Recorder – 7 – La signora in Giallo

C’è una donna che negli anni ottanta, tutta la popolazione mondiale cercava di evitare più di qualsiasi malattia contagiosa. Questa donna, dalle sembianze di vecchietta buona e simpatica, con la vocina delicata della miglior nonna esistente è la pestilente Jessica Fletcher. Oggi Recorder ripercorrerà con voi la storia dell’investigatrice più famosa della televisione raccontata nella serie televisivi dal titolo: La signora in Giallo.

La storia: una vecchia signora, insegnante di inglese, con la perspicacia di Agatha Cristie, alla morte del marito decide di girare l’America per proporre i libri gialli che scrive e per risolvere i delitti in cui si imbatte nel corso dei suoi viaggi. Andato in onda dal 1984 in America con il nome Murder she wrote, deve aspettare quattro anni per esordire in Italia, dove esordisce nel 1988 sulla Rai.

La serie conclusa nel 1996 dopo dodici stagioni e duecentosessantaquattro puntate di quarantacinque minuti l’uno e quattro film ha fatto la fortuna dell’attrice Angela Lansbury già conosciuta sul grande schermo grazie a film come Angoscia, Il ritratto di Dorian Grey e Va e uccidi, grazie ai quali è stata nominata, tre volte, come attrice non protagonista agli Oscar.

Ascolti Tv: Martedi 12 Febbraio – Vince Rex. Di La sai l’ultima non si ha notizia nemmeno dal comunicato stampa!

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la giornata come sempre Striscia la notizia (e io ogni giorno ve lo ripeterò) con il 29,98% di share e 7 milioni 283 mila telespettatori. Casualmente manca il risultato di La Sai l’ultima, nel comunicato stampa Mediaset forse perché ha sempre casualmente perso contro Rex e anche da Ballarò? Comunque è sicuro che la serata è stata vinta dal telefilm Rex e il preserale da L’eredità su Chi vuol essere milionario. Seconda serata a Porta a porta.

Recensione: Asterix alle olimpiadi – Bello, ma poco Asterix tanta olimpiade

Le avventure di Asterix continuano sul grande schermo e trasferiscono lo scontro fra il popolo gallico e quello romano ad Olimpia in Grecia, dove hanno luogo le olimpiadi più divertenti della storia del cinema. Il film in questione è Asterix alle olimpiadi.
La storia: Alafolix (Stéphane Rousseau) si innamora della principessa greca Irina (Vanessa Hessler) e per battere il diretto concorrente Bruto (Benoit Poelvoorde) nella corsa alla mano della giovane ellenica, lancia la sfida a Roma: i Galli vinceranno le olimpiadi. Bruto, costretto ad accettare la sfida, fra un tentativo e l’altro di ammazzare papà Cesare (Alain Delon), colpevole a suo dire di tarpargli le ali, cerca in tutti i modi di vincere, alla faccia dello spirito olimpico, corrompendo i giudici, dopandosi e usando ogni trucco sleale, al contrario di Afolix, un bambacione innamorato, accompagnato in terra greca da Asterix (Clovis Cornillac), Obelix (Gérard Depardieu) e una cricca di galli.
Come si evince dalla trama, Asterix e Obelix non sono proprio in primo piano nel film, anche se ci mettono il loro zampino in tutte le situazioni più importanti, eppure il film è divertente e si respira il clima gallico dei fumetti originali di René Goscinny e del disegnatore Albert Uderzo.

Sul Doppiaggio – 8 – La prima regolamentazione

Giannuzzi tiene certamente conto della forte domanda di doppiaggio, che non può essere soddisfatta dalla solo CDC, ma le motivazioni non sono solo di ordine pratico e di mero calcolo imprenditoriale; la ODI, secondo i suoi intendimenti, deve ridare smalto al doppiaggio appesantito dalla presenza delle solite voci logorate dal tempo e appannato da un perfezionismo tecnico assurto a freddo mestiere.

I primi problemi che si trova ad affrontare sono prendere il mercato alla CDC facendo cambiare idea alle majors, quasi impossibile, e trovare voci. Per quest’ultimo, Giannuzzi ricorre alle voci di teatro ancora poco conosciute imponendo come principi fondamentali l’adesione perfetta fra voce e volte e l’alternanza dei doppiatori nel doppiare un attore.

Tra le due società nasce una concorrenza reale anche perché fondamentalmente gli ambiti in cui operano sono complementari. Le case di produzione, che tengono ad un eventuale positivo sodalizio tra il doppiato e il doppiatore, si servono della CDC, che non fa nulla per diversificare, mimetizzare e rinnovare le sue splendide voci dalla cui costante presenza trae la sua forza di mercato; quelle che non hanno, invece, una simile esigenza o addirittura temono la loro identificabilità si servono della ODI che, al contrario, cerca la non riconoscibilità delle sue.

La tv incontra la radio

Può sembrare un controsenso parlare di radio su un blog che tratta di televisione, ma è da tempo ormai che la sorella minore della tv è scesa a patti con la più blasonata consanguinea, sposandone di fatto la causa.

Sempre più spesso si notano o meglio si ascoltano personaggi televisivi in radio e viceversa, possiamo seguire sul piccolo schermo le gesta di illustri presentatori che agli albori della loro carriera hanno fatto gavetta dietro a un microfono, per poi diventare quello che sono come Fiorello, Gerry Scotty, Carlo Conti, Amadeus, fino ad arrivare poi alla classica scoperta da uovo di colombo: portare la radio in tv.

C’aveva pensato anni fa Claudio Cecchetto con Deejay Television, per poi in tempi molto più recenti arrivare ad una intera programmazione radio proposta sulla tv satellitare, come quella di Rtl 102.5 su Sky. Da qualche tempo il canale All Music, propone ogni mattina dalle 10 alle 12, poi in replica alle 22.30, Deejay chiama Italia, condotto da Linus e Nicola Savino, storiche voci nonché volti di Radio Deejay, con l’apporto non indifferente del giornalista Mario De Santis.

Ascolti Tv: Lunedi 11 Febbraio – Vince il GF ma il pubblico guarda Porta a porta

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri sera vince Grande Fratello 8, ma lo speciale su Lourdes di Porta a porta ottiene grandi consensi. La giornata viene vinta ovviamente da Striscia la notizia con 7 milioni 501 mila telespettatori e il 30,03% di spettatori.

L’inchiesta: come si spartiscono la prima serata Rai e Mediaset

Oggi L’inchiesta punta il dito su i dati auditel, ma non sul già contestatissimo metodo di rilevazione, ma su come il duopolio (non me ne voglia La7) Rai – Mediaset si spartisce le serate, alla faccia della contro programmazione.

Gli indici d’ascolto che ho preso come riferimento vanno dal 7 Gennaio all’ 11 Febbraio (5 settimane esatte) e analizzano la situazione delle reti ammiraglie, Canale5 e Rai1, quelle che realmente dovrebbero darsi grande battaglia per guadagnare la leadership giornaliera.

Le mie constatazioni si riferiscono alla sola prima serata, la fascia più importante della giornata; i dati raccolti li ho recuperati direttamente dai comunicati stampa Rai e Mediaset e valutano sia lo share che numero effettivo di telespettatori.
Cosa emerge dal mio studio? Rai1 vince costantemente il giovedì e il sabato, Canale5 il lunedì e il venerdì.
Vediamo insieme l’andamento dei sette giorni e alla fine ognuno trarrà le sue conclusioni:

Sul Doppiaggio – 7 – Il secondo dopoguerra

Una volta finita la guerra, finisce anche il periodo di monopolio con l’abolizione della legge nel 1945 e una nuova ventata di liberalizzazione spazza via l’aria appesantita delle tante imposizioni del regime.

Le Majors, che avevano accumulato un’ingente quantità di film, non aspettano altro che togliere l’embargo e ridistribuire i propri film. Questi film sbarcano in Italia insieme alle truppe alleate che la devono liberare. In Massa gli italiani si riversano nelle sale per ricucire uno strappo lungo anni con un cinema che un tempo distraeva.

Gli americani definiscono l’Italia un Paese che non ha bisogno di un cinema proprio e pensano bene di essere loro ad occupare questo campo: inondano il territorio di circa 500 pellicole di cui gran parte ancora con le didascalie, perché impossibilitati dal doppiarle. Gli Italiani disertano il cinema anche quando i film sono doppiati da voci che loro non riconoscono, quelle voci oriunde che erano le uniche che si potevano trovare in circolazione durante il tempo di guerra.

Su Mtv i ragazzi di Skins

La serata domenicale tutta british di Mtv inizia alle 22.30 con gli irresistibili sketch di David Walliams e Matt Lucas, la strana coppia di Little Britain, di cui avremo modo di parlare prossimamente in un apposito post, per poi proseguire alle 23 con un’altra autentica perla d’oltre Manica, la serie tv Skins. Composta da soli nove episodi, Skins parla del mondo degli adolescenti visto attraverso gli occhi degli stessi protagonisti, niente ambientazioni patinate o ragazze da sogno tipiche di tanti telefilm americani , qui la realtà descritta è nuda e cruda.

Trasmessa e prodotta da Channel 4, la serie è già un caso in madrepatria, dove sta per partire la seconda stagione con dieci nuovi episodi, mentre in Italia coloro a cui dovesse sfuggire la messa in onda su Mtv della prima serie, hanno la possibilità di seguire la replica il mercoledì alle 21.55, della puntata domenicale, su Jimmy, canale 140 di Sky, in versione doppio audio, per gustarsela in lingua originale.

Ambientata a Bristol, Skins parla di un gruppo di giovani ragazzi tra i 16 e i 17 anni studenti del medesimo college. Ognuna delle nove puntate parla delle vicende di ciascuno dei protagonisti, entrando nel loro intimo e mettendo a nudo i dubbi, le incertezze ma anche le ingenuità tipiche di un’età dove si pensa di poter dominare gli eventi senza che essi possano scalfirci.

Ascolti Tv: Domenica 10 Febbraio – Vince Maria e i suoi amici. Domenica in batte Buona domenica

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Che bello il nuovo stile del comunicato stampa Rai… comunque ieri vittoria di Amici di Maria De Filippi contro Montalbano in replica (sai che fatica, eppure il commissario nostrano anche in replica ha un numeroso seguito). Pomeriggio vincente per Domenica in su Buona domenica.

Sul Doppiaggio – 6 – Dall’embargo alla guerra

Con l’embargo, i doppiatori, che si sono già abituati alla comoda attività del doppiaggio, tremano all’idea di dover ricominciare la vita del girovago attore teatrale e rinunciare ad un guadagno sicuro e consistente.

Durante l’embargo, in soccorso delle poche società di doppiaggio operanti tutte a Roma, arrivano le pellicole di produzione italiana ugualmente da doppiare per la presenza sempre più consistente di attori stranieri, oltre agli italiani che si trovano in difficoltà nel momento di auto-doppiarsi o che sono impossibilitati per altri impegni a partecipare alla post-sincronizzazione.

Un altro aiuto arriva dalle piccole case di produzione italiane che, sempre rimaste in secondo piano rispetto a quelle americane, iniziano a produrre pià film e con i loro soldi allontanano lo spettro della disoccupazione. Dopo un breve periodo di incertezza, le case produttrici come la Columbia, la United Artists, la R.K.O. e la Universal decidono di non aderire più all’embargo concordato con la MGM, la Warner e la Paramount e riprendono ad inviare le loro opere.

Il blob dei blog: Cara Paola, attenta a non violare la fascia protetta!

Cara Paola (Perego),

oggi, hai quasi rischiato di non essere più la protagonista del mio post, scalzata da Platinette e le sue arroganti lezioni sull’educazione in diretta televisiva (e si che fino a qualche anno fa l’adoravo) al serale di Amici di Maria De Filippi, poi però ho ripensato alla tua ammissione di colpa circa lo spazio Parlano loro, dove parli di una rivolta online partita in settimana dai ragazzi contro la riduzione del loro spazio a favore di domande su fiction e film (la critica però è partita dalle pagine di questo blog… di ciò che parli tu cercando in rete non ho travato nulla… vabbè), e ho capito che meriti ancora le mie attenzioni.

Oggi, però, vorrei chiederti spiegazioni su lo splendido spazio della doccia, di cui avevo accennato qualcosina nei post precedenti, gestito da quella cima di Elisabetta Gregoraci, ma che, e me ne scuso, non mi ero accorto fosse in fascia protetta.

Tv Talk: su Raitre la tv ai raggi x

Tv Talk rappresenta l’esempio di come si possa proporre una interessante trasmissione d’analisi su quanto di meno intelligente lo spettatore si ritrovi ad osservare nella sua quotidianità: i programmi proposti dal piccolo schermo. Non intendiamo fare di tutta l’erba un fascio; nell’emisfero televisivo nostrano dove la commercializzazione del prodotto ha portato a uno svilimento qualitativo del prodotto stesso ecco che esistono ancora dei programmi di un certo spessore come Tv Talk, show magazine di Rai Educational di Giovanni Minoli, sempre in primo piano quando si tratta di commentare fenomeni attinenti al mondo della televisione.

Condotto da un ottimo Massimo Bernardini che ne è anche l’autore, Tv Talk va in onda ogni sabato mattina alle 9 su Rai Tre per circa un’ora, con l’intento di esaminare le trasmissioni del momento, non solo in orbita Rai, cogliendone l’essenza e le motivazioni che hanno dato luogo alla loro nascita.

In studio nel ruolo di commentatori Silvia Motta, coautrice insieme a Bernardini, le quattro giornaliste della redazione, Giorgio Simonelli, docente all’Università Cattolica di Milano, l’esperto di cinema e tivù, nonchè sceneggiatore e regista, Italo Moscati e vari studenti delle facoltà di Comunicazione italiane. Da quest’anno il programma si avvale dell’apporto non indifferente di Barbara Serra, anchorwoman di Al Jazeera International in collegamento da Londra e Franco Schipani, da New York nel ruolo di opinionisti sui temi caldi della tv d’oltre confine.

Genesis: dopo CSI e RIS arriva la serie spagnola. Risultato: promossa!

Da giovedì 7 Febbraio alle 21.50, va in onda su Fox Crime, Genesis, una nuova serie investigativa spagnola che si dimostra più valida della nostrana Ris e indiscutibilmente interessante.

La storia: una squadra speciale madrilena, composta dall’antropologa Lola Casado (Veronica Sanchez), l’ispettore capo Gustavo (Alvaro Bàguena), il medico legale Laura (Sonia Almarcha), i poliziotti della scientifica Laura (Marìa Almudévar) e Daniel (Quim Guitiérrez) e soprattutto suo fratello, nonché capo della polizia Mateo (Pep Munné), indaga su crimini inspiegabili basandosi sulle prove trovate sulle scene del crimine e lo studio del serial killer.

Non solo indagini, ma anche antropologia e psicologia, quindi per Genesis (nome dato proprio perché in ogni puntata si tenta di individuare la genesi del male) che in Spagna ha ottenuto grandi ascolti e la certezza della produzione di una seconda serie.