
RTI, secondo Altroconsumo, supera abbondantemente il limite del 20% imposto dalla legge per quanto riguarda i programmi nazionali editi e diffusi su frequenze terrestri e così facendo viola le disposizioni del Testo Unico della radiotelevisione (il decreto legislativo n.177 del 31 luglio 2005) a tutela del pluralismo e della concorrenza.
I calcoli della Associazione indipendente di consumatori sono chiari: RTI, calcolando il numero di programmi concessi o irradiato in ambito nazionale su frequenze terrestri, essendo titolare di almeno quattordici palinsesisti televisivi (Canale 5, Rete 4, Italia 1, Joi, Joi + 1, Mya, Mya +1, Mediashopping, Premium Extra 1, Premium Extra 2, Hiro, Premium Calcio 24, Iris, Boing) detiene il 29,7% del totale.
Per questo motivo Altroconsumo ha depositato un esposto all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contro RTI e si augura che l’AGCOM intervenga adottando misure inibitorie che facciano scendere i programmi sotto il 20% del tetto previsto dalla legge.

