NT1, telefilm e sport a volontà

 Il marchio NT1 Nouvelle Télévision 1 rappresenta uno dei principali canali commerciali francesi assieme a TF1, rispetto all’illustre consorella è assai più giovane essendo ufficialmente nato il 31 marzo 2005 sotto l’egida di AB Group, società multimediale fondata nel 1977 da Jean Luc Azoulay e Claude Berda specializzata in produzione musicali, poi televisive dal 1987.

Nei primi anni di vita, il canale che ha come direttore generale Denis Bortot e direttore dei programmi Richard Maroko, prende il nome di Numérique Terrestre 1, essendo stato concepito per la piattaforma digitale TNT (Télévision Numerique Terrestre, il DTT francese), poi cambiato nel 2004 in La Quatre, avendo come soggetto ispiratore La Cinq, con l’intento di rivendicare il quarto posto tra le tv generaliste. La decisione di France Télévision del gennaio 2005 di battezzare un proprio canale France 4, costringe i vertici AB Group a ricambiare il nome del marchio La Quatre nell’attuale per non generare confusione tra il pubblico.

Digitale Terrestre, un affare mondiale


2012 l’anno della fine del mondo, come viene annunciato da alcuni siti web che si ispirano ai sinistri presagi del calendario Maya o più realisticamente la data che segnerà il de profundis dei segnali televisivi analogici in Europa. Secondo le disposizioni della Commissione Europea, sarà proprio nel 2012 in maniera improrogabile che tutti i Paesi membri dovranno adeguarsi alla nuova tecnologia.

Il digitale terrestre, lo ricordiamo, verso cui le regioni italiane stanno migrando fino all’arrivo della data limite, è una tecnologia che in assenza di disturbi dà la possibilità di trasmettere su piattaforme definite Mux (multiplex) fino a dieci canali per ogni singola frequenza, va da se che le emittenti possono scegliere di utilizzare una certa quantità di banda per trasmettere pochi canali con un’elevata qualità, oppure molti canali con una qualità più bassa.

Quello del DTT è un’affare di proporzioni mondiali, ecco cosa sta avvenendo in quei Paesi dove l’avvento dell’era digitale è più evidente: secondo il Terzo Rapporto sulla Televisione Digitale Terrestre in Europa, con data gennaio 2009, l’offerta gratuita del Regno Unito è la più ampia tra i Paesi analizzati, a conferma dell’avanzato stadio di sviluppo del mercato televisivo britannico. La line-up di Freeview (38 canali nazionali), società che coordina la diffusione di set top box, è contraddistinta dalle offerte mini-generaliste/di intrattenimento, con ben 13 canali, pari a circa 1/3 del totale, che raccolgono quote crescenti di audience e investimenti pubblicitari. Tra i “nuovi” canali di entertainment, diversi sono editi dagli stessi broadcaster analogici, ovvero Bbc, Itv, Channel 4 e Five. Da segnalare la ricca offerta per bambini e ragazzi, con 2 canali come Cbbc e CBeebies (BBC) a cui si aggiunge CItv (Itv).

Stargate SG-1

Vi ricordate il mitico film con Kurt Russel, in cui un gruppo marine finiva, tramite una sorta di misterioso portale, in mezzo a faraoni alieni difesi da guardie con la testa del dio Anubi? Il film era del 1994, e ha dato vita a una serie, Stargate SG-1 .

In ponte c’era una trilogia, ma poi non è stata mai realizzata, e quindi è stata creata in sua vece una serie televisiva ambientata nel mondo di Stargate. Il concetto di base è stato fondamentalmente ampliato: niente più una sola razza aliena, per quanto crudele, ma una serie di razze, divise tra alleati e antagonisti.

La particolarità della serie è che l’aria futuristica non deve ingannare: non siamo nel futuro, come ad esempio in Star Trek, ma tutto si svolge ai giorni nostri. Il portale stavolta è in grado di spedire la squadra di turno in un infinità di mondi diversi.

Recorder – 22 – Sex and the City

Sex and the city, la popolare serie ideata da Darren Star, e vincitrice di ben 7 Emmy Award di 8 Golden Globe non è mai stata in voga come in questo momento, alle porte dell’arrivo, nelle sale, del finale cinematografico.

La serie è stata trasmessa originariamente dalla HBO dal 1998 al 2004, ed è tratta dal libro omonimo scritto da Candace Busnell, appartenente al genere “chick lit”, genere di cui fa parte anche il Diario di Bridget Jones.

La serie è ambientata a New York, e racconta le vicende che si susseguono nelle vite, parzialmente sovrapposte, di quattro amiche che hanno superato la trentina. Sono donne che lavorano, ma che soprattutto intessono relazioni, amano, fanno sesso, e affrontano problemi di tutti i giorni e anche qualcosa di più.

L’inchiesta: da dove arrivano le nuove conduttrici?

L’Oscar Tv consegnato, al premio della regia televisiva, a Francesco Facchinetti come personaggio televisivo dell’anno, ha rilanciato il problema giovani in televisione.

Non me ne voglia il simpatico ex Dj Francesco, che per lo meno sembra una brava persona, ma come si fa a dare un premio simile a un conduttore che nel suo curriculum televisivo è stato, prima partecipante de L’Isola dei famosi, poi inviato per la stessa trasmissione e infine conduttore di X Factor, programma che non riscuote successo, dove c’è palesemente la mano di Simona Ventura dietro a tutto?

Forse perché la concorrenza non è poi così agguerrita: su Rai1 la figura più giovane e di maggior successo è Caterina Balivo, 27 anni, ex concorrente di Miss Italia che conduce Festa Italiana; su Canale5 i personaggi giovani solo ex letterine, ex veline, ex concorrenti del grande fratello, ex calciatori (Stefano Bettarini) e quando va meglio ex Vj o ex comici di Zelig.