Italian DVD Awards – I vincitori 2008

Quinta edizione per gli Italian DVD Awards: i nomi dei vincitori, scelti dai 500 giornalisti ed esperti del settore che componevano la giuria, sono stati resi noti ieri sera alla premiazione, che si è svolta all’auditorium di Roma.

Ebbene: come il miglior DVD dell’anno vince il film di Florian Henckel Von Donnersmarck, Le vite degli altri, che ha battuto i ben più quotati Hairspray e I figli degli uomini. Fra i DVD italiani trionfa La sconosciuta di Tornatore. Fra gli altri premi vorrei ricordare quello dato a due grandi classici del cinema, A qualcuno piace Caldo di Billy Wilder e Il Sorpasso di Dino Risi. Il pubblico ha invece premiato 300 e Notte prima degli esami Oggi. Premi speciali, tra gli altri, per Bruno Bozzetto e la Minerva Raro Video.

Vediamo insieme tutti i vincitori (in grassetto) e i vinti, divisi nelle differenti categorie, nonché i premi speciali con le motivazioni annesse. Prima però lasciatemi ricordare la vittoria di Heroes, come si poteva intuire dalla foto nella categoria Miglior Serie Televisiva.

Romanzo Criminale : recensione

E’ proprio questo il caso più opportuno di parlare di “cinetivu”. Romanzo Criminale, in onda su Canale5, diviso in due puntate, crea un ponte improvviso e solido tra il cinema e la televisione, che con grande piacere ho attraversato.
Le due parti vanno in onda martedi 22 e mercoledi 23 Aprile 2008, con grande piacere di tutti i fan delle ricostruzioni storiche moderne molto romanzate, o più semplicemente dei tanti bravi attori che partecipano al film.
Diretto da Michele Placido, Romanzo Criminale ci racconta la storia della banda della Magliana, che ha seminato il terrore per 25 anni in Italia, e che è stata coinvolta in efferati delitti, stragi, e crimini di ogni genere.

Recensione: 10 cose di noi

Un attore (Morgan Freeman), che per paura di possibili flop nella sua carriera non recita da quattro anni e che per questo è finito in declino, per trovare lavoro, è costretto a visionare possibili parti in film indipendenti low cost. Una di queste è il ruolo di direttore di un supermarket.
Prima di firmare, però, si fa accompagnare a Carson (Los Angeles) per fare un sopralluogo ad un supermercato di periferia ed entrare meglio nella parte. Qui, abbandonato dal suo accompagnatore, senza soldi e cellulare, decide di farsi dare un passaggio dalla cassiera della cassa “massimo 10 pezzi” (questo il senso originale del titolo 10 Items or less) Scarlet (Paz Vega), una venticinquenne ispanica, che non sopporta più il suo lavoro e vorrebbe cambiarlo per un più piacevole ruolo di segretaria, ma non trova il coraggio per farlo.
Tra i due protagonisti nasce una vera amicizia (anche perché entrambi sposati), che porta, Scarlett ad andare al colloquio di lavoro, addestrata alla perfezione dall’attore e lui a decidere di rimettersi in gioco, accettando la parte del direttore di supermarket.

Festival di Cannes 2008: tutti i film e non solo

Ci siamo: a meno di tre settimane dall’inizio, sono stati resi noti i film che concorreranno alla vittoria della Palma d’oro, nella sessantunesima edizione del Festival di Cannes.

In quella che si potrebbe definire come una delle edizioni più multiculturali del festival, con solo due film americani in concorso, è andata bene all’Italia che avrà due film in competizione: il film di Matteo Garrone tratto dall’omonimo romanzo di Saviano, Gomorra, e quello su Giulio Andreotti, diretto da Paolo Sorrentino, Il divo. Fuori concorso, inserito nella sezione Seance speciale il film, di Marco Tullio Giordana, Sangue Pazzo. Fuori concorso anche l’attesissimo ritorno di Harrison Ford, in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, il film di Sex in the city e quello di Woody Allen, Vicky Cristina Barcelona. All’appello manca ancora un film francese. Da sottolineare il film thriller di Clint Eastwood con Angelina Jolie e quello su Che Guevara di Soderbergh con Benicio Del Toro.

La giuria, presediuta da Sean Penn, avrà tra i giurati il nostro Sergio Castellitto e ancora, Alfonso Cuaron, Alexandra Maria Lara, Natalie Portman, Rachid Bouchareb e Apichatpong Weerasethakul. Altri 2 nomi verranno dati più avanti.

Vediamo insieme i film in gara nelle due categorie principali, La selezione ufficiale e Un certain regard

Recensione: Il matrimonio è un affare di famiglia

Jean (Brenda Blethyn) è una cuoca, che come secondo lavoro si esibisce nei locali di serie B di Sidney come cabarettista, la principale attività che aveva prima di trasferirsi in Australia con John (Frankie J. Holden), un cantante country da una hit in tutta la vita, che le regala due bambini.
Al rimpianto di una carriera buttata alle ortiche per un uomo, poi diventato agente di sicurezza di un supermercato, si unisce la paura che i figli, Tim (traslocatore timidissimo interpretato da Khan Chittenden) e Mark (disabile dal cuore d’oro interpretato da Richard Wilson) cresciuti e desiderosi di libertà ed emancipazione, possano abbandonarla, lasciandola invecchiare da sola.
La paura di Jean diventa terribile realtà quando Tim si innamora di Jill (Emma Booth), una bella ragazza a cui ha eseguito un trasloco. Va in scena il più classico dei conflitti: da un lato l’apprensione e la possessività della madre, che non vuole staccarsi dal suo bambino, dall’altra l’amore della ragazza, che prova a prendersi l’uomo della sua vita.

Recensione: 21

Ben Campbell (Jim Sturgess)è uno studente del Mit di Los Angeles, che per entrare ad Harvard, deve trovare o trecentomila dollari per pagarsi la retta o una storia convincente da raccontare al selezionatore dell’università, per ottenere la borsa di studio.
Ben, bravissimo con i numeri, viene notato da un eccentrico professore di matematica, Micky Rosa (Kevin Spacey), che è a capo di un gruppo di giocatori di Blackjack, Jill (Kate Bosworth), Choi (Aaron Yoo), Kianna (Liza Lapira), Jimmi (Jacob Pits), che ogni fine settimana va a Las Vegas a sbancare i tavoli dei casinò più importanti, attraverso un metodo fatto di calcolo delle probabilità, segnali in codice (toccarsi i capelli, mettere le mani dietro la schiena) e la poco raccomandabile conta delle carte (legale, ma se scoperta, valido motivo per essere buttati fuori in malo modo dal casinò).
Ben, inizialmente riluttante all’idea di prendere parte alle spedizioni, affascinato dalla sua compagna di gioco, Jill e dall’idea di poter guadagnare in poco tempo quello che avrebbe ottenuto in anni e anni di lavoro come commesso di un negozio di abbigliamento, decide di accettare. Quella che in principio sembra essere una vacanza, fatta di facili guadagni, bella vita e tutti i confort sempre sognati, si trasformerà in un confronto con Cole Williams (Laurence Fishburne), manager di un casinò, in grado di riconoscere chi conta le carte.

Recensione: Ortone e il mondo dei chi

Ogni persona è importante per piccola che sia.”. Con questa massima si conclude il film Ortone e il mondo dei Chi, film tratto dalla storia, datata 1954, del vignettista americano Dr. Seuss (Il Grinch), film d’animazione, ricco di contenuti, per grandi e piccini.
Ortone è un elefante che vive felicemente nel suo habitat naturale. Un giorno, mentre si sta facendo il classico tuffo nella pozza d’acqua, sente un grido d’aiuto, fatto dal sinda-chi, il capo di una comunità, i Chi, che vivono su un granello di polvere, appoggiato ad un fiore: il paese di Non so chi.
Il sinda-chi, ha bisogno di stabilità per la sua popolazione, che vive con l’idea di essere sicura e felice per l’eternità, ma che è invece minacciata dalla catastrofe imminente (se il fiore cade, anche il granello di polvere si schianterà per terra, facendo estinguere la popolazione).

Recensione: Step Up 2

Step Up 2 è più di un sequel: è il ballo all’ennesima potenza.
Baltimora: Andie (Brianna Evigan), ragazza orfana, cresciuta con le regole della strada, preferisce ballare piuttosto che andare a scuola. La migliore amica della madre, che la cresce come se fosse figlia sua, la pone di fronte ad una scelta: o va a seguire le lezioni o viene spedita in Texas dalla zia.
Andie non può accettare di andarsene proprio adesso che c’è il più importante evento di ballo della città, la sfida tra crew denominata The Streets. Fortunatamente un suo amico riesce a farle avere un’audizione alla Maryland School of the Arts, scuola di fighetti, che imparano a diventare artisti completi.
Superata la prova d’ingresso, la ragazza si troverà a dover affrontare un mondo del tutto nuovo, che con la strada non ha nulla in comune, perdendo i suoi vecchi amici, la crew 410, una vera e propria famiglia adottiva e la possibilità di competere insieme a loro alla gara di ballo. Di contro, grazie ad amici veri, come Chase (Robert Hoffman), fratello del ballerino di danza classica, nonché direttore della scuola Blake (Will Kemp), creerà un proprio gruppo di ballo e vincerà il The Streets.

David di Donatello: i vincitori – Trionfa La ragazza del lago. Male Caos Calmo

Li avevamo annunciati! Ora si conoscono i premi del cinema italiano, i famosi David di Donatello. L’edizione di quest’anno, che tutti si aspettavano fosse la consacrazione di Caos Calmo, Grimaldi e Moretti è invece stata quella de La Ragazza del lago, Andrea Molaioli e Toni Servillo.

La cerimonia, che si è tenuta all’Auditorium di Roma, ha regalato le luci della ribalta, meritatamente, a La ragazza del lago, che ha vinto ben 10 statuette delle 15 per le quali era nominata, fra cui gli importantissimi riconoscimenti per il miglior film, la miglior regia, il miglior regista esordiente e il migliore attore protagonista. Bene anche i Vicerè che, da film in costume ha vinto ben quattro premi (tra l’altro quelli di maggior valore per un film del genere), cioè migliore scenografo, miglior acconciatore, migliore truccatore e migliore costumista. Gli altri premi importanti sono stati assegnati a Margherita Buy (migliore attrice), Alba Rohrwacher (migliore attrice non protagonista) e Alessandro Gassman (migliore attore non protagonista).

Escludendo il premio di Gassman, per Caos Calmo si può parlare di vera e propria catastrofe: candidato a 18 premi, ne porta a casa solo 3 ovvero, a parte quello appena nominato, quello per la miglior musicista (Paolo Bonvino) e quello per la migliore canzone originale (L’amore trasparente di Ivano Fossati). Magra consolazione anche per il film di soldini Soldini, che ottiene due premi importanti come l’attrice protagonista e non protagonista, ma se ne perde 13 per strada. Peggio di loro Mazzacurati, che rimane totalmente a bocca asciutta.

Weekend al cinema: 21, Step Up 2 e l’elefante buono Ortone

Terzo Weekend del mese, terza infornata corposa di film, 8, soprattutto Drammatici (3) e commedie (2), ma c’è anche un poliziesco, un noir e un film d’animazione. Per gli amanti dei Thriller, degli Horror o dei Documentari, questa settimana si prospetta veramente dura e senza cinema.

I film americani sono ben quattro: 21, tratto dal Blackjack Club di Ben Merzich è probabilmente il più affascinante, nonché quello con il cast più imponente; per i giovani è imperdibile Step Up 2, che come contenuti potrebbe lasciare a desiderare, ma a livello di carica e musica non ha rivali; i più giovani, ma anche gli adulti appassionati di cartoon, non possono perdersi Ortone e il mondo dei Chi, firmata Blue Sky (quella de L’era glaciale); 10 cose di noi è una commedia riflessiva, con un grande Morgan Freeman.

Gli ultimi 4 film sono 2 film italiani, il particolare noir La velocità della luce e il drammatico L’amore non basta con Giovanna Mezzogiorno, scritto da Rocco Papaleo e poi gli stranieri, Il matrimonio è un affare di famiglia, irriverente film Australiano e il cupo poliziesco francese L’ultima missione.

Recensione: Rolling Stones’ Shine a Light

Primi piani sui volti, che non mostrano (nonostante l’età) la fatica, ma soltanto grande voglia di musica; riprese di tutti i muscoli in movimento di ogni componente del quartetto; smorfie di tutti i tipi; movimenti veloci; carica emotiva enorme: tutto questo è Rolling Stones’ Shine a Light.
Proviamo a scindere il soggetto mitico, i Rolling Stones, dal valore del film: Shine a Light è un film di grande qualità, data dall’esperienza del premio Oscar, Martin Scorsese, alla regia e ad una squadra di direttori della fotografia, che farebbe impallidire chiunque, con Robert Richardson in cabina di comando.
Martin Scorsese mixa immagini registrate con maestria durante il concerto al Beacon Theater di Manhattan, a immagini di backstage e interviste e regala a tutti i fans del gruppo di Mick Jagger & Co., non un film comune, ma un dipinto di grande valore, un documento, un testamento virtuale della musica del novecento.

Recensione: Alla ricerca dell’isola di Nim

In una sperduta isola vulcanica del pacifico meridionale, vivono una bambina, Nim (Abigal Bresin), di undici anni e suo padre, il biologo marino Jack (Gerard Butler). A far compagnia alla bimba, ci pensano i suoi animali, Galileo il pellicano, Virgola il drago volante e Salsiccia l’otaria, nonché i libri che raccontano le mirabolanti avventure di Alex Rover.
Un giorno, Nim, rimasta a casa ad aspettare il padre, partito alla ricerca di nuovi protozoi, riceve una mail da Alex Rover, che le chiede informazioni sul vulcano che sovrasta l’isola. La bambina, non credendo ai suoi occhi, inizia una fitta corrispondenza con Alex, non sapendo, che dall’altra parte a risponderle non è il suo eroe, ma la sua creatrice Alexandra (Jodie Foster), una donna agorafobica, che è l’esatto opposto del suo personaggio: paurosa, solitaria e poco intraprendente.
Le cose cambiano, quando la scrittrice, scoperta la vera età della sua amica di mail e la sua solitudine (il padre è dato per disperso in mezzo all’oceano), decide di correre in soccorso della bambina, superando, una dopo l’altra, le sue paure.

Recensione: Interview

Interview, remake del film di Theo Van Gogh (a cui è pure dedicato), diretto e interpretato da Steve Buscemi è un inno alla menzogna, una partita a scacchi fra due manipolatori della realtà, il giornalista Pierre Peders e la famosissima attrice di soap opera Katya.
Pierre Peders (Steve Buscemi) è un giornalista di guerra, supponente e dal fine ragionamento declassato ad intervistare una giovane star, Katya (Sienna Miller). Al primo appuntamento, l’attrice raggiunge il luogo dell’appuntamento in ritardo di un’ora. La conoscenza non è delle migliori: lei pensa di lui che sia un arrogante dalla risposta pronta, lui di lei , che sia la classica ragazzetta frivola, priva di idee e personalità.
Il rapporto, che non si riesce ad instaurare al ristorante, si crea, di contro, nel loft di Katya, luogo in cui viene trasportato il reporter, dopo essere stato coinvolto in un incidente in taxi. Nella casa di lei, i due protagonisti cominceranno a raccontarsi i loro segreti, veri o supposti, ad utilizzare seduzione o comprensione, toni pacati e accesi, per riuscire a vincere l’avversario nella battaglia intellettuale, che si è creata tra loro.

Recensione: Shoot’em up – Spara o muori!

Dopo l’esagerazione c’è Shoot’em up: il nuovo film di Michael Davis è veloce, estremizzante, irriverente, o, più semplicemente, totalmente fuori di testa.
In una indefinita città americana, un uomo che mangia carote, di nome Smith (Clive Owen), decide di intervenire per salvare una donna incinta, dalle grinfie di un gruppo di malviventi. Durante la sparatoria, la donna rimane uccisa, dopo aver partorito, e l’uomo, anche se riluttante all’idea di fare da baby sitter al neonato, decide di portarlo con sé per evitargli una morte sicura.
Costretto a vivere da fuggiasco, inseguito continuamente da Hertz (Paul Giamatti), un geniale ex collaboratore governativo, che parla solo con frasi fatte, proverbi e barzellette, Smith chiede aiuto a Donna Quintano (Monica Bellucci), detta DQ, la prostituta di un bordello, che accetta, suo malgrado, di aiutarlo. La sagrada familia dello splatter fumettesco è servita.