Weekend al cinema: Shoot’em Up sfida George Clooney

Nuovo weekend, nuovi film in uscita al cinema: dei nove nuovi titoli, ben cinque sono americani, tre italiani e uno spagnolo. Il genere più rappresentato è come di consuetudine quello drammatico, soprattutto fra quelli di produzione nostrana, ma la numerosa scelta offre anche un thriller puro, un film d’azione, il documentario di Martin Scorsese e due commedie, l’italianissima La seconda volta non si scorda mai e quella più acclamata (e criticata) diretta da George Clooney, In amore niente regole.

Abbiamo già iniziato a fare i primi nomi. Buttiamo altra carne al fuoco citando quello che si prospetta essere il vincitore della settimana, ovvero il film tutta azione e pallottole Shoot’em up, Spara o Muori!, che vede come protagonista femminile, la nostra Monica Bellucci. Non dovrebbe deludere le aspettative nemmeno l’avventura Alla ricerca dell’isola di Nim, in cui torna, davanti alla macchina da presa, Jodie Foster e il film drammatico Interview, che ha, come regista e protagonista, Steve Buscemi.

Tra i film italiani, quello che ha più possibilità di aver successo (e di essere visto) è La seconda volta non si scorda mai, che vede come protagonisti Alessandro Siani e Elisabetta Canalis, già compagni in Natale a New York. Una menzione particolare va fatta per l’unico film europeo (non italiano) in programma questa settimana, Oxford Murders, con Frodo, Elijah Wood, che non dovrebbe deludere le attese.

Recensione: La zona

La zona è un quartiere benestante di una imprecisata città messicana. Al suo interno, i cittadini hanno tutti i confort e possono gestire la giustizia come gli pare e, per evitare possibili intrusi, utilizzano un servizio di fitta videosorveglianza, reticolati da caserma, guardiani propri e, se ancora non bastasse, mazzette alla polizia, affinché tenga alla larga i malviventi senza creare disturbo.
Capita, una sera, che una delle recinzioni della zona, divenga accessibile ai poveracci che stanno al di là del muro, pronti ad approfittarne per poter rubare tutto il possibile per poter campare più a lungo.
Due dei tre ragazzi, che violano la zona e che si sono intrufolati nell’appartamento di una ricca signora vengono ammazzati, mentre il terzo, Miguel (Alan Chávez), riesce a nascondersi, non sapendo che, pur di non perdere il proprio privilegio, gli abitanti del quartiere sono pronti a scendere nelle strade armati, per eliminare l’intruso e pulire i propri panni in casa loro.

Recensione: Gone baby gone

Patrick Kenzie (Casey Affleck) e Angie Gennaro (Michelle Monaghan) sono due investigatori di Boston, che vengono contattati dai McCready, una famiglia abbastanza povera, con trascorsi di alcool e droga, perché la nipotina Amanda, di quattro anni, è stata rapita (o per lo meno così pensa la polizia) e c’è bisogno di qualcuno che conosca luoghi e persone del posto, per sostenere le forze dell’ordine, che brancolano nel buio.
La coppia si mette subito in azione per scoprire la verità sulla scomparsa della giovane bambina, affiancando il detective Remy Bressant (Ed Harris) e il capitano della polizia Jack Doyle (Morgan Freeman), ma più le indagini proseguono, più capiscono che tutti, dalla madre tossicomane ad alcuni agenti di polizia, mentono. Per questo, anche quando nella prima parte della seconda metà del film, il caso sembra risolto, Patrick Kenzie non si accontenta di credere a ciò che vede e continua ad indagare, scoprendo segreti, che non devono venire a galla.
Con Gone Baby Gone, Ben Affleck passa dall’altra parte della barricata e dirige un thriller crudo, ricco di colpi di scena (che alla lunga diventano consuetudine e perdono mordente), togliendo la classica patinatura hollywoodiana, per calarsi nella realtà del quartiere povero di Dorchester, a Boston.

Recensione: Juno

Juno (Ellen Page) è una teenager, amante di musica Rock anni settanta/ottanta e della sua chitarra, che un giorno decide di fare il grande passo con il suo fidanzatino Bleeker (Michael Cera) e perdere la sua verginità. Purtroppo per la piccola sedicenne dalla battuta pronta e una insospettabile maturità, al primo rapporto rimane incinta.
Decisa ad abortire, cambia idea e decide di concepire il bimbo per darlo in adozione a qualche persona che lo desidera realmente (come “una donna con l’ovaia fottuta o una coppia di lesbiche”) e magari essere fatta santa per la sua generosità. Con l’aiuto della sua amica Leah (Olivia Thirlby) e l’appoggio degli sbigottiti genitori, il padre manutentore di caldaie Mac (J.K. Simmons), e la matrigna Bren (Allison Janney) estetista, Juno cerca di concepire il figlio con tutte le attenzioni del caso per darlo ad una coppia ricca e felice (Mark e Vanessa Loring, che non si riveleranno così uniti) e tornare a vivere la sua adolescenza.
Juno, il film diretto dal trentenne regista canadese, Jason Reitman, conosciuto per Thank You For Smoking e già candidato agli Oscar per la miglior regia nonostante la sua giovane età, è un film crudo su una sempre più presente realtà, quella delle teenager incinta.

Recensione: Next

Cris Johnson (un bravissimo e imparruccato Nicolas Cage), alias Frank Cadillac, è un mago quarantenne di Las Vegas, che per arrotondare ruba macchine (che porta a Irv, interpretato da Peter Falk, anche in questo film maniaco di sigarette come il Tenente Colombo) e gioca al casinò vincendo sempre piccole quantità di denaro, che gli bastano per vivere bene senza dare troppo nell’occhio.
Cris è speciale, perché sin da piccolo ha un dono: riesce a vedere nel suo futuro prossimo (al massimo per due minuti), sapendo così, in anticipo, come comportarsi. Non solo: quando dorme sogna sempre una ragazza che non conosce, Liz Cooper (Jessica Biel) con cui si sente incredibilmente legato.
Un giorno, finalmente riesce a trovarla e a conquistarla, ma la sua felicità è interrotta dall’arrivo dell’agente governativo Callie Ferris (Julianne Moore), che lo sta ricercando per poter contrastare un gruppo di terroristi, che hanno in mente di far saltare una bomba nucleare a Los Angeles.

Recensione: The Eye

Girare il remake di un film non è mai un’operazione facile. Girare quello di The Eye, la pellicola made in Cina (Hong Kong) diretta da Oxide Pang Chun e Danny Pang nel 2002, considerata da molti amanti del genere un capolavoro, è ancora più difficile. Se poi si pensa, che la cultura orientale è molto differente da quella occidentale, ciò che poteva essere difficile diventa arduo.

Non curanti del pericolo flop (abilmente evitato), il duo francese, David Moreau e Xavier Palud, splendidi artefici dell’inquietante Them, provano a riproporre The Eye in versione occidentale e seppur il risultato sia una copia sbiadita dell’originale (a mio avviso i personaggi cinesi sono molto più paurosi), non si può dire che il film non sia apprezzabile.

Per questo motivo, proverò a valutarlo senza fare paragoni, che non reggono, basandomi solamente su ciò che uno spettatore, ignaro di essere, di fatto, di fronte ad una copia, può notare.

Recensione: Walk Hard: The Dewey Cox Story

Dewey Cox da bambino, giocando con un machete, taglia a metà il fratello più dotato (come dice sempre il padre: è morto il figlio sbagliato), ma prima di morire gli promette di diventare famoso per entrambi.
Inizia così l’inseguimento della gloria da parte di Dewey: prima impara a suonare e cantare il blues, poi si esibisce in un locale dove viene notato da un manager rabbino e infine incide il tanto sognato disco, riuscendo a cantare anche con il mitico Elvis Prestley. Le sue canzoni sono così belle e intriganti, che vengono definite le canzoni del demonio: a causa dei suoi ritmi ipnotici, chiunque ascolti le sue canzoni viene preso dall’irrefrenabile voglia di ballare (creando coreografie erotiche), anche sua mamma, che a causa di un suo pezzo trasmesso alla radio si esibisce davanti a suo marito, in casa, e inciampandosi cade dalla finestra e muore.
La vita di Cox, è fatta soprattutto di donne (ad un certo punto diventa pure bigamo), figli (una marea di tutte le religioni e etnie) e droga (emblematica la scena del trip insieme ai Beatles, che lui da sballato vede in forma di cartoni animati).

Weekend al cinema: arrivano Next, Juno e Claudio Bisio

Il primo weekend d’aprile si presenta ricco di film, ben nove (quattro italiane), di vario genere, dall’horror alla commedia romantica e alcuni, almeno da come si presentano, molto intriganti.

Per gli amanti del cinema straniero, ricordo il vincitore dell’oscar per la sceneggiatura originale Juno, il thriller con Nicolas Cage, Next, il remake dell’horror The Eye e il poliziesco diretto da Ben Affleck Gone Baby Gone.

Per coloro che invece preferiscono le pellicole italiane a quelle straniere, potrebbero piacere il film All’amore assente, una storia particolare e misteriosa e la più semplice e allegra Amore bugie e Calcetto, con Claudio Bisio.

Recensione: Il cacciatore di aquiloni

Amir (Khalid Abdalla) e Hassan sono due amici fraterni (in realtà molto di più), di classi sociali differenti: il primo è un pashtun, figlio di Baba (Homayoun Ershadi), un uomo influente di Kabul; il secondo è un hazara, figlio del servo di Baba. Il giorno più importante della città, la gara degli aquiloni, si contraddistingue per due fatti che daranno una svolta al film: i due bambini vincono la gara degli aquiloni, ma Hassan, per recuperare quello battuto nel finale e regalarlo al suo compagno di giochi, viene sodomizzato da ragazzi più grandi, sotto gli occhi impietriti di Amir, che però non muove un’unghia per salvarlo.

Col tempo, il tragico ricordo di quel giorno, diventa un ossessione per il bambino Pashtun, che cerca in tutti i modi (ridicolizzandolo, facendolo passare per ladro) di allontanare dalla sua vita il giovane Hazara, cosa che gli riuscirà poco prima dell’invasione dell’Afganistan da parte dell’esercito dell’Unione Sovietica.

Negli Stati Uniti Amir riuscirà a ricostruirsi una vita insieme al padre malato, che gestisce una pompa di benzina e a Soraya, la figlia di un colonnello dell’esercito Afgano, anch’essa sfuggita all’invasione e mai più tornata in patria, con cui convolerà a nozze. Una telefonata arrivata dal lontano Oriente, darà la possibilità al ragazzo di sistemare i conti lasciati in sospeso nella sua terra natale.

Recensione: Ci sta un francese, un inglese e un napoletano

Ci sta un francese, un inglese e un napoletano, la seconda opera di Eduardo Tartaglia, tratta dall’omonima opera teatrale da lui creata, racconta di un soldato napoletano Salvatore (Eduardo Tartaglia), che in missione di pace in uno stato mediorientale indefinito, deve accettare l’ordine, datogli da un ufficiale anglo/americano, di sposare Majena (Elian Khan), una giovane indigena, incinta di 4 mesi, che rischia di essere uccisa in quanto ragazza madre.
Tutto sarebbe perfetto ed eroico, se non fosse che Salvatore è promesso sposo a Nunziatella (Veronica Mazza), detta Noemi, che aspetta il suo ritorno dalla missione per convolare a nozze. Il soldato napoletano, pronto a sacrificarsi per portare a termine la missione è però manchevole di coraggio nell’affrontare la fidanzata, che appena avuta la notizia, mette in discussione la serietà del suo uomo e in discussione il loro rapporto.
Intorno a lei infatti, tutti, la madre (Regina Bianchi), la sorella Marilena (Teresa Del Vecchio), il fratello Mario (Mario Portfito), tranne il cognato Enzino (Biagio Izzo) cercano di convincerla a cedere al corteggiamento del francese Jean (Genti Came) e lasciar perdere Salvatore, colpevole di aver scelto di sposare Majena, senza tener conto del suo decennale fidanzamento.

Aprile 2008 al cinema: Juno, Next, In amore niente regole, Step Up 2, Saw IV, I cacciatori

Aprile sembra essere il mese dei registi attori: in arrivo nelle sale cinematografiche italiano abbiamo il film Gone Baby Gone di Ben Affleck, la commedia In amore niente regole di George Clooney e il drammatico Interview di Steve Buscemi.

Nel quarto mese dell’anno bisogna segnalare anche il documentario di Martin Scorsese sui Rolling Stones, il film premio oscar per la miglior sceneggiatura originale Juno, il thriller con Nicolas Cage Next, il quarto capitolo di Saw e il secondo di Step Up, il remake del film The Eye. Fra le novità italiane tante pellicole di genere drammatico e commedia tra cui Amore, bugie e calcetto con Claudio Bisio.

Vediamo inisieme nel dettaglio i film programmati per il mese di Aprile:

Aprile 2008 a noleggio: Cloverfield, 1408, Into the Wild, Paranoid Park e tanto altro!

Con la primavera e il nuovo mese arriva a noleggio una nuova infornata di film e molti di qualità.

Tra i film stranieri segnalerei il film di fantascienza Cloverfield, prodotto da J.J.Abrams, l’horror 1408, il drammatico Paranoid Park, il candidato all’oscar Bee Movie, il film di Sean Penn Into the wild e il film dal cast d’eccezione Leone per agnelli.

Tra le pellicole italiane arriva l’ultimo dei cinepanettoni Una moglie bellissima, il trhiller di Pupi Avati e il più impegnato Hotel Meina.

Recensione: Un bacio romantico

Un bacio romantico è un viaggio interiore della protagonista, statico, lento e oscuro, affascinante nel suo divenire, pesantemente ancorato al passato.
Elizabeth (una discreta Norah Jones) è una ragazza appena uscita da una relazione difficile, che l’ha svuotata completamente. Parlandone con Jeremy (Jude Law), il gestore di un bar, capisce che deve riuscire a ritrovare se stessa, conscia del fatto che è troppo legata al suo passato. L’obiettivo è quello di girare gli Stati Uniti, lavorando per comprarsi una automobile.
Lungo il suo percorso, che dura un anno, la ragazza lavorerà in locali e club, conoscendo gente nuova con storie del proprio vissuto tutte da ascoltare per farne tesoro. Dialogo dopo dialogo, la ragazza arriverà alla conclusione, che ciò che deve cambiare della sua vita per riappropriarsene non è il luogo o le conoscenze, ma il suo punto di vista.

Recensione: L’amore secondo Dan

Dan Burns (Steve Carell) è giornalista vedovo, padre di tre figlie, Jane (Alison Pill) che ha appena preso la patente, Cara (Brittany Robertson) che affronta per la prima volta l’amore per un ragazzo, Marty e Lilly (Marlene Lawston) sveglia e vivace che frequenta la quarta elementare. Tutti i giorni la sua missione è quella di crescere in maniera corretta le figlie, non rendendosi conto che il suo atteggiamento risulta un po’ troppo apprensivo e oppressivo ai loro occhi.
Le cose cambieranno, quando, dopo essersi recato all’annuale incontro con la sua famiglia (numerosa e variegata) a Rhodes Island, conosce in libreria Marie (Juliette Binoche), una donna molto intelligente e simpatica, che gli fa perdere la testa. Tutto sembrerebbe andare per il verso giusto, se non fosse che la donna è in realtà la fidanzata del fratello di Dan, Mitch (Dane Cook), considerata dai genitori la manna piovuta dal cielo per il loro figlio più sregolato e superficiale.
Attraverso una fluida serie d’eventi (scampagnate, giochi di gruppo, pranzi e cene), gag simpatiche (la prima già nell’incontro tra i due protagonisti in biblioteca), sotterfugi per poter coltivare il sentimento appena nato (al contrario di quello che consiglia nella rubrica che cura sul giornale) e un unico colpo di scena, La vita secondo Dan (Dan in real life), arriverà all’happy end tanto desiderato dallo spettatore.