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Mauro Masi dovrà restituire 700mila euro alla Rai? Pancho Pardi chiede la rimozione

Foto: AP/LaPresse

La Corte dei Conti ha chiesto al direttore generale della Rai Mauro Masi, un rimborso di quasi 700mila euro per i prepensionamenti dei giornalisti Angela Buttiglione e Marcello Del Bosco, che sono costati all’azienda oltre un milione e mezzo di euro.

L’organo di controllo ha così deciso, dopo l’esposto del consigliere Rizzo Nervo. Secondo la Corte dei Conti Masi ha speso soldi:

per un patto di non concorrenza e obbligo di riservatezza della durata di due anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.La decisione del Cda Rai di rimuovere i due giornalisti, senza decidere una ricollocazione adeguata al tipo di incarichi rivestiti in precedenza, implica di per sé l’insussistenza del timore che essi intraprendessero attività concorrenti in grado di danneggiare l’azienda.

Il direttore generale della Rai potrà difendersi in udienza il 7 aprile, ma intanto ha già rilasciato una dichiarazione ufficiale, specie per replicare a La Repubblica che aveva intitolato la notizia Tegola della Corte dei Conti su Masi: restituisca alla Rai 700mila euro:

In merito all’articolo pubblicato oggi su un quotidiano, la Rai precisa che non esiste nessuna ‘tegola’ della Corte dei Conti sul Direttore Generale Mauro Masi ma soltanto un seguito tecnico di una procedura avviata peraltro molti mesi fa su istanza di parte (del Consigliere di Amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo,uno dei consiglieri espressi dall’opposizione) la cui prima udienza è fissata per il prossimo Aprile 2011. Nel corso degli anni a venire il procedimento dimostrerà senza dubbio dove sono gli eventuali torti e dove sono le sicure ragioni.

Il capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Vigilanza Pancho Pardi ha richiesto la rimozione di Mauro Masi:

Dopo aver tentato di boicottare le trasmissioni di maggiore audience e di migliore critica dell’emittente che dirige, ora la magistratura contabile chiede a Mauro Masi di sborsare quasi 700.000 euro di tasca propria per danno erariale. Insomma, l’ennesima dimostrazione che il direttore generale della Rai o è in buona fede, e quindi totalmente incapace, o sta artatamente cercando di buttare a mare la Rai per favorire Mediaset. In entrambi i casi andrebbe rimosso.

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