Mondiali di Calcio 2010: Forza Italia!

Ventitquattresimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla dei Mondiali di Calcio.

Quattro anni son passati, l’Italia intera si fermò e una nazione, più coesa che mai, scese in piazza a festeggiare i Campioni del Mondo! Ma si, siamo stati tutti felici, Fabio Grosso è rimasto soddisfatto, tutta una Nazionale è passata alla storia, un 2006 da ricordare, però, di questo Mondiale in Sud Africa mica se ne parla poi così tanto. Almeno sembra un po’ ovattato, come se dovesse viaggiare piano, senza fretta. O magari non è poi una novità, magari l’appetito vien mangiando e succede ogni volta.

Sì, grandi inaugurazioni plateali, con tanto di Shakira danzante in costume zebrato ad ombelico coperto, ma qualcosa è sembrato mancare, c’è meno entusiasmo per un evento che viene celebrato ogni quattro anni e che soprattutto spalanca le porte al Sud Africa. Sarà causa del post Olimpiadi desolanti? Sembra assurdo pensarlo, ma c’è molto più fermento qui in Italia nel guardare la propria squadra del cuore di club, impegnata in un derby o fuori casa, piuttosto che seguire tutta la trafila delle partite internazionali.

Il Grande Fratello di Gemma del Sud: i nuovi Gremlins del web sono già pronti a replicarsi

Ventitreesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla del travaso di personaggi web in televisione.

Ormai entrare nel ‘dorato’ mondo della televisione sta diventando prerogativa di tanti. Chiunque vuole sfondare il fantomatico muro per diventare popolare, guadagnare di più, sentirsi realizzato, appagare la propria sete di rivalsa verso qualcosa di non ben identificato. Abbiamo iniziato con l’avvento dei reality show, giochi sociologici o di costume al massacro, dove vivere insieme per tanti giorni è una vera e propria lotta a sassate. Dopo le case sono arrivate delle isole, ancora dopo un circo, un ristorante, delle talpe, ma la mente umana non ha mai fine, lo sappiamo bene, il reality sta diventando vita reale a tutti gli effetti. Sta tramutando, è in trasformazione.

Non è più un solo giocare per partecipare ad un concorso o una trasmissione televisiva, adesso pur di fare spettacolo e riuscire ad arrivare il più velocemente possibile al telespettatore si riesce ad inventare anche l’inimmaginabile. E’ questo il caso dell’era “internettiana”, soprattutto i più giovani stanno utilizzando la rete per sponsorizzare se stessi in diverse discipline, il più delle volte ai confini con la realtà oggettiva della vita di tutti i giorni. Youtube aiuta a sviluppare le idee, a porgerle su un piatto d’argento per il consumatore finale, registrando e presentando un conto tutto sommato davvero economico, solo il costo della connessione di casa. Si, da casa o da un telefonino per strada, insomma, dove preferiamo, riusciamo ad attraversare nuove forme di vita parallele che niente hanno a che fare con la monotonia di tanti, sono nati i nuovi mostri del web che catturano migliaia di click e ora si stanno replicando peggio dei Gremlins nella famosa fontana con l’acqua. Si replicano a velocità spaziale, si ripropongono in vesti diverse e hanno molteplici sfaccettature. Abbiamo già parlato, qualche mese fa, dei nuovi fenomeni del web, ma si sono aggiunti rapidamente dei cloni contorti che vale la pena di analizzare. Tutto era iniziato per scherzo da “La mente contorta”, “Willwoosh”, “Clio Make Up Artist” e pochi altri, simpatici fenomeni ricchi di ironia e bravura chiamati da molti i paladini indiscussi dei click nel “Tubo”, ma in Italia si copia, si imita ed ecco approdare come in una carovana di pecore belanti impazzite, nuove specie di talenti nascosti, anzi molto, molto nascosti. Se i primi si erano contraddistinti per far ridere con gusto, nel modo più genuino e anche garbato, dagli scherzi telefonici alle parodie della vita quotidiana di ognuno di noi, alla scuola di trucco in amicizia, adesso c’è chi ha degenerato, chi sta appannando, sporcando ed imbrattando il bianco candido dei veri iniziatori degli sketch sul web.

Dagli Over di Uomini e Donne ai giovani di UnoMattina Estate: la televisione sta cambiando …

Ventiduesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla della tv che cambia.

Ecco le porte dell’Estate, già riesco a intravedere in lontananza, ombrelloni, lettini e il solleone. “Cresci con Riccardo” accompagna Cinetivù ormai dal mese di Ottobre e sembra che nel frattempo qualcosa sia cambiato. Sembra… Eravamo partiti con miniere di programmi durante l’autunno, pian piano qualcuno si è arenato, altri sono crollati inesorabilmente da un grattacielo, altri hanno carburato come un motore diesel, e tanti altri hanno cambiato direzione. Il primo che salta all’occhio è proprio il tanto criticato, ma pur sempre così seguito, Uomini e Donne, un inizio difficile, che avrebbe fatto gridare quasi ad una leggera flessione e stanchezza del format, ed ecco che invece, Maria la Sanguinaria in De Filippi, ha scelto la sua bacchetta magica più potente e ha rivoluzionato le carte in tavola.

Carte che sulla carta, hanno stravinto. Ecco che direttamente dal campo della bocciofila e dal torneo di Burraco sono stati scelti anziani pimpanti che sono piaciuti subito un po’ a tutti, forse per la loro ingenuità televisiva, “giovani molto cresciuti” che sono riusciti a fare breccia non solo nel cuore dei loro coetanei, ma soprattutto nei più piccoli. I più giovani hanno identificato forse, dei nonni goliardici in tv. In tanti avrebbero desiderato nonni così, altri un po’ meno, ma comunque l’idea ha spalancato un cancello che sembrava difettoso e leggermente arrugginito. Maria ha vinto anche quest’anno portandosi dietro il suo meritato successo. Non finisce qui però, perché il cambiamento avvenuto nel suo programma ha visto anche l’ingresso di giovani ventenni come ‘Tronisti’, calando l’età media delle precedenti edizioni. Giovanissimi in cerca di una storia d’amore e anche questo ha sdolcinato i cuori più ghiacciati come un sole d’agosto. Amori di coetanei come tanti, dove, adolescenti, mamme, studenti, nonni, si sono potuti immedesimare. Lacrime, sorrisi e specchio di una società che vede silenziosamente la riscossa del pubblico giovane, segregato nell’angoletto e allontanato ultimamente dalla Tv. I più piccoli quest’anno hanno padroneggiato, prima con “Io Canto” poi “Ti lascio una canzone, dei piccoli alieni nascosti nel corpicino di innocenti creature, ma con discorsi e voci da veri adulti. Tappe che si polverizzano, tutti vogliono essere già grandi, cercando di divertirsi il più possibile fino alla terza età.

Oroscopo del giorno: Ada Alberti, Paolo Fox, Branko e tutto il gruppo delle stelle televisive

Ventunesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla di oroscopi in tv.

Alzi la mano chi non legge almeno una volta a settimana l’Oroscopo del proprio segno zodiacale. Alzate la mano destra altrimenti non potete leggere questa pagina astrale e il mouse non cammina da solo. Dal lunedì alla domenica non solo sui giornali, riviste, mensili, ma anche nella nostra amata Tv, visto che di questo si parla in CineTivù, vengono dispensati consigli su come migliorare le nostre vite grazie agli influssi dei Pianeti, più o meno benefici. Ora, non farò una spiegazione empirica di quello che gli scienziati e gli astrologi pensano in questo frangente, anche perché sono due visioni del mondo diametralmente opposte, ma ognuno può vivere come crede e verificare ciò che gli pare. Finché vivremo in un mondo che si proclama libero in ogni sua parte o almeno nella maggior parte di esso.

Gli astrologi Italiani sono tanti ed è curioso come ognuno di loro possa intravedere strutture diverse planetarie e interpretare un transito astrale a suo piacimento, secondo una propria visione che cambia da persona a persona. L’Astrologia a grandi linee è come una Psicologia delle stelle, ogni astrologo diventa non solo psicologo del proprio pianeta, ma soprattutto del soggetto che si trova di fronte. Interpreta, valuta, consiglia e i più bravi riescono anche a cogliere nel segno. La parte più interessante di questo lavoro è l’immedesimarsi con il pubblico, come in ogni mestiere è vero, ma chi si occupa di stelle e pianeti, per leggerli e capirli, deve assolutamente creare una strada preferenziale con l’ascoltatore. Se non arrivi dritto al punto perderai un tuo possibile seguace.

La5 e il pubblico maschile chiede Il5, perchè la tv … non è solo uomo

Ventesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla del nuovo canale Mediaset, La5.

Proprio qualche giorno fa è un’altra figlia del gruppo Mediaset, si tratta di un canale tematico dedicato solo alle donne o quasi, si chiama La5 ed è entrata già con la sua programmazione nel digitale terrestre per la felicità di milioni di massaie, ma non solo.

Una tv non solo per donne ci racconta un Marco Carta molto motivato, ma di maschio dentro La5 ce ne vedo davvero un po’ pochino, se non il super maschio “Il mondo di Patty” e qualche altro telefilm, almeno così sembra. Mediaset si è tinta di rosa e strizza l’occhio al pubblico casalingo, a quello che lavora, ma soprattutto alle donne che guardano tv e che non hanno tempo, anche se ripeto, lo spot e la sua “reason why” recita una tv non solo per donne.

Daniele Battaglia, da ex baby Pooh a vincitore de L’isola dei famosi

Diciannovesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla de L’isola dei famosi e del vincitore, Daniele Battaglia.

Ragazzi eccoci a maggio (anche se sembra autunno) e tra poco si chiuderà questa stagione televisiva, manca poco ormai e riusciamo a vederne ancora di tutti i colori. Sono terminati già molti format, in tanti sono al lavoro per la stagione autunnale, una ruota che non si ferma mai è quella televisiva, si invecchia prima però, si pensa sempre al futuro, già nel momento che si attua un programma. Mi ricorda un po’ il Natale, tutti aspettano il momento, poi quando lo si vive la festa è già finita. I colori si spengono, le atmosfere si raffreddano, si torna a pensare al futuro e alla vita di tutti i giorni. Così è un po’ la tv che vediamo o che siamo costretti a vedere.

Questa settimana il Natale è finito per “L’isola dei famosi” una settima edizione dai sapori a tratti soporiferi, molto neutra e poco stimolante. Personaggi che chiamare famosi forse, è stato un attimino esagerato, se non per pochi intimi. Un’edizione che si è vista scontrare con il pluripremiato Italia’s got Talent, ma non è rimasta poi così tanto scalfita. Simona Ventura è riuscita a non darsi in pasto alle polemiche prima con Aldo Busi e poi con la Dirigenza Rai, chissà se ci sarà anche una nuova Isola con il numero otto accanto. Sembra quasi che a questi reality show, conditi con tutte salse diverse, noi Italiani ci siamo un po’ rassegnati, come per dire, va bene ci stanno, vogliono che li guardiamo, facciamoli contenti. L’idea che mi balena ultimamente è proprio questa, una lunga fila di caprette che tendono a belare perché qualcuno le imbocca con un bel biberon di latte pastorizzato. Prima o poi ci sarà un cambiamento, vero? Dai che ci sarà. Non sono poi contrario allo svolgimento di questi giochi, ci parteciperei anche io per divertirmi, sono davvero stanco però delle polemiche che servono a dar linfa vitale al gioco in sé. Non ditemi che Sandra Milo a settant’anni suonati ha davvero voglia di mettersi in competizione con gente di quarant’anni più giovane se non cinquanta! Lo trovo ridicolo, surreale e di pessimo esempio per le generazioni più giovani che guardano trasmissioni televisive.

Il colore delle parole per un primo maggio tutto l’anno

Diciottesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla del Primo Maggio.

Puntuale più dell’allergia stagionale arriva il mese di maggio e con sé anche il grande concertone che ogni anno accompagna il primo giorno nel quinto mese dell’anno. Appuntamento irrinunciabile per molti, eludibile per altri, ricco di significato, eppure sembra ormai quasi un dovere festeggiare un simbolo così ingombrante in una giornata altrettanto importante per gli Italiani.

La festa del lavoro mi ricorda da sempre l’inizio delle belle giornate, il grande caos in Piazza San Giovanni a Roma, migliaia di voci urlanti, magari sotto un sole cocente, sì per divertirsi, ma soprattutto per chiedere ed urlare aiuto.

Tante regioni d’Italia festeggeranno questo evento con l’aiuto dei sindacati che promuovono da anni questa battaglia per i diritti di tutti. Sono passati anni ormai e i concerti si sono susseguiti, ma le richieste sono sempre le stesse, uno sventolio di bandiere, canti o rivolte per un Italia più giusta, ma alla fine sembra sempre di essere ai nastri di partenza. Quasi impotenti in un nazione che vede i giovani cullarsi sugli anni, i mesi, i giorni. Ormai è quasi abitudine e rischiamo di coinvolgere nel turbinio di una routine poco varia e brillante, una manifestazione che dovrebbe prendersi carico di milioni di ragazzi ma non solo, in vera difficoltà, magari perché non soddisfatti dalla loro dimensione di vita e lavoro.

Il Trash, la Televisione e il passaggio di testimone tra Platone e Gerry Scotti

Diciassettesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo riflette sullo stato di salute della nostra tv.

C’è chi sostiene che negli ultimi tempi la Televisione, insieme alla pubblicità, abbia occupato il centro della nostra vita. Oggi a dettare le regole, gli stili di vita, il modo di essere, sarebbero Gerry Scotti, Michele Santoro, Bruno Vespa o chi per loro. Coloro che regolano la condotta, proprio come nella Grecia classica disciplinavano Platone e Aristotele. Oppure c’è chi continua a sentenziare la nostra Tv come trash, una spazzatura dettata dalla politica e che non troverà via d’uscita, se qualcuno non farà inversione di marcia negli strati alti della nostra società.

Politica, spazzatura, regole, ognuno può pensarla come vuole, certo, chi vive tutti i giorni di Televisione e concretamente vive il suo vortice impazzito dall’interno potrà avere un’altra visione rispetto ad un telespettatore disteso sul divano. Il prodotto finito arriva all’utente già condito, non vedrà mai il dietro e il perché della sua realizzazione, o il come.

Non trovo giusto però eliminare il problema, perché voler distruggere la Televisione, liberandosene, tagliandola in mille pezzi, sarebbe come scappare da una battaglia, arrendersi senza via d’uscita, disfarsi del problema lavandosene le mani. Troppo facile far sparire qualcosa che può destare polemiche, dissensi o discussioni tra la gente comune, un apparecchio in grado di accompagnare qualsiasi ora della nostra giornata, basta accenderla e dargli voce. Uno strumento capace di far sintonizzare nello stesso momento una collettività tanto ampia sul medesimo programma, in grado di far azzittire, pensare, litigare, osservare. Non può essere solo un plasma attaccato al muro o un tubo catodico di vecchia generazione a disgregare una società o a polverizzarla, sembra tutto molto gonfiato per far parlare e mettersi una mano sulla coscienza, proprio sul petto, verso il cuore.

Raimondo Vianello e la signorilità dall’ironia innata di chi può permetterselo

Sedicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo vuole ricordare il grande Raimondo Vianello, morto due giorni fa.

I tre Tenori televisivi non ci sono più. Hanno abbandonato il posto in prima fila nel teatro più bello, per posizionarsi nel loggione, più in alto, lontano da tutti, ma sempre presenti. Corrado, Mike Bongiorno e ora Raimondo Vianello, per molti i papà della televisione Italiana, per altri gli zii o i nonni. Già, dei nonni della televisione, quelli buoni che entrano a casa tua senza disturbare, con educazione e ti fanno sempre tanto ridere. Tutti quelli nati negli anni ottanta, ma non solo, la penseranno come me, persone capaci di trasmettere serenità, allegria ed un’estrema professionalità, quella che in questi anni ci possiamo solo sognare o andarla a ripescare in qualche archivio, in un video d’annata.

Raimondo proprio come Corrado, aveva uno spiccato senso dell’ironia, prendere in giro bonariamente, con simpatia, un cinismo divertente che faceva sorridere e mai rimaner male. In questi giorni tanti hanno testimoniato il suo ricordo, tutti hanno ricordato la sua signorilità, un’eleganza che ora stonerebbe un po’, visto la piega della nostra televisione.

Una vecchia generazione che ha chiuso i battenti, non ci sarà più, vivrà solo nei ricordi dei fortunati che hanno potuto conoscerla. Un’educazione, un rispetto per il proprio operato, il sano divertimento e l’amore per il proprio mestiere, tutti elementi che faticano ad emergere negli ultimi anni, in un periodo che vede rincorrere il successo e la notorietà senza arte né parte, solo per apparire e poi svanire come bolle di sapone. Raimondo, una bolla di sapone, non l’è mai stata, è stato un continuo produrre e scrivere, recitare e condurre, un’estrema ecletticità che possono detenere solo i veri Maestri, capace di mutare in maniera eccellente da una scenetta di “Casa Vianello” a una conduzione sportiva di “Pressing”, pochi riuscirebbero ad eguagliarlo, anzi, forse proprio nessuno.

Telecinco, Pasapalabra a tutta l’Italia, per favore!

Quindicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo confronta la televisione italiana con quella spagnola.

Avete seguito i miei consigli o vi siete arenati su qualche tavolata a pancia piena? La Pasqua è finita e ora è tutta una volata verso el Verano, non il Cimitero Comunale Monumentale di Roma intendiamoci, ma proprio il periodo estivo in lingua spagnola, c’è già grande fermento per l’attesissima prova costume. Si freme per arrivare in spiaggia con un fisico invidiabile, si corre in palestra, ci si scolpisce tra diete, tapis roulant e bombe energizzanti. Insomma si fa quel che si può, perché l’Estate non guarda proprio in faccia nessuno. Ci si denuda tutti e l’occhio vuole la sua parte. In spiaggia siamo ancora più criticoni e le donne soprattutto, impazziscono di gioia nel sotterrare atterrendola vicina di ombrellone o di lettino. Ci sarebbe tanto da dire, ma poi esco fuori tema e qui bisogna parlare di tivù. Prometto però che tornerò sull’argomento, anzi devo risegnarmi subito in palestra, ecco me lo appunto subito, fioretto post Pasqua. Ho già assaggiato l’Estate, facendo un giro tra Spagna e Canarie ho visitato il caldo e il sole, durante questi momenti di relax c’è stato anche il momento televisivo spagnolo, la curiosità c’era e così sono rimasto piacevolmente sorpreso e a tratti avvilito. E’ noto ormai il paragone tra Spagna e Italia, siamo cuginetti, ci vogliamo bene, siamo coesi, non proprio calcisticamente, ma quasi in tutto, ci stiamo simpatici in fondo e molto di più rispetto ad altre nazioni Europee più ostiche e meno aperte alla solarità.

Tante similitudini parentali, ma poche televisivamente parlando, facendo zapping, nel doccia time, dopo la classica giornata turistica di mare, ecco che ho potuto conoscere una tv molto diversa da quella italiana, ma non tanto nei programmi che gira e rigira son sempre quelli, sto parlando dei giovani conduttori spagnoli, esistono, i conduttori televisivi under 30 sono vivi, si muovono, sanno parlare e sono anche molto bravi.

Quattro mesi di Tv e la Pasqua che è sempre con chi vuoi

Quattordicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo fa gli auguri di Buona Pasqua a tutti (e noi ci associamo) e analizza i primi quattro mesi di televisione:

Ecco la settimana Santa, quella di Pasqua, ma non avevo finito ieri di parlare del Natale? Dai, non si fa in tempo a smaltire una festività che se ne ripropone subito un’altra e a noi Italiani piace tanto. Ci piace crogiolarci tra cestini di uova cioccololatose, magari farcite di cereali, nocciole, riso soffiato, zucchero e vaniglia. Ecco il periodo dell’anno, il secondo, dove i nostri brufoli possono uscire allo scoperto felici ed urlare in massa al mondo esistiamo anche noi! Siamo felici di esserci e non si nascondono poi tanto.

In questo fermento di colombe, nastri, uova e coniglietti, attenti a non servire sulle vostre tavole qualche micio gironzolante felice tra le vostre mura, Beppe Bigazzi non intendeva dire veramente quello che ha ribadito lo scorso giovedì grasso! Mi raccomando siate buoni. Sono un po’ contrario a queste tradizioni molto Italiane che vedono sacrificare agnelli, conigli e tanti poveri animaletti della fattoria, ma non è la sede giusta questa, c’è gia Marina Ripa di Meana e i suoi amici ambientalisti, animalisti. Senza nominare Farmville, ovviamente.

Marzo si è concluso con una serie di tonfi nel buio che non ricordiamo poi tanto spesso, una serie di fiction dispensate da Mediaset si sono ritrovate a gambe per aria, non ultima la famiglia dei “Fratelli Benvenuti” che facendo dietrofront ha chiuso la salsamenteria e festeggia la Pasqua a casa, ma senza il pubblico della prima serata.

Le Centovetrine di Roberto Alpi e le Centoprimavere di Ettore Ferri

Tredicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla del successo di Centovetrine:

Siamo finalmente giunti in Primavera, l’aria è cambiata, aria e polmoni nuovi, già da una settimana i nostri ormoni sono in subbuglio, è tutto un fremito e ci sentiamo più leggiadri di farfalle svolazzanti nell’etere. Durante la stagione dei fiori tutto cambia, ci svegliamo da un lungo letargo che tutto sommato ci piaceva pure un po’ e siamo pronti per affrontare a spalle larghe l’aria tiepida avvolgente di aprile, ansiosi di scavallare giugno, il mese dell’amore già consumato.

Da marzo a giugno siamo tutti più desiderosi di vivere all’aperto, le quattro mura ci stanno strette e proprio l’amore ci inebria insieme alle prime fioriture che sbocciano, questo devono aver pensato i produttori della soap opera made in Italy Centovetrine. Un panegirico poetico per sottolineare la stagione della passione.

Complice quest’aria infiorata, ecco in arrivo dieci cofanetti in dvd, impolpati con ricchi colpi di scena, storie d’amore e vicende strappalacrime, riassunte per tutti gli appassionati delle vetrine del centro commerciale più conosciuto d’Italia. Proprio da marzo a maggio verranno dispensate, dalle edicole di fiducia, puntate celebrative in un pinzimonio di tradimenti, amori e struggenti finali.

All’Aldo Busi dei famosi in Nicaragua, hanno eliminato Simona Ventura

Dodicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla di Aldo Busi e del suo show a L’isola dei famosi.

Strana tv quella che stiamo vivendo in questi ultimi tempi, ormai la qualità ce la siamo persa per strada a favore del sensazionalismo, fa ascolto, ci piace, rimaniamo incollati allo schermo se accade qualcosa di diverso e fuori dal consono ordine comune delle idee più ovvie.

La buona educazione, le regole, la civiltà, quando si è dietro ad una telecamera, consapevoli che milioni di persone ti stanno seguendo, viene spesso meno. Ci si sente autorizzati a spaccare il mondo e a diventare padroni dell’universo, un po’ come Lex Luthor a Metropolis. In questi casi Superman non può fare poi molto, deve osservare, impotente di volare per poter salvare un’Italia che sta rotolando per le scale ogni ora di più, anzi è questione di minuti. I modi sono sbagliati anche se il fine potrebbe giustificare i mezzi, ma il mezzo non giustifica il fine, verrebbe da pensare.

Ma meno male che c’è Emanuele Filiberto di Savoia… Se si parla di te il problema non c’è!

Undicesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo parla dell’enorme esposizione mediatica di Emanuele Filiberto, sempre più prezzemolino della televisione italiana.

“Ma meno male che c’è Carlo Bruni.. Siamo fatti così – Sarkonò, Sarkosì. Che bella Carla Bruni – Se si parla di te il problema non c’è!” Il trionfo della verità del 60° Festival di Sanremo è stato proprio il buon Simone Cristicchi, dentro questa canzone, forse al primo ascolto un po’ troppo leggera e vacua, si cela un’ Italia sempre più paurosamente vera. Una realtà che con il passare dei giorni, delle ore, ma che dico, dei minuti e dei secondi, sta cambiando le nostre abitudini televisive. C’è da preoccuparsi davvero per i nostri giovani talenti che non so che idea si stiano facendo dell’Italia come televisione, intesa come programmi e voglia di emergere. Gira che ti rigira siamo sempre a rimescolare le stesse carte, conoscendo in anticipo il risultato di una partita neanche troppo sofferta, un torneo dal sapore facile.

Siamo invasi, c’è la colonizzazione da parte dei Savoia nella nostra tv e non si può fermare perché ormai Emanuele Filiberto ha scelto la sua via, dopo aver ballato, cantato, cucinato, recitato, ‘opinionizzato’, poi che altro ha fatto? Mancano solo le previsioni del tempo e mi aspetto di vederlo a breve come mio collega. Ora ha deciso di condurre un programma televisivo perché vuole intraprendere il mestiere di presentatore televisivo. Ci è riuscito nell’arco di un mese! Record. E allora, “Ciak si Canta”! Ancora… Aggiungerei.