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Annozero: non solo odio, la politica tocca il fondo


Non solo odio nell’Italia del 2010, ma un malessere strisciante che si è impossessato del Belpaese, nel drammatico gioco delle parti che vede i cattivi trasformarsi in buoni e viceversa fino a intorbidire le acque e confondere le coscienze.“Una malattia che si diffonde come l’aids è che finisce per colpire tutti, si chiama conflitto d’interessi”, afferma Michele Santoro nella consueta anteprima di Annozero, dove non manca di spezzare una lancia a favore di Carlo Freccero direttore esautorato di Rai4, anzi no, almeno cosi rivela il dg Mauro Masi. Il premier Silvio Berlusconi, si cimenta in uno dei suoi monologhi preferiti contro i magistrati di sinistra, mentre Giancarlo Fini nell’intervista a tutto campo di Sandro Ruotolo difende il loro operato, ma ancora prima si augura una Rai libera dalle influenze politiche: singolare sentirlo dire da un politico di lunga data, più che un auspicio sembra una chimera.

I romani non ne vogliono proprio sapere di fare la pace con Umberto Bossi dopo le ultime esternazioni del leader leghista, lo dimostra il filmato del pranzo pacificatore con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, resta il sospetto che un po’ della sana polenta nordica gli sia andata di traverso. Ancora una stoccata a Berlusconi nel Tg Zero riguardo il legittimo impedimento sulla cui validità si dovrà pronunciare il prossimo 14 dicembre la Corte costituzionale, se il parere dovesse essere negativo, i ministri con processi in corso sarebbero costretti a presenziare a scapito del loro prezioso lavoro parlamentare…un vero guaio.

Tra gli ospiti di Annozero il sottosegretario Daniela Santanché risplende di luce propria quanto a boria e arroganza, si lancia a spada tratta in difesa del governo che ci può anche stare, lanciando poi strali contro tutti tra cui Luigi de Magistris ex magistrato ora nelle file dell’Idv, definito con l’epiteto di “mafioso” incitandolo alla querela. La risposta dell’onorevole è da incorniciare “non la querelo, non ho tempo da perdere con una come lei”.

Tanta la carne al fuoco della puntata, si parla del caso Emma Marcegaglia e di come la presidente di Confindustria abbia deciso di difendersi dalle presunte minacce di alcuni giornalisti de Il Giornale in quello che appare la ripetizione di un tragico copione atto a delegittimare chi osa criticare l’operato del governo. Non vogliamo credere agli occhi e le orecchie, torna Corrado Formigli ancora con la questione della casa di Montecarlo, snocciola nuovi particolari di una storia che definire torbida è un complimento. Sopprimiamo il desiderio di telefonare e dire che la casa è nostra, tanto per mettere la parola fine a una telenovela vestita di ridicolo.

Maurizio Belpietro direttore di Libero, ridacchia sornione ironizzando sul fatto che la vicenda dell’attentato occorsogli di recente, sia stata messa in dubbio solo perché non ha avuto un epilogo drammatico di cui molti avrebbero goduto. Da Reggio Calabria Stefano Maria Bianchi si fa portavoce di quegli emeriti sconosciuti che ogni giorno rischiano la vita in nome del diritto di cronaca, sono i giornalisti minacciati dalla mafia in quella che rimane ancora, nonostante tanti proclami, una terra di confino in mano alla malavita collusa con la politica. Immancabile l’ironia di Marco Travaglio nei confronti del premier, immenso Vauro che non risparmia una frecciatina al Vaticano riguardo la bontà dei “bimbi genuini” contro il Nobel al padre dei baby in provetta. La Santanchè non si trattiene e ingaggia un furioso conciliabolo con Angela Napoli di Futuro e Libertà, non solo odio in Italia, questa è cattiveria pura…

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