Barbara D’Urso: contratto rinnovato per sei mesi

 Tra le chicche di gossip di Chi, in edicola oggi, si legge una notizia che riguarda il futuro professionale di Barbara D’Urso:

Barbara D’Urso finalmente respira. Il suo contratto con Mediaset, che era in scadenza a giugno, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2012. La conduttrice dunque rimarrà ben salda alla guida del suo Pomeriggio Cinque, che difende con le unghie e con i denti, visti anche i buoni risultati di ascolti dell’ultimo periodo.

Emilio Fede: “Non sono stato schierato con Berlusconi quanto avrei voluto”

Emilio Fede in un’intervista pubblicata oggi su Il Giornale rievoca gli scoop che hanno segnato la sua lunga carriera da giornalista. A partire da 21 anni fa, quando il 16 gennaio Studio Aperto di Emilio Fede mostra per primo, in anticipo anche rispetto alla Rai, le immagini del bombardamento che segnarono l’inizio della guerra del Golfo. Con quel telegiornale notturno, Fede introduce la diretta nei notiziari Mediaset:

Conduzione Tg: in tv record di presenza femminile nelle edizioni principali

Che siano le edizioni del mattino, della pausa pranzo o dell’ora di cena, in tv possiamo star tranquilli che non sarà necessario invocare le quote rosa: la presenza di giornaliste alla guida della conduzione dei tg è ormai una certezza in Rai, Mediaset e La 7, in cui nessun canale è esonerato, se non forse Cielo/Sky Tg 24 con una doppia conduzione.

Augusto Minzolini dal Tg1 al Tg4?

Nuove indiscrezioni sul valzer di poltrone nelle redazioni dei telegiornali nazionali. Oggi.it infatti rivela che se Augusto Minzolini, come pare, sarà costretto a lasciare il Tg1 (sebbene il direttorissimo abbia smentito pochi giorni fa parlando col Corriere della Sera), non è più certo che il suo posto sarà preso da Antonio Preziosi. Infatti, tra i candidati ci sarebbero anche Mario Calabresi, attuale direttore de La Stampa, e Mario Orfeo, ora al Messaggero e già direttore del Tg2.

Emilio Fede lascia il Tg4?

Silvio Berlusconi annuncia le dimissioni e di conseguenza anche Emilio Fede non sente più la necessità di restare al timone del Tg4, da sempre un telegiornale molto vicino alle idee del premier. E’ questo il succo dell’intervista che il giornalista 80enne ha rilasciato a La Zanzara, in onda su Radio 24.

Elezioni comunali 2011, Geppi Cucciari: “Tg4 chiuso per lutto”

 Tra ore concitate di proiezioni, feste in piazze e delusioni per cocenti sconfitte, è Geppi Cucciari, la vera eroina con la gonnella dei programmi d’approfondimento sulle elezioni comunali a Milano e Napoli, che hanno sancito la vittoria di Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris. In un pomeriggio cruciale per le sorti della politica italiana, sconvolta dalla disfatta del polo di Berlusconi, la sagace attrice ha saputo cogliere gli aspetti più inediti della tornata elettorale prendendo in giro, senza guardare in faccia nessuno, i protagonisti delle ultime settimane.

Tra le “vittime” prescelte dalla comica, Emilio Fede, che nel precedente turno, aveva impiegato circa quattro minuti prima di rivelare il ballottaggio nel capoluogo lombardo tra il sindaco uscente Moratti ed il candidato del centrosinistra. L’irriverente sondaggista per caso ha ipotizzato una possibile apertura del Tg4 delle 18.55 con tanto di cartellone in bella vista, titolato “Chiuso per lutto”.

Agcom multa Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio Aperto per sovraesposizione di Silvio Berlusconi

Foto: AP/LaPresse

Agcom ha punito l’eccessiva esposizione mediatica riservata al presidente del consiglio Silvio Berlusconi da Tg2, Tg5, Studio Aperto, Tg1 e Tg4 nella giornata di venerdì 20 maggio con multe da 100mila euro nei primi tre casi e da 258mila euro (il massimo della multa) negli ultimi due casi. L’autorità dice:

le interviste a Berlusconi, tutte contenenti opinioni e valutazioni politiche sui temi della campagna elettorale, ed omologhe per modalità di esposizione mediatica, hanno determinato una violazione dei regolamenti elettorali emanati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dall’ Agcom.

Non si sono fatte attendere le reazioni. Mediaset in una nota si dice allibita:

Tg4, Emilio Fede contro Repubblica: “Vergogna, atto di vigliaccheria”. E, dopo Paniz, Lupi, Bernini e Berlusconi, riserva 16 secondi all’opposizione (soft)

Emilio Fede sceglie il Tg4, di cui è direttore, per difendersi dalle ultime rivelazioni pubblicate stamane dal quotidiano Repubblica (le sconvolgenti dichiarazioni rese ai pm da due giovani ragazze, Ambra Battilana e Chiara Danese, diciottenni quando parteciparono, insieme anche allo stesso Fede, alle “eleganticene di Arcore).

Lo storico anchorman durante l’edizione delle ore 18.55 del notiziario ha definito quello praticato dal giornale fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro, “un atto di autentica, non metaforica, vigliaccheria“. Poco prima aveva sintetizzato così la vicenda in cui è egli stesso coinvolto, in riferimento soprattutto alla pubblicazione di atti senza rilevazione penale: “E’ qualcosa di peggio di una vergogna, è la vergogna della vergogna“.

Susanna Petruni direttore del Tg2? Agcom intanto chiede equilibrio a Tg1, Tg4 e Studio Aperto

Foto: AP/LaPresse

Politica e informazione televisiva si incrociano per l’ennesima volta in questi giorni. A tenere banco sono le decisioni dell’Agcom e la corsa alla poltrona del Tg2.

Partiamo dal Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che dopo aver stoppato la par condicio nei talk d’approfondimento politico, ieri ha richiamato all’ordine il Tg1, il Tg4 e Studio Aperto. Si legge nella nota:

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabro, ha assunto oggi alcune deliberazioni in materia di pluralismo televisivo. Il Consiglio, a maggioranza, ha adottato un ordine a TG1, TG4 e a Studio Aperto di riequilibrio immediato tra tempo dedicato alla maggioranza e all’opposizione, evitando altresì la sproporzione della presenza del Governo, specie in relazione alla campagna elettorale d’imminente inizio.

I telegiornali sono visti dai vecchi: guidano il Tg1 e il Tg3

I telegiornali italiani sono programmi d’informazione per vecchi: una ricerca che ha effettuato Vidierre sui dati Auditel sottolineano come tutti i telegiornali della sera delle principali reti televisive italiane sono seguiti in prevalenza da persone che hanno più di 46 anni (fonte Wallstreetitalia.com).

La ricerca, che riguarda il periodo compreso tra Marzo 2010 e Febbraio 2011 e un target di riferimento tra i 4 e gli 85 anni, non salva nessuno: l’età media del pubblico del Tg1 è di 59 anni (con picchi di preferenza tra i settantenni), così come quella del Tg3; il Tg4 ha la media di 57 anni. La media scende nel caso del Tg5, intorno ai cinquant’anni, del Tg2, cinquantuno anni e di Studio Aperto, che nell’edizione delle 18.30 ha la media di 46 anni.