Matrix fermo per un anno, Tg5 in seconda serata 2 volte a settimana

Come già annunciato, la prossima stagione televisiva sarà orfana di Matrix. Il conduttore Alessio Vinci, infatti, passa alla domenica pomeriggio, mentre l’approfondimento giornalistico in seconda serata su Canale 5 sarà a cura del Tg5, che confezionerà due puntate ogni settimana. Secondo quanto scrive Italia Oggi la trasmissione ideata nel 2005 da Enrico Mentana sarà ferma per almeno un’intera stagione, ma non è escluso che possa essere chiusa definitivamente. Dopo il salto alcuni dettagli sul nuovo programma giornalistico curato dal Tg diretto da Clemente Mimun.

Tg5, Clemente Mimum: “Non mancano bravi conduttrici pronte ad andare in onda al posto della Parodi”

 Il direttore del Tg5, Clemente Mimum ha commentato la scelta di Cristina Parodi di lasciare Mediaset per approdare a La7 (Fonte Libero):

Stimo Cristina, è una scelta che rispetto ma non condivido. Bizzarra direi. Sarebbe come lasciare il Milan o la Juventus per una squadra di metà classifica, tipo il Palermo. Noi corriamo per la Champions League, loro per l’Europa League. Cristina è quella che è grazie a Mediaset, in questa azienda è cresciuta. Se la mettiamo sul piano degli affetti, pero’, come potrei non condividere un ricongiungimento familiare?

Rai, Paolo Mieli o Giulio Anselmi amministratore unico?

Il premier Mario Monti lo ha promesso in tv, da Fabio Fazio. E ora si ipotizza il come il governo presieduto dall’economista interverrà sulla Rai. Secondo Marco Castoro di Italia Oggi l’ipotesi più accreditata risulta quella di modificare la governance, affidandosi a un amministratore unico con più poteri e rinunciare all’attuale cda. A riguardo i nomi in circolazione attualmente sarebbero due:Paolo Mieli e Giulio Anselmi.

Tg5, Mario De Scalzi nuovo vicedirettore

E’ stata confermata la voce di Italia Oggi che voleva Mario De Scalzi trasferito dal Tg2 al Tg5: Mediaset ha annunciato che il direttore ad interim del telegiornale della seconda rete da domani sarà il nuovo vicedirettore del Tg5. Nella nota rilasciata dall’azienda di Cologno Monzese si legge:

Agcom multa Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio Aperto per sovraesposizione di Silvio Berlusconi

Foto: AP/LaPresse

Agcom ha punito l’eccessiva esposizione mediatica riservata al presidente del consiglio Silvio Berlusconi da Tg2, Tg5, Studio Aperto, Tg1 e Tg4 nella giornata di venerdì 20 maggio con multe da 100mila euro nei primi tre casi e da 258mila euro (il massimo della multa) negli ultimi due casi. L’autorità dice:

le interviste a Berlusconi, tutte contenenti opinioni e valutazioni politiche sui temi della campagna elettorale, ed omologhe per modalità di esposizione mediatica, hanno determinato una violazione dei regolamenti elettorali emanati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dall’ Agcom.

Non si sono fatte attendere le reazioni. Mediaset in una nota si dice allibita:

Tg1, l’offensiva di Minzolini: “Da gennaio monitorerò le cantonate dei colleghi”

Chi la fa l’aspetti, pare dire il direttore del Tg1 Augusto Minzolini che in un’intervista pubblicata oggi su Panorama dichiara: “Sulle mie note spese non c’è alcuna inchiesta interna e comunque sono disposto a dimostrare che le mie spese sono sempre state in ordine. E contrattaccherò anche sugli altri fronti. A Minzoparade (rubrica del Fatto quotidiano in cui si critica il direttore del Tg1) e attacchi vari risponderemo con Media, una rubrica di un minuto che da metà gennaio, all’interno del tg, monitorerà cantonate e faziosità dei colleghi”. Insomma Minzolini sta preparando una controffensiva a tutti gli effetti, dopo le innumerevoli critiche piovute da ogni dove a lui e al suo Tg, accusato di faziosità e di visione parziale degli accadimenti soprattutto politici, oltre ad aver infarcito il contenitore delle 20 con tutta una serie di servizi su argomenti spesso risibili.

Sul groppone del giornalista anche la questione Tiziana Ferrario reintegrata al servizio dal giudice del lavoro, dopo essere stata “rimossa” dallo stesso Minzolini con una decisione motivata dall’esigenza di voler “svecchiare” la redazione: “‘La sentenza è il frutto di un intreccio perverso fra politica, magistratura e baronati tv”, afferma Minzolini, “Susanna Petruni e Francesco Giorgino, rimossi dalla conduzione da Giulio Borrelli e Clemente Mimun, non andarono dall’avvocato. Con questa logica un editorialista del Corriere della Sera che non convince più il direttore potrebbe imporre la sua firma in prima pagina rivolgendosi alla magistratura”. Aggiungendo poi:”Sulla vicenda di Tiziana Ferrario ovviamente faremo ricorso“.

Clemente J. Mimun si racconta: Lilli Gruber? Una belva

Il direttore del Tg5, Clemente J. Mimun, è in vena di confidenze e, in attesa di pubblicare un ipotetico libro di memorie, ha raccontato particolari aneddoti riguardanti il suo operato come giornalista e direttore di telegiornali importanti, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.

Sassolini da togliere da una scarpa, rapporti con colleghi e politici, sono alla base delle dichiarazioni fatte dal giornalista. Come ex direttore del Tg1, Mimun fa un ritratto, a tutto tondo, delle celebre anchorwoman Lilli Gruber:

Lilli Gruber. Indubbiamente brava. Mi è simpatica perché è una belva e non fa niente per nasconderlo. La portai io al Tg1. Mi chiamò al tempo della nomina di Bruno Vespa alla direzione. Non ci avevo mai preso nemmeno un caffè prima. A Vespa l’idea piacque. Lilli lo ricompensò dopo, capeggiando la rivolta al Tg1 contro di lui. Ricordo con divertimento, durante l’ultimo conflitto iracheno, cosa disse di colleghi e colleghe inviati, li massacrò. Con meno divertimento ricordo quando definì “resistenza” quella irachena e “mercenari” i poveri Quattrocchi e compagni. Protestarono tanti, anche da sinistra. Quando tornò da Baghdad trovò un mio mazzo di fiori, finì in diretta a “Domenica in” con standing ovation. Le chiesero: qual è stata la prima cosa che ha fatto? Rispose: riabbracciare mio marito. Però aveva trascorso con lui, che è un collega, tutto il periodo. Lilli ha l’istinto del giornalismo e insieme della scena.

Informazione in tv: Tg5 ed Enrico Mentana i più amati dagli italiani

In periodo di crisi dell’informazione, tra leggi bavaglio e telegiornali con la T maiuscola, Affaritaliani.it, in collaborazione con SWG, ha chiesto a 1.000 soggetti che seguono abitualmente i telegiornali quali sono i giornalisti e i Tg che preferiscono.

I risultati parlano chiaro: tra i giornalisti Enrico Mentana, possibile nuovo direttore del Tg La7, è quello più apprezzato, con il 20% delle preferenze, grazie alla trasversalità del gradimento, seguito da Bianca Berlinguer (votata soprattutto dal pubblico del centrosinistra, con il 15%) e da Antonello Piroso (14%).  Maria Luisa Busi (12%) batte il suo direttore Augusto Minzolini (10% in maggioranza di centrodestra), mentre Clemente Mimun (9%) supera Emilio Fede (6%) fanalino di coda.

Il Tg5 ha compiuto 18 anni ricordando la nuova offerta gratuita Mediaset

Ieri il Tg5 ha compiuto 18 anni. Per festeggiare la maggiore età, il telegiornale della rete ammiraglia Mediaset, ha proposto in esclusiva per il web, una puntata speciale condotta da Cristina Parodi, con ospiti la conduttrice Alessia Marcuzzi, Yves Confalonieri e il direttore di Canale 5 Massimo Donelli.

Ieri pomeriggio Clemente Mimun, direttore del Tg5, ha ricordato gli esordi del telegiornale (fonte Il giornale):

Ricordo che nessuno dei servizi predisposti per l’edizione delle 20 andò in onda come previsto. Il bello della diretta. Il Tg5 realizzò una media del 21,3 per cento con poco più di 4 milioni di spettatori. Il Tg1 era al 32,8, oltre i 7 milioni. La distanza era di 11,5 punti percentuali e di 3,1 milioni di spettatori. Il 2009 si è chiuso con il Tg5 al 25,1 con oltre 5,3 milioni di spettatori contro il 28,5 del Tg1: il distacco s’è ridotto a 3,4 punti.

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Direttori Tg Rai, incontro della maggioranza a Palazzo Grazioli: in pole position Clemente Mimun per il Tg1 e Mario Orfeo per il Tg2.

Durante il vertice di maggioranza tra Lega e PDL, che si è tenuto a Palazzo Grazioli, oltre al referendum e alla questione terremoto in Abruzzo, si è parlato delle nomine dei direttori dei Tg della Rai (fonte Asca).

All’incontro hanno partecipato, oltre ai sottosegretari della presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, tra gli altri anche il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, il capogruppo del Pdl alla Camara Fabrizio Cicchitto, il suo vice Italo Bocchino, il presidente dei senatori Maurizio Gasparri, il ministro dell’interno Roberto Maroni e quello delle semplificazione legislativa Roberto Calderoli, quello per le politiche Ue Andrea Ronchi.