Raitre, Mauro Masi: troppa informazione, va ridimensionata


Non finisce mai di stupire il direttore generale della Rai Mauro Masi il quale nell’intento di plasmare a propria immagine e somiglianza l’Azienda che dirige, si fa portavoce di intenti rinnovatori in un’intervista rilasciata a Il Giornale: “non sta più nè in cielo nè in terra che Raiuno è votata soprattutto all’intrattenimento, Raidue a una programmazione più giovanilista, Raitre detiene il monopolio esclusivo dell’approfondimento dell’informazione e culturale“. C’è bisogno d’aria nuova che soprattutto spiri nella direzione di chi vuole una Rai inquadrata su posizioni che gli facciano più comodo e così:”dobbiamo dare un grande segnale di cambiamento” a partire da “un programma di informazione in prima serata su Raiuno” e da “un grande salto di qualità dell’offerta Rai, anche in termini di pluralismo che in Rai, non in termini di forma ma di sostanza, latita“.

Il tanto criticato Mauro Masi, lo stesso che un referendum Usigrai ha sfiduciato a novembre e che di recente la Corte dei Conti ha accusato di aver procurato un danno erariale alla Rai stessa per delle buonuscite record, accusa di cui dovrà rispondere il 7 aprile, ha puntato il dito su Raitre: “E’ evidente– afferma Masi- che l’approfondimenrto lo fa in prevalenza Raitre e lo fa secondo i propri standard. Non entro nel merito politico, ma penso sia un grave errore gestionale lasciare che l’approfondimento informativo sia detenuto di fatto da una sola rete. Spesso in questa stagione abbiamo assistitoa programmi bilanciati sull’ospite politico ma totalmente sbilanciati su servizi ed esperti. Talk show che si vedono oggi in Rai non esistono in nessun paese del mondo“.

Mauro Masi dovrà restituire 700mila euro alla Rai? Pancho Pardi chiede la rimozione

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La Corte dei Conti ha chiesto al direttore generale della Rai Mauro Masi, un rimborso di quasi 700mila euro per i prepensionamenti dei giornalisti Angela Buttiglione e Marcello Del Bosco, che sono costati all’azienda oltre un milione e mezzo di euro.

L’organo di controllo ha così deciso, dopo l’esposto del consigliere Rizzo Nervo. Secondo la Corte dei Conti Masi ha speso soldi:

per un patto di non concorrenza e obbligo di riservatezza della durata di due anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.La decisione del Cda Rai di rimuovere i due giornalisti, senza decidere una ricollocazione adeguata al tipo di incarichi rivestiti in precedenza, implica di per sé l’insussistenza del timore che essi intraprendessero attività concorrenti in grado di danneggiare l’azienda.

Vieni via con me, terza puntata: ospite Roberto Maroni … e sono tutti contenti

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Il ministro dell’Interno Roberto Maroni parteciperà alla terza puntata di Vieni via con me, il programma di Raitre condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano.

Il ministro, dopo le polemiche scaturite dall’intervento di Saviano della scorsa puntata, ha accettato la proposta di Paolo Ruffini, di andare in trasmissione per leggere una lista o un elenco. Il direttore di Raitre ha detto:

Mi auguro che tutto questo serva a chiudere equivoci e polemiche che fanno bene a nessuno.

Vieni via con me, a lezione di Gomorra. Saviano: “La mafia prolifica al Nord”


Lezione di Gomorra nella nuova puntata di Vieni via con me, in un turbinio di emozioni che permeano lo studio fin dalle prime battute, quando Fabio Fazio, tossicchiante per la tensione, snocciola l’elenco lunghissimo di personaggi politici che dovrebbero essere invitati nelle prossime puntate (solo due) se la trasmissione dovesse essere equiparata ad una tribuna politica come qualcuno (leggi Mauro Masi, dg Rai) vorrebbe. E’ la puntata degli elenchi ancor più della precedente, in mezzo Roberto Saviano che ci racconta le dinamiche mafiose, si parte dalle origini con i tre cavalieri venuti dalla Spagna: Osso, Mastrosso e Carcagnosso, ognuno di loro ha contribuito alla nascita delle organizzazioni che speculano nel buio per un solo unico motivo: il denaro.

Si rimane allibiti di fronte al racconto che sembra uscito dalla penna di uno scrittore fin troppo fantasioso, i riti di iniziazione, il contrasto onorato, ovvero il novizio che entra a far parte della famiglia, descritta come un albero con tanti rami, da cui può uscire solo cadavere. La formula con cui ciascun affiliato firma l’imprescindibile dichiarazione di fedeltà alla mafia, che agita, colpisce, architetta nel buio, fino ad arrivare ai centri della finanza milanese, colludendosi con la politica. Le grandi società di fronte a tanto strapotere economico, chiudono un occhio anzi due. Un romanzo dicevamo, peccato che sia la realtà, il più grosso errore sarebbe proprio guardarlo con fare distaccato. L’incredibile ossimoro è che coloro che agitano le fauci voraci della finanza, sono persone destinate a vivere in bunker, vivendo la non vita, potendo godere solo di una piccola parte delle immense ricchezze che riescono a stipare. Poi l’affermazione che sembra uscita dal Vangelo: “Nel momento in cui ognuno di noi non fa il male, sta facendo arretrare loro e sta forse sognando un’Italia diversa”.

Adriano Celentano contro Mauro Masi

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Ieri sera Adriano Celentano è intervenuto telefonicamente a sorpresa su Raitre durante Novecento, la trasmissione condotta da Pippo Baudo mentre era ospite Teo Teocoli, per salutare l’ospite e per parlare dei suoi progetti lavorativi.

Il molleggiato, che è impegnato con un cartoon a sfondo ecologista, disegnato da Milo Manara e da altri autori italiani e coreani, pronto per la fine del prossimo anno, ha spiegato di non essere tornato in televisione a causa della dirigenza della Rai:

Rai: Mauro Masi, telenovela senza fine?


Caro Presidente, siamo molto preoccupati per lo stato di salute della Rai, la situazione è arrivata ad un punto tale che non possiamo limitare solo alla nostra attività in consiglio di amministrazione l’azione di controllo, vigilanza e di denuncia. Il servizio pubblico è un patrimonio dell’intero paese e per difenderlo è venuto il tempo di rendere tutti consapevoli che rischia una crisi irreversibile”. Parole pesanti quelle dei consiglieri Rai di minoranza, Rodolfo De Laurentiis, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, sono l’incipit della lettera indirizzata qualche giorno fa al presidente della Comissione di vigilanza Rai, Sergio Zavoli e danno un’idea precisa di quanto siano buie e tempestose le acque in cui naviga in questo periodo il servizio pubblico radiotelevisivo. Da una parte un deficit che negli anni è lievitato inesorabilmente passando dai quasi 10 milioni del 2008, per arrivare ai 130 alle fine di quest’anno e che potrebbe toccare addirittura i 600 nel 2012, dall’altra la questione che vede al centro di controversie d’ogni tipo l’attuale dg Mauro Masi.

Da molti additato come la causa degli innumerevoli mali che affliggono la Rai, il direttore generale è stato di recente protagonista di un referendum indetto dall’Usigrai per sfiduciarlo:“Io rispetto tutti, ma in azienda rispondo solo al Consiglio di amministrazione-ha risposto Masi in un’intervista a Libero- E poi, sa cosa le dico? Dopo la gran Croce di Cavaliere della Repubblica consegnatami dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, e il titolo di Cavaliere dell’ordine di San Gregorio Magno, assegnatomi da Papa Benedetto XVI, metterò nel mio curriculum anche una sfiducia assegnatami dal dottor Verna, segretario dell’Usigrai”.

Di recente Masi è balzato agli onori delle cronache per il conflitto al calor bianco con Michele Santoro, la nuova stagione di Annozero è iniziata in un clima di totale incertezza, al momento Marco Travaglio e Vauro ospiti fissi della puntata lavorano senza contratto, il “vaffan’bicchiere” proferito dal giornalista nella prima puntata nei confronti di Masi non ha certo contribuito a rasserenare il clima, tanto che Santoro si è beccato pure uno stop di 10 giorni che la mancata adesione dei vertici Rai all’arbitrato interno chiesto dal conduttore ha fatto poi decadere, un provvedimento quello di Masi che lo stesso presidente della Rai Paolo Garimberti non manca di definire:”manifestamente sproporzionato”.

Annozero, il sasso in bocca: Roberto Saviano e l’Italia degli uomini liberi

 Nella puntata di Annozero che non avrebbe dovuto esserci a seguito della sospensione di dieci giorni poi bloccata, la stella di prima grandezza è lui Roberto Saviano, un viso malinconico segnato da sporadici sorrisi per un ragazzo che le circostanze hanno fatto maturare forse troppo in fretta, costretto com’è ad espiare a vita l’ingiusta pena per aver denunciato il male. Lo scrittore si trova a Berlino dove in occasione dell’Autunno Italiano presenta il monologo La bellezza e l’inferno, il suo è un discorso commovente, dove viene descritta l’Italia che al momento possiamo solo sognare, un Paese dove si possa essere liberi di dire la verità sui governanti senza il rischio d’essere sepolti da una valanga di fango, dove si dice “salgo in politica” e non “scendo” come se si andasse a pescare nel torbido. Libertà quale dolce parola troppo spesso mista al fiele.

Nell’intervista di Sandro Ruotolo, Roberto Saviano descrive il progetto Vieni via con me il programma insieme a Fabio Fazio ancora in forse, ne viene fuori un quadro della Rai davvero drammatico: un’azienda in cui i programmi partono senza che le persone vengano contrattualizzate, in un clima da pressappocchismo spinto davvero preoccupante. Si parla di compensi messi alla berlina, un gioco a carte scoperte a tutto vantaggio della concorrenza, ma gli ospiti devono essere pagati in modo che la gente possa pretendere da loro la qualità, la stessa al momento che manca nel servizio pubblico, una nave alla deriva battuta dai marosi della politica.

Vieni via con me, Masi: “Non c’è alcuno stop”, Benigni pronto ad intervenire gratis

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Ci sono aggiornamenti sulla complicata situazione riguardante Vieni via con me: dopo la dura presa di posizione di Fabio Fazio che contestava il mancato via libera ai contratti degli ospiti della prima puntata da parte della Rai, il Direttore Generale Mauro Masi ha replicato con una nota in cui dice:

La Direzione Generale smentisce nella maniera più ferma e decisa quanto contenuto in alcuni articoli apparsi sui quotidiani in merito alla trattativa relativa agli ospiti della trasmissione ‘Vieni via con me. Non c’è alcuno stop, ma soltanto un doveroso approfondimento portato avanti dagli uffici competenti, come giusto che sia, in merito a richieste economiche per Rai molto significative (in un caso 250 mila euro per una sola puntata)”. Al riguardo c’è più che il sospetto che alcune notizie vengano fatte filtrare accampando inesistenti motivazioni politiche per ‘forzare’ la trattativa economica. Si e’ comunque fiduciosi nel recupero di ragionevolezza e quindi nel buon esito della trattativa stessa.

La motivazione del cachet non convince l’agente di Roberto Benigni, Lucio Presta, che racconta:

Annozero, scherzi a parte: “Gli italiani si oppongano alla sospensione”

Due pesi, due misure: Michele Santoro nell’attesa anteprima del suo programma, carica di pathos per la “sospensione” forzata di dieci giorni, mette i puntini sulle “i” tra lui e il diretto interessato il dg Mauro Masi, annunciando il ricorso all’arbitrato interno. Non si capisce come in Rai ci sia gente che rimane impunita, mentre è bastato un semplice “vaffanbicchiere” a scatenare un polverone, l’impressione è che la battuta mal digerita dai vertici di viale Mazzini della puntata d’esordio sia stata solo un pretesto per mettere i bastoni tra le ruote del programma, la cui ultima edizione già iniziata male, tra ritardi e contratti mai firmati, nonostante tutto continua ad appassionare le masse.

Quello stesso pubblico che Santoro chiama a se con un proclama in cui chiede che venga espressa la volontà di non far chiudere Annozero: “Voi avete diritto a non avere i vostri cervelli ridotti ad un’unica marmellata televisiva”. Sapremo presto quali saranno le modalità grazie alle quali la gente potrà dire la sua su Annozero, certo è che il black out di 10 giorni, come sottolinea lo stesso giornalista sembra confezionato apposta per “sabotare” le due prossime puntate, a questo punto sarà l’insindacabile giudizio popolare a sancire o meno la sorte del programma.

Annozero, Santoro si prepara ad un altro scontro con Masi?

Questa sera andrà in onda l’ultima puntata di Annozero prima della sospensione di Michele Santoro per dieci giorni e dunque della trasmissione. Apcom rivela che il conduttore starebbe preparando le contromosse (probabile ricorso al collegio arbitrale interno) insieme al suo legale Domenico D’Amati per riuscire a mantenere in onda il programma ed evitare la sospensione.

Nel frattempo Santoro, che probabilmente questa sera parlerà della sanzione inflittagli da Masi, si prepara allo sconto finale, quello in cui uno tra lui e il direttore generale della Rai potrebbe saltare e dice (fonte La repubblica):

Santoro sospeso, cancellate due puntate di Annozero: “Attentato alla televisione”

Il “Vaffa … nbicchiere” della prima puntata di Annozero rifilato al direttore generale della Rai Mauro Masi è costato a Michele Santoro 10 giorni di sospensione: da lunedì 18 ottobre fino a mercoledì 27 ottobre, il conduttore di Annozero non potrà lavorare per preparare la trasmissione e non potrà condurla. Ciò vuol dire che la puntata di giovedì 21 ottobre non andrà in onda quella successiva è a rischio dato che il giornalista avrebbe soltanto un giorno per prepararla.

Michele Santoro, che ha ricevuto la lettera di sospensione, ha commentato (fonte Adnkronos):

Gentile Presidente e gentili Consiglieri, il provvedimento assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e contro esso reagirò con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa punizione esemplare, debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal Direttore Generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe ad un programma di grandissimo successo, dopo averlo già sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e Travaglio sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta. Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.

Sanremo 2011: Morandi e la Rai si scontano sull’ingaggio?

La telenovela Sanremo 2011 non è ancora finita: dopo l’abbandono del progetto Morandi, poi rientrato e confermato come unico possibile, lo scontro si è spostato sul compenso del cantante.

Il compenso di Morandi. Dagospia ha rivelato che il cantante per condurre il Festival avrebbe chiesto un milione e mezzo di euro, mentre la Rai non sarebbe disposta a pagare più degli altri anni (Antonella Clerici ne prese 800mila), così Morandi sarebbe sceso un milione e centomila euro. Secondo il sito di Roberto D’Agostino non sarebbero vere le voci che vogliono il direttore generale della Rai Mauro Masi così reticente, perché scontento di non essere riuscito a imporre Manuela Arcuri come valletta al posto di Belen Rodriguez.

Annozero: non solo odio, la politica tocca il fondo


Non solo odio nell’Italia del 2010, ma un malessere strisciante che si è impossessato del Belpaese, nel drammatico gioco delle parti che vede i cattivi trasformarsi in buoni e viceversa fino a intorbidire le acque e confondere le coscienze.“Una malattia che si diffonde come l’aids è che finisce per colpire tutti, si chiama conflitto d’interessi”, afferma Michele Santoro nella consueta anteprima di Annozero, dove non manca di spezzare una lancia a favore di Carlo Freccero direttore esautorato di Rai4, anzi no, almeno cosi rivela il dg Mauro Masi. Il premier Silvio Berlusconi, si cimenta in uno dei suoi monologhi preferiti contro i magistrati di sinistra, mentre Giancarlo Fini nell’intervista a tutto campo di Sandro Ruotolo difende il loro operato, ma ancora prima si augura una Rai libera dalle influenze politiche: singolare sentirlo dire da un politico di lunga data, più che un auspicio sembra una chimera.

I romani non ne vogliono proprio sapere di fare la pace con Umberto Bossi dopo le ultime esternazioni del leader leghista, lo dimostra il filmato del pranzo pacificatore con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, resta il sospetto che un po’ della sana polenta nordica gli sia andata di traverso. Ancora una stoccata a Berlusconi nel Tg Zero riguardo il legittimo impedimento sulla cui validità si dovrà pronunciare il prossimo 14 dicembre la Corte costituzionale, se il parere dovesse essere negativo, i ministri con processi in corso sarebbero costretti a presenziare a scapito del loro prezioso lavoro parlamentare…un vero guaio.

Rai4, Carlo Freccero esautorato da Masi, poi reintegrato

Caos in casa Rai: ieri il direttore generale Mauro Masi aveva esautorato via lettera Carlo Freccero dalla guida di Rai4 per poi reintegrarlo a fine giornata. Il direttore di Rai4 racconta (fonte La Repubblica):

E’ una vicenda surreale. Più che un commento, mi scappa una risata: un signore che non ho mai incontrato e che in poche righe, trattandomi da semplice impiegato, mi dice che dall’1 ottobre io sono a disposizione della direzione di Rai Premium. Mentre Confalonieri mi fa i complimenti, Masi mi vuole cacciare. Certo, indebolendo Rai4 si farebbe un bel ragalo a Piersilvio Berlusconi, che fatica a far decollare i suoi canali free. Chi proseguiva il mio lavoro? Lorenzo Vecchione che a dicembre andrà in pensione?