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Rai, alternanza conduttori nei talk show d’approfondimento politico: Sergio Zavoli contrario

Foto: AP/LaPresse

Il Pdl per voce del capogruppo in commissione di vigilanza Rai Alessio Butti ha proposto l’alternanza di settimana in settimana tra conduttori di talk d’approfondimento politico, con diversa formazione culturale, che vanno in onda nelle fasce migliori del palinsesto. Nel testo depositato da Butti si legge (via QN):

Tenuto conto dell’attuale distribuzione, durante la settimana, delle diverse tipologie di trasmissioni, che concentrano nella prima serata del martedì e del giovedì i programmi più importanti di approfondimento politico, onde evitare il determinarsi di una evidente posizione dominante da parte di alcuni operatori dell’informazione rispetto ad altri, la Rai valuti l’opportunità di sperimentare l’apertura di altri spazi informativi e/o di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni (martedì e giovedì), alla stessa ora (prima serata), sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale.

L’atto chiede, tra l’altro, anche che nei programmi di approfondimento giornalistico ci sia la presenza di un secondo opinionista come contraddittorio:

Laddove il format della trasmissione preveda l’intervento di un opinionista a sostegno di una tesi” al fine di garantire “uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di altre sensibilità culturali in ossequio al principio non solo del pluralismo ma anche del contradditorio, della completezza e dell’oggettività dell’informazione stessa.

Il presidente della commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli non è d’accordo (fonte Rai News24.it):

Nel mio ruolo e nella mia responsabilità di presidente di garanzia ho dato atto al relatore di maggioranza, senatore Butti, di aver fatto dei passi avanti, apportando alcune modifiche significative nella stesura del suo ultimo testo rispetto a quello originario. Nondimeno mantengo parere fortemente negativo su altri punti, compresa la questione della cosiddetta alternanza. Quindi nessun ‘cedimento’ da parte mia. Ma credo che la proposta sia emendabile, dal momento che lo stesso relatore di maggioranza si è dichiarato disponibile a confrontarsi per ulteriori interventi sul testo. Soluzione auspicabile anche da parte di chi teme che l’approvazione dell’Atto possa produrre forti difficoltà gestionali per la Rai a vantaggio della concorrenza. Ho infine sollecitato maggioranza e opposizione a esercitare il diritto-dovere di emendamenti e integrazioni sui due testi presentati al fine di giungere a un documento condiviso, come più volte unanimemente auspicato da tutti i gruppi della commissione, cui il Parlamento affida il compito di agire nell’interesse del Servizio pubblico e del Paese. La rinuncia a questo adempimento segnalerebbe una volontà che prescinde dal dovuto perseguimento di tale obiettivo.

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