Gennaio 2008 al cinema: sequel e Will Smith

 

Il gennaio cinematografico si prospetta all’insegna dei remake (Halloween The Beginning) e dei sequel (L’allenatore nel pallone 2, John Rambo, Alien Vs. Predator: Requiem). Non mancheranno nemmeno i film d’animazione e l’atteso film di Will Smith. Fra gli italiani spicca oltre al film di Banfi, ahimé, Scusa ma ti chiamo amore, con Raul Bova e la regia di Federico Moccia.

Per voi ho scelto l’aspetto di ogni film che a prima vista mi pare essere il più significativo; insieme a voi, invece, giorno dopo giorno, li commenteremo.

Vediamo i film settimana per settimana:

Recensione: La promessa dell’assassino

 

In quasi quaranta anni di carriera David Cronenberg ha subito rare battute  d’arresto, portando al successo film come “Il pasto nudo”, “Crash”, “Spider”, nonché l’ultimo “A History of Violence”. Ora torna con “La promessa dell’assassino”, nel tentativo di confermare la sua fama di abile regista.

La storia è ambientata nella Londra attuale, decisamente poco riconoscibile, dove la mafia russa la fa da padrona. Ciak, azione: un uomo viene sgozzato barbaramente sulla poltrona del barbiere. E’ solo l’inizio di un film che fa della violenza il suo personaggio protagonista.

Una ragazzina russa muore dando alla luce un figlio. Anna, l’ostetrica, che nulla può per salvarla, ne raccoglie le confidenze, leggendo il diario, alla ricerca di parenti cui affidare il  piccolo. Dalle pagine esce il marcio di una storia fatta di mafia, prostituzione e violenza, in un’escalation di terrore e ferocia da far rabbrividire.

Recensione: L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

 

Il titolo di un film dovrebbe rappresentare il primo spot promozionale del film stesso, inducendo lo spettatore alla curiosità della scoperta. Intitolare una pellicola “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”, significa raccontare il finale della storia, è come guardare un film in compagnia di qualcuno che lo ha già visto. Terribile per i veri patiti di cinema!

Poi si può essere attratti dalla presenza dell’attore protagonista o dalla speranza di poter ammirare un film western, ma resta il peccato del finale svelato, in un titolo esageratamente lungo.

Come il film, del resto: 155 minuti a chiedersi quando il codardo riuscirà finalmente a trovare il coraggio per uccidere l’eroe, permettendoci finalmente di alzarci dalla poltrona per tornare a casa.

Televisione: Programmi TV dell’ultimo dell’anno – Tradizionali o anomali?

 

Appena passato il Santo Natale, è già tempo di dedicarsi ai programmi televisivi specifici per la giornata del 31 Dicembre, che ci faranno entrare, speriamo con un sorriso, nel nuovo anno. Mi scuso nuovamente, come già ho fatto quando parlavo dei palinsesti natalizi, della ridondanza del termine programma.

Il primo canale a ricordarsi che il 2007 sta per finire e che il 2008 è alle porte è MTV che, già alle 12.30, propone, in sessanta minuti, il ritratto musicale dell’anno trascorso con il programma Top of 2007.

Sempre MTV è quello che ci regala un’anteprima di ciò che vedremo l’anno prossimo, ovvero l’attesissimo spazio musicale, che partirà regolarmente il 31 Gennaio 2008, MTV You Week: in questo programma i telespettatori diventano DJ e scelgono quale videoclip mandare in onda, creando la loro playlist e videocommentandola.

Televisione: La ruota della fortuna… di Papi

 

Torna per l’ennesima volta La ruota della fortuna, lo storico programma che fa divertire gli italiani, impegnandoli con la mente. Grandi ascolti e successo.

Ora svegliamoci dal sogno e parliamo seriamente della nuova versione de La ruota della fortuna, in onda su Italia1 alle 20.30, uno dei tanti programmi che doveva essere condotto da Mike Bongiorno (come lui stesso ha rivelato), ma che è stato assegnato al miracolato Enrico Papi.

Il procedimento è sempre lo stesso: tre concorrenti girano a turno la ruota, dicono una consonante, se hanno i soldi comprano una vocale, che col tempo si è svalutata costando solo duecento euro, e appena individuano la frase da indovinare danno la soluzione.

Recensione: Una moglie bellissima

Una storia come tante, in un’Italia di provincia dove la vita scorre lentamente tra il lavoro, la famiglia ed i sogni di una coppia, che altro non chiede alla vita se non la tranquillità economica. E’ la storia di Mariano e Miranda, sposati da dieci anni, che vivono in un paesino agricolo della Toscana, dove gestiscono un banco di frutta e verdura.

Vita tranquilla, vacanze in campeggio, unico sogno nel cassetto quello di comprare un negozio in muratura per trasferirvi la propria attività. Tra le cassette di frutta, la bellezza di Miranda (Laura Torrisi) non può non essere notata dagli avventori abituali o di passaggio, tanto che  un fotografo di moda viene totalmente rapito dalla sua sensualità, fino al punto da proporle di posare nuda per un calendario. Inizialmente la coppia rifiuta, ma poi , pensando al progetto da realizzare ed alla cifra stratosferica offerta per i dodici scatti, si lascia convincere.

In poco tempo il tranquillo menage quotidiano della famiglia viene sconvolto, trascinato alla deriva come una barca in un mare in tempesta. Anzi, come uno yacht in un fiume di champagne, perché è questo ciò che attende Miranda, mentre il povero Mariano resta a terra.
Una storia non troppo lontana dalla realtà, perché un qualunque Gabriel Garko potrebbe irrompere nella vita di ognuno e trasformare sogni inconfessati in concretezza.

Televisione: 1 contro 100. Il muro usiamolo per sbatterci la testa!

 

Non si ferma neanche il giorno di Natale 1 contro 100, il programma preserale di Canale5, in onda alle 18.50, condotto da Amadeus.

Il quiz Show, ideato dalla Endemol, prevede che un concorrente alla volta lotti a suon di risposte con un muro di 100 persone, che deve eliminare totalmente domanda dopo domanda.

Per riuscire nella sua scalata ai duecentomila euro, il solitario ha a disposizione tre aiuti, che deve pagare mille euro l’uno e che può giocare quando vuole, sempre che abbia i soldi: il passo, che gli permette di passare alla domanda successiva senza dover rispondere, la seconda chance, che gli permette di rispondere scegliendo due delle tre risposte che gli ha assegnato il computer e il chi la pensa come me che gli dà la possibilità di valutare quanti avversari hanno risposto come lui e quindi confermare o cambiare la decisione.

Recensione: Halloween – un remake riuscito

 

I remake riusciti nella storia del cinema sono molto rari: mi vengono in mente Scarface e Cape Fear-Il promontorio della paura, ma è comunque difficile ripetere la storia, rileggerla, approfondirla con elementi nuovi, dare un nuovo punto di vista. Se poi si parla di un titolo che, quasi trenta anni fa, ha incassato 55 milioni dollari, dando il via alla saga horror di maggior successo nella storia del cinema, solo un pazzo incosciente potrebbe pensare di imbarcarsi nell’avventura titanica.

Era il 1978 quando John Carpenter portava nelle sale “Halloween-La notte delle streghe”, la storia di Michael Myers, un dodicenne con madre spogliarellista e padre alcolizzato che la notte del 31 ottobre massacrò la famiglia. Rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di massima sicurezza Smith Grove Sanitarium, ne uscirà, scappando, dopo 17 anni, precipitandosi ad Haddonfield, per riabbracciare la sorella minore Laurie e uccidendo nel cammino famiglie e giovani studentesse.

La versione attuale di Rod Zombie ricalca quasi fedelmente il canovaccio originale, mantenendo intatto il filone narrativo. La novità sta nell’aggiunta di particolari e retroscena che ne integrano la trama, mostrando ad esempio situazioni solo raccontate nel film del ’78.

Recensione: I Simpson – Il film

Arriva a Gennaio, dal 9 a noleggio, dal 17 in vendita, uno dei successi cinematografici dell’anno: I Simpson – Il film.

Candidato al Golden Globe 2008, sceneggiato come sempre con maestria da Matt Groening (e non solo), il film dei gialli più famosi del mondo uscirà in DVD, per la gioia di milioni di fans.

Il film, che ha incassato più di cinquecento milioni di dollari e i favori di gran parte della critica (Stephen Hunter del Washongton Post lo definisce uno dei migliori dell’anno), nella sua versione home video ci regala, un bel po’ di scene inedite. Se questo non bastasse all’interno, nei contenuti speciali, si potranno trovare anche gli spot promozionali (The Simpson Judge American Idol e Homer’s monologue on the tonight show) e il commento audio degli sceneggiatori, dei creatori e del regista.

Recensione: L’amore ai tempi del colera

 

E’ impresa assai ardua trasformare un capolavoro della letteratura in un film e in pochi ci sono veramente riusciti. Se poi stiamo parlando di un’opera di Gabriel Garcia Marquez, diventa quasi una scommessa destinata ad essere persa.

La sfida è stata raccolta dallo sceneggiatore Ronald Harwoord -già vincitore del premio Oscar per l’adattamento de “Il Pianista”- e dal regista Mike Newell, noto al grande pubblico per aver diretto “Harry Potter e il Calice di Fuoco” e “Quattro matrimoni e un funerale” (tanto per citarne due piuttosto riusciti), che insieme hanno dato vita alle pagine del Premio Nobel per la letteratura, cercando di restare il più possibile fedeli alla narrazione originale.

Nasce da questo connubio “L’amore ai tempi del colera”, che racconta mezzo secolo di vita e di storia colombiana intorno ad un amore caparbio, mai domo, eterno. E’ la storia del giovane telegrafista Florentino Ariza, capace di aspettare ben 53 anni per ricongiungersi con Fermina, suo unico grande amore.

Recensione: Il mistero delle pagine perdute

 

Finora nessuno era riuscito a convincere Nicolas Cage a recitare in un sequel di una pellicola che lo aveva visto protagonista, perché, a suo dire, è impossibile fare un film migliore o almeno alla pari con l’originale. Ma le opinioni cambiano ed eccolo qui di nuovo nella parte di Benjamin Gates, il cercatore di tesori che ha sbancato i botteghini qualche anno fa con “Il mistero dei templari”.

Stavolta la storia parte  dal ritrovamento di una pagina del diario di John Wilkes Booth -da cui il titolo ”Il mistero delle pagine perdute”- in cui un avo di Ben viene accusato di aver partecipato all’omicidio di Abramo Lincoln.

Per dimostrarne l’innocenza, il nostro eroe comincerà una ricerca a livello internazionale che lo porterà a investigare a Parigi e a Londra. Durante il viaggio Ben ed i suoi collaboratori si imbatteranno in mirabolanti avventure, sulle tracce di un’antica città interamente costruita in oro.

Torna con la fusione Camera Café

 

Se avete acceso i televisori ieri sera e vi siete sintonizzati su Italia1, avrete visto, alle 21.30, il tanto atteso ritorno della sit-com, firmata Magnolia, Camera Café.

Camera Café, per chi non lo sapesse è la più importante e famosa sit-com monocamera italiana, basata sull’omonimo format francese, datato 2001, in Italia dal 2003, che vede protagonisti indiscussi i bravissimi Luca e Paolo.

La novità più eclatante della nuova edizione è la concretizzazione dell’incubo della fusione della società del tremendo direttore De Marinis, con la concorrente e rivale Digitex.

Recensione: Bee Movie – Le api contro l’industria del miele

 

Se una volta erano le favole di Fedro a raccontare, attraverso gli animali dai comportamenti antropomorfi, l’uomo e il suo mondo, dai tempi di Bug’s life e Z La formica ci pensano la Pixar e la Dreamworks a descriverci utilizzando il regno animale.

Questa volta è il caso del film di taglio ecologista, che va tanto di moda negli ultimi anni, Bee Movie, ovvero lo scontro giudiziario che vede gli esseri umani imputati in un processo voluto dalle api.

Andiamo con ordine: Barry B Benson si è appena laureato quando capisce che come tutte le api anche lui avrà un ruolo nella macchina, stile Metropolis, del suo alveare, un ruolo che solo ipoteticamente può scegliere e che sarà per sempre. Barry non riesce ad accettare di dover passare tutta la sua vita a fare l’operaio, quando in realtà sogna di lavorare come impollinatore, quindi, disinteressandosi delle regole, esce all’esterno e, cosa ancora peggiore, infrange quella principale ovvero: non parlare con gli umani.

Recensione: Caramel – un dolce affresco dell’Oriente

Paese che vai, usanze che trovi. Nessuno si offenda se diciamo che l’Occidente è un passo avanti rispetto a gran parte del resto del mondo. Tralasciando discorsi di ordine prettamente culturale (non me la sento di dichiararmi “avanti” solo perché vivo in un paese emancipato), non si può certo negare che, a livello tecnologico e di diffusione di beni di consumo, la maggioranza dei paesi orientali non godano dei nostri stessi benefici, nelle grandi e nelle piccole cose.

Un esempio? Forse non tutti sanno che in Oriente le donne non conoscono la classica ceretta per la depilazione ed usano come sostituto una miscela di zucchero, acqua e limone che, portata ad ebollizione, si trasforma in caramello.
Premessa necessaria per spiegare il titolo del film della libanese Nadine Labaki, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa come regista di un lungometraggio.

“Caramel” si svolge prevalentemente all’interno di un salone di bellezza di Beirut, in cui lavorano fianco a fianco cinque donne con altrettante storie da raccontare. C’è Layle (la stessa Nadine Labaki) che è perdutamente innamorata di un uomo sposato; Nisrine (Yasmine Al Masri) che è in odore di matrimonio e non sa come confessare al futuro sposo che ha perso la verginità; Rima (Joanna Moukarzel) che sogna di vivere liberamente un amore lesbo; Jamale (Gisèle Aouad) impegnata nella lotta quotidiana contro il passare del tempo e gli inevitabili cambiamenti del fisico; infine Rose (Siham Haddad) che ha fatto della sua vita un atto d’amore verso la sorella malata di mente, sacrificando però la felicità personale.