Raidue, prossimamente Raffaella Carrà il sabato pomeriggio e Gianna Orrù la mattina

Prossimamente la programmazione scricchiolante di Raidue dovrebbe rafforzarsi con due nuovi programmi. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Raffaella Carrà sfida Maria De Filippi o più semplicemente Raffa torna in televisione. Fate voi: dal 9 gennaio andrà in onda, tutti i sabati pomeriggio, un talk show dedicato ai giovani, condotto da lei e firmato dal regista Sergio Japino. I dettagli sul suo programma finiscono qui (nemmeno il titolo ci è dato di sapere). Certo, bisognerà capire se scontrarsi contro Amici non risulterà controproducente per una trasmissione sconosciuta al pubblico (fonte Diva e Donna).

Mauro Mazza: Raiuno, in vantaggio su Canale 5, alla ricerca della qualità

Mauro Mazza è stato ascoltato dalla commissione di Vigilanza Rai: il direttore di Raiuno, ieri ha commentato i risultati parziali del periodo di garanzia (fonte Asca):

Dall’inizio del periodo di garanzia autunnale a oggi Raiuno ha recuperato negli ascolti e superato Canale 5. I dati fino a ieri sera (quindi prima della sonora batosta che Chi ha incastrato Peter Pan, 7 milioni e 27,89% di share, ha rifilato a Shall We Dance 3,2 milioni e 12,15% di share) parlano del 21,41% di telespettatori sintonizzati su Raiuno, contro il 20,97% di Canale 5. Abbiamo recuperato Raiuno è in testa, in vantaggio rispetto alla concorrenza dei canali più importanti delle tv commerciali. Infatti, alcune modifiche del palinsesto in corsa ci hanno consentito di recuperare gli ascolti. La garanzia di autunno ci vede quindi decisamente in vantaggio. Obiettivo, questo, che si può raggiungere solo attraverso un’attenta scelta di programmazione, talvolta scegliendo prodotti di sicuro ascolto, anche a scapito della qualità. Anche se non dobbiamo rinunciare alla ricerca della qualità, ma lavorare per avere più qualità senza rinunciare agli ascolti.

Il direttore ha sottolineato l’obbligo che ha la Rai di vincere la sfida degli ascolti, in particolar modo per uscire dalla crisi e favorire il ritorno degli investimenti pubblicitari, ma ha ribadito l’importanza di realizzare un palinsesto che non si debba preoccupare della contro-programmazione rispetto alla concorrenza e faccia più riferimento alle aspettative degli spettatori, ai doveri del servizio pubblico, evitando il trash (“Domenica In che volutamente e con molta cura evita sensazionalismi e le discussioni che si trasformano in rissa”) e puntando sulla qualità.

La Rai potrà fare contenuti a pagamento. Per chi?

La Rai per racimolare qualche euro, visto che le casse piangono e molto (-220 milioni nel 2010), non potrà solo tagliare i costi, risparmiare qua e là, e inseguire qualche evasore, ma anche fare contenuti a pagamento.

La notizia viene data dal sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani: parlando del nuovo contratto di servizio tra Rai e Ministero dello sviluppo economico a Omnibus Life di La7, dice:

Sono sempre stato favorevole al mantenimento del servizio pubblico in area pubblica e contrario alla privatizzazione della Rai o a farne spezzatini. In base al nuovo contratto di servizio, che stiamo mettendo a punto anche secondo le linee guida dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la Rai potrà fare contenuti pay e dovrà fare un servizio pubblico riconoscibile come tale, motivo per cui gli italiani pagano il canone.

Rai, rinviato il rinnovo di contratto di Bruno Vespa, perché troppo costoso

Niente rinnovo di contratto, per ora, per il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa: il Cda della Rai ha considerato che l’aumento del 20% rispetto agli attuali 1,2 milioni di euro che percepisce oggi, extra esclusi, non fosse in linea con il piano industriale 2010-2012 che starebbe per prendere forma con tagli e razionalizzazioni.

La questione, sollevata dai consiglieri Angelo Maria Petroni e Nino Rizzo Nervo, verrà riconsiderata mercoledì prossimo e il direttore generale della Rai Mauro Masi dovrebbe proporre un contratto diverso, visto che l’azienda non vuole perdere il giornalista, che sarà svincolato nel giugno del 2010.

Bruno Vespa fa sapere in una nota (polemica):

Raidue cambia: via Scalo 76 Talent, spostato Harper’s Island


Cambi in vista per il palinsesto di Raidue: la programmazione della cosiddetta rete giovane della Rai, subisce un nuovo scossone nella fascia pomeridiana e in seconda serata.

Da giorni vi annunciamo la morte di Scalo76 Talent, il programma condotto da Lucilla Agosti e Alessandro Rostagno. A quanto pare adesso esiste una data per la soppressione: il 26 ottobre. Al suo posto, probabilmente La signora del west.

Brunetta: Rai indichi i compensi dei giornalisti. Il ministro non va ad Annozero a causa di Vauro

Dopo la manifestazione di ieri a Roma per la libertà di stampa, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, da Saint Vincent, lancia una nuova provocatoria proposta in nome della trasparenza: le trasmissioni Rai dovrebbero indicare a inizio trasmissione i costi e il guadagno dei giornalisti:

Non mi piace la censura. Ma mi piacerebbe che in ogni trasmissione televisiva Rai ci fosse il costo della trasmissione, il compenso all’autore e il compenso ai giornalisti.

Non solo: oltre ai compensi, in Rai dovrebbero segnalare lo share della settimana prima, il numero di querele ricevute e l’esito dei giudizi. Questo, perché è giusto che la gente sappia e perché:

Il Tg1 in debito d’audience, di chi è la colpa?


L’imponderabile si tramuta in reale: nei primi giorni di luglio il temibile avversario, leggi TG5, ha morso più volte ai polpacci provocando la caduta non di un telegiornale qualsiasi ma del “Tg” per antonomasia, quello delle 20 sull’ammiraglia Rai. Per i detrattori è colpa della gestione Minzolini reo di dare troppo spazio alle virtù piuttosto che ai difetti della Presidenza del Consiglio e del suo seguito, mentre gli indulgenti giustificano la flessione con la risintonizzazione dei primo canale Rai in diverse regioni italiane, a cui va ad aggiungersi la scelta per noi scellerata di Raiuno che forse mai come quest’anno ha impostato il palinsesto estivo quasi esclusivamente su repliche che ne hanno compromesso l’audience, a parte rare eccezioni fra cui quel Reazione a Catena gioco condotto da Pupo alle 19 che naviga in buone acque e destino vuole debba fungere da traino proprio al Tg1.

Il presidente Rai, Paolo Garimberti ha detto che il calo degli ascolti del Tg1: “è un tema di cui ci stiamo interrogando e un po’ di preoccupazione c’è” a lui fa eco il comitato di redazione:“Il calo degli ascolti del Tg1 è preoccupante e su questo abbiamo voluto richiamare l’attenzione dell’azienda nell’incontro di oggi (8 luglio), assieme al segretario dell’Usigrai, con il responsabile delle Relazioni Sindacali dott. Luigi Meloni”. Per Alessio Gorla del cda Rai l’erosione “è cominciata molto prima, quando il direttore era Gianni Riotta“.

Augusto Minzolini e Mauro Mazza, chi sono?

Ieri sono stati nominati dal Cda della Rai i direttori di Tg1 e Raiuno, rispettivamente Augusto Minzolini e Mauro Mazza. Se non sapete chi sono ve lo riveliamo noi.

Augusto Minzolini, nuovo direttore del Tg1 è un giornalista romano di 51 anni, definito dal collega Guido Quaranta, “Lo squalo“, ovvero un cronista che perdina i protagonisti, fiuta gli eventi e crea la notizia.

Dopo essersi diplomato al Liceo Classico Dante Alighieri e aver preso parte a Io sono un autarchicho ed Ecce Bombo diretto da Nanni Moretti, entra a far parte dell’agenzia Asca e diventa giornalista (a vent’anni). Prima di approdarare a La stampa, dove fino a ieri ha lavorato come editorialista, Minzolini ha lavorato per Panorama come rubrichista. Qualche mese fa sembrava che lui dovesse diventare  il nuovo portavoce di Silvio Berlusconi, ma alla fine non se ne fece nulla.

Nomine Rai: Mauro Mazza direttore di Raiuno, Augusto Minzolini del Tg1, ora è ufficiale

E’ ufficiale: su proposta del D.G. Mauro Masi, il cda della Rai ha nominato Mauro Mazza, direttore del Tg2 uscente, direttore di Raiuno e Augusto Minzolini direttore del Tg1.

I vicedirettori saranno Antonio Marano (delega alla produzione), Lorenza Lei (delega alle risorse artistiche), Giancarlo Leone (delega allo sviluppo del digitale terrestre) e Gianfranco Comanducci (delega alle risorse umane).

Rai: il Grande Deficit

Tempo di crisi, tempo di deficit, ahimè. Non scappa nessuno, serie cancellate, pilot che finiscono nel nulla, riconferme solo per ciò che è sinonimo di sicurezza e tradizione, sono in pochi a raggiungere la scialuppa, che sembra rimpicciolirsi di mese in mese.

Nessuno è immune a questo momentaneo ma abbastanza tetro periodo: nemmeno la Rai, che si distingue con un deficit tendenziale che per il 2009 si attesterebbe attorno ai 120 milioni. Presto verrà presentata un rimodulazione del budget. Per ridurre gli impatti della crisi sui conti aziendali.

In tempo di crisi Mediaset aumenta il fatturato

Crisi si, ma no nper tutti. A rivelarcelo Nielsen Media, che ha posto uno sguardo attento sul mercato pubblicitario, ponendo una certa attenzione sui dati Rai e Mediaset, neanche a dirlo. Sapete cosa ne è venuto fuori?

Publitalia rappresenta per se stessa e per la famiglia che la gestisce un robusto salvagente a cui appigliarsi nel mare della crisi, mentre ad accusare il colpo in maniera più consistente è la Sipra, concessionaria delle reti Rai.

Non solo, l’analisi effettuata parrebbe indicare una certa tendenza all’inasprirsi della situazione Rai. I grossi investitori, e coloro che con la pubblicità non ci fanno giochetti, ma ci fanno i miliardi, puntano tutto, o quasi, su Mediaset.

La Rai punta al Web, presentati i nuovi Rai.it e Rai.tv

La Rai si evolve e lo fa online riorganizzando tutti i suoi contenuti nei due portali Rai.it e Rai.tv, con l’obiettivo di trasformare la tv di stato in un grande broadcaster multicanale, che possa competere con quelli europei e soprattutto e che possa guadagnare di più dalla pubblicità online.

Rai.it
Si può cambiare l’homepage selezionando i contenuti a proprio piacimento (14 tematiche), posizionandoli dove si vuole, modificando il colore (14 varianti) dello sfondo e la grandezza dei caratteri.

Contenuti: guida ai programmi, palinsesti digitali, web tv e satellitari, oroscopo, meteo, viabilità (aggiornamento in tempo reale), ricetta del giorno (catalogate per esigenza e livello di difficoltà) e borsa, oltre ad una pagina Rai Notizie, che ingloba tutta l’informazione Rai, da quella delle tre testate nazionali a quella regionale, passando per i tg sportivi e i servizi di RaiNews 24.

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Sanremo, i numeri e le curiosità delle passate edizioni

Tra pochi giorni avrà inizio il 57° Festival della Canzone Italiana a Sanremo: un appuntamento attesissimo, forse più che per l’ascolto delle canzoni proposte, per le curiosità e polemiche che ogni anno si fomentano. Il Festival di Sanremo è uno dei grandi spettacoli che ha accompagnato la storia televisiva e radiofonica del nostro Paese. Oggi analizzeremo quali sono i numeri e le curiosità legate al Festival più famoso in Italia.

Il primo Sanremo venne trasmesso in diretta radiofonica nel 1951, e venne vinto dall’allora giovanissima Nilla Pizza con la canzone Grazie dei fior: erano 20 i cantanti in gara, come pure nella seconda edizione del 1952, vinta sempre da Nilla Pizzi con Vola colomba bianca vola. È a partire dall’edizione del 1961 che le canzoni in gara aumentano e passano da 20 a 24, crescendo di anno in anno.

I cantanti che hanno vinto più volte il Festival di Sanremo sono stati a pari merito Claudio Villa e Domenico Modugno. In particolare Claudio Villa vinse 4 volte: nel 1955 con la canzone Buongiorno tristezza, nel 1957 con la canzone Corde della mia chitarra, nel 1962 (in coppia con Domenica Modugno) con la canzone Addio addio ed infine nel 1967 (in coppia con Iva Zanicchi) con la canzone Non pensare a me. Domenico Modugno trionfò 4 volte: nel 1958 con la famosissima Nel blu dipinto di blu, nel 1959 con Piove, nel 1962 (in coppia con Claudio Villa) con Addio addio e nel 1966 (in coppia con la Cinquetti) con la canzone Dio come ti amo. Gli interpreti che hanno partecipato più volte al Festival sono stati per gli uomini Claudio Villa con 28 partecipazioni, tra le donne Nilla Pizzi con ben 31 partecipazioni, ed una conduzione nel 1981 con Claudio Cecchetto.

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Giorno del ricordo, i programmi che la Rai dedica alla commemorazione

Domani la Rai dedicherà spazio alla commemorazione del Giorno del Ricordo, la giornata istituita nel 2005 in memoria dei martiri delle Foibe e dei profughi giuliani, istriani e dalmati.

La staffetta informativa, che coinvolgerà, oltre ai Giornali Radio Rai, a Rai Tv e a Rai Storia (che proporrà Il processo per i crimini alla Risiera di San Sabba alle 9), comincerà anche sull’analogico sin dal primo mattino su Raiuno, all’interno di Unomattina e continuerà su Raidue a Insieme sul due e Italia allo specchio e si svilupperà in tutte le principali edizioni del Tg1, Tg2 e Tg3.