Pale Force: i carto-corti della NBC

 Immaginatevi un Maurizio Costanzo trasformato in super eroe per un cartone animato, in coppia con uno degli innumerevoli comici lanciati nel suo show di lunga data: un’idea balzana forse per il pubblico italiano, divertente e originale per quello statunitense, considerato che in quanto a inventiva gli americani non sono secondi a nessuno. Un soggetto del genere ha dato vita a Pale Force, una serie di brevi e divertenti corti animati, che ha letteralmente spopolato sulla NBC. Protagonisti lo show man Conan O’ Brien titolare dal 1993 dell’omonimo programma e il corpulento comico Jim Gaffigan spesso ospite del Late Night with Conan O’ Brien.

Nel cartone Pale Force, i protagonisti sono due paladini della giustizia, con tanto di costume, se così si può definire, da super man, il loro compito sfidare e sconfiggere i cattivi della situazione, spesso impersonati da personaggi famosi come Ron Howard, David Caruso, Elton John, Nicole Kidman e via dicendo. I due si distinguono per il loro eccezionale pallore e la capacità di sparare raggi laser dai capezzoli, inutile dire che le avventure descritte nei cartoni sono improntate su ironia e sarcasmo, dove sono i protagonisti i primi a proporsi in maniera divertente.

Mentre Jiff Gaffigan possiede un fisico muscoloso e aitante, Conan O’ Brien ha un aspetto filiforme e non fa altro che piagnucolare, chiedendo aiuto al compare anche nelle situazioni dove un bimbo riuscirebbe a cavarsela, alla fine di ogni storia a spuntarla sono sempre i nostri eroi.

TNT: la cable tv di Ted Turner

 Dopo la CNN, questa settimana torniamo a parlare di un’altra emittente televisiva creata dal magnate delle telecomunicazioni Ted Turner: Turner Network Television meglio conosciuta con l’acronimo di TNT. Nato il 3 ottobre del 1988, quando mandò in onda il film Via col Vento, pare tra i più apprezzati da Turner, TNT è un canale via cavo famoso per le serie televisive e i programmi sportivi fra cui le partite della NBA di basket, le gare di automobilismo del circuito NASCAR e fino al 1997 gli incontri relativi alla National Football League, il football americano.

All’inizio il canale trasmetteva solo vecchi film e show televisivi, nacque anche una polemica con la MGM a causa della “cattiva” abitudine di colorare i film in bianco e nero, la notte andava in onda la rassegna Monstervision composta da b-movies horror, tra il 1995 e il 2000 venne apprezzata dal pubblico la programmazione di un paio di film horror al sabato notte, accompagnata da intermezzi triviali e scherzi vari conditi da barzellette sullo stesso Ted Turner.

Definition: storico game show canadese

 Semplice ma efficace la formula di Definition, un game show che ha tenuto banco sulla tv canadese CTV dal 1974 al 1989 e trasmesso anche dalla cable tv CFTO tv, in assoluto uno dei programmi più longevi nella storia della tv nord americana, riproposto anche in Inghilterra sul canale ITV dal 1978 al 1986 a riprova di un successo consistente e duraturo anche fuori dai confini d’origine.

Cos’è Definition? Una variazione de La Ruota della Fortuna, una gara a coppie dove bisogna essere i più bravi ad indovinare delle frasi nascoste, abilità e buona sorte sono la combinazione vincente per potersi portare a casa ricchi premi, sebbene all’inizio il gioco fu deriso dal pubblico per la modesta consistenza delle vincite proposte tra cui piccoli elettrodomestici, in particolare un frigorifero, divenute poi col passare del tempo più interessanti come un’automobile.

Alla guida di Definition prodotto dal duo Nick Nicholson e Roger Muir, il presentatore Jim Perry in un primo momento voce fuori campo, poi promosso davanti le telecamere, mentre il suo posto venne preso dal meteorologo (chissà perche?) Dave Devall. Del gioco fu realizzata anche un’edizione statunitense condotta da Bob Barker.

CNN: la prima tv all news 24 ore al giorno

 I nostri lontani ricordi riguardo la CNN, sono indissolubilmente legati al conflitto bellico iracheno che caratterizzò i primi anni ’90. Fra le immagini più rappresentative della prima guerra del Golfo quella del giornalista americano Peter Arnett, che dal tetto di un hotel di Bagdad, commentò in diretta proprio sulla CNN l’attacco Usa a Bagdad, continuando nella sua opera di corrispondente anche nei giorni successivi, sebbene sotto la censura delle autorità militari del posto, unico giornalista straniero accreditato a farlo.

Forse non tutti sanno che la CNN è nata 10 anni prima, di quei tragici eventi che la resero così famosa in tutto il mondo. Nel 1980 il fondatore Ted Turner assieme a Reese Schonfeld, ebbe l’idea di creare un’emittente all news divisione della Turner Broadcasting System, introducendo un concetto del tutto nuovo di fare televisione e informazione, destinato ad essere imitato negli anni successivi. Le trasmissioni ufficiali e satellitari presero il via il primo giugno 1980.

Game show in my head: una candid camera da 50.000 dollari

 Spirito d’iniziativa e una buona dose di faccia tosta contraddistinguono i concorrenti del nuovo programma della CBS in onda dallo scorso 3 gennaio, Game Show in My Head importato dal Regno Unito. Da quando nacque nel lontano 1960, proprio negli Usa per poi essere ripresa nel 1965 nel mitico Specchio Segreto di Nanni Loy, la formula della candid camera ha costituito sempre una garanzia di successo, proponendo le situazioni più assurde e divertenti, nell’intento sempre raggiunto di far sorridere il pubblico a crepapelle, esempio lampante l’attuale Scherzi a parte su Canale 5.

Condotto dal comico Joe Rogan già protagonista dello show Fear Factor e prodotto da Ashton Kutcher che oltre ad essere attore si diletta nella pratica di executive producer televisivo, Game Show in My Head, prevede la partecipazione di un singolo protagonista per situazione che di volta in volta, adeguatamente imbeccato via auricolare, deve entro un tempo limite che varia dai cinque ai dieci minuti, superare cinque prove coinvolgendo l’ignaro pubblico che ha attorno, seguito ovviamente da una telecamera nascosta.

Contratto attori america, oggi cominciano le trattative

Proteste in corso di molti membri di Membership First. Il motivo? Sembra che sia ormai ufficiale: le trattative tra sindacato degli attori e unione dei produttori rirpendono martedi e mercoledi prossimo, il tutto confermato da una mail inviata dal direttore esecutivo nazionale, David White, e del capo dei negoziatori, John McGuire.

Come se non bastasse c’è ancora fermento per il licenziamento di Allen e e per l’offerta finale dell’Amptp. Grosse discussioni in ponte, come al solito, mi verebbe da dire, in quelle zone. L’obiettivo è chiaro, e la prospettiva di qualche dibattito di certo non turba White e McGuire: si lavora allo scopo di ottenere un contratto equo per tutti.

L’atteggiamento di White e McGuire è apparentemente positivo, orientato alla comunicazione e allo scambio: stanno in effetti incoraggiando l’incremento della massa di email di richieste di informazioni da cui sono sommersi in questi giorni: dal canto loro, la condivisione è fondamentale.

ZDF: La seconda televisione tedesca

 Nata il 1 aprile del 1963, la ZDF, Zweites Deutsches Fernsehen ovvero seconda televisione tedesca (la prima è ARD), è un’emittente pubblica che si autofinanzia con il canone e la pubblicità, gestita dalla T-Systems, società del gruppo Deutsche Telekom. E’ presieduta da un direttore generale (intedant), la cui carica è attualmente ricoperta da Markus Schaechter, eletto dal Consiglio d’Amministrazione dell’emittente, composto da aziende dall’assetto societario rilevante.

La sede della televisione pubblica tedesca è a Mainz dove si trasferì da Eschborn nel 1974, mentre le prime trasmissioni a colori iniziarono nel 1967. A partire dagli anni ’90 presero il via le trasmissioni a carattere sperimentale via cavo, mentre nel 1993 fu la volta di quelle via satellite su Astra 1C. Dal 2002 ZDF, è ricevibile anche sul digitale terrestre, con relativa messa in onda anche in HD. Con la sua nutrita rete di alleanze e emittenti consociate, la ZDF può senz’altro essere definita il più grande network televisivo europeo: controlla i canali KI.KA (solo per bambini), arte (ricevibile in Italia su Sky), 3sat e Phoenix, oltre a fornire i contenuti per la rete del gruppo ZDFvision sul digitale terrestre (ZDF.dokukanal, ZDF.infokanal e ZDF.theaterkanal).

Tout le monde veut prendre sa place: un quiz da campioni

 Si chiama Tout le monde veut prendre sa place (ognuno vuole prendere il suo posto) o se volete Hold on to your seat nella versione anglosassone, fatto sta che il creatore Jean Michel Salomon ha impiegato ben quattro anni per ideare il gioco definendolo:“un quiz popolare realizzato come una soap opera”, fatica ben spesa se considerate che il format francese, trasmesso a mezzogiorno da France2 e da Tv5 Monde alle 19, è stato uno dei programmi più ambiti del Mipcom di Cannes 2007, sorta di supermercato televisivo, dove è stato acquistato dal produttore Michael Davies, quello di Who wants to be a millionaire, per poi essere rivenduto negli Usa, Gran Bretagna, Australia, Canada, Spagna e Portogallo.

Condotto in Francia da tal Nagui, il gioco ha segnato in terra natale diversi record d’ascolto raggiungendo il 25,55% di share con picchi anche del 27,5% e una media di quasi 3 milioni di telespettatori, un format vincente insomma, dalle regole non facilissime a dir la verità, al punto da chiederci come mai non sia stato ancora proposto in Italia.

Sei i candidati scelti ogni giorno, tra i quali uno solo rispondendo a domande di cultura generale, ha l’opportunità di sfidare il campione in carica, in palio un premio di cento euro per ogni punto conquistato corrispondente a ogni risposta corretta data. La regola vuole che il detentore del titolo di campione, possa mantenerlo per un numero illimitato di puntate fino a quando non venga sconfitto, il gioco ha così spianato la strada della popolarità a degli emeriti sconosciuti come l’insegnante d’inglese Mathieu Dosset rimasto in carica per 75 puntate consecutive e un montepremi di 93.500 euro, o Nicolas che con le sue 60 puntate di permanenza ha vinto 77.700 euro.

Radiotelevisione Svizzera: 50 anni di grandi successi

 I più ricorderanno come nei primi anni di vita dell’emittenza privata in Italia, con la possibilità di ricezione dei canali in Uhf, si potesse ricevere in diverse aree geografiche due storiche emittenti estere: Tele Capodistria e la Radiotelevisione Svizzera in lingua italiana RTSI. Nata nel 1961 (la radio negli anni 30), la televisione Svizzera con sede a Lugano-Besso, vide la luce nell’insolita struttura di un ex-deposito di tram, proprio un vecchio autobus veniva utilizzato come regia mobile per le riprese in esterna, successivamente vennero realizzati nuovi studi adiacenti a quelli della radio nel quartiere di Besso.

Nel settembre del 1970, quasi dieci anni prima della Rai, vennero trasmessi i programmi a colori, con dirette da alcune importanti manifestazioni locali come i Mondiali di hockey a Ginevra e il Galà Unicef di Losanna. Molti popolari personaggi della tv nostrana hanno unito il loro nome alla storia della Radiotelevisione Svizzera in lingua italiana, come Enzo Tortora, Corrado, Mina, in seguito anche Gerry Scotti ed Enzo Iacchetti.

Oltre ai tre canali radiofonici la RTSI dispone di tre canali televisivi: TSI1, TSI2 e HD Suisse che trasmette in alta definizione. Dal 24 luglio 2006 le trasmissioni vengono diffuse sul solo digitale terrestre con conseguente spegnimento dell’analogico e relativo primato nel territorio svizzero del Canton Ticino, in fatto di emissioni in qualità digitale.

The Panic Room: benvenuti nella stanza del panico

 Se conoscete l’omonimo film interpretato da Jodie Foster, saprete già di cosa stiamo parlando. The Panic Room è un format inglese andato in onda per sei puntate su BBC3 nell’aprile del 2007. Scopo della trasmissione a metà tra lo scientifico e lo spettacolare, guarire in tre giorni un gruppo di persone, tre a puntata, dalle loro fobie, grazie appunto a una “stanza del panico” dove i pazienti attraverso effetti luminosi, foto e soggetti reali (rane, topi, ragni) vengono posti di fronte al loro “ostacolo emotivo” nel tentativo di superarlo.

Protagonisti due psicologi: la dottoressa Lucy Atcheson e il dottor Felix Economakis, ideatori del programma, fra le tecniche utilizzate la terapia comportamentale cognitiva e l’ipnosi: “Il mio modo di trattare le fobie attraverso la Cognitive Behaviour Therapy ha avuto un grande successo, il fine ultimo è condurre i soggetti fuori dalla sfera irrazionale e riportarli nel razionale” ha affermato la Atcheson, mentre il collega Economakis ha dichiarato: “Quando si tratta di fobie io adotto l’ipnosi, essa permette di tranquillizzare i fobici e fa in modo che guardino da un punto di vista migliore quello che loro ritengono essere un ostacolo. In effetti l’oggetto del loro timore non è un pericolo e non ha alcuna intenzione di ucciderli. La panic room è un ottimo trattamento per le fobie. Ci consente di classificare il livello di paure nei soggetti fobici, in modo da poterle affrontare in maniera concreta in un ambiente controllato e sicuro.

Telecinco: la tv dei reality

 Il canale più seguito in Spagna è certamente Telecinco, dal 2002 gestito dalla Grupo Gestevisión Telecinco, società del Gruppo Mediaset. “Nos vemos en Telecinco“, “Ci vediamo su Telecinco“, recita lo slogan dell’emittente che ha come presidente Alejandro Echevarria, mentre Paolo Vasile ricopre il ruolo di direttore generale. La sede si trova a Madrid nel distretto di Fuencarral, la concessionaria della pubblicità è Publiespaña.

Telecinco nasce il 10 marzo del 1989, mentre la prima trasmissione ufficiale è del 3 marzo 1990, con protagonista Miguel Bosé e Victoria Abril, come è facilmente intuibile dal nome e dal successivo assetto societario il canale assume fin da subito le senbianze dell’omonima consorella italiana, rispecchiandone la programmazione e il logo.

Il palinsesto di tipo generalista propone telefilm di successo come Twin Peaks e programmi come Il Pranzo è servito ovvero Entre platos anda el juego, Forum cioè Veredicto, La grande sfida, La batalla de las estrellas, Il gioco delle coppie, ¡Vivan los novios!. Sempre nel 1990 prende il via il notiziario, Entre hoy y mañana poi nel ’97 Informativos.

That’s the question: indovina la domanda!

 Prontezza di riflessi e una buona cultura generale: sono questi i requisiti richiesti per partecipare a That’s The Question, il quiz game show dell’americana NGS, rete notoriamente dedicata ai giochi in genere. Condotto dal baldanzoso Bob Goen, il programma è nato in Europa, in particolare in Olanda, per poi essere proposto anche in Francia, Svizzera e Gran Bretagna dove è condotto da Sarah Cawood.

Perno del quiz, una serie di domande che i due concorrenti devono comporre a mo’ di puzzle, riempiendo gli spazi vuoti, rispondendo a loro volta a una serie di quesiti suggeriti tramite anagrammi, importante la rapidità delle risposte date, alla fine il concorrente più veloce e quindi con la più alta “dote” di tempo a disposizione, passa alla fase finale con la possibilità di vincere tra i 500 e i 5000 dollari.

Il gioco si suddivide in tre manche: nella prima i due partecipanti devono comporre una domanda di cui già conoscono la risposta, ogni volta che rispondono correttamente guadagnano delle lettere che vanno gradualmente a comporre la domanda misteriosa e in più un punto, ogni risposta data contiene alcune delle lettere che costituiscono la domanda da indovinare. I concorrenti si prenotano usando un pulsante, alla fine chi indovina la domanda guadagna un bonus da cinque punti.

TF1 il canale commerciale francese

 Come la maggior parte delle più illustri consorelle nate negli anni ’30, TF1, già Telèvision Francaise 1, nasce come emittente radiofonica, era il 13 febbraio 1935, si chiamava Radio PTT-Vision, poi Télévision Française, La première chaîne de la RTF, a seguire La première chaîne de l’ORTF fino al 1974. Per trovare la più familiare sigla TF1 dovremo aspettare fino al 1975, l’acronimo fu successivamente adottato per evitare che si facesse confusione con France Télévisions.

Nel 1987, l’allora primo ministro Jacques Chirac decide che una rete televisiva andava privatizzata, la scelta ricade su TF1 in quanto FR3 è regionale e Antenne 2, essendo la più seguita andava preservata da eventuali mire commerciali. Nel 1987 TF1 viene venduta. Dal 1991 è la rete tv più seguita in Francia, oltre ad essere la più grande d’Europa, con uno share medio del 27%. L’emittente transalpina è controllata dal TF1 Group la cui quota di maggioranza è del francese Bouygues proprietario di Sportitalia e Eurosport. Insieme a France Télévisions, TF1 co-gestisce il canale allnews France 24, la sede è a Boulogne-Billancourt nei pressi di Parigi.

La batalla de los coros: sfida a colpi di ugole

 Canta che ti passa! All’antico modo di dire pare ispirarsi La batalla de los coros programma della spagnola Cuatro in onda ogni mercoledì alle 22.30 a partire dallo scorso 7 gennaio per un totale di sei puntate. Un po’ X Factor un po’ Amici è un adattamento dell’americano Clash of the Choirs, format che in passato ha riscosso un buon successo in madre patria e ripreso anche in Svezia e Danimarca.

Cinque i cantanti protagonisti Lolita, Martha Sanchez, Soraya, Mikel Erentxnun e Manu Tenorio, scelti tra gli emergenti della scena musicale spagnola e altrettanti cori composti da venti persone che in un misto di assoli, balletti e intrecci vocali vari dovranno dimostrare al pubblico che li gradirà attraverso il televoto d’essere all’altezza della situazione, per arrivare poi alla vincita finale di 60.000 euro che, badate bene, sarà devoluta in beneficenza.