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La Rai oppressa dalla politica, il futuro è ancora più incerto?

 La Rai annaspa come una nave sbattuta dai marosi delle intemperie politiche. Era inevitabile che le diatribe sorte tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e quello della Camera Gianfranco Fini andassero ad influenzare il corso di un’Azienda da sempre sottoposta al volere dei politicanti, gli stessi intenti ad offrire agli elettori attoniti il più inqualificabile dei teatrini dove accuse reciproche senza esclusione di colpi bassi la fanno da padrone, nell’escalation di un conflitto istituzionale le cui ferite difficilmente verranno sanate.

Dalle indiscrezioni ricavate sul sito Dagospia scopriamo che l’ultimo cda Rai tenutosi lo scorso 5 agosto, sul tavolo l’avvicendamento di alcuni illustri direttori, si sarebbe concluso con un nulla di fatto proprio a causa delle “correnti fredde” causate dai sommovimenti parlamentari. Tra i punti più contestati, rimasti in sospeso l’avvicendamento tra Susanna Petruni e Massimo Liofredi a Raidue (con Liofredi dirottato ai Diritti sportivi) e quello tra Franco Ferraro e Corradino Mineo a Rainews (con Mineo al Gr Parlamento). Nella lista delle proposte era presente anche Giuseppe Pasciucco a Finanza e pianificazione; Roberto Rosseti al Coordinamento corrispondenti sedi estere; Silvia Calandrelli a Rai Educational. Non è stato deciso nemmeno il successore di Giuliana Del Bufalo, che il 30 luglio scorso si è dimessa dalla direzione di Rai Parlamento.

Tutto questo perché ufficialmente i tre consiglieri Angelo Maria Petroni (Pdl), Alessio Gorla (Pdl) e Nino Rizzo Nervo (Pd) erano in vacanza mentre come cita Dagospia:“i cinque consiglieri di maggioranza sembravano marciare in ordine sparso, con Guglielmo Rositani, in quota An, amico di Fini e Gasparri, che ha votato insieme ai consiglieri di opposizione il sì alla fiction su Dorando Petri dell’ultras futurista Luca Barbareschi” per la gioia, aggiungiamo noi, di Claudia Mori e della sua Ciao Ragazzi la quale denuncia: “La Rai continua a firmare contratti per fiction non presenti nel piano di produzione o presentate all’ultimo momento, scavalcando chi come me attende da più di un anno“.

E’ indubbio che nella tv di Stato sia in corso una resa di conti tra amici ed ex amici, alcuni come il direttore di Raiuno Mauro Mazza da sempre amico di Gianfranco Fini si trovano nella scomoda posizione di doversi schierare pro o contro subendone le inevitabili conseguenze, mentre come riporta ancora Dagospia: “gli ex colonnelli (di Fini) Maurizio Gasparri e Altero Matteoli sono ancora in grado di condizionare carriere e promozioni molto più del sodale Ignazio La Russa”. Nel frattempo tra gli illustri “caduti” della prima ora, c’è da segnalare la At Media a cui la Rai ha chiuso la porta in faccia. La società televisiva è gestita da Francesca Frau che destino vuole sia madre di Elisabetta Tulliani compagna del presidente della Camera. In tutto questo guazzabuglio di veti incrociati a dequalificarsi, come ormai avviene da diversi anni, è quel servizio pubblico rivestito di un ruolo, ormai solo apparente, super partes. Mediaset ringrazia.

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