La Rai potrà fare contenuti a pagamento. Per chi?

La Rai per racimolare qualche euro, visto che le casse piangono e molto (-220 milioni nel 2010), non potrà solo tagliare i costi, risparmiare qua e là, e inseguire qualche evasore, ma anche fare contenuti a pagamento.

La notizia viene data dal sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani: parlando del nuovo contratto di servizio tra Rai e Ministero dello sviluppo economico a Omnibus Life di La7, dice:

Sono sempre stato favorevole al mantenimento del servizio pubblico in area pubblica e contrario alla privatizzazione della Rai o a farne spezzatini. In base al nuovo contratto di servizio, che stiamo mettendo a punto anche secondo le linee guida dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la Rai potrà fare contenuti pay e dovrà fare un servizio pubblico riconoscibile come tale, motivo per cui gli italiani pagano il canone.

Mediaset, prepara All News e un’agenzia di stampa propria

Mediaset si starebbe preparando ad invadere il mondo dell’informazione televisiva attraverso due progetti (fonte Il mondo / Digital-Sat) supervisionati da Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione: un canale 24 ore su 24 di notizie e un’agenzia di stampa che rifornisca tutti i Tg.

Dietro al canale totalmente dedicato all’informazione, che dovrebbe chiamarsi All News e partire già ad aprile, dovrebbe esserci la mano di Mario Giordano, l’attuale direttore di Studio Aperto. L’idea ha già quattro anni d’età, ma adesso che da un anno Sky Tg24 è in onda solo per gli abbonati, Mediaset starebbe pensando di prenderne il posto, tanto da far entrare nel vivo il progetto.

Sky contro Mediaset per spot in tv, il tribunale ha sentenziato: tutti contenti

Vi ricordate la polemica innestata da Sky contro Mediaset per gli spazi pubblicitari negati? Il tribunale della prima sezione civile di Milano ha accontentato in parte Mediaset e in parte Sky.

Nel primo caso ha rifiutato la richiesta di Sky di riattivare immediatamente i suoi spot sulle reti del biscione, perché non può emettere:” Ordini finalizzati a produrre vincoli contrattuali, sostituendosi di imperio alla volontà delle parti” e la conseguente richiesta di pagamento di 100.000 euro per ogni giorno di ritardo dall’esecuzione.

Nel secondo ha affermato che Publitalia ’80 non potrà proseguire nel pregiudiziale rifiuto ad accogliere le campagne pubblicitarie di Sky Italia al solo fine di avvantaggiare l’offerta di Mediaset Premium perché è “Espressione di un accordo anticoncorrenziale, con la società consociata titolare dell’offerta stessa”.

Eros Ramazzotti contrario alla tv del sentimento e a C’è posta per te

Eros Ramazzotti è contrario alla televisione del sentimento: il cantante, che si appresta a partire per un tour che lo porterà in giro per il mondo, rivela di aver rifiutato più di una volta l’invito di Maria De Filippi di partecipare a C’è posta per te. Il motivo? Non vuole sfruttare l’emotività delle persone per farsi notare (fonte Tv Sorrisi e Canzoni):

Ho declinato più volte l’invito a partecipare a C’è posta per te pur avendo una grande stima per Maria De Filippi. La tv non mi piace. Quest’estate a Maria l’ho detto: ‘Io alla tua trasmissione non verrò mai’. Mi dico: ma perché devo fare certe cose? Perché mi devo abbassare? Io se voglio aiutare un ragazzo handicappato lo faccio senza dirlo, perché devo far vedere che sono bravo? In tv poi lo usano per fare audience e battere il programma che va sul canale rivale.

Bruno Vespa propone borse di studio con parte del suo stipendio

Dopo essersi visto rinviare il rinnovo del contratto con conseguente aumento di stipendio (da 1,2 milioni di euro a 1,6), perché troppo oneroso,  Bruno Vespa lancia una proposta: il giornalista si è detto pronto a rinunciare a 150 mila euro l’anno per offrire 10 borse di studio (fonte Corriere della Sera):

Vorrei rinunciare a 150 mila euro l’anno (600 mila in quattro anni) se la Rai utilizzasse questa somma per dieci borse di studio annuali da 15 mila euro l’una per dieci giovani da ammettere, dopo una accurata selezione, a un corso concorso serissimo come quello che quarant’anni fa portò me e altri trenta colleghi in Rai.

Bruno Vespa vorrebbe che la stessa cifra la dessero, tutti insieme, Michele Santoro, Fabio Fazio, Serena Dandini, Daria Bignardi, Lucia Annunziata e Giovanni Floris, così da arrivare a 20 borse di studio complessive.

Caso Mesiano, Mediaset contro servizio de Le Iene che ricorda falso scoop del 2001

Torniamo ad occuparci del caso Mesiano – Claudio Brachino. Dopo il mea culpa in diretta (con successivo contrattacco) del giornalista Claudio Brachino, lo stravagante scoop di Mattino Cinque sul giudice, che ha stabilito in 750 milioni di euro il risarcimento che la Fininvest dovrà pagare alla Cir di De Benedetti, è di nuovo al centro di polemiche.

Questa volta ad irritare il consiglio di irritazione di Mediaset è stato un servizio de Le Iene che ha accostato uno stravagante scoop di Studio Aperto, datato 2001 (ancora Brachino protagonista), che testimoniava il problema criminalità a Milano, spacciando per veri una serie di scippi finti, con quello di Mesiano (video dopo il salto):

Sono falsi e pretestuosi gli attacchi di alcuni giornalisti del Gruppo ai rappresentanti sindacali. Esprimiamo preoccupazione per le violenze e le minacce subite quasi quotidianamente dalla collega Annalisa Spinoso e per l’attacco inaccettabile del programma Le Iene al direttore Claudio Brachino.

Blob contestato per intervista a vittima di Polanski

Gli spezzoni dell’intervista alla ragazza che nel 1977 è stata vittima degli abusi sessuali del regista Roman Polanski, attualmente detenuto in Svizzera, mandate in onda da Blob (che le ha tratte dalla trasmissione di La7 Niente di personale) ha scatenato l’ira dei telespettatori cattolici dell’associazione Aiart. Spiega il presidente Borgomeo:

Siamo senza parole: ieri sera (Mercoledì N.D.R.) Blob ha mandato in onda un’intervista alla ragazza abusata da Polanski, con espliciti riferimenti alla violenza sessuale. E tutto questo alle 8 di sera. E’ nostra intenzione far intervenire l’Agcom. Blob spesso eccede, ma questa volte ha davvero passato ogni limite Affrontare tale tema quando la maggior parte dei bambini è ancora sveglia è da irresponsabili. Abbiamo deciso di muoverci dopo le centinaia mail di protesta che ci sono arrivate.

Rai, rinviato il rinnovo di contratto di Bruno Vespa, perché troppo costoso

Niente rinnovo di contratto, per ora, per il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa: il Cda della Rai ha considerato che l’aumento del 20% rispetto agli attuali 1,2 milioni di euro che percepisce oggi, extra esclusi, non fosse in linea con il piano industriale 2010-2012 che starebbe per prendere forma con tagli e razionalizzazioni.

La questione, sollevata dai consiglieri Angelo Maria Petroni e Nino Rizzo Nervo, verrà riconsiderata mercoledì prossimo e il direttore generale della Rai Mauro Masi dovrebbe proporre un contratto diverso, visto che l’azienda non vuole perdere il giornalista, che sarà svincolato nel giugno del 2010.

Bruno Vespa fa sapere in una nota (polemica):

Tv turca censura sceneggiato dopo proteste di Israele

Lo sceneggiato turco Ayrilik (Separazione: amore e guerra in Palestina) è stato censurato dalla tv pubblica Trt, in seguito alleviolenti polemiche fra il governo locale e Israele, dopo che nella fiction, andata in onda il 13 ottobre, si vedevano soldati israeliani che sparavano a sangue freddo contro bambini, vecchia e adulti Palestinesi. Il ministro israeliano degli Estieri, Avigdor Liberman, aveva dichiarato:

Ayrilik è un serio atto di accusa sponsorizzato dallo Stato. Questo programma, che non ha l’ombra di alcun legame con la realtà e che presenta i soldati delle Idf come assassini di bambini, non è degno di essere trasmesso negli Stati nemici, tantomeno in un Paese con piene relazioni diplomatiche con Israele.

Digital Key di Sky, i commenti di Carlo Freccero e Mauro Masi

Carlo Freccero, direttore di Raiquattro, e Mauro Masi, direttore generale della Rai danno la propria opinione sulla trovata di Sky di fondere il digitale terrestre al satellitare con la Digital Key. Carlo Freccero, parlando della proposta di Sky di offrire televisore, parabola e digitale terrestre tutto insieme, dice (fonte Gazzetta di Mantova):

E’ un bel problema se tutti si mettono a regalare il televisore, perché vuol dire sintonizzarsi su una determinata piattaforma già disponibile, incorporata. Per Sky non è un investimento che darà subito i suoi frutti, ma più a lungo termine, quando cioè potrà accedere al digitale terrestre. Così inchiodi i clienti alla tua piattaforma, ed è fatta … In questa fase di grandi cambiamenti, di rivoluzione del settore, l’offerta Sky è dirompente, molto interessante per gli utenti, inutile negarlo. In pratica con questa proposta Sky torna all’origine, all’acquisto del televisore, cerca di fidelizzare i clienti all’origine, e non successivamente. E così si apre anche una corsia preferenziale per il digitale terrestre.

Non è convinto che la Digital Key sia una soluzione legale, invece, Mauro Masi:

Pietro Valsecchi voleva maggior protezione da Mediaset per Intelligence e ora chiede televoto di gradimento

Pietro Valsecchi non ci sta a vedere Intelligence perdere contro le fiction di Raiuno e parla chiaramente di penalizzazione causata da Canale 5 (fonte Ansa):

I prodotti vanno difesi, come si proteggono le piante quando arriva l’inverno. Non basta seminare, occorre innaffiare, concimare. Questo io credo non sia stato fatto con Intelligence, che si è trovata a combattere per ben due volte contro la seconda parte di una miniserie di Rai Uno, che la domenica precedente aveva avuto un grande successo di ascolto, senza contro programmazione.

Il produttore di Taodue lancia una sfida alle fiction “tradizionali” di Raiuno:

Teo Teocoli non trova spazio in tv

Il mattatore Teo Teocoli, uno dei comici più simpatici della televisione Italiana, si confessa, dicendo senza troppi peli sulla lingua, che la televisione Italiana non ha nessuno spazio libero per lui. Alla domanda:”Vorresti fare tv?”, Teo ha risposto: (Fonte Leggo)

mi piacerebbe! Non so dove potrei infilarmi, non so dove, come e quando

A 64 anni, l’artista sembra ancora un ragazzo, energico, pimpante, con tanta voglia di fare, specialmente televisione, ma per ora quello che ha è il teatro e un tour in cui porterà sul palco:

la nostalgia, uno spettacolo per ricordare artisti dimenticati dall’Italia, ma che all’estero hanno ancora successo. Come Toni Dallara, che canta in giapponese e coreano, o Toto Cotugno e i Ricchi e Poveri

Fiction Moana, Ilona Staller chiede 30 milioni di danni a Sky

Ilona Staller, in arte Cicciolina, che mesi fa si era lamentata di non essere stata interpellata per la fiction Sky Moana, ora è passata alle vie legali e chiede 30 milioni di danni al gruppo satellitare per avere usato impropriamente il suo nome e non solo.

Luca di Carlo, l’avvocato della Staller, spiega (fonte Diva e Donna):

Abbiamo intrapreso un procedimento legale presso il tribunale di Roma. Facciamo causa perché c’è stato un utilizzo illegittimo del personaggio di Cicciolina, del nome e dell’immagine di Ilona Staller in relazione alla miniserie Moana. Tutto questo in assenza di autorizzazione e liberatorie da parte della Staller, che ha il diritto esclusivo sul personaggio da lei inventato e registrato presso l’Ufficio italiano brevetti.