Gregorio Paolini a Cinetivu: la tv di domani sarà il web

Domani sera su Rai 4 alle 22.50 torna Sugo – Il sangue dei media. Noi abbiamo contattato Gregorio Paolini uno degli ideatori e autori del programma per parlare del magazine e del rapporto tra televisione e web. Ecco cosa ci ha raccontato.

Come è nato Sugo?

Dalla voglia di parlare al pubblico che guarda poco la tv e cerca il sugo su Youtube.

Come definiresti e descriveresti Sugo?

Sugo è un magazine ma ogni servizio è una storia, e l’inviato sta dentro una situazione, la vive direttamente. E gli argomenti sono quelli che interessano chi lo realizza.

Perché programmi come Sugo non vanno in onda sui canali in chiaro della Rai?

Nicola Burgay a Cinetivu: Popcorn Tv l’anno prossimo potrebbe dare spazio ai nuovi autori per format esclusivi

Torniamo ad occuparci di una delle realtà più interessanti del panorama delle web tv italiane, Popcorn Tv,  grazie ad un’intervista che ci ha gentilmente rilasciato l’amministratore delegato Nicola Burgay.

Popcorn Tv: perché questo nome?

Il nome popcorn nasce da un focus che doveva identicare un nome semplice internazionale e tematizzato sui contenuti video partendo dal cinema ma non solo.

Dando un’occhiata a Popcorn Tv si ha l’impressione di essere di fronte ad una televisione estremamente giovane. Perché avete trascurato argomenti come i cortometraggi e il cinema italiano?

Prossimamente inseriremo films italiani e anche cortometraggi.Oggi stiamo aggiornardo mensilmente la Tv, da gennaio faremo inserimenti settimanali.

Metis Di Meo a Cinetivu si racconta e suggerisce dieci modi per migliorare la televisione italiana

Metis, il grande pubblico ti conosce per aver partecipato a Ballando con le stelle, ma il tuo passato, pur essendo ricco di tante esperienza e tanta gavetta, non è così noto. Puoi raccontarcelo brevemente attraverso le tre tappe che ritieni più importanti?

Veramente difficile, la sinteticità non è il mio forte. Nasco da una famiglia di artisti…e già questa dovrebbe essere la prima tappa probabilmente.

Mi innamoro e vivo a teatro, poi delusa e piena di voglia di rapportarmi con il mondo reale ed il bisogno di essere autonoma, nascono le mie prime esperienze di conduzione. Inizio così ad organizzare e presentare serate in giro per l‘Italia (sfilate, concorsi, premiazioni, prime teatrali, convention, ecc). Da lì il primo salto, inizio a lavorare per delle reti private, scrivendo e conducendo in totale una ventina di programmi diversi l’uno dall’altro (info, talkshow, comici, musicali, ecc.). Appena fatta la maturità, prima di partire per un periodo per New York, faccio il mio primo provino Rai, da poco maggiorenne. Sembrava un sogno, doveva essere per una rubrica legata ad un mito delle televisione come Pippo Baudo.

La mia Seconda Tappa. A settembre vengo chiamata da Domenica In. Mi ritrovo in un grande format,diretto da Giletti, all’interno di uno spazio che mi da l’opportunità di intervistare grandi personaggi come Andreotti. Finita quell’esperienza ho la grande opportunità di continuare a seguire i maestri. I ruoli non erano di grande importanza a volte, ma in questo mestiere ci vuole umiltà e la più grande scuola che si può avere e stare vicino a chi veramente stimi pur di imparare il più possibile. Da lì fui chiamata in Mediaset, per 1anno ho seguito i programmi di Bonolis e poi Boncompagni su La 7.

La terza tappa è stata la Conduzione Singola. Piccoli programmi, come Talent1 o One Night su Italia1, che inizio a condurre da sola, serate di maggior prestigio, l’esperienza nella televisione americana con anche 5 ore di diretta al giorno e la conseguente conoscenza a livello tecnico che ho appreso. La mia idea è che debbo essere soddisfatta di quello che ho fatto, come l’ho fatto e quello che mi ha fatto acquisire.Un grande bagaglio artistico che non cambierei con nessuna scorciatoia per la notorietà.

Vincenzo Bocciarelli a Cinetivu: presto sarò protagonista di un colossal in India

Vincenzo Bocciarelli si appresta ad interpretare il ruolo di protagonista  in un colossal indiano, che verrà distribuito in tutto il mondo l’anno prossimo, e Cinetivu l’ha intercettato per porgli qualche domanda.

Vincenzo, le tue esperienze spaziano dal cinema al teatro, dalla televisione alla musica: il tuo cuore per cosa batte?

Il mio cuore batte sicuramente di più per il cinema in questo momento, perchè sento che devo conoscere e misurarmi ancora molto con la macchina da presa.

Tu hai lavorato, tra gli altri con Giorgio Strehler, Klaus Maria Brandauer, Marcel Marceau, solo per fare alcuni nomi, e hai vinto una decina di premi: conta ancora in Italia avere un curriculum importante come il tuo o i giovani d’oggi devono sperare di partecipare ai reality?

Purtroppo in Italia non è poi più cosi’ importante. La nascita di un nuovo modo di fare spettacolo ha rivoluzionato tutta una serie di reazioni a catena e si è creata molta confusione. Ma in India per esempio dove a breve avrò il privilegio di recitare in un colossal Bollywoodiano come protagonista, le cose grazie a Dio sono diverse. In India l’attore è considerato come una divinità e la qualità è importantissima e non esistono forme “deviate” di spettacolo.

Emanuela Tittocchia a Cinetivu: da domani a Mattino 5, a marzo le riprese di Non smettere di sognare 2

Domani a Mattino Cinque torna lo spazio dedicato alla posta del cuore gestito da Emanuela Tittocchia. Cinetivu ha intervistato Emanuela per voi.

Emanuela, attrice, conduttrice e pure ascoltatrice dei problemi della gente: cosa ti piace fare di più?

Difficile rispondere…..io ho iniziato con la scuola di recitazione e il teatro resta il mio primo grande amore! Poi ho scoperto la conduzione, nelle televisioni private del Piemonte prima, poi serate eventi e devo dire che mi piace tantissimo! Mi sento libera e molto sicura, mi piace giocare con gli ospiti con il pubblico…E’ difficile scegliere… Posso rispondere teatro e conduzione?

Domani ti rivedremo a Mattino cinque. Ci puoi spiegare come è nata la collaborazione con la trasmissione e dirci se ci saranno novità per quanto riguarda la tua rubrica Lettere sull’amore?

Sì domani riprende la mia rubrica, sono molto contenta! La rubrica è nata a gennaio scorso, ed è nata un po’ per caso, nel senso che dopo la vicenda con Fabio (quello che è successo a La Talpa) sono stata spesso ospite a Mattino 5 e Pomeriggio 5 intervistata da Barbara D’Urso. Mi sono arrivate molte lettere di solidarietà, sia sul mio sito, sia su facebook, sia alla redazione di mattino 5 lettere di solidarietà e lettere in cui mi venivano chiesti dei consigli… e così Claudio Brachino mi ha proposto di rispondere in diretta. All’inizio ero un po’ perplessa perché non sono un’esperta e avevo timore, poi mi sono buttata in questa avventura ed è andata bene!

Max Bruno, a Cinetivù le confessioni di Nando Martellone di Boris

 Questa settimana Cinetivù incontra il poliedrico Max Bruno, famoso al grande pubblico, tra gli altri, per il personaggio di Nando Martellone di Boris la (fuori) serie italiana di grande successo trasmessa dal canale Fox della cui terza stagione, è stata data qualche anticipazione durante il recente Roma Fiction Fest, ci siamo divertiti a stuzzicarlo, leggete cosa ci ha detto!

Max tu sei un’artista a tutto tondo: attore, autore televisivo e teatrale, sceneggiatore: qual è il ruolo che ti senti meglio cucito addosso?

La mia passione imprescindibile rimane il teatro (vero mezzo di libertà e sperimentazione). Mi sono innamorato del palcoscenico e gli sono fedele da ormai 20 anni. L’energia che scambi con il pubblico in sala è una sensazione che mi è vitale. Quando scrivo e interpreto le mie cose mi sento davvero appagato ed è lì che tiro fuori le cose migliori, come nel caso del mio monologo Zero che ho proposto per tre anni consecutivi. Il cinema è un meraviglioso lavoro che ti dà tante soddisfazioni e grande visibilità. La televisione non mi fa impazzire… la faccio da molto tempo ma solo in rari casi mi sono sentito appagato e sono spesso state cose andate in onda sul satellite (Boris ad esempio) oppure le trasmissioni scritte per Paola Cortellesi (Nessundorma e Non Perdiamoci di Vista)

Natasha Cicognani si racconta a Cinetivu

Questa settimana Cinetivù propone un’intervista a Natasha Cicognani, nuova annunciatrice di Raidue: l’abbiamo incontrata per conoscerla meglio e per chiederle cosa ne pensa delle tv d’oggi e della nuova esperienza in casa Rai.

Ciao Natasha la prima domanda che ti proponiamo è per conoscere un pò le tue esperienze: quali studi hai fatto? Hai già avuto precedenti esperienze televisive/cinematografiche?

Quando frequentavo le superiori facevo un corso di recitazione nel dopo scuola (3 anni) e facevo parte di una compagnia teatrale chiamata “illaboratorio” diretta da Eugenio Sideri, realizzando spettacoli in Emilia Romagna. Dopo essermi diplomata (Perito aziendale corrispondente in lingue estere) ho frequentato la scuola di teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone dove ho studiato recitazione, improvvisazione, dizione e acrobatica. Successivamente ho proseguito gli studi presso il Teatrolab sempre a Bologna diretto da Antonio Albanese e Giorgio Comaschi mettendo in scena spettacoli ogni 3 mesi nei teatri di Bologna. Inoltre ho frequentato diversi laboratori teatrali per perfezionare l’arte recitativa, il canto e la danza contemporanea. Ho recitato in diversi spot pubblicitari (Luminor, Derbiy Blu, Onemeet e uno spot sulla sensibilizzazione sull’hiv diretto da Giorgio Pasotti), ho interpretato Lea ( a fianco di Stefano Pesce e Alessandro Preziosi) nel film per la tv Il Commissario de Luca diretto da Andrea e Antonio Frazzi; ho recitato in Tutta la verità, film per la tv che andrà in onda in autunno per la regia di Cinzia Th Torrini a fianco di Vittoria Puccini e Filippo Nigro; a livello cinematografico ho interpretato Marika nel film Sexual Radar, regia di Luca Martera, che uscirà quest’inverno.

Michele Guardì a Cinetivù: la Rai ha bisogno di creatività

 Questa settimana Cinetivù ha incontrato Michele Guardì noto regista e autore televisivo di numerosi programmi Rai fra cui I Fatti Vostri, Mezzogiorno in Famiglia, Scommettiamo che? In attesa delle nuove sfide che lo vedranno protagonista durante la prossima stagione televisiva, abbiamo intavolato con lui un’ interessante conversazione.

Michele Guardì la sua espressione Lodi Lodi Lodi! è divenuta ormai un modo di dire grazie anche alla parodia di Nicola Savino le piace essere “imitato”?

Mi sorprende. E mi diverte.

Lei che ormai lavora in Rai da più di 30 anni, come crede debba evolversi la tv pubblica ora che il digitale terrestre dà una maggiore disponibilità di spazi?

Dovrebbe crescere la creatività: maggiore è la richiesta maggiore dovrà essere l’ offerta. Naturalmente più si farà e più si sbaglierà. Ma è meglio uno sbaglio di qualcuno che crea che non la serenità di uno che sta fermo.

Quello dell’autore televisivo è un ruolo importante soprattutto di questi tempi con la tv tacciata di ripetitività, le sue “creature” come prendono vita?

Penso a qualcosa che possa divertire me come spettatore…La volta che mi son trovato a fare cose che non mi divertivano ho riscontrato la stessa reazione negli altri telespettatori…Parlo di un programma di varietà di tanti…forse tantissimi…anni fa.

Davide Crestani racconta Fessbuc a Cinetivu: il prodotto è pronto per la televisione!


Questa settimana Cinetivù torna a parlare di Fessbuc la divertente parodia sui social network, divenuta ormai un cult della rete, protagonista di una no stop martedì prossimo 7 luglio al RomaFictionFest dove verrà proposto un terzo episodio inedito, dopo i due già online. Gli ideatori sono Giorgio Centamore, Arturo Di Tullio, Max Garbarino, Alessandro Coscia e Davide Crestani proprio a quest’ultimo abbiamo chiesto tutto quello che riguarda la nuova e interessante iniziativa.

Davide Fessbuc è una parodia sui social network, come è nato il progetto?

La versione ufficiale, ormai di dominio pubblico, è che il progetto è nato lo scorso capodanno dalla fervida mente di Max Garbarino, produttore di Fessbuc. La versione ufficiale vuole che Max fosse a casa bloccato da un colpo della strega. Insieme ad alcuni amici, tra cui Arturo Di Tullio, si sarebbe trovato a riflettere sul fenomeno Facebook. Erano tutti a un passo dal “suicidarsi” (cioè dal cancellarsi da Facebook) quando, improvvisa, è arrivata l’illuminazione: facciamo una sitcom per ridere del nostro rapporto con internet e specialmente coi social network. Questa la versione ufficiale. Ma la verità che finora nessuno ha avuto il coraggio di rivelare (per cui si tratta di un’esclusiva assoluta per Cinetivù) è che il 31 dicembre scorso Max Garbarino è stato rapito dagli alieni. Lo abbiamo ritrovato in un fosso, confuso e stordito, a metà gennaio. Pare che gli alieni gli abbiano innestato una tecnologia avveniristica nel cervello e che Fessbuc sia il frutto di questo ibrido umano-alieno. Certo, questa è una verità meno rassicurante dell’altra, ma suffragata da molte prove. Ad esempio, fino al 31 dicembre 2008 Max Garbarino (che poi è anche l’attore che interpreta il Big Boss) aveva una folta chioma di riccioli biondi, mentre ora è pelato come una palla da biliardo. E, se guardate bene le immagini della sitcom, noterete ancora i segni degli elettrodi alieni sulla sua testa. Abbiamo provato a nasconderli con il cerone, ma non ci siamo riusciti del tutto.

Ettore Andenna a Cinetivù: la tv italiana manca di qualità

Questa settimana Cinetivù ha incontrato uno dei personaggi più rappresentativi della televisione italiana, Ettore Andenna, conduttore televisivo, giornalista, già europarlamentare, una lunga carriera alle spalle: ecco le sue riflessioni sulla tv di oggi e di domani!

Ettore Andenna è definito dai più uno dei padri della televisione libera italiana, ma il tuo esordio nel mondo dei mass media è stato a Radio Montecarlo puoi raccontarci questa prima fase della tua carriera artistica?

Frequentavo la scuola d’arte drammatica dei Filodrammatici di Milano, perché ero interessato alla regia e mi piaceva la storia del teatro, venne a fare un provino ai maschietti un signore francese, con una perenne pipa in bocca, che cercava una voce per il progetto di una radio italiana da Montecarlo e dopo due mesi ricevetti una chiamata per andare a fare un provino più approfondito. Andai a Radiomontecarlo, nel Principato, il 12 dicembre 1967. La mattina dopo ero in diretta, francamente terrorizzato, per due ore ad animare senza averlo mai fatto in vita mia. Ci sono rimasto per dieci anni. Quel signore francese era il grandissimo Noel Coutisson devo molto del mio modo di fare spettacolo a lui.

E poi arriva Il Dirodorlando ovvero la tv dei ragazzi….

Barabitte e barabitti, strangugliotti e maddezzuppi, valdomiri e ponterbi… e voi prodi baldostenghi, benvenuti alla grande Lovertanga carnascialesca! Cominciava così, andava in onda il sabato alle 17.00 su Rai 1 dal 1973 al 1975 e faceva dieci milioni di ascoltatori, di cui tre milioni di adulti che cercavano di capire questo strano linguaggio fra noi ed i loro figli o nipoti. E’ stata l’ultima vera trasmissione della Tv dei ragazzi. Ma prima avevo fatto Scacco al Re, con autori Terzoli, Vaime, Guglielmo Zucconi, Bianca Pitzorno, Cino Tortorella …e scusate se è poco.

Tommaso Tessarolo a Cinetivù: su Current il vero protagonista è lo spettatore

Di recente abbiamo parlato di Current Tv e di come in poco più di un anno di vita nel nostro Paese, si sia affermata tra le emittenti più seguite in onda su Sky (canale 130). Cinetivù ha incontrato il direttore di Current, Tommaso Tessarolo, per conoscere più a fondo questa importante realtà televisiva e i progetti futuri.

A un anno dalla nascita, Current Tv è già una realtà consolidata: puoi tracciare un breve bilancio?

Bilancio estremamente positivo di enorme soddisfazione. Siamo partiti in fretta, male, con un modello di canale preimpostato dagli USA. Superata la fase di assestamento, in pochissimo tempo abbiamo rivoluzionato la veste del canale, dandogli una identità chiara e unica: Informazione Indipendente. Abbiamo stravolto il modello organizzativo, di programmazione, i generi ed i formati dei contenuti cosi come la grafica e la promozione. In pochissimi mesi abbiamo concepito e creato la nuova Current che con una accelerazione da brivido è arrivata ad essere una canale con una larghissima comunità di spettatori e utenti. La ciliegina è che ora il network, visti i risultati, sta pensando seriamente di adottare il nostro modello ovunque.

Come viene pianificato il palinsesto di Current?

In maniera molto attenta, seguendo gli avvenimenti di tutti i giorni, i grandi casi internazionali, i problemi nazionali, gli eventi e le ricorrenze. Programmiamo ad appuntamenti fissi, avendo creato ormai un’abitudine nella frequentazione del canale. Facciamo un uso innovativo dell’analisi dati (abbiamo portato un po’ di cultura Internet anche in questo) per seguire con massima attenzione come reagiscono i nostri spettatori che sono e rimarranno sempre il nostro unico pensiero.

Gianna Tani a Cinetivù: il segreto del successo è non passare inosservati


Questa settimana Cinetivù ha incontrato Gianna Tani, per anni responsabile casting Mediaset e ora alle prese con nuove importanti iniziative fra cui un libro. Ecco cosa ci ha risposto durante una lunga e piacevole chiacchierata.

Signora Tani, parliamo subito del suo libro Come nasce una star, che sta promuovendo in giro per l’Italia, finalmente un “manuale” per aspiranti artisti?

Ha ragione è proprio un piccolo manuale per chi vuole accedere al mondo dello spettacolo, soprattutto a quello televisivo, quindi ci sono consigli, suggerimenti e alcuni “appunti” riguardanti i primi provini di personaggi oggi diventati famosi, questo per far capire ai giovani che ci vuole determinazione, costanza, talento, preparazione e che lavorare nello spettacolo è un LAVORO vero e proprio e non sempre si è fortunati, come nella vita, di poter fare un lavoro per il quale abbiamo studiato o che amiamo.

Quali sono i requisiti fondamentali richiesti oggi a chi vuole fare il personaggio televisivo?

Come dicevo prima l’importante è saper fare qualcosa quando si arriva a un casting o comunque avere le idee chiare, non si può arrivare e dire: “decida lei” oppure: “siete voi che dovete scoprire il talento che c’è in me” oppure: “io imparo in fretta” è fondamentale arrivare al provino giusto per le proprie caratteristiche professionali o fisiche, facendo tanta gavetta anche in realtà minori.

Tiberio Timperi si racconta a Cinetivu: in tv servirebbe un pizzico di meritocrazia


Dopo l’eccellente scheda realizzata da Giulia Tarroni la scorsa settimana, Cinetivù ha incontrato il poliedrico Tiberio Timperi, al termina della 13ma edizione di Mattina in Famiglia su Raidue, ecco cosa ci ha detto.

Forse non tutti sanno che Tiberio Timperi ha esordito in campo artistico come dee jay radiofonico: cosa ricordi di quel periodo?

Ricordo tanta libertà, follia e spensieratezza, eravamo felici consapevoli di esserlo. Una stagione travolgente, irripetibile.

Quanto è cambiata la radio rispetto a quegli anni?

La radio è cambiata molto, si è industrializzata. Prima scimmiottava la Rai, ora scimmiotta se stessa in un loop senza fine, le playlist hanno appiattito tutto, i disc-jockey ormai, in molte radio, equivalgono a porte girevoli di grand’ hotel. Si preferisce la forma alla sostanza.

Agrodolce, in esclusiva per Cinetivu parla Vincenzo Ferrera, l’ispettore buono della soap

 Dopo avervi annunciato lo sblocco dei finanziamenti da parte della Regione Sicilia per la nuova stagione, questa settima Cinetivù ha incontrato uno dei protagonisti di Agrodolce, la fiction di Raitre, in onda ogni sera dopo le 20 con una media di quasi due milioni di telespettatori, lui è l’ispettore Martorana ovvero Vincenzo Ferrera.

Come nasce artisticamente Vincenzo Ferrera?

Intanto posso dirti che ho frequentato il liceo classico Garibaldi di Palermo negli stessi anni di tutti gli altri attori che sono usciti da quella scuola: Luigi Lo Cascio, Corrado Fortuna, Luca Barreca (mio collega in Agrodolce), tanto per citarne alcuni. Poi mi sono iscritto con poca convinzione alla facoltà di Giurisprudenza che infatti ho frequentato solo per un anno per poi lasciarla. A 18 anni entro a far parte della compagnia giovani del teatro Biondo di Palermo diretta da Roberto Guicciardini.

Quanto è importante secondo te la “componente teatrale” nella formazione di un attore?

Credo sia fondamentale essere assolutamente un attore che ha con se un grande bagaglio teatrale, la tecnica teatrale è un tesoro che ci si porta dietro continuamente anche se hai che fare con la soap.

Sappiamo che il tuo sogno è aprire una scuola di recitazione a Palermo, potrebbe realizzarsi a breve?

Aprire una scuola è sempre stato un mio sogno, insieme ad altri giovani colleghi, quando ci daranno uno spazio vedremo.