Rai, profondo rosso

 Ai più appare evidente come i vertici della Tv di Stato nella figura del direttore generale Mauro Masi si arravoglino (consentiteci il partenopeismo) lo stomaco per il successo di Raiperunanotte, conseguenza logica dell’interdizione dal pubblico servizio (quello della Rai appunto) dei talk show causa par condicio, meno clamoroso ma di eguale spessore risulta l’allarme lanciato qualche settimana fa da Paolo Garimberti che dava l’Azienda di cui è presidente sull’orlo del decesso per asfissia: “Ci sono tre lacci stretti al collo della tv pubblica che stanno per soffocarla: la mancanza di risorse certe, una natura giuridica che non le consente di stare sul mercato e una non risolta questione di governance.”

Singolare il destino della tv pubblica italiana che riflette specularmente, come è naturale in fin dei conti, la situazione socio politica del Paese che ne usufruisce, l’Italia dove ci si attarda nell’escogitare misure tampone a sfavore di una più severa politica di riforme, dove il denaro viene profuso ovvero sprecato nella distribuzione di prebende per puri scopi politici, dove il Parlamento risulta troppo spesso impegnato nella promulgazione di leggine favorevoli all’individuo piuttosto che alla massa. La Rai è sull’orlo del baratro, ma pochi sembrano accorgersene e i più da irresponsabili quali sono preferiscono distogliere lo sguardo dai conti dissestati, forse perché quel colore rosso così cangiante poco si addice alle loro credo politico.

Il teatro dell’assurdo, Mediaset sponsorizza YouTube?

 Si dice che per conoscere il diavolo bisogna andarci a cena: alla luce dei recenti fatti che vedono protagonista dell’insolito convivio da una parte il Governo sotto forma di decreto Romani (in discussione in queste ore alla Camera) che dovrebbe tra l’altro dettare nuove regole su internet e dall’altra il colosso Google proprietario di YouTube da più parti accusato di ledere il diritto di copyright. Bisognerebbe stabilire intanto chi cela sotto mentite spoglie l’aspetto demoniaco, perché alla miope attenzione dell’opinione pubblica italiana si sta consumando uno scandalo non da poco all’insegna del più bieco business.

Che internet stia sullo stomaco ai Governi incluso il nostro non è una novità, già nel 2008 quando l’Italia si apprestava a ricoprire per la terza volta la presidenza del G8 il premier, Silvio Berlusconi dichiarava: “Il G8 ha già come compito la regolazione dei mercati finanziari in tutte le nazioni; ho visto che per quanto riguarda internet manca una regolamentazione comune. Porteremo sul tavolo una proposta internazionale, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo.” Regolamentare o se volete imbrigliare sotto una qualsivoglia legge un canale d’espressione che fa della libertà la sua migliore prerogativa.

Berlusconi contro le fiction sulla mafia che rovinano l’immagine dell’Italia

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi boccia nuovamente le fiction sulla mafia, ree, a suo dire, di aver rovinato l’immagine del nostro Paese. Durante la conferenza stampa del Consiglio dei Ministri che si è tenuto a Reggio Calabria, il Premier ribadisce il concetto espresso a novembre ad Olbia (fonte Apcom):

La mafia, la camorra e le altre organizzazioni criminali sono una patologia terribile per il nostro Paese. Ne paghiamo l’esistenza anche per l’immagine all’estero dell’Italia. Abbiamo avuto la brutta abitudine di produrre fiction sulla mafia che hanno portato questa negativa immagine dell’Italia in giro per il mondo. Spero che questa moda sia ormai finita.

Alba Parietti ha rifiutato Mediaset, chi glielo ha chiesto?

 Le vie del successo sono infinite, a volte ti prende quando meno te lo aspetti, magari dopo una ricerca tanto incessante quanto improduttiva ed ha l’effetto inebriante di una bibita alcolica, difficile da gestire e dal sapore amaro quando esaurisce senza lasciare traccia. Sarà per questo che figure come Alba Parietti si aggirano ancora negli studi televisivi, alla ricerca di quella notorietà alla cui fonte hanno attinto sia pure per breve tempo, dando sfogo a dichiarazioni che attirino ancora un minimo di attenzione, senza che nessuno glielo abbia chiesto.

Obiettivo raggiunto visto che da lunedì scorso, giorno in cui Iba Antonella Parietti (così risulta all’anagrafe) è stata ospite di Monica Setta a Il Fatto del giorno su Raidue, non si fa che parlare della sua intervista. Lei che tempo fa si è proposta come paladina della sinistra ha dichiarato: “Ho rifiutato in passato un contratto di 9 miliardi di vecchie lire con Silvio Berlusconi per motivi ideologici. Poi però mi sono pentita… ogni volta che ti vede (Silvio) si alza e ti viene subito a salutare. Questo a sinistra non succede. Se sono in un ristorante e c’è ad esempio Prodi, neanche si alza per venirmi a salutare”.

Silvio Berlusconi: tv russa lo prende in giro a Capodanno, video

Come hanno festeggiato il 2010 parte dei cittadini russi? Guardando la puntata di capodanno di uno show digitale, in cui venivano presi in giro Vladimir Putin e Dimitry Medvedev, nonché il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Nel cartone mandato in onda su 1tv, Berlusconi, intervistato durante una conferenza stampa rivive i festeggiamenti di Capodanno quando ha brindato, cantato e ballato con Angela Merkel, Hilary Clinton e Yulia Timoshenko. Seduti ad un tavolo Nicolas Sarkozy, Barack Obama e un terzo personaggio (che non ho riconosciuto) guardano la scena perplessi. Il presidente del consiglio, poi, si intrattiene con Angela Merkel, Hilary Clinton e Yulia Timoshenko in una limousine.

Se siete curiosi di sapere come viene descritto Silvio Berlusconi all’estero, proseguite dopo il salto e guardate il video del suo alterego digitale (trovare il video è stata un’impresa!) e la galleria fotografica.

Annozero, l’intercettazione Berlusconi – Dell’Utri

Colpo di scena nel finale della puntata di ieri sera di Annozero: Michele Santoro ha mandato in onda una intercettazione della telefonata tra Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri (e un breve intervento di Fedele Confalonieri) in cui parlano della bomba piazzata il 28 novembre 1986 davanti alla residenza milanese dell’attuale Presidente del consiglio.

L’aspetto che fa venire i brividi e sentire parlare del presunto autore dell’attentato, Vittorio Mangano, mafioso che ha lavorato come stalliere per Berlusconi dal 1974 al 1976, con grande tranquillità e dell’ordigno come cosa fatta “… con molto rispetto, quasi con affetto.

Della puntata ha parlato il Ministro dei beni culturali Sandro Bondi:

Silvio Berlusconi scherza:”Se trovo quelli che hanno scritto la Piovra li strozzo”, le reazioni

Silvio Berlusconi a Olbia scherza sulla mafia e ricollegandosi al discorso di Vito Reggio, sulle difficoltà incontrate per realizzare scali nel Mezzogiorno, compreso quello rappresentato dalla mafia dice (fonte Apcom):

Prima hai parlato di problemi con la mafia. Che problema c’e’? Ci sono io. Se trovo quelli che hanno scritto nove serie sulla Piovra e che scrivono libri che trattano della mafia e a farci fare una così bella figura, giuro che li strozzo.

La battuta, di cattivo gusto, ha scatenato reazioni politiche e non solo. Stefano Rulli, sceneggiatore de La Piovra dice:

Un uomo attento ai sondaggi come il premier spero ricordi che a vedere la puntata in cui moriva il commissario Cattani furono 17 milioni di italiani. La frase, anche se detta in modo scherzoso, dimostra comunque insofferenza e scarsa considerazione verso gli artisti.

Berlusconi a Ballarò, video

Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ieri sera è intervenuto in diretta a Ballarò, parlando del caso Mills (“Non sono io l’anomalia italiana. Sono i giudici e i pm comunisti, 109 magistrati che si sono interessati di me”), del caso Marrazzo (“L’ho lasciato libero di scegliere se chiamare i numeri telefonici che gli ho dato o di fare la denuncia”), della Crisi, dell’Irap e della fiducia (con la classica citazione a sondaggi non bene specificati). Quello che interessa a noi, blog dedicato alla televisione, è l’attacco alla trasmissione di Raitre condotta da Floris. Berlusconi al telefono sbotta:

Mi lasci finire: lei fa dei processi pubblici. Lei della televisione pagata con i soldi di tutti, fa dei processi pubblici, non consentendo a chi mette sotto processo di avere il contraddittorio. Questa è una cosa non accettabile in una democrazia, perciò la prego, mi lasci finire … la televisione signor Floris non è mia, ma soprattutto non è sua, è degli italiani che pagano il canone … questi spettacoli sulla televisione pubblica, ripeto, pagati con i soldi di tutti sono disdicevoli, ma gli italiani non sono stupidi come probabilmente pensa qualcuno lì …

Annozero, Berlusconi vuole intervenire, anzi no. Cosa è successo?

Il Premier Silvio Berlusconi vuole intervenire in diretta telefonica ad Annozero, anzi no: ieri sera durante la puntata del programma di Raidue, Michele Santoro, poco dopo le 23.0o, interrompe il dibattito tra i partecipanti e annuncia la telefonata di Berlusconi (“L’altra volta dalla Bulgaria è arrivato l’editto, ma oggi il premier ha detto che è buono… stavolta magari ci perdona in diretta … andiamo avanti, tanto se interviene Berlusconi possiamo fare anche mezzanotte, che il direttore di Raidue…figurati ”), ma la telefonata non arriva e mentre scorrono i titoli di coda il conduttore dice:

Se Berlusconi chiama ditegli che siamo in camerino.

E’ giallo. Cosa è successo? Perché la telefonata non è andata in onda? Michele Santoro ricostruisce i fatti (fonte Adnkronos):

Funerali Mike Bongiorno: Fiorello lo imita, Fabio Fazio e Pippo Baudo lo ricordano. Video

Si sono svolti stamane al duomo di Milano i funerali di Mike Bongiorno. Presenti alla cerimonia funebre i suoi familiari (la moglie Daniela, i figli Michele, Nicolò e Lenoardo), le autorità dello stato, numerosi volti della televisione italiana e circa 10.000 persone che si sono accalcate in piazza d’uomo.

Dopo la toccante celebrazione religiosa, presieduta da Erminio De Scalzi, Fabio Fazio, Fiorello, Pippo Baudo e Silvio Berlusconi hanno ricordato l’uomo, l’amico, il presentatore che tutti noi abbiamo imparato a conoscere in oltre cinquant’anni di televisione (il video dei loro interventi dopo il salto).

Fabio Fazio ha detto:

Tg Rai e lottizzazione, nomi nuovi politica vecchia

 Assimilazione” un termine ricco di significati, uno in particolare ha attirato la nostra attenzione tratto dal Glossario dell’educazione interculturale di Aluisi Tosolini: “La logica dell’assimilazione nega le differenze considerandole un elemento negativo da neutralizzare, un dato a cui rinunciare pena il mancato inserimento nella società. Secondo il progetto assimilativo solo l’altro deve cambiare e lasciarsi assorbire nella cultura ospitante adattandosi ad essa”. Qualcosa del genere sta avvenendo in Rai alla luce delle recenti nomine per il Tg1, un termine “assimilazione” che fa perfettamente il paio con “lottizzazione”.

Da tempo immemore potremmo dire, ma molti lo ricordano bene, la Rai non è immune dalle logiche politiche che vedono i partiti dividersi le poltrone della tv di Stato in base alla valenza dettata dal verdetto delle urne, vezzo poco elegante divenuto di recente addirittura sfacciato.

Pensare che alla vigilia delle nomine, Giorgio Merlo, deputato di area Pd e vice presidente della commissione di vigilanza Rai aveva dichiarato:“Tutti sappiamo che la credibilità del servizio pubblico radiotelevisivo deriva anche dai criteri che accompagnano la nomina dei suoi dirigenti a cominciare dai direttori di reti e di testate giornalistiche. E il metodo della ‘condivisione’ da parte del Cda, come ci ricorda giustamente il presidente Garimberti, è indubbiamente un fatto positivo e da apprezzare”.

Caso Minzolini: il cda Rai “grazia” il direttore del Tg1?

 Tutti gli uomini del presidente, recitava il titolo di un noto film nonché l’omonimo libro degli anni ’70 sullo scandalo Watergate che portò alla dimissioni di Richard Nixon. Nella questione squisitamente italiana che vede la procura di Bari indagare sulla ormai nota vicenda delle escort nella residenza sarda del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si intrecciano valutazioni di carattere morale, politico e in particolar modo sul ruolo che l’informazione deve avere in simili circostanze: diritto di cronaca? O semplice gossip pecoreccio?

Il Cda Rai tenutosi ieri, dopo l’inevitabile contrapposizione tra parti politiche, ha deciso che il neo direttore del Tg1 Augusto Minzolini, reo di non aver dato il giusto peso alla notizia sul caso Villa Certosa, non verrà ascoltato in commissione parlamentare di Vigilanza Rai ma lo saranno tutti i direttori delle testate giornalistiche dell’Ente radiotelevisivo pubblico una volta completate le nomine, allo stesso tempo il direttore generale Mauro Masi, ha avuto l’incarico di ribadire a tutti i direttori di testata il rispetto del pluralismo e della completezza dell’informazione del servizio pubblico.

L’ex editorialista de La Stampa ora assurto alla direzione del più importante telegiornale nazionale, grande amico di Berlusconi che lo ha messo li come outsider in luogo di nomi più papabili, era stato chiaro durante il suo recente intervento al Tg1: “Accade -aveva detto Minzolini- che semplici ipotesi investigative e chiacchericci si trasformino in notizie da prima pagina nella realtà virtuale dei media o per strumentalizzazioni politiche o per interessi economici. Queste strumentalizzazioni, questi processi mediatici, non hanno nulla a che vedere con l’informazione del servizio pubblico”.

Elezioni Europee 2009 in Tv, il duello Berlusconi – Franceschini a Porta a Porta e Matrix

Potere della politica: la programmazione televisiva di Canale 5 cambia per lasciar spazio agli appelli elettorali di Dario Franceschini e Silvio Berlusconi, in vista delle Elezioni Europee 2009.

Mentre Raitre continua a mandare i prima serata le conferenze stampa di tutti i partiti, Canale 5 preferisce dare tempo solo ai candidati dei due principali partiti e lo fa mandando in onda due speciali di Matrix previsti per oggi e domani alle 22.30.

Per trasmettere il programma di Alessio Vinci in un orario decente, al posto di Zig Zelig stasera e di Two Weeks Notice domani, andranno in onda le prime due puntate in replica della seconda stagione de I Cesaroni (Se la bomba non scoppia e Oste ascendente vergine).

Mentana parla di Mediaset come di un comitato elettorale in una lettera a Confalonieri

 Enrico Mentana è tornato a parlare delle sue dimissioni da Mediaset in un’intervista concessa a Vanity Fair. Il giornalista al giornale ha concesso pure un’anticipazione del suo primo libro, Passionaccia (in uscita oggi). L’anteprima riguarda una lettera inviata a Fedele Confalonieri tra il 21 e il 22 aprile 2008 (una settimana dopo la vittoria elettorale del PDL e di Silvio Berlusconi) , subito dopo una in cena con tutti i vertici Mediaset e i direttori dell’informazione:

La nostra cena si è conclusa da poche ore. Le dico francamente che è stato un errore invitarmi. Mi sono sentito davvero fuori posto. C’era tutta la prima linea dell’informazione, ma non ho sentito parlare di giornalismo neanche per un minuto. Sembrava una cena di Thanksgiving… Un giorno del ringraziamento elettorale. Tutti attorno a me avevano votato allo stesso modo, e ognuno sapeva che anche gli altri lo avevano fatto. Era scontato, così come il fatto di complimentarsi a vicenda per il contributo dato a questo buon fine… Non mi sento più di casa in un gruppo che sembra un comitato elettorale, dove tutti ormai la pensano allo stesso modo, e del resto sono stati messi al loro posto proprio per questo… Mi aiuti a uscire, presidente! Lo farò in punta di piedi.

Enrico Mentana affonda il colpo e parla di conflitto di interessi: