
Nella seconda ed ultima puntata della mini serie tv Come un delfino, Alessandro Diminici è deciso a cambiare le cose giù in Sicilia dopo che uno dei suoi ragazzi, Andrea, è stato bruciato con ustioni di secondo grado, affronta Ciro Scalisi ma questi gli consiglia di non occuparsi elle sue faccende: capisce che le forze dell’ordine sono impotenti. Alessandro deve trovare un modo per avere dei finanziamenti dalla federazione nuoto per ristrutturare la piscina: decide di fare gareggiare i suoi ragazzi nelle gare nazionali, accanto a veri campioni. Nessuno crede in questo progetto ma Alessandro decide di provarci lo stesso.
Nonostante i genitori dei ragazzi siano contrariati, Alessandro con il benestare del giudice parte per un’isola per poter far allenare i ragazzi in mare aperto: ma il passato lo tormenta, non riesce a scordare l’uccisione di un delfino avvenuta quando era un bambino. Sull’isola giungono anche Gina e Irene, le due ragazze della squadra, ma Alessandro non pensa che si tratti di una buona idea, non vuole che i suoi ragazzi si distraggano.
Tra Gina e Nico c’è una forte attrazione, anche se Nico pensa ancora a Giusy, la sua ex fidanzata: Nico è molto preoccupato per la sua vita fuori dalla comunità, teme che la criminalità possa fargli del male. Irene e Gina litigano, anche lei era interessata a Nico. Andrea si confida con Alessandro, dopo aver respinto Irene: gli confessa di non aver ucciso il padre, ma di essersi accusato per salvare sua madre.

A volte un momento di imprudenza può cambiare il tuo destino per sempre. Lo sa bene Rafael Medina, protagonista della serie venezuelana Por la Plata baila el Mono. Trasmessa da Televen, è la storia di un uomo normalmente tranquillo e responsabile che una notte perde il controllo delle proprie azioni a causa del suo migliore amico che lo fa finire nei guai per poi scomparire nel nulla con tutti i suoi averi.