CinepuntoSoap – Settimana 11

Eccoci all’undicesimo appuntamento ufficiale con CinepuntoSoap. Cosa è successo in questi giorni nelle nostre quattro soap preferite(Beautiful, Centovetrine, Un posto al sole, Vivere)? Vado subito ad illustrarvelo, raccontandovele per come le ho viste io:

Beautiful
Mentre Brooke, continua la sua cantilena sulla volontà di riavere i figli (litigando come di consueto con Stephanie), ecco che entra prepotentemente in scena sua sorella Donna, che dopo mesi di anonimato, assume il ruolo di indiscussa protagonista corteggiando, un po’ per interesse, un po’ per vendetta nei confronti di Stephanie, un altro personaggio trascurato per lungo tempo, Thorne, che si è dato all’alcool dopo aver perso dar ed essersi visto soffiare Taylor da Nick (che si prenderà un bel pugno in faccia proprio dal Big Jim Forrester). Nel frattempo Rick rivela a Phoebe la sua storia con Ashley (che non la prende bene e corre da Constantine con la scusa della sua passione per la musica), che a sua volta è costretta a dire tutto a Ridge (che se la prende, come se lui nella sua vita non avesse mai fatto cose simili).

Recensione: Bastardi – Poteva essere peggio

Bastano pochi particolari per trasformare una buona pellicola in una alquanto scadente. E’ il caso di Bastardi, il primo film diretto dal regista esordiente Andrés Arce Maldonado (che vista la sua inesperienza è stato affiancato subito dal direttore della fotografia), che inizialmente pare un bel film, un Ocean’s Eleven di casa nostra, ma che ci mette poco (a causa di alcune scene e storie inutili) a peggiorare.
Bastardi nasce come celebrazione del poliziottesco all’italiana anni settanta e finisce per essere un film dall’idea buona, il cast decente, ma la realizzazione scarsa.
In Sicilia, due famiglie rivali, Iuvara e Patene, hanno un motivo in più per odiarsi: in una gara moticlistica on the road , per conquistare il cuore di Lenka (Eva Henger), Luca Iuvara(Massimiliano Caroletti) butta fuori strada Alessandro Patene(Diego Conte), che muore. Il padre, Sante Patene(Don Johnson) , per non vendicarsi, chiede a Don Alfonso(Enrico Montesano) di fissare un incontro con i suoi acerrimi rivali per poter proporre a Rene Iuvara (Franco Nero) e a sua moglie Carmen(Barbara Bouchet) di rubare la corona di Re Manfredi in cambio della vita del figlio. L’unico che può aiutare la famiglia nel furto del secolo è Il Gatto(Giancarlo Giannini) un abilissimo e imprendibile ladro, fratello di Rene.

Ascolti Tv: Mercoledì 12 Marzo – gli allievi di Amici battono i maestri di Sister Act

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la giornata Striscia la notizia con il 33,19% di share e (8 milioni 78 mila telespettatori). La prima serata va a Amici di Maria De Filippi che raggiunge il 28,56% di share e supera i 6 milioni di spettatori, battendo facilmente il bellissimo film di Rai1, Sister Act, che come contro programmazione non è esattamente l’idea più geniale che sia venuta ai dirigenti Rai.

Moro: la nuova fiction rinviata per motivi politici!

Siamo in campagna elettorale, c’e’ la par condicio e questo film non deve andare in onda perche’ raccontera’ nuove verita’. Alla Dc che e’ ben viva oggi, questo film non piace.

Queste parole signore e signori sono pronunciate da Pietro Valsecchi, produttore della miniserie televisiva sulla storia di Aldo Moro.

Vorrei scrivervi No comment, ma un commento mi viene dal cuore: che cosa centra la par condicio sulla storia di un uomo ammirato da tutti gli italiani? Non ha alcun senso! Allora non mandiamo in onda documentari sul fascismo o sul comunismo, non trasmettiamo possibili servizi su Barbarossa e, se conosciamo le inclinazioni politiche di cantanti e attori, non trasmettiamoli perché potrebbero influenzare gli italiani (in compenso teniamoci Fede, Mimun e Riotta).

La Nuova Squadra

La pioggia sul fuoco, e il fuoco rimane acceso. Siringhe conficcate dove non dovrebbero, simbolo delle sconfitte passate, speranza vaga di rivincite future. Un gruppo, una Squadra, compatta mentre fissa un unico punto all’orizzonte, uniti e separati dal loro essere poliziotti e dal loro essere umani, dalle loro debolezze.

Una parola nuova, nel centro di Napoli: Spaccanapoli. Eloquente, quasi onomatopeica, come un lamento violento verso una situazione non più sostenibile, o semplicemente una scialuppa di salvataggio, un salvagente al quale attaccarsi come ultima speranza.

Un organico funzionale, una squadra di Falchi, in tutti i sensi. Poliziotti navigati e motorizzati, Sfrecciano ad altezza uomo nei vicoli di Napoli, molto esperti di strada e meno di burocrazia e procedure, per i Falchi contano i fatti.

La preda puntata dai Falchi è grande, pericolosa, è la Camorra con la C più maiuscola possibile, bisogna stare attenti. I Falchi sono scattanti e motorizzati, nuotano nelle stesse acque in cui nuotano i clan, gli informatori, sono immersi nel nemico fino al collo, forti di un’esperienza che si acquisisce scommettendo sul proprio lavoro, osando , sfruttando le stesse appendici del nemico, i piccoli delinquenti, gli informatori.

Rescue me: nuova serie su Axn

Non deve essere stato facile realizzare una serie tv come Rescue Me (Salvami), da ieri sera in onda alle 21 in doppio appuntamento su Axn (Sky, canale 134). Raccontare la storia dei vigili del fuoco di New York, dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, senza cadere nei luoghi comuni o puntare all’esaltazione più estrema delle loro imprese, degne del nostro più sincero rispetto, deve essere costata non poca fatica agli sceneggiatori David Leary e Peter Tolan.

Alla fine l’ispirazione si è affidata alla fonte disponibile più a buon mercato ma anche di maggior effetto: la realtà nuda e cruda. Ecco quindi venir fuori una serie “drama” dove sono i sentimenti, le passioni ma anche la rabbia dei personaggi e in particolare del protagonista ad essere messe in primo piano.

Rescue Me è un telefilm americano di grande successo, di cui Mediaset acquistò tempo fa i diritti per l’Italia, ma mai trasmesso qui da noi. Ora il canale della Sony Pictures Entertainment, Axn, ha avuto la possibilità di proporre le puntate d’esordio. Negli Stati Uniti di questo tv “drama”, sono già state realizzate quattro stagioni da 13 episodi ciascuna, mentre il canale via cavo Fx, dove la serie va in onda dal 2004, si appresta a trasmettere la quinta di 22 episodi.

Un posto al sole – La squadra: intrecci nella Napoli televisiva

A poche ore dall’esordio televisivo, su Rai3, de La nuova squadra, fiction ambientata a Napoli e completamente rinnovata, di cui vi racconteremo meglio domani, arriva una notizia per gli amanti dellla vecchia serie, in particolare per le fans di Mario Porfito.

Mario Porfito, a quanto pare ha girato da poco la sua prima scena come Alfredo Benvenuto, un marinaio che entrerà nel cast (ma non si sa ancora per quanto) di Un posto al sole e interagirà con tutti i beniamini della soap opera più longeva d’Italia. Sembra probabile anche la sua partecipazione ad Un posto al sole d’estate.

USA: Attori minacciano sciopero

Come vi avevamo anticipato tempo fa, potrebbe arrivare un’altra tegola sulla produzione cinematografica e televisiva americana: dopo gli scenegiattori e i registi, gli attori potrebbero incrociare le braccia. La motivazione? Differente punto di vista sul rinnovo contrattuale.

Il nodo cruciale è sempre lo stesso ovvero la percentuale sui Dvd e sui supporti multimediali: l’associazione degli attori americani, che conta “solamente”, centoventimila membri, non è soddisfatta della paga degli attori circa le piattaforme di cui vi ho parlato.

Cesaroni, Buona Domenica, Amici e Caravaggio bocciati dal Moige

Attenzione attenzione, il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha redatto anche questo mese, nel suo report, la lista dei programmi bocciati (per scarsa qualità), questa volta riferendosi a quelli in onda a Febbraio.

I nomi, udite udite (oggi mi piace scrivere le parole due volte), sono: I Cesaroni, per aver trattato in modo superficiali argomenti importanti (aborto e omosessualità) in maniera superficiale, Amici per essere trash, piena di isterismi, manie di protagonismo e volgarità, Buona Domenica anch’esso programma troppo litigioso e volgare (che scoperta!), la fiction Caravaggio, che ha sottolineato troppo l’aspetto sessuale e i vizi del pittore invece che la sua genialità e pure Che tempo che fa, a causa delle battute della Littizzetto.

Recensione: Matrimonio alle Bahamas – C’è di peggio

Cristoforo Colombo (Massimo Boldi) è un milanese che lavora come tassista a Roma. La sua famiglia, composta dalla moglie siciliana Rosy (Anna Maria Barbera), il figlio pseudo rapper (Valentino Campitelli), il cognato ladro (Enzo Salvi) e la sua fidanzata Lory (Loredana De Nardis), e i surreali cugini di Cristoforo (I Fichi d’India) deve partire per le Bahamas dove è programmato (circa a metà film) il matrimonio di Valentina (Lucrezia Piaggio), l’altra figlia, quella studiosa con la borsa di studio all’università di Miami.
Valentina, durante il suo soggiorno a Miami, un ottimo toccasana per dimenticare il suo ex (Raffaello Balzo) ha infatti conosciuto Bob (Donald French) di cui si è perdutamente innamorata, senza sapere la natura benestante (o meglio facoltosa) della sua famiglia nonché le sue origini italiane: il padre Al Di Giacomo (Biagio Izzo) è un agente di borsa e la madre (Victoria Silvstedt), la classica riccona bella e inutile.
Matrimonio alle Bahamas è una piacevole commedia, fatta di umanità e semplicità, ma un pessimo film comico, dove l’unica a tener a galla la baracca, è proprio Anna Maria Barbera con il suo classico repertorio di storpiature, vista la palesata inutilità nella storia dei Fichi d’India e il guinzaglio messo a Enzo Salvi, che graffia ma non morde. Gli altri protagonisti maschili a partire proprio da Boldi e Izzo (che se avesse parti più interessanti forse non sarebbe male), risultano molto più piacevoli nei momenti di commedia, che in quelli pseudo comici dove di reciclano gag preistoriche o giochi di parola prevedibili fino all’inverosimile.

Recorder – 11 – Pappa e ciccia

Prendete il cartone animato più famoso degli ultimi vent’anni (la famiglia Simpson), trasformatelo in serie tv (la famiglia Conner) ed otterrete il telefilm padre de I Simpson: Pappa e ciccia, il cui titolo originale è Roseanne.

La Sit-com creata nel 1988 dalla geniale mente di Matt Williams (già sceneggiatore de i Robinson), è andata in onda per nove stagione negli States sul canale ABC, mentre in Italia è andata in onda nel lontano 1990 su Canale5.

Pappa e ciccia è stata vincitrice di innumerevoli Emmy Award e ha ospitato molte Guest stars tra cui: Sharon Stone, Tony Curtis, Leonardo DiCaprio e, l’editore di Playboy Hugh Hefner.

Ascolti Tv: Martedì 11 Marzo – Il calcio batte House

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la giornata e di conseguenza anche la serata la partita di Champions League Inter – Liverpool che ha visto prevalere la squadra inglese. Battuta dunque Striscia la notizia sia per lo share 26.52% il match, 26.50% il tg satirico, sia per il pubblico 7 milioni 492 mila telespettatori il calcio contro i 6 milioni 935 mila telespettatori della trasmissione di canale5. Bene comunque Dr. House che incassa i colpi ma non crolla, realizzando, nel secondo episodio lo share migliore.

X Factor… continua

La maledizione dei reality musicali continua: dopo i cali di Music Farm, il flop di Superstar (vi ricordate Michelle Hunziker in una delle sue conduzioni più penose?) e lo scarso risultato di Operazione Trionfo (grande Miguel Bosè, scarso tutto il resto), anche X Factor rischia di finire appena cominciato.

Dopo i deludenti risultati della prima serata di Lunedì (certo che bisogna essere delle volpi a mettere un programma nuovo contro il GF, anche se in caduta libera e ad una fiction, La vita rubata, su cui in Rai si puntava tanto), dove la trasmissione non ha raggiunto nemmeno i due milioni di spettatori, si vociferava di una possibile chiusura (impossibile a mio avviso dopo mesi di lancio), poi trasformata in una più logica ricollocazione del programma.

Futurama

Se mi capitasse di poter scegliere di essere criogenizzato per mille anni, in modo da darmi l’occasione di vedere il Futuro, quello vero, un millennio dopo, beh… avrei qualche titubanza. Il mio cane, la mia ragazza, i miei genitori e i miei fratelli, i miei amici, tutti morti….evviva! Si ricomincia da zero! E’ questo lo spirito con cui si apre una delle serie a cartoni animati più “colorate” degli ultimi anni, creata dal celebre Matt Groening (autore anche de I Simpson) e David X. Cohen, trasmessa in Italia su Italia 1 alle 20.

Il protagonista è il pavido Philip J. Fry, fattorino presso il luridissimo Panucci’s Pizza. La sera del 31 Gennaio dell’anno 1999 subisce uno scherzo (scopriremo più avanti nella serie che niente è casuale), per cui si trova a dover consegnare una pizza in un laboratorio sperimentale di criogenia; si tratta solo dell’epilogo di una giornata agghiacciante, in cui tra le altre cose Fry viene mollato dalla sua superficialissima, “normalissima” ragazza.

E ghiacciato rimane anche il povero Fry, che nell’accingersi a festeggiare da solo e in barba al mondo, in barba a tutti, finisce per rimanere ibernato in una delle capsule del laboratorio per ben 1000 anni.

Il successivo risveglio nell’anno 3000 porterà Fry a vedere con occhi “homersimpsoniani” nientmeno che il futuro, al quale si adatta di buon grado, soprattutto dopo l’incontro con i suoi futuri – in tutti i sensi – compagni d’avventura, ed ogni incontro è un’occasione per quella comicità estrema e a tratti surreale alla quale il grande Matt Groening ci ha “educato” tramite l’esposizione a una gialla famiglia che vive a Springfield.