Mattina in famiglia

Il sabato e la domenica la giornata iniziano in modo analogo su Rai2: stiamo parlando del primo segmento della serie In Famiglia, ovvero Mattina in Famiglia, rispettivamente dalle 6:45 alle 10:25 il sabato, dalle 6:45 alle 10:00 la domenica.

Parlo di segmenti dato che Mattina in Famiglia rappresenta una parte dell’intera trasmissione, comprendente anche il successivo, in termini di orario, Mezzogiorno in Famiglia.

Come si può arguire dalla durata e dal titolo, si tratta di un talkshow composto da varie sezioni e alla conduzione del quale si sono avvicendati diversi personaggi dello spettacolo.

Fuori orario. Cose (mai) viste

Guardando bene Fuori Orario. Cose (mai) viste si ha l’impressione di trovarsi davanti a uno di quei casi in cui il titolo rende parzialmente giustizia ai contenuti effettivi della trasmissione.

Per prima cosa consideriamo il concetto stesso di “Fuori Orario”: da un lato abbiamo la citazione cinematografica; Fuori Orario è infatti un film del 1985 diretto da Martin Scorsese, ambientato in un contesto psicologico/temporale definibile fuori orario.

Dall’altro lato, il programma va in onda fuori orario, fa parte del palinsesto notturno della Rai, per la precisione va in onda alle 1:50 su Rai3. Parte dell’atmosfera oniroide del film si riscontra nella trasmissione televisiva quasi omonima.

Arriva in Italia Current Tv

Sullo slogan :“Ora anche tu puoi dire la tua”, equivalente dell’inglese “You make the news”, arriva anche in Italia Current Tv, la televisione del vicepresidente americano nell’era Clinton Al Gore, premio Nobel per la pace nel 2007 e vincitore sempre nello stesso anno di un Oscar per il film-documentario An Inconvenient Truth, sui cambiamenti del clima e i rischi ad esso associati a causa del cosiddetto effetto serra.

Da qualche giorno gli utenti Sky, avranno notato sul consueto menù azzurro la scritta “in arrivo” all’altezza del canale 130, la frequenza destinata ad ospitare dal prossimo 8 maggio, la tv che ha scelto proprio l’Italia come primo Paese non anglofono destinato ad ospitare l’equivalente del canale americano: un mix tra tv ed internet, dove i veri protagonisti sono gli spettatori e i loro contributi filmati.

La presentazione del canale avverrà proprio l’8 maggio, data di inizio delle trasmissioni, al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, presieduta dallo stesso Al Gore e il direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli, davanti a un folto pubblico di internauti e blogger potenziali protagonisti di un progetto che come dicevano vede nell’informazione di strada la colonna portante dei propri palinsesti.

Atlantide: storie di uomini e di mondi

Uno degli aspetti di Atlantide, la misteriosa civiltà scomparsa, è l’esser considerata anche come una sorta di civiltà iniziale, o comunque l’insieme di una serie di caratteristiche emblematiche del concetto stesso di civiltà.

Per questo credo che Atlantide, l’omonimo programma trasmesso su La7 alle 16 condotto da Francesca Mazzalai, abbia ottenuto il suo nome. Atlantide parla di civiltà. Civiltà in senso lato. Civiltà lette attraverso la storia del singolo. Ma non un singolo qualunque, ma un singolo che ha raggiunto lo status di simbolo nell’immaginario e nel sistema rappresentazionale collettivo.

Si parla infatti di aspetti storico culturali della civiltà, in un turbine ordinato di informazioni che parte da un’attenta contestualizzazione, fino ad arrivare al dettaglio del pensiero del singolo.

Sky Meteo24: intervista a Claudia Adamo

Dopo Sky Tg24 e l’intervista alla telegiornalista Monica Peruzzi, questa settimana parliamo di Sky Meteo24, il primo canale italiano di previsioni meteorologiche 24 ore al giorno di Sky, grazie al quale è possibile essere aggiornati sul tempo in Italia, Europa e nel Mondo. Nato nell’agosto del 2004 sotto la direzione di Emilio Carelli, è possibile riceverlo sul canale 501 della piattaforma satellitare. Ogni giorno si alternano davanti le telecamere sette meteorologici tutti molto professionali, fra cui la bella Claudia Adamo, che si distingue anche per una notevole vivacità e simpatia nella presenza in video, la stessa che è riuscita a comunicare in questa intervista rilasciata a noi di Cinetivù.

Come sei approdata all’esperienza su Sky Meteo24?

Sono approdata qui casualmente! Un amico comune ha sentito da Lorenzo Tedici, uno dei miei colleghi di Sky Meteo, che cercavano un nuovo meteorologo. In Italia non ci sono moltissime persone che si occupano di meteo e ci si conosce quasi tutti. Da una chiacchierata telefonica con Lorenzo è iniziato tutto, io ero appena tornata da un periodo all’estero e avevo perso l’inizio di questo canale all meteo….Mi sembrò un’eccezionale novità, ne sono stata subito entusiasta. Poi ho conosciuto le persone che fanno e sono Sky Meteo e dal primo momento, è nato subito un feeling positivo. Il provino…. non è facile per uno che non ha mai fatto tv, comunque il direttore, Emilio Carelli, ha creduto che con il tempo sarei migliorata…(processo ancora in atto!)!!!

Il Bivio-cosa sarebbe successo se: storie di vita vissuta su Italia 1

Enrico Ruggeri, torna con una nuova edizione de Il Bivio- cosa sarebbe successo se, puntando decisamente al cuore, toccandone le corde più profonde. Da giovedì scorso alle 23.45 su Italia 1, i telespettatori possono assistere a una trasmissione, che dopo il successo delle precedenti due edizioni, non smette di destare scalpore. Ancora storie di vita, sono otto quelle che compongono la nuova serie, ancora porte che si chiudono per poi riaprirsi su un destino almeno in apparenza migliore.

Un inizio col botto per il programma, che nella prima puntata è stato seguito da 1 milione 400 mila telespettatori, con uno share del 18,72 %, risultando il più seguito della seconda serata. Numeri che parlano chiaro, a testimonianza del grande impatto emotivo che ha avuto sul pubblico la storia raccontata in studio da Catena e Maria, madre e figlia, costrette dalla necessità a battere il marciapiede per pochi euro.

Di fronte ad un impettito Enrico Ruggeri che non sembra mai a disagio nell’insolito, ma ormai neanche tanto, ruolo di presentatore, le due donne raccontano i loro drammatici trascorsi, cadenzati dagli interventi di amici e conoscenti. La tensione sale, le lacrime scorrono a fiumi su quei visi segnati da una vita avara di soddisfazioni, l’effetto riscontro sul pubblico è assicurato. Il ritmo è incalzante, l’orario notturno non consente distrazioni e come se non bastasse, la trasmissione si concede alla polemica del giornalista Roberto Poletti che non manca di stigmatizzare l’atteggiamento di chi offre favori a sfondo sessuale per meri scopi arrivisti, esaltando la dignità delle protagoniste in studio.

Linea Verde: viaggio nell’Italia delle tradizioni

Dobbiamo ammettere d’avere sempre avuto un debole per le trasmissioni che si occupassero del nostro Paese. Non quelle di approfondimento giornalistico, sia pur importantissime, che mettono l’accento sulle numerose anomalie della nostra società per le quali c’è poco di cui andare fieri, bensì quelle che trattano dell’Italia sotto un altro punto di vista, quello migliore, fatto di tradizioni che affondano le radici nei secoli, di cucina unica e straordinaria, vero orgoglio nazionale nel mondo e di spettacoli naturali che tutti ci invidiano, uniti ad itinerari turistici che spesso non vengono esaltati a sufficienza.

Come spesso accade, ci capita di apprezzare poco le caratteristiche del nostro Paese, partendo dal concetto, tipicamente italiano, dell’erba del vicino più verde della nostra. Eppure certe tradizioni, certi valori intesi proprio come capitali, che costituiscono un bagaglio culturale unico nel suo genere, andrebbero maggiormente esaltati e portati a conoscenza delle grandi masse, troppo spesso distratte da ben altri inteteressi. È un po’ l’intento di Linea Verde, una delle trasmissioni più longeve che la nostra tv può vantare.

Resistendo alle strategie di palinsesto e a quel classico, fisiologico invecchiamento a cui ogni formula televisiva è per forza di cose destinata a soccombere, il programma va ininterrottamente in onda dal 1981, quando un tal Federico Fazzuoli, che molti di voi ricorderanno (a proposito che fine ha fatto?), ne prese le redini per abbandonarlo solo dodici anni dopo, ammaliato dai richiami della tv commerciale, dal quale però non ebbe il medesimo consenso di pubblico.

Ulisse: il piacere della scoperta

Torna alla carica Ulisse: il piacere della scoperta, da sabato 17 Aprile, alle 21:30 su Rai3. Giunto ormai all’ottava edizione, condotto da Alberto Angela e scritto da Piero Angela e Alberto Angela.

Il programma si presenta, come di consueto, come un viaggio intenso e accattivante nei menadri della conoscenza, con la possibilità di adottare le prosepttive più disparate. Gli argomenti trattati spaziano dalla Medicina, alla Storia, all’Archeologia, e a molto altro.

Un viaggio lungo, che ci accompagna passo per passo. La narrazione, caratterizzata da uno stile pulito e da una notabile attenzione alla ricerca del dettaglio, è accompagnata da immagini, visite nei luoghi, e ricostruzioni filmate di altissima qualità.

Scalo 76: la musica batte su Raidue

Il verdetto tv di questi ultimi tempi è stato netto e insindacabile: la musica sul piccolo schermo non ha più l’ascendente che una volta caratterizzava trasmissioni come il Festival di Sanremo, capace di calamitare l’attenzione dei media al punto da lasciare ai contendenti davvero poche briciole di audience. Lo stesso Festivalbar per anni vera icona dei successi da spiaggia, quest’anno potrebbe non andare in onda se non a settembre in una probabilmente scarna, nonché incolore, edizione ridotta.

La crisi delle trasmissioni a sfondo musicale è uno specchio dei tempi, ormai i fruitori di musica hanno abbandonato la tv per concentrarsi sulle proposte offerte dalla rete dove è facile reperire contenuti in qualsiasi momento e formato, video o audio. Sarà forse per questo che una trasmissione come Scalo 76 in onda su Raidue ogni sabato dalle 14 alle 17, si è attrezzata con un sito su Myspace, notoriamente uno dei principali strumenti di promozione artistica utilizzato anche da nomi di una certa fama.

Il programma firmato da Marco Giusti, Alexio Biacchi, Eddi Berni, Francesco Foppoli e Carlo Bertotti, con la regia di Francesco D’Argenzio, va in onda dal nuovo Centro di Produzione Tv Rai di via Mecenate 76 a Milano, da cui il nome che si ispira al numero civico dello stabile e si snoda nel corso del sabato pomeriggio tra musica dal vivo, classifiche, interviste, non solo nel campo della musica ma anche del cinema e costume.

Tetris – il “surreality”

Tetris arriva dopo la mezzanotte su La7, un canale di cui ormai ci fidiamo. E’ condotto da un giornalista in gamba, Luca Telese, e si presenta come un programma di approfondimento molto ricco, sia dal punto di vista della quantità di informazione trasmessa, sia per quello che riguarda il numero di persone ospitate.

Tetris è un programma di Alessandro Garramone, David Bellini, Valdo Gamberutti, Paolo Palmarocchi, Luca Telese e Vittorio Zincone, ed è sostenuto da una nutrita schiera di redattori che lavorano intensamente alla creazione del programma e al mantenimento elevato della sua qualità.

Le questioni che vengono dibattute in modo acceso riguardano fondamentalmente temi come la politica e l’attualità, spaziando dal commento e analisi di alcune leggi controverse e argomenti vastissimi nella loro generalità come l’omosessualità.

Pirati

Arrivano all’arrembaggio Marco Cocci e Selvaggia Lucarelli, presentandoci alle 23:20 su Rai2 un programma che si chiama Pirati e si presenta come un assalto alla società e al costume, armato di notizie interessanti e di servizi originali.

Il nome credo stia a simboleggiare un approccio aggressivo, votato all’approfondimento senza peli sulla lingua, in una veste rinnovata dall’immagine giovane e giovanile del presentatore e della pletora di inviati su cui poggiano le basi della trasmissione.

La struttura del programma è fondamentalmente organizzata in base alla scaletta dei servizi che lo caratterizzano; il “corpus” è preceduto da un’introduzione del presentatore, accompagnata da qualche immagine. Prima e dopo ogni servizio commenti didascalici, brevi e con inquadrature vj-style.

Sky Tg24: intervista a Monica Peruzzi

Parliamo di Sky Tg24, il canale all news di Sky, visibile per gli utenti della piattaforma satellitare sul canale 100 e 500. Diretto da Emilio Carelli, Sky Tg24 propone ogni giorno 39 edizioni del telegiornale con aggiornamenti ogni mezz’ora, oltre a programmi di approfondimento sui fatti del giorno e nel campo della cultura, finanza e spettacolo.

Nato nel settembre del 2003, il canale ha conquistato sempre più i favori del pubblico al punto da ricevere nel 2007 il Premio Regia Televisiva nella categoria Migliore Tg. Il merito di tanto successo va alla puntualità e obbiettività dell’informazione proposta ma anche alla bravura dei giornalisti, che in coppia conducono le varie edizioni del telegiornale. Noi di Cinetivù, abbiamo incontrato in una pausa di lavoro la bella e brava Monica Peruzzi, che ringraziamo per l’estrema cortesia, ecco cosa ci ha detto.

Come nasce giornalisticamente parlando Monica Peruzzi?

Ho iniziato a collaborare come stagista per La Nazione di Arezzo, già ai tempi dell’università. Poi ho continuato con la carta stampata – mio indimenticabile amore – per quattro anni, lavorando nel frattempo anche per alcune testate televisive locali, occupandomi di cronaca e politica. Da qui sono passata a una testata regionale, che faceva da service per Mediaset e Sky. Quello è stato il mio tramite per approdare qui.

Magazine sul 2

Amo parlare con le persone andando a passeggio, magari per le strade di una città meravigliosa come Roma; quando guardando un posto rivediamo proiezioni di noi stessi, carichi di altri tipi di pensieri e di altri tipi di sorrisi, significa che iniziamo ad avere qualcosa da raccontare.

I ricordi della vita delle persone corrono attraversandosi a vicenda per le strade delle città del mondo. E’ lì che si devono andare a cercare, non è così difficile e misterioso. La difficoltà sta nel coglierli al volo, nel coglierne l’intensità “sgrossandoli” dalla fugacità con cui si presentano ai nostri animi.

Le telecamere di Antonello Aglioti, nel programma Magazine sul 2 di Daniele Renzoni, che incontriamo su Rai2 intorno alle 00:25, ci permettono di passeggiare con loro, e di ascoltare quello che gli ospiti hanno da dire, in questa trasmissione che cerca di entrare nella storia dei personaggi che ospita attraverso interviste “peripatetiche”.

Reparto Trans: la docu-story di Cult

Otto celle, otto piccoli mondi dove si intrecciano amicizie, rancori, amori: è il reparto transessuali, sezione maschile, del carcere di Rebibbia a Roma, ancora una volta teatro di un programma televisivo, dopo Rock in Rebibbia attualmente in onda su Mtv ogni giovedì sera. La trasmissione è proposta da ieri alle 22 per cinque settimane su Cult (Sky, canale 142) in doppio appuntamento.

Reaparto Trans, prodotta da La Bastoggi e Ruvido Produzioni per Fox Channels Italy, una docu-story ideata da Matilde D’Errico, Maurizio Iannelli e Marco Penso, racconta la vita in carcere di quattro detenuti “particolari” in una sezione separata da tutte le altre, che di fatto si manifesta come un piccolo carcere nel carcere.

I componenti di questa mini comunità, non hanno nessuna opportunità di poter allacciare rapporti di alcun genere con gli altri detenuti, la loro natura “ambigua” li rende ancora più soli di coloro che già vivono la dura esistenza carceraria, nonostante questo conservano una gran dignità, voglia di sopravvivere al severo giudizio che il destino ha riservato loro e soprattutto un profondo desiderio d’amare.