bisogna stare attenti. I Falchi sono scattanti e motorizzati, nuotano nelle stesse acque in cui nuotano i clan, gli informatori, sono immersi nel nemico fino al collo, forti di un’esperienza che si acquisisce scommettendo sul proprio lavoro, osando , sfruttando le stesse appendici del nemico, i piccoli delinquenti, gli informatori.

Rescue me: nuova serie su Axn

Non deve essere stato facile realizzare una serie tv come Rescue Me (Salvami), da ieri sera in onda alle 21 in doppio appuntamento su Axn (Sky, canale 134). Raccontare la storia dei vigili del fuoco di New York, dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, senza cadere nei luoghi comuni o puntare all’esaltazione più estrema delle loro imprese, degne del nostro più sincero rispetto, deve essere costata non poca fatica agli sceneggiatori David Leary e Peter Tolan.

Alla fine l’ispirazione si è affidata alla fonte disponibile più a buon mercato ma anche di maggior effetto: la realtà nuda e cruda. Ecco quindi venir fuori una serie “drama” dove sono i sentimenti, le passioni ma anche la rabbia dei personaggi e in particolare del protagonista ad essere messe in primo piano.

Rescue Me è un telefilm americano di grande successo, di cui Mediaset acquistò tempo fa i diritti per l’Italia, ma mai trasmesso qui da noi. Ora il canale della Sony Pictures Entertainment, Axn, ha avuto la possibilità di proporre le puntate d’esordio. Negli Stati Uniti di questo tv “drama”, sono già state realizzate quattro stagioni da 13 episodi ciascuna, mentre il canale via cavo Fx, dove la serie va in onda dal 2004, si appresta a trasmettere la quinta di 22 episodi.

Recorder – 11 – Pappa e ciccia

Prendete il cartone animato più famoso degli ultimi vent’anni (la famiglia Simpson), trasformatelo in serie tv (la famiglia Conner) ed otterrete il telefilm padre de I Simpson: Pappa e ciccia, il cui titolo originale è Roseanne.

La Sit-com creata nel 1988 dalla geniale mente di Matt Williams (già sceneggiatore de i Robinson), è andata in onda per nove stagione negli States sul canale ABC, mentre in Italia è andata in onda nel lontano 1990 su Canale5.

Pappa e ciccia è stata vincitrice di innumerevoli Emmy Award e ha ospitato molte Guest stars tra cui: Sharon Stone, Tony Curtis, Leonardo DiCaprio e, l’editore di Playboy Hugh Hefner.

Che fine ha fatto My Name Is Earl?

Ancora una volta Mediaset è protagonista di episodi di mal vessazione, nei confronti di una serie tv che proprio non lo merita. Stiamo parlando di My name is earl, pluridecorato telefilm in patria (negli Stati Uniti ha vinto due Emmy awards), ma che qui in Italia dove è andata in onda la prima stagione (24 episodi), ha dovuto subire gli effetti della cosiddetta dura legge dei palinsesti, con continui spostamenti di orario in fasce antelucane e cambi del giorno di programmazione.

E cosi mentre negli Stati Uniti dal 3 aprile sulla Nbc, riprenderà la terza stagione, iniziata lo scorso settembre con i primi tredici episodi, poi interrotta per lo sciopero degli sceneggiatori, qui da noi non c’è nemmeno l’ombra delle 23 puntate che compongono la season two. Ci sembra di percepire come una sorta di accanimento da parte dell’azienda di Cologno Monzese, che al momento non prevede nemmeno un’anteprima della serie sui canali del digitale terrestre.

E pensare che ci eravamo illusi, con la presentazione dei programmi Mediaset per il 2008, che la serie potesse andare in onda a gennaio ma ormai possiamo solo sperare che venga inserita nella programmazione estiva.

Mystere: serie televisiva… noiosa!

E’ arrivata in Italia, Mystere, la serie televisiva che in Francia ha spopolato, ma che da noi mi auguro non lasci traccia e scompaia al più presto.

Mystere racconta la storia di una studentessa di matematica, di nome Laure, che decide di tornare nel suo paese natale in Provenza, per rivedere la casa della mamma, scomparsa ormai da 15 anni, prima di metterla in vendita. Accade qualcosa che però la tratterrà più del previsto nella città, all’incirca 12 puntate da 50 minuti: al suo arrivo si trovano, in un campo di grano, i famosi cerchi alieni (che ancora oggi non hanno una certa spiegazione), che caso vuole si siano trovati pure il giorno della scomparsa della mamma.

Ora che sapete la storia (che potrete trovar meglio descritta da altre parti, copia pedissequamente dal comunicato stampa, ma senza alcuna critica alla serie, perché mai guardata), vi informo anche sui personaggi e poi passiamo felicemente a stroncare la serie. Oltre a Laure (Toinette Laquière), nella serie troviamo: Xavier (Arnaud Binard), il suo fidanzato avvocato, Guillaume (Patrick Bauchau) il suo papino generale e la moglie Irené (Marisa Berenson), François (Yann Sundberg) il suo fratellastro soldato, con la moglie Erika (Babsie Steger) e il piccolo Lucas (Antoine de Prekel), zia Michèle (Lio) e zio acquisito Paul (Jean-Philippe Ecoffey) e infine, Thierry (Samuel Jouy) lo psicopatico.

Eureka: benvenuti nella cittadina dei geni!

Eureka è una cittadina sconosciuta ai più, abitata totalmente da scienzati o geni, ad eccezione del Marshall Jack Carter (Colin Ferguson) e della figlia adolescente Zoe (Jordan Hinson), che si trasferiscono a viverci, dopo averla scoperta per caso. La popolazione è tecnologicamente avanzatissima e per questa tenuta nascosta dal governo americano, che gli commissiona lavori di massima importanza e segretezza (al centro di tutta la ricerca un manufatto di origine non identificata). L’unico neo di tutti i cervelloni è il fatto di perdersi in un bicchiere d’acqua di fronte a problemi semplicissimi, ed è in questi casi, che Jack passa per l’uomo della provvidenza, diventando a pieno titolo lo sceriffo della città.

I personaggi principali della serie, oltre ai già citati Jack e Zoe, sono: Allison (Salli Richardson), la responsabile del centro ricerca (dalla seconda stagione) e attuale compagna di Jack, nonché ex moglie di Natan (Ed Quinn), l’ex capo della ricerca, Henry (Joe Morton), il meccanico della città, ora anche lui nuovamente lavoratore per il centro (che nella seconda serie ha un ruolo basilare per tutta la storia), il Vicesceriffo Jo Lupo (Erica Cerra), una ragazza che conosce alla perfezione tutte le armi esistenti e le tattiche di guerra e investigazione e Fargo (Neil Grayston), uno degli scienziati di punta del laboratorio.

La novità di questa serie è rappresentata dalla commistione fra i generi commedia (le vite dei cittadini di Eureka, le storie sentimentali dei suoi protagonisti, raccontati con leggerezza e allegria), investigativo (in ogni puntata c’è qualche caso piuttosto particolare da risolvere) e fantascientifico (i casi sono tutti di natura scientifico e il tema principale, che unisce le due serie è il progetto segreto a cui la cittadina sta lavorando), che fanno di Eureka un vero e proprio caso unico e senza precedenti.

24: Jack Bauer torna per salvare gli USA dai terroristi

Jack Bauer è tornato (dopo venti mesi di prigionia in Cina)! Il popolo degli Stati Uniti d’America ha bisogno di lui per sventare l’ennesimo attacco terroristico, stavolta progettato da Abou Fayed, terrorista che, oltre ad avere un conto in sospeso con l’agente del CTU (Unità anti terrorismo) di Los Angeles, vuole mettere in ginocchio l’america con attacchi kamikaze di tutti i tipi.

Per chi non conoscesse Jack Bauer e la serie, faccio un breve passo indietro: 24 è una serie che si sviluppa lungo tutte le ore di una giornata (eccovi spiegato il titolo) e ogni puntata, di quarantacinque minuti l’una (più pubblicità), dura esattamente un’ora. Caratteristiche peculiari della serie sono: l’orologio che scandisce il tempo, il tema della serie (che come vedremo è sempre di tipo terroristico) e il suo protagonista, e infine, gli split screen che dividono in due, tre o più parti lo schermo per permetterci di vedere i fatti che avvengono in contemporanea.

Jack Bauer (Kiefer Sutherland) è un agente del CTU di Los Angeles, dedito al suo Paese a tal punto da: essere più volte pronto a sacrificarsi, subire torture senza rivelare segreti di importanza nazionale, avere un rapporto confidenziale con i presidenti americani, infrangere gli ordini se non pensa che siano corretti, andare incontro alla morte (riuscendo sempre a farla liscia), rischiare la vita dei suoi famigliari.

Vampire High: il peggio è servito

Vampire High, creata da Garry Blye e Mark Shekter, è una serie televisiva, di una sola stagione, composta di 26 puntate, già andata in onda in America nel 2001 e appena arrivata in Italia, con un attimo di ritardo, nel 2008, trasmessa ieri da Sky canale Fantasy.

Ci sarebbe da chiedere, ai dirigenti Sky, dove abbiano trovato il coraggio per acquistare una serie così deludente, sapendo benissimo che non ha lasciato grande traccia nemmeno al di là dell’oceano.

Vampire High, narra le vicende di un gruppo di ragazzi, che studiano a Mansbridge Manor, in una scuola, che di giorno è per persone normali, ma di notte è il più importante edificio d’istruzione per giovani vampiri.

Californication: su Jimmy, sesso e letteratura

Dobbiamo ammetterlo, per noi fan sfegatati di X-Files nonchè profondi estimatori del protagonista, Fox Mulder insieme a Dana Scully, fa un certo effetto vedere l’attore David Duchovny, ricoprire un ruolo del tutto opposto. Si è passati dall’investigatore dell’Fbi, coinvolto anima e corpo nella ricerca della sorella rapita dagli alieni e nel tentativo di scoprire i segreti degli stessi, poco avvezzo ad avventure sentimentali, se non poi con la sua compagna di avventure, ad uno scrittore affetto da sesso compulsivo tal Hank Moody protagonista di Californication.

Il paragone diviene ancora più ovvio, se consideriamo che il doppiatore di Duchovny è Gianni Bersanetti, lo stesso di X-Files. L’impressione che il personaggio di Mulder abbia subito una totale metamorfosi sembra farsi strada e la stessa campagna pubblicitaria, in corso fino la 31 marzo, apparsa sui manifesti e i mezzi pubblici a Milano e Roma, avvalora questa ipotesi: “Da X Files a XXX Files” e “Non ne poteva più di farsela con gli alieni”, allo stesso tempo migliaia di capi intimi femminili, sono stati sparsi sui tram, metro e bus del capoluogo lombardo, (qualcuno afferma anche di Roma, ma noi non li abbiamo visti).

E cosi ieri sera alle 21 abbiamo assistito con piacere alla prima su Jimmy, canale 140 di Sky, di un telefilm che negli Stati Uniti ha fatto scalpore. La serie ideata da Tom Kapinos è stata accompagnata fin dall’inizio dalle polemiche riguardo il titolo, la cui paternità viene rivendicata dallo stesso Kapinos che dice d’essersi ispirato all’adesivo anni ’70, “Don’t Californicate Oregon” e il gruppo rock dei Red Hot Chili Peppers che hanno intitolato Californication un loro album di successo. Certa è l’origine del termine: un neologismo nato dalla fusione tra California e fornicazione.

Sex and the City a Cannes!

Non è ancora ufficiale, ma voci di corridoio (e pure qualcosa di più, visto che la fonte è l’Hollywood reporter), danno per certo che Sex and the City – The movie, aprirà il festival di Cannes.

Il film, che vede, a quattro anni di distanza dall’interruzione del suo successo mondiale televisivo, nuovamente insieme i protagonisti della serie, Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker), Charlotte York (Kristin Davis), Miranda Hobbes (Cynthia Nixon), Samantha Jones (Kim Cattrall), Mr. Big (Chris Noth), uscirà (e questo pare più che certo) in Italia il 30 Maggio 2008.

Della commedia, diretta sempre da Michael Patrick King, si sa ancora poco, continuerà a raccontare le vite delle nostre protagoniste anche nel film, ma non da dove le abbiamo lasciate, bensì, da quattro anni dopo. Per la pellicola, se dovesse andar bene, si parla già di un seguito.

Recorder – 10 – Hazzard

Oggi, nella consueta rubrica dedicata alle serie televisive che hanno fatto la storia, Recorder, vi raccontiamo di Hazzard (The dukes of Hazzard), uno dei telefilm che ha avuto maggior fortuna nella storia della televisione, che ha dato alla luce a due film tv (Hazzard 20 anni dopo e Bo e Luke vanno a Hollywood), due film per il cinema (Hazzard, Dukes of Hazzard: the beginning), tre serie animate e uno spin-off (Enos).

Nato dalla mente di Gy Waldron nel 1979, Hazzard è andata in onda per sette stagioni (145 episodi) sulla CBS e due anni dopo in Italia su Canale5 (e su Italia1 in seguito).

Hazzard è una piccola cittadina della Georgia, dove vivono i Duke, una famiglia storicamente di contrabbandieri, formata da Zio Jesse (Denver Pyle), i nipoti e fratelli Bo (John Schneider) e Luke (Tom Wopat) e la loro cugina Daisy (Catherine Bach). In seguito all’arresto di Bo e Luke, zio Jesse accetta di chiudere ogni tipo di attività illegale (non sempre vero) pur di avere i nipotini liberi. A guastare i piani di legalità del simpatico vecchietto, il suo ex socio Boss Hogg (Sorrell Booke), che vuole togliersi di torno la famiglia Duke per gestire più facilmente i suoi traffici loschi e lo sceriffo e cognato Rosco P. Coltrane (James Best), connivente del paffuto commissario di contea.