Review: Scrubs è finito e l’anno prossimo dice addio!

Si è conclusa su MTV, giovedì sera, la sesta stagione di Scrubs – Medici ai primi ferri (anche se per gli appassionati domenica va in onda la replica degli ultimi due episodi).

La più divertente e irriverente serie della TV, saluta il suo pubblico e dà l’appuntamento all’anno prossimo, a quando, per intenderci, arriverà in Italia la settima e ultima stagione.

Creata nel 2001 da Bill Laurence e trasmessa negli Stati Uniti dalla NBC, Scrubs racconta la storia di tre neolaureati in medicina, il dottor John Dorian (JD), il chirurgo Chris Turk e la dottoressa Elliot Reid che insieme all’infermiera Carla Espinosa lavorano all’ospedale Sacro Cuore, diretto dal cattivissimo Dottor Kelso.

The 4400 – Un’altra serie chiude

E’ finita! Il creatore della serie The 4400, Scott Peters, ha detto basta, liquidando con poche parole di circostanza, una tra le serie TV più riuscite ed innovative.

Per riassumere il Peters-pensiero (ci siamo voluti bene, è stato bello, eravamo una grande famiglia, tutto prima o poi finisce) ci vuole ben poco, molto più difficile è spiegare lo sconforto dei fans, che avevano sempre creduto, non solo nel programma, ma anche nella serietà della USA Network.

Facciamo un passo indietro e riassumiamo la storia per chi non la conoscesse, promettendo di approfondirla come merita nei post futuri: un gruppo numeroso di persone, per l’esattezza 4400, prelevate in epoche differenti da terrestri del futuro, vengono rimandate sulla Terra tutte insieme appassionatamente, ognuna con un potere speciale in più. Il loro compito è quello di evitare la rovina del pianeta.

Sleeper Cell

Los Angeles: un gruppo di giovani e meno giovani islamici decide di sacrificarsi per la causa, facendo strage di civili infedeli e non (un rischio da correre per la causa, no?).

Sarebbe troppo riduttivo raccontarvi di Sleeper Cell in questo modo, in quanto la qui presente serie Tv, appena conclusasi sulla rete satellitare AXN, non racconta la classica storia del tremendo pericolo dell’uomo nero, bensì del pericolo dell’uomo nero che tanto nero non è. Intendiamoci, i cattivi sono sempre gli estremisti mussulmani, ma la loro fisionomia non è esattamente quella che ci aspetteremmo, niente barboni e vestiti di arabico ricordo, ma giovani occidentali convertiti alla fede del profeta, guidati ottimamente dalla perfida e geniale mente di Faris Al-Farik (Oded Fehr), l’unico mediorientale D.O.C.. A rompere le uova del paniere il classico infiltrato dell’FBI, che poi tanto classico non è neanche lui, Darwin Al-Sayeed (Michael Ealy): niente pallottole facili o superpoteri, ma tanto acume e intelligenza per il protagonista buono della serie, che, infiltratosi nella cellula dormiente, cerca, da buon islamico, di mandare a monte ogni progetto del cattivo islamico, mantenendo una faccia di bronzo quasi da Oscar per non farsi scoprire dal boss e i suoi 3 compagni, lo slavo Llija Korjenic (Henri Lubatti), il francese Christian Aumont (Alex Nesic) e l’ex soldato americano Tommy Allen Emerson (Blake Shields).