Undicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla dell’enorme esposizione mediatica di Emanuele Filiberto, sempre più prezzemolino della televisione italiana.
“Ma meno male che c’è Carlo Bruni.. Siamo fatti così – Sarkonò, Sarkosì. Che bella Carla Bruni – Se si parla di te il problema non c’è!” Il trionfo della verità del 60° Festival di Sanremo è stato proprio il buon Simone Cristicchi, dentro questa canzone, forse al primo ascolto un po’ troppo leggera e vacua, si cela un’ Italia sempre più paurosamente vera. Una realtà che con il passare dei giorni, delle ore, ma che dico, dei minuti e dei secondi, sta cambiando le nostre abitudini televisive. C’è da preoccuparsi davvero per i nostri giovani talenti che non so che idea si stiano facendo dell’Italia come televisione, intesa come programmi e voglia di emergere. Gira che ti rigira siamo sempre a rimescolare le stesse carte, conoscendo in anticipo il risultato di una partita neanche troppo sofferta, un torneo dal sapore facile.
Siamo invasi, c’è la colonizzazione da parte dei Savoia nella nostra tv e non si può fermare perché ormai Emanuele Filiberto ha scelto la sua via, dopo aver ballato, cantato, cucinato, recitato, ‘opinionizzato’, poi che altro ha fatto? Mancano solo le previsioni del tempo e mi aspetto di vederlo a breve come mio collega. Ora ha deciso di condurre un programma televisivo perché vuole intraprendere il mestiere di presentatore televisivo. Ci è riuscito nell’arco di un mese! Record. E allora, “Ciak si Canta”! Ancora… Aggiungerei.
