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Metis Di Meo a Cinetivu si racconta e suggerisce dieci modi per migliorare la televisione italiana

Metis, il grande pubblico ti conosce per aver partecipato a Ballando con le stelle, ma il tuo passato, pur essendo ricco di tante esperienza e tanta gavetta, non è così noto. Puoi raccontarcelo brevemente attraverso le tre tappe che ritieni più importanti?

Veramente difficile, la sinteticità non è il mio forte. Nasco da una famiglia di artisti…e già questa dovrebbe essere la prima tappa probabilmente.

Mi innamoro e vivo a teatro, poi delusa e piena di voglia di rapportarmi con il mondo reale ed il bisogno di essere autonoma, nascono le mie prime esperienze di conduzione. Inizio così ad organizzare e presentare serate in giro per l‘Italia (sfilate, concorsi, premiazioni, prime teatrali, convention, ecc). Da lì il primo salto, inizio a lavorare per delle reti private, scrivendo e conducendo in totale una ventina di programmi diversi l’uno dall’altro (info, talkshow, comici, musicali, ecc.). Appena fatta la maturità, prima di partire per un periodo per New York, faccio il mio primo provino Rai, da poco maggiorenne. Sembrava un sogno, doveva essere per una rubrica legata ad un mito delle televisione come Pippo Baudo.

La mia Seconda Tappa. A settembre vengo chiamata da Domenica In. Mi ritrovo in un grande format,diretto da Giletti, all’interno di uno spazio che mi da l’opportunità di intervistare grandi personaggi come Andreotti. Finita quell’esperienza ho la grande opportunità di continuare a seguire i maestri. I ruoli non erano di grande importanza a volte, ma in questo mestiere ci vuole umiltà e la più grande scuola che si può avere e stare vicino a chi veramente stimi pur di imparare il più possibile. Da lì fui chiamata in Mediaset, per 1anno ho seguito i programmi di Bonolis e poi Boncompagni su La 7.

La terza tappa è stata la Conduzione Singola. Piccoli programmi, come Talent1 o One Night su Italia1, che inizio a condurre da sola, serate di maggior prestigio, l’esperienza nella televisione americana con anche 5 ore di diretta al giorno e la conseguente conoscenza a livello tecnico che ho appreso. La mia idea è che debbo essere soddisfatta di quello che ho fatto, come l’ho fatto e quello che mi ha fatto acquisire.Un grande bagaglio artistico che non cambierei con nessuna scorciatoia per la notorietà.

Poi è arrivata l’esperienza con lo show condotto da Milly Carlucci: quanto ti ha cambiato la vita? Quali erano le tue aspettative?

Sono tornata in Italia con la voglia di restare a vivere qui e trovare qualche nuova esperienza emozionante. È arrivata questa inaspettata proposta. Meravigliosa! E devo ringraziare Milly tantissimo! Oramai sono pochi i programmi che puntano su volti nuovi. È stato un orgoglio per me. Un programma che ti affianca un pubblico affettuoso in un viaggio duro ma soddisfacente, perché mi ha donato un enorme bagaglio artistico. Non ho mai pensato di diventare ballerina professionista,anche se molti me lo chiedono, per rispetto verso coloro che realmente compiono questa professione. Adoro ballare e ho imparato tantissimo. Probabilmente con il senno di poi vivrei in maniera un po’ diversa tutto il programma. Ho vissuto molto l’esperienza umana, con i compagni e con il pubblico, e mi ha riempito il cuore, perchè ho trovato un grande affetto da parte del pubblico! Questo mi darà la possibilità e l’entusiasmo per potermi far conoscere nella mia professione.

Com’è cambiata la mia vita?

Ora ho un pubblico affettuoso che mi segue, che si interessa alla mia vita privata e professionale! All’inizio l’impatto è stato impressionante….ma é bellissimo ovviamente!ti da grande carica ed energia! Professionalemente ed artisticamente sento di essere cresciuta!

Se uno legge il tuo curriculum rimane impressionato: suonavi flauto traverso, hai fatto corsi di ginnastica artistica, ritmica e danza moderno. Hai sfilato, recitato e condotto. Dovevi proprio partecipare ad un talent per riuscire a sfondare?

Volevo suonare l’arpa, ma era pesante e costosa, ed invece mi sono ritrovata con il dolcissimo flauto! Adoravo la ritmica, ma insieme all’orchestra le ho messe dietro al mio amore per il teatro. Ho continuato quel sogno con qualche fiction in questi anni. Ho sfilato solo una volta a 14 anni, ho capito che non era per me, far trattare il mio corpo come un manichino!Ho fatto tanta pubblicità, la mia fonte di sostentamento, dato che vivo da anni da sola e adoro viaggiare!E ci tengo, mai fatto un concorso di bellezza o quello che mi capitava sottomano pur di far qualcosa o avere visibilità. Il mio percorso è stato dettato dalla voglia di imparare, fare gavetta, sperimentare le mie energie e la mia creatività per seguire dei desideri ed obbiettivi, senza andare mai contro i miei valori e le mie idee. Questo certamente non paga nel nostro paese come si può vedere.Quante volte ho rifiutato scorciatoie di ogni genere, perché non rientravano nel mio “stile“!

Ballando è stato un fuori programma che ho accettato volentieri perché mi ha permesso di crescere ed allo stesso tempo entrare nelle case degli italiani in maniera garbata ed elegante! È un dato di fatto, la nostra televisione non è giovane ma allo stesso tempo assorbe dal innovazione una dose negativa di gestione! In parole povere: a volte consci attori eccezionali, d’accademia, mimiche facciali che emozionano, che vivono con poche lire e vengono quasi disprezzati. E persone senza arte che vengono riverite e strabordano nella nostra televisione. La televisione entra nelle case come un flusso fisso ed incessante e dove lei si ferma e mette un focus, tutti sono lì ed assorbono, anche involontariamente! Le racconto una storia vera, di poc’anzi: ci sono al tavolo due attori internazionali, un conduttore di successo, un politico ed un tronista…si ferma una scolaresca in gita…li fissa…confabula e…assalgono di foto ed autografi…ovviamente il tronista! (non vi chiedete che ci facevano al tavolo insieme…la storia è troppo lunga!) Significativo come esempio? Per poter avere migliori proposte, poter lavorare con maggiore ascolto verso i miei progetti ed avere un certo rispetto nato da questo blando riflesso… le dico che era proprio necessario!!!!

Prima di andare avanti facciamo un salto indietro: nella tua carriera hai lavorato anche nelle reti locali. Quanto contano nell’era digitale, secondo te, le realtà locali?

Per me sono state una palestra essenziale! La libertà di parola e organizzazione dei format mi ha permesso di spaziare da una parte all’altra e di imparare tutto quello che c’è intorno a questo mestiere, dalla costruzione di uno studio alla messa in onda, dalla parte autoriale alla vendita degli spazi pubblicitari. Questi divieti meno rigidi mi hanno dato modo di parlare di argomenti tabù come droga e prostituzione a Mixing per esempio, il programma che conducevo con l’avv. Marazzita su T9. Oppure di sperimentare stile di conduzione e comicità al Seven Show, con A. Stornaiuolo, su Europa 7. Sono gli spazi di coloro che prendono voce piano piano, ma che parlano a nome di molti! Vanno perdendosi e scomparendo, ma hanno rappresentato il folklore televisivo del nostro paese, la possibilità di sentire una voce più diretta e vicina al tuo territorio, alle tue esigenze ed ai tuoi problemi. La televisione generalista non ricopre questo bisogno e, per quanto sia varia la proposta satellitare, non ricopre al meglio il desiderio di sentire una voce, forse presentata in maniera grossolana, ma legata al territorio. Nonostante oggi venga data la possibilità a tutti di poter entrare nella “scatola magica” almeno per i famosi 15 minuti, e quindi lo scalino della televisione privata non è più necessario come prima prova per l’artista, si sta perdendo quel divertente via vai di telepromozioni, informazioni sugli eventi e spettacoli della zona, i servizi sul traffico e lavori in corso della propria città, i programmi di sole tifoserie calcistiche. Insomma stanno morendo le tv libere, forse è questa la loro fine rispetto alle grandi aspettative del pubblico ed i loro gusti. Ma i bellissimi prodotti delle grandi reti sono standardizzati e monopolizzati e non permettono, neanche in maniera periferica,questo spazio d’informazione libera e di spazio sperimentale!

C’è stata qualche occasione in cui hai pensato di abbandonare la carriera artistica? Hai qualche sassolino nella scarpa da toglierti?

Ho avuto tante delusioni, tante fregature, persone che volevano sfruttarmi e prendermi in giro…diciamo che avendo iniziato da giovanissima ho imparato i trucchi del mestiere ed a difendermi meglio, ma tante volte lo stesso mi hanno rubato ruoli, progetti o soldi! Partiamo dal presupposto che nel mio lavoro perdo tempo ed energia per 20 progetti per sperare che uno vada in porto, e di solito non è mai quello a cui più hai puntato! Sono stata sempre pronta a mettermi in discussione, ho avuto momenti di dubbi, per forti dispiaceri o insoddisfazioni, ma ho sempre sentito fortemente la voglia di credere nei miei progetti, per portare innovazione, per migliorare quello che non mi piaceva, per fare quello che penso io sia portata a fare, che mi da più soddisfazione e sfoga la mia voglia di fare e creatività! Nonostante a scuola andassi molto bene (studio ancora al Dams…) e tutti cercavano di prospettarmi “via di fuga” legate alle mie doti da chiacchierona e umanistica, alla fine ho sempre continuato per la mia strada, nonostante alti e bassi! Ma le mie scelte e le mie parole spero facciano capire che agisco non per apparire a tutti i costi, per vanità o incapacità di far altro, ma in quanto credo in una comunicazione e in un intrattenimento diversi, e sono sempre stata pronta a tirarmi indietro nel caso avessi percepito di non essere all’altezza. Alla lunga premierà??io spero e credo di si! …e la mia scarpa? E’ piena di sassolini! Come per ognuno di noi sono dedicati a coloro che ci hanno scoraggiato, non compreso, non dato fiducia, criticato senza motivo e ricattato a passare sotto la loro strada per riuscire! Di questo non parlo mai, aspetto che siano i risultati a farlo e loro stessi a ricredersi!

Se potessi cambiare la televisione, cosa elimineresti e cosa aggiungeresti?

Non la seguo con particolare dedizione, ma per quel che ne assorbo potrei parlarne per ore! Facciamo un decalogo a sentimento…

  1. Smetterla di comprare solo format stranieri già testati e riciclarli nel nostro Paese, dare spazio a nuove forme di sperimentazione, credere in nuovi progetti e sorreggerli a livello economico.
  2. Far tornare il vecchio varietà, piacevole intrattenimento per la famiglia tra spettacolo e risata.
  3. Dare spazio ad un informazione pulita!Fonti internazionali!il filtro non deve essere usato secondo le necessità politiche ma secondo quelle del buongusto che impongono di non indugiare su dolori, dettaglia atroci, morti. Informazione adatta ad una famiglia seduta a tavolo che cena con i propri figli…..
  4. L’approfondimento dell’informazione deve rispettare lo schema dello scontro in maniera obbiettiva tra parti e tempi, ma deve essere gestito con eleganza e obbiettività
  5. Valorizzazione della donna! Emancipata, non stereotipata, omologata, rilegata ad una presenza fisica che deve sempre predominare!
  6. La rinascita dei vecchi salotti, talk show gradevoli e notturni a sfondo intellettuale, ma senza il letamaio che ne girava dietro.
  7. Conoscenza e sfruttamento delle nuove tecnologie (interattività, special effect..) che danno grandi possibilità.
  8. Programmi settoriali che rispecchiano il gusto di pochi e non vengono fagocitati dal mostro auditel!
  9. Ricircolo di personaggi (capisco la fidelizzazione ma diamo spazio a qualche novità a e cambiamento di ruolo!)
  10. Spazio a programmi freschi, giovanili, con linguaggi moderni, interessanti! In particolare un occhio di riguardo ad una fascia abbandonata come quella adolescenziale!

Ci puoi raccontare qualcosa dei tuoi progetti futuri?

Ho girato questa settimana per l’Inghilterra uno spot con J. Glazer, regista della Kidman, Hopkins e Samuel Jackson. Tra poco uscirà la mia puntata di Don Matteo, di Giulio Base. Sono diventata volto di una onlus Mamma Italia, per sorreggere la maternità nel mondo, quella giovane e bisognosa. Sto lavorando ad un grande progetto, in giro per il mondo, che culminerà in Rai a Dicembre, condotto da Pippo Baudo e la sottoscritta, Gran Galà del Made In Italy, per la valorizzazione e premiazione delle eccellenze italiane. Da lì daremo il via ad un nuovo programma tv dal 2010. A proposito di progetti…sto seguendo con dedizione due argomenti che ho particolarmente a cuore, programmi per giovannissimi, innovativi e legati alle nuove tecnologie televisive.

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