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Annozero, il sasso in bocca: Roberto Saviano e l’Italia degli uomini liberi

 Nella puntata di Annozero che non avrebbe dovuto esserci a seguito della sospensione di dieci giorni poi bloccata, la stella di prima grandezza è lui Roberto Saviano, un viso malinconico segnato da sporadici sorrisi per un ragazzo che le circostanze hanno fatto maturare forse troppo in fretta, costretto com’è ad espiare a vita l’ingiusta pena per aver denunciato il male. Lo scrittore si trova a Berlino dove in occasione dell’Autunno Italiano presenta il monologo La bellezza e l’inferno, il suo è un discorso commovente, dove viene descritta l’Italia che al momento possiamo solo sognare, un Paese dove si possa essere liberi di dire la verità sui governanti senza il rischio d’essere sepolti da una valanga di fango, dove si dice “salgo in politica” e non “scendo” come se si andasse a pescare nel torbido. Libertà quale dolce parola troppo spesso mista al fiele.

Nell’intervista di Sandro Ruotolo, Roberto Saviano descrive il progetto Vieni via con me il programma insieme a Fabio Fazio ancora in forse, ne viene fuori un quadro della Rai davvero drammatico: un’azienda in cui i programmi partono senza che le persone vengano contrattualizzate, in un clima da pressappocchismo spinto davvero preoccupante. Si parla di compensi messi alla berlina, un gioco a carte scoperte a tutto vantaggio della concorrenza, ma gli ospiti devono essere pagati in modo che la gente possa pretendere da loro la qualità, la stessa al momento che manca nel servizio pubblico, una nave alla deriva battuta dai marosi della politica.

In mezzo le schermaglie tra Marco Travaglio deciso assertore delle malefatte del premier e Maurizio Belpietro direttore di Libero che con candore non ravvisa alcuna irregolarità, ma semmai denuncia l’accanimento che alcuni organi di stampa e trasmissioni televisive hanno nei confronti di chi in fin dei conti è il suo editore a cui quotidianamente deve presentare il conto. Enrico Mentana direttore del Tg La7 fa da paciere, mentre l’aria si fa elettrica ogni volta che si incrociano le dichiarazioni di Concita De Gregorio direttore de L’Unità e quelle dello stesso Belpietro, condite dal disappunto del vicedirettore di Raidue Gianluigi Paragone che come un bambino a cui hanno toccato il giocattolo preferito, non ci sta che la sua trasmissione L’ultima Parola non solletichi il palato degli inserzionisti pubblicitari come Annozero.

Loris Mazzetti capo struttura di Raitre mette il dito nella piaga dello scompenso in cui soggiace l’azienda in cui lavora, descrivendo la sofferta genesi del programma di Saviano. Singolare come in Italia ormai l’unico modo per attirare l’attenzione delle masse, è provocare un polverone mediatico, a beneficiarne Annozero che al momento resta dov’è e lo stesso Vieni via con me, il quale sul punto d’essere soppresso, dovrebbe finalmente andare in onda con il beneplacito del dg Mauro Masi che darà il via ai necessari contratti. Roberto Saviano ora ne sembra convinto, noi ne saremo certi solo tra due settimane quando andrà in onda. Di sicuro in un’Azienda televisiva seria degna di questo nome queste cose non dovrebbero accadere. Paolo Mondani inviato di Report teme per le sorti del suo programma vittima delle ire di Silvio Berlusconi a causa del servizio su Antigua. Questa è l’Italia terra di cantastorie e veline.

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