
Il vice ministro alle Infrastrutture Roberto Castelli, a margine della cerimonia d’inaugurazione del Polo della Cinematografia Lombarda (una sorta di Cinecittà Padana) attacca l’eccessiva presenza della cadenza romana nelle produzioni tv:
Che sia un bergamasco, che sia un altoatesino o un tedesco, comunque parlano tutti in romanesco. È una cosa insopportabile. Dà fastidio, non tanto per una questione localistica o campanilistica, ma è chiaro che il linguaggio è parte essenziale dei personaggi.
L’esponente leghista porta un esempio lampante, quello della fiction su Papa Giovanni XXIII, bergamasco verace:
Sentirlo parlare con accento romanesco è sbagliato storicamente. Dà fastidio da un punto di vista culturale.



