Il Grande Fratello 11 è già nell’intestino degli italiani grazie ad Alessia Marcuzzi

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Sesto appuntamento dell’anno con le riflessioni di Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane noto al pubblico di Sky Tg 24, quest’anno apre la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo ci parla del ritorno del Grande Fratello 11.

Un fiume in piena, ricco anche di varie persone è sfociato nella casa più spiata d’Italia, un altro anno è passato e via a far entrare modelli, modelle, individui con problematiche più o meno differenti, futuri padri, madri depresse, calciatori, studenti e grandi lavoratori. La ‘figata’ però, è essere al centro dell’attenzione, venire ripresi tutto il giorno dall’occhio-obiettivo della lente d’ingrandimento di “Nonno Fratello”, ormai l’ho denominato così. Cambia, si rinnova, evolve, ma l’essenza rimane intatta. Il Grande Fratello si fa guardare perché attira la curiosità di tutti, anche se per 2 minuti; se non c’è niente in tv, lo guardi comunque almeno un po’. E’ diventato un compito comune osservare e giudicare, è la miglior scuola per mettere sotto accusa una persona, additare un concorrente o invece esaltare il proprio beniamino perché più vicino alla propria realtà usuale.

Televoto, webvoto, radiovoto, smsvoto, bagnovoto, la comunicazione ci sguazza dentro a questo Grande Fratello che neanche fosse il giorno del festeggiamento del Papa. Il lunedì c’è anche bisogno di aver quasi timore ad uscire di casa ormai, che fai non vedi Canale 5? Siamo impazziti! C’è un’agitazione e un’aspettativa già mentre guardi Pomeriggio 5 di Barbarella D’Urso, per poi avere il suo apice durante gli ultimi minuti di Striscia la Notizia. Tutto questo è da un lato paradossale e dall’altro molto interessante. Chi guarda la tv, osserva attentamente anche lo storico reality che ormai ha festeggiato i suoi undici anni di onorato servizio, ma il rischio è di venire inglobati tutti nelle spire del meccanismo e rimanere strozzati.

Per un pugno di libri si guarda il Grande Fratello

Quinto appuntamento dell’anno con le riflessioni di Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane noto al pubblico di Sky Tg 24, quest’anno apre la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo ci parla del ritrono di Per un pugno di libri e dell’avvento del Grande Fratello 11.

Senza giocare a fare il moralista, però che bello riuscire a vedere in tivù ancora qualcosa di pulito, capace di essere seguito senza ricorrere a risse mediatiche fisiche e verbali o correndo in circolo sotto il tendone di un circo televisivo sempre più imponente.

Sì, perché non si direbbe, ma esiste una porzioncina, una piccola fetta dell’ enorme torta nuziale televisiva, abilitata a risvegliare i nostri neuroni più addormentati, in effetti è un pezzettino misero, ma la televisione urlata non è ancora Regina al cento per cento. Trasmissioni in grado di farci sentire intorno ad un tavolo, pronti a giocare tra amici, senza trucchi, ma solo facendo amicizia con il puro divertimento di chi vuole stare in convivialità, facendosi due semplici risate, beh, esistono ancora.

Neri Marcorè, attore e conduttore televisivo, ogni domenica, riesce a regalare sulla terza rete Rai uno strano clima di festa Natalizia, poco presente nella televisione italiana odierna, facendo gareggiare ragazzi di differenti scuole d’Italia a prove di cultura generale. “Per un pugno di libri” sfida un altro tipo di tivù, quella attuale, più vicina al cazzeggio e alla quasi nullità argomentativa. I promo a catena che serpeggiano durante le pause pubblicitarie di Canale 5, ci ricordano che stasera partirà l’undicesima edizione di “Grande Fratello”, ecco pronte le nuove schiere di concorrenti assetati di successo, speranzosi in quel ribaltone sociale, monetario e di notorietà tanto attesa e desiderata.

Sarah Scazzi e la sua seconda morte nella televisione malata caccia ascolti

Quarto appuntamento dell’anno con le riflessioni di Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane noto al pubblico di Sky Tg 24, quest’anno apre la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo ci parla dello spazio che la tv ha riservato alla morte di Sarah Scazzi.

Come un tamburo battente, una tempesta in mare aperto, un dolore che solo chi lo può provare addosso, sa cosa significa. Questa è stata la settimana televisiva (e non solo) appena conclusa nella tragedia che ha visto coinvolta la giovane Sarah Scazzi, diventata in pochissime ore la figlia di tutti gli italiani o la sorella di tanti ragazzi che si sono commossi per la sua triste sorte.

Una ferita troppo grande per la famiglia, un lamento e un’agonia che accompagnerà i genitori e tutte le persone più vicine alla quindicenne defunta, per tutta la vita. Qui non si vuole parlare di un fatto di cronaca che tutti noi mai avremmo potuto neanche lontanamente immaginare o forse solo la mente perversa di qualche individuo malato poteva farlo. In queste poche righe che quest’oggi voglio dedicare ad una storia che mi ha stretto lo stomaco e il respiro, vorrei solamente dire basta.

Basta è un vocabolo riduttivo in questo corollario televisivo che sta inglobando intorno a sé, il peggio di quello che potrebbe realmente essere. Un tritacarne al macello, una motosega di sentimenti, un tripudio di ovvietà ed invadenza. Perché si sta andando in questa direzione? Un puro e strategico colpo per la rincorsa dello share più alto tra rete pubblica o privata? Qual è il senso di tutto questo. Io non ce l’ho. Non riesco a trovarlo. La necessità di far vedere a milioni di ragazzi italiani e alle proprie famiglie una tragedia di tali dimensioni su tutte le riviste o in tutti i programmi di intrattenimento con un minimo scopo giornalistico io non la vedo. Trovo sia stata realizzata l’ennesima trovata di basso livello per accaparrarsi per primi esclusive, interviste e ospiti da talk show tra mille poltroncine. E’ ovvio, questo è successo. Sarebbe troppo facile additare una specifica trasmissione piuttosto che un’altra, in tanti ne hanno parlato, da L’Arena di Massimo Giletti per passare ai salotti di Domenica 5 con Barbara D’Urso e il suo Pomeriggio 5, senza dimenticare La vita in diretta di Lamberto Sposini o il Mattino Cinque di Federica Panicucci e Unomattina con Michele Cuccuzza su Rai1.

Nel Regno di Domenica Cinque, tutti a corte dall’Ape Regina Barbara d’Urso

Secondo appuntamento dell’anno con le riflessioni di Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane  noto al pubblico di Sky Tg 24, quest’anno apre la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo ci parla del ritorno di Barbara D’Urso e di Pomeriggio Cinque.

Tutto sembra tornato al suo posto. L’autunno è arrivato, il freddo del mattino, la copertina per andare a dormire e con tutto il corollario è tornata anche la televisione che un po’ ci tiene compagnia. C’è chi ci vive giornalmente, come le persone più sole o chi della tv in casa ne fa una necessità virtù.

Insomma, è come se tutto fosse tornato in ordine e il subbuglio estivo fosse solo un lontano ricordo ormai tramontato. La domenica è tornata ad essere così molto più casalinga, tra una partita di calcio e quattro chiacchiere in quel che resta delle famiglie, l’occhio cade sul video acceso di qualche canale terrestre o satellitare.

E’ tornata in pompa magna anche la più ‘Bislacca’ Regina di Canale 5, lei l’incontrastata soldatessa del Biscione, colei che è più temprata alle critiche che Silvio Berlusconi in persona, la detentrice di tutti i nostri pomeriggi televisivi Italiani, lei è Barbarella D’Urso.

La prova del cuoco di Antonella Clerici prepara per Lorenzo Branchetti nuovi contorni a base di pomodorini e peperoncini

 Torna l’appuntamento settimanale con le riflessioni di Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane  noto al pubblico di Sky Tg 24,  ci farà compagnia ogni lunedì, aprendo la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo ci parla del ritorno di Antonella Clerici a La prova del cuoco e dell’esordio di Lorenzo Branchetti.

Sono le tagliatella di nonna Pina, un pieno di energia, effetto vitamina, mangiate calde col ragù! Col ragù… Ti fanno il pieno per sei giorni e anche più! Ecco il rimedio giusto per tirarsi su il fine settimana. Non l’avevamo ancora ben scoperto, anzi in molti chissà cosa pensavano,(i più maligni) invece mi si dice che basta solo una manciata di tagliatelle. Come state? Vi siete riposati questa estate? Intanto ringrazio tutta CineTivù, perché come vale per gli studenti, sono stato promosso anche io. Chi mi leggeva l’anno scorso di sabato, quest’anno lo potrà fare ogni lunedì mattina. Inaugurando questa nuova stagione televisiva, parleremo insieme di quello che succede in tv, mantenendo sempre un occhio vigile sulla televisione volta al pubblico più giovane. Non a caso però, ho iniziato canticchiando il tormentone di una delle trasmissioni più amate da tutte le massaie Italiane…

Attenzione! Ce l’ha fatta, Antonellina Clerici è tornata, a colpi di mattarello ha segregato Elisa Isoardi a Linea Verde e si è riappropriata della sua storica trasmissione. Tutto è tornato al suo posto, magicamente a mezzogiorno, la porta si è aperta, è vero, tra lacrimoni e gran sorrisi, ma l’importante è che Antonella c’è! Non mi dilungherò poi tanto sulla decisione e le relative polemiche che ormai segnano strascichi chilometrici, però in effetti, l’atmosfera che ora si respira a “La prova del cuoco”, è tornata ad essere molto più familiare. La trasmissione è iniziata tanti anni fa all’insegna del motto: “Antonella tesoro, ti sei lavata le mani?” E forse è giusto farla continuare così. Noi Italiani siamo comodoni, ci piacciono le antiche tradizioni, un po’ come il Natale e allora perché scombinare le carte in tavola?

Riccardo Cresci: “Sky cambia look e io vi auguro buone vacanze”

Ventiseiesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci ricorda che SKY da lunedì cambia look e si congeda dai lettori per la pausa esitva.

Questo sarà l’ultimo appuntamento con “Cresci con Riccardo” prima dell’estate, ma ci rivedremo a settembre. Come quando terminano le scuole, tutti vanno in vacanza, c’è quella malinconia di fondo che ci lascia un po’ l’amaro in bocca. Un ciclo finisce e si attende settembre per riprendere tutte le attività e tornare alla solita routine.

L’estate televisiva si adegua ai nuovi ritmi della vita giornaliera e con la fine di giugno tutto si ferma, luglio e agosto sono mesi di relax, ma non proprio per tutti. Infatti sempre più italiani preferiscono lavorare nei mesi destinati al solleone per essere più liberi durante l’anno e girare più sereni nelle città semivuote. Ogni anno si riconferma la stessa immagine, come un orologio che con i suoi rintocchi ripete lo stesso movimento a ritmo continuo. Quest’estate ha già visto l’uscita dell’Italia dai Mondiali 2010, una dipartita annunciata fin dall’inizio, il buongiorno si era davvero visto dal mattino. Gli ascolti non hanno premiato poi tanto neanche questa coppa del mondo, forse un po’ troppo lontana da noi, non abbiamo raggiunto fino in fondo il cuore degli Azzurri in Sudafrica e loro non hanno raggiunto noi.

L’Italia però è pronta per una nuova stagione e tante novità bollono in pentola per l’autunno, ma la prima grande di questi giorni, imminente, riguarda proprio la mia seconda casa, quella che mi sta ospitando da ben quattro anni, sky Italia, come annunciato anche dalla stampa e da Cinetivù stesso, sta cambiando e dalle prime ore del 28 giugno ci sarà un restyling totale, in queste ore c’è già aria di forte fermento e di grandi pulizie. Il famoso palazzo con la scritta SKY non c’è più, non perché hanno abbattuto il palazzo sia ben chiaro, ma i lavori in corso hanno eliminato tutti i vecchi loghi per far spazio al nuovo. Tutti sono già pronti per far spazio al nuovo arrivato. Sembra come un secondo debutto. Un rilancio importante. Il vecchio logo è stato cancellato già ovunque, come se non fosse mai esistito e tutto è stato compiuto a tempi da record!

Tra mondiali di calcio e repliche ecco spuntare in tv premi, gala e cerimonie

Venticinquesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla dei premi televisivi estivi

Riuscire a far diventare soporiferi anche i Mondiali 2010 non è da tutti però. Ma cosa succede?

Perché tutta la televisione sembra avvolta da un leggero velo di stanchezza, di monotonia, come se si dovesse andare avanti così, per inerzia, soprattutto d’estate. Dai parliamoci chiaro, siamo sempre alle solite. Ogni estate sempre la stessa spiaggia e sempre lo stesso mare. Vero Piero Focaccia? E come l’anno scorso sul mare col pattino, vediamo invece che gli ombrelloni, una distesa infinita di tonnellate di ricicli televisivi europei e mondiali, oltre che nazionali. Repliche un po’ di meno, ma poco, mica tanto, più produzioni europee di bassa lega, ma nel contesto la stagione si sta profilando sempre quella. Ogni estate si ripropongono film, programmi, documentari, manca solo che replichiamo anche i telegiornali. Però, non voglio essere banale e catastrofico, qualcosa di buono c’è, soprattutto su Rai1 questa volta, trovo vincente la coppia Georgia Luzi e Pierluigi Diaco ad “Uno Mattina”, lo immaginavo già in partenza, ma è veramente una bella collaborazione che riavvicina il pubblico un po’ meno attivo sulle reti Rai a tornare a guardare programmi non proprio per giovanissimi. Insomma, un ripulisti generale che ha fatto bene e che convince in tanti trasversalmente. Quindi complimenti al Direttore Mazza che sta sperimentando sui conduttori più freschi ed anagraficamente meno maturi.

Rai1 ci ha regalato questa sorpresa, Canale 5 ci ha riportato in salsa rispolverata Barbarella D’Urso che ci vuole tanto bene e non perde mai occasione per ripetercelo, tanti inchini e tante feste che fanno rimpiangere forse un quiz qualsiasi d’archivio delle reti Mediaset. Maligno stavolta, però “A gentile richiesta” non lo riesco a capire, forse dovrei chiedere a qualche casalinga in preda ad improvvisi colpi di calore impegnata a combattere con qualche condizionatore impazzito. L’estate 2010 così non sembra aver portato poi così tante primizie sulle nostre tavole, però i Premi non mancano proprio, ah no, i Premi Televisivi quelli si regalano proprio a tutti. Anzi, chiamiamo anche la Signora Maria del reparto ortofrutta: “ Signora venga qui, la premiamo per le migliori fragole di stagione! ”

Mondiali di Calcio 2010: Forza Italia!

Ventitquattresimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla dei Mondiali di Calcio.

Quattro anni son passati, l’Italia intera si fermò e una nazione, più coesa che mai, scese in piazza a festeggiare i Campioni del Mondo! Ma si, siamo stati tutti felici, Fabio Grosso è rimasto soddisfatto, tutta una Nazionale è passata alla storia, un 2006 da ricordare, però, di questo Mondiale in Sud Africa mica se ne parla poi così tanto. Almeno sembra un po’ ovattato, come se dovesse viaggiare piano, senza fretta. O magari non è poi una novità, magari l’appetito vien mangiando e succede ogni volta.

Sì, grandi inaugurazioni plateali, con tanto di Shakira danzante in costume zebrato ad ombelico coperto, ma qualcosa è sembrato mancare, c’è meno entusiasmo per un evento che viene celebrato ogni quattro anni e che soprattutto spalanca le porte al Sud Africa. Sarà causa del post Olimpiadi desolanti? Sembra assurdo pensarlo, ma c’è molto più fermento qui in Italia nel guardare la propria squadra del cuore di club, impegnata in un derby o fuori casa, piuttosto che seguire tutta la trafila delle partite internazionali.

Il Grande Fratello di Gemma del Sud: i nuovi Gremlins del web sono già pronti a replicarsi

Ventitreesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla del travaso di personaggi web in televisione.

Ormai entrare nel ‘dorato’ mondo della televisione sta diventando prerogativa di tanti. Chiunque vuole sfondare il fantomatico muro per diventare popolare, guadagnare di più, sentirsi realizzato, appagare la propria sete di rivalsa verso qualcosa di non ben identificato. Abbiamo iniziato con l’avvento dei reality show, giochi sociologici o di costume al massacro, dove vivere insieme per tanti giorni è una vera e propria lotta a sassate. Dopo le case sono arrivate delle isole, ancora dopo un circo, un ristorante, delle talpe, ma la mente umana non ha mai fine, lo sappiamo bene, il reality sta diventando vita reale a tutti gli effetti. Sta tramutando, è in trasformazione.

Non è più un solo giocare per partecipare ad un concorso o una trasmissione televisiva, adesso pur di fare spettacolo e riuscire ad arrivare il più velocemente possibile al telespettatore si riesce ad inventare anche l’inimmaginabile. E’ questo il caso dell’era “internettiana”, soprattutto i più giovani stanno utilizzando la rete per sponsorizzare se stessi in diverse discipline, il più delle volte ai confini con la realtà oggettiva della vita di tutti i giorni. Youtube aiuta a sviluppare le idee, a porgerle su un piatto d’argento per il consumatore finale, registrando e presentando un conto tutto sommato davvero economico, solo il costo della connessione di casa. Si, da casa o da un telefonino per strada, insomma, dove preferiamo, riusciamo ad attraversare nuove forme di vita parallele che niente hanno a che fare con la monotonia di tanti, sono nati i nuovi mostri del web che catturano migliaia di click e ora si stanno replicando peggio dei Gremlins nella famosa fontana con l’acqua. Si replicano a velocità spaziale, si ripropongono in vesti diverse e hanno molteplici sfaccettature. Abbiamo già parlato, qualche mese fa, dei nuovi fenomeni del web, ma si sono aggiunti rapidamente dei cloni contorti che vale la pena di analizzare. Tutto era iniziato per scherzo da “La mente contorta”, “Willwoosh”, “Clio Make Up Artist” e pochi altri, simpatici fenomeni ricchi di ironia e bravura chiamati da molti i paladini indiscussi dei click nel “Tubo”, ma in Italia si copia, si imita ed ecco approdare come in una carovana di pecore belanti impazzite, nuove specie di talenti nascosti, anzi molto, molto nascosti. Se i primi si erano contraddistinti per far ridere con gusto, nel modo più genuino e anche garbato, dagli scherzi telefonici alle parodie della vita quotidiana di ognuno di noi, alla scuola di trucco in amicizia, adesso c’è chi ha degenerato, chi sta appannando, sporcando ed imbrattando il bianco candido dei veri iniziatori degli sketch sul web.

Oroscopo del giorno: Ada Alberti, Paolo Fox, Branko e tutto il gruppo delle stelle televisive

Ventunesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla di oroscopi in tv.

Alzi la mano chi non legge almeno una volta a settimana l’Oroscopo del proprio segno zodiacale. Alzate la mano destra altrimenti non potete leggere questa pagina astrale e il mouse non cammina da solo. Dal lunedì alla domenica non solo sui giornali, riviste, mensili, ma anche nella nostra amata Tv, visto che di questo si parla in CineTivù, vengono dispensati consigli su come migliorare le nostre vite grazie agli influssi dei Pianeti, più o meno benefici. Ora, non farò una spiegazione empirica di quello che gli scienziati e gli astrologi pensano in questo frangente, anche perché sono due visioni del mondo diametralmente opposte, ma ognuno può vivere come crede e verificare ciò che gli pare. Finché vivremo in un mondo che si proclama libero in ogni sua parte o almeno nella maggior parte di esso.

Gli astrologi Italiani sono tanti ed è curioso come ognuno di loro possa intravedere strutture diverse planetarie e interpretare un transito astrale a suo piacimento, secondo una propria visione che cambia da persona a persona. L’Astrologia a grandi linee è come una Psicologia delle stelle, ogni astrologo diventa non solo psicologo del proprio pianeta, ma soprattutto del soggetto che si trova di fronte. Interpreta, valuta, consiglia e i più bravi riescono anche a cogliere nel segno. La parte più interessante di questo lavoro è l’immedesimarsi con il pubblico, come in ogni mestiere è vero, ma chi si occupa di stelle e pianeti, per leggerli e capirli, deve assolutamente creare una strada preferenziale con l’ascoltatore. Se non arrivi dritto al punto perderai un tuo possibile seguace.

La5 e il pubblico maschile chiede Il5, perchè la tv … non è solo uomo

Ventesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla del nuovo canale Mediaset, La5.

Proprio qualche giorno fa è un’altra figlia del gruppo Mediaset, si tratta di un canale tematico dedicato solo alle donne o quasi, si chiama La5 ed è entrata già con la sua programmazione nel digitale terrestre per la felicità di milioni di massaie, ma non solo.

Una tv non solo per donne ci racconta un Marco Carta molto motivato, ma di maschio dentro La5 ce ne vedo davvero un po’ pochino, se non il super maschio “Il mondo di Patty” e qualche altro telefilm, almeno così sembra. Mediaset si è tinta di rosa e strizza l’occhio al pubblico casalingo, a quello che lavora, ma soprattutto alle donne che guardano tv e che non hanno tempo, anche se ripeto, lo spot e la sua “reason why” recita una tv non solo per donne.

Daniele Battaglia, da ex baby Pooh a vincitore de L’isola dei famosi

Diciannovesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla de L’isola dei famosi e del vincitore, Daniele Battaglia.

Ragazzi eccoci a maggio (anche se sembra autunno) e tra poco si chiuderà questa stagione televisiva, manca poco ormai e riusciamo a vederne ancora di tutti i colori. Sono terminati già molti format, in tanti sono al lavoro per la stagione autunnale, una ruota che non si ferma mai è quella televisiva, si invecchia prima però, si pensa sempre al futuro, già nel momento che si attua un programma. Mi ricorda un po’ il Natale, tutti aspettano il momento, poi quando lo si vive la festa è già finita. I colori si spengono, le atmosfere si raffreddano, si torna a pensare al futuro e alla vita di tutti i giorni. Così è un po’ la tv che vediamo o che siamo costretti a vedere.

Questa settimana il Natale è finito per “L’isola dei famosi” una settima edizione dai sapori a tratti soporiferi, molto neutra e poco stimolante. Personaggi che chiamare famosi forse, è stato un attimino esagerato, se non per pochi intimi. Un’edizione che si è vista scontrare con il pluripremiato Italia’s got Talent, ma non è rimasta poi così tanto scalfita. Simona Ventura è riuscita a non darsi in pasto alle polemiche prima con Aldo Busi e poi con la Dirigenza Rai, chissà se ci sarà anche una nuova Isola con il numero otto accanto. Sembra quasi che a questi reality show, conditi con tutte salse diverse, noi Italiani ci siamo un po’ rassegnati, come per dire, va bene ci stanno, vogliono che li guardiamo, facciamoli contenti. L’idea che mi balena ultimamente è proprio questa, una lunga fila di caprette che tendono a belare perché qualcuno le imbocca con un bel biberon di latte pastorizzato. Prima o poi ci sarà un cambiamento, vero? Dai che ci sarà. Non sono poi contrario allo svolgimento di questi giochi, ci parteciperei anche io per divertirmi, sono davvero stanco però delle polemiche che servono a dar linfa vitale al gioco in sé. Non ditemi che Sandra Milo a settant’anni suonati ha davvero voglia di mettersi in competizione con gente di quarant’anni più giovane se non cinquanta! Lo trovo ridicolo, surreale e di pessimo esempio per le generazioni più giovani che guardano trasmissioni televisive.

Il colore delle parole per un primo maggio tutto l’anno

Diciottesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla del Primo Maggio.

Puntuale più dell’allergia stagionale arriva il mese di maggio e con sé anche il grande concertone che ogni anno accompagna il primo giorno nel quinto mese dell’anno. Appuntamento irrinunciabile per molti, eludibile per altri, ricco di significato, eppure sembra ormai quasi un dovere festeggiare un simbolo così ingombrante in una giornata altrettanto importante per gli Italiani.

La festa del lavoro mi ricorda da sempre l’inizio delle belle giornate, il grande caos in Piazza San Giovanni a Roma, migliaia di voci urlanti, magari sotto un sole cocente, sì per divertirsi, ma soprattutto per chiedere ed urlare aiuto.

Tante regioni d’Italia festeggeranno questo evento con l’aiuto dei sindacati che promuovono da anni questa battaglia per i diritti di tutti. Sono passati anni ormai e i concerti si sono susseguiti, ma le richieste sono sempre le stesse, uno sventolio di bandiere, canti o rivolte per un Italia più giusta, ma alla fine sembra sempre di essere ai nastri di partenza. Quasi impotenti in un nazione che vede i giovani cullarsi sugli anni, i mesi, i giorni. Ormai è quasi abitudine e rischiamo di coinvolgere nel turbinio di una routine poco varia e brillante, una manifestazione che dovrebbe prendersi carico di milioni di ragazzi ma non solo, in vera difficoltà, magari perché non soddisfatti dalla loro dimensione di vita e lavoro.

Il Trash, la Televisione e il passaggio di testimone tra Platone e Gerry Scotti

Diciassettesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo riflette sullo stato di salute della nostra tv.

C’è chi sostiene che negli ultimi tempi la Televisione, insieme alla pubblicità, abbia occupato il centro della nostra vita. Oggi a dettare le regole, gli stili di vita, il modo di essere, sarebbero Gerry Scotti, Michele Santoro, Bruno Vespa o chi per loro. Coloro che regolano la condotta, proprio come nella Grecia classica disciplinavano Platone e Aristotele. Oppure c’è chi continua a sentenziare la nostra Tv come trash, una spazzatura dettata dalla politica e che non troverà via d’uscita, se qualcuno non farà inversione di marcia negli strati alti della nostra società.

Politica, spazzatura, regole, ognuno può pensarla come vuole, certo, chi vive tutti i giorni di Televisione e concretamente vive il suo vortice impazzito dall’interno potrà avere un’altra visione rispetto ad un telespettatore disteso sul divano. Il prodotto finito arriva all’utente già condito, non vedrà mai il dietro e il perché della sua realizzazione, o il come.

Non trovo giusto però eliminare il problema, perché voler distruggere la Televisione, liberandosene, tagliandola in mille pezzi, sarebbe come scappare da una battaglia, arrendersi senza via d’uscita, disfarsi del problema lavandosene le mani. Troppo facile far sparire qualcosa che può destare polemiche, dissensi o discussioni tra la gente comune, un apparecchio in grado di accompagnare qualsiasi ora della nostra giornata, basta accenderla e dargli voce. Uno strumento capace di far sintonizzare nello stesso momento una collettività tanto ampia sul medesimo programma, in grado di far azzittire, pensare, litigare, osservare. Non può essere solo un plasma attaccato al muro o un tubo catodico di vecchia generazione a disgregare una società o a polverizzarla, sembra tutto molto gonfiato per far parlare e mettersi una mano sulla coscienza, proprio sul petto, verso il cuore.