Candidati all’Oscar 2025, spuntano nomi forti oggi

Occhi puntati sui candidati all’Oscar 2025. Capire la categoria “Miglior Sonoro” agli Oscar può essere difficile per via della sua natura tecnica, ma quest’anno si preannuncia una delle sfide più avvincenti. Quest’anno, la competizione si preannuncia feroce, con tre pellicole recenti che hanno conquistato unanime consenso come veri e propri capolavori acustici.

candidati all’Oscar 2025

Aggiornamenti sulle nominations per gli Oscar 2025: buone notizie per l’Italia

Sono state rivelate le nominations per gli Oscar 2025 e purtroppo non c’è stato spazio per il film italiano Vermiglio che non è rientrato nei migliori film internazionali. I cinque film stranieri che hanno invece avuto la nomination sono: Emilia Pérez, candidato per la Francia, il danese The girl with the needle, il brasiliano Io sono ancora qui, il film d’animazione Flow – Un mondo da salvare e l’iraniano Il seme del fico sacro di Mohammad Rasoulof.

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Citizenfour, il documentario di Laura Poitras premio Oscar 2015 su Sky Arte

Diretto dalla regista Premio Pulitzer Laura Poitras, venerdì 26 febbraio alle 21.10 va in onda su Sky Arte (Sky 120, 400) Citizenfour, la vera storia di Edward Snowden e la cronaca dello scandalo spionistico più grande di tutti i tempi che ha travolto la NSA; a seguire Man On Wire, Oscar 2008 sull’impresa del funambolo Petit e Sugar Man, Oscar 2013 sulla vita del cantante Sixto Rodriguez.

Sciopero attori Usa: come andrà a finire?

E’ iniziata l’attesa per quello che potrebbe essere l’evento più grave del 2009 per lo show business americano: lo sciopero degli attori a quasi un anno da quello degli sceneggiatori. In queste ore la SAG (Screen Actor Guild), il sindacato degli attori Usa che ha rotto le trattative con l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers) associazione dei produttori, sta decidendo dopo un incontro all’Harmony Gold Theater di Hollywood, come comportarsi considerato che le “anime” interne al sindacato hanno un parere tutt’altro che unanime, circa lo svolgersi dell’agitazione.

Sono diversi i fattori che potrebbero influenzare il voto a favore o contro la decisione di scioperare, considerato che deve essere raggiunta la maggioranza del 75% dei votanti perché si possa procedere. Il punto è proprio questo: quanti membri della SAG andranno a votare? Ben 44 mila di loro sono iscritti anche all’AFTRA altro sindacato che di recente ha ratificato l’accordo e quindi non avrebbero molto interesse verso uno sciopero che di fatto li danneggerebbe . Se si considera poi che il 90% dei membri SAG guadagna non più di 28 mila dollari l’anno, mentre solo una minoranza vive esclusivamente del lavoro d’attore, mentre gli altri possono essere considerati “occasionali”, che interesse avrebbero questi ultimi a bloccare l’attività lavorativa?

Recensione: Il divo

Alla fine della sua settima legislatura per Giulio Andreotti (Toni Servillo), il politico italiano per eccellenza, c’è odore di Presidenza della Repubblica, ma così non è: per lui che già c’era quando è stata scritta la costituzione, per lui che ha guidato il partito più rappresentativo del Paese, la Democrazia Cristiana, per lui ad attenderlo c’è la resa dei conti con la giustizia, che lo processa per collusione con la mafia.
Paolo Sorrentino, ne Il divo, vincitore al sessantunesimo Festiva di Cannes del Premio della giuria, racconta la vita pubblica e privata del senatore Giulio Andreotti (e quindi gran parte della storia politica italiana), fatte di difficili decisioni, che l’hanno reso il personaggio più controverso della storia della Repubblica.
Il divo, uno dei nomi affibbiati ad Andreotti oltre a la Sfinge, il Gobbo, La Volpe, il Papa nero, Belzebù, un uomo ironico, descritto in tutta la sua regalità (le persone che lo circondano come se fossero parte della sua corte, la centralità della sua immagine in tutte le scene del film), è una persona che non ha paura di oltrepassare la sottile linea che separa il bene dal male, la cosa giusta da quella sbagliata.

Wind Music Awards: su Italia 1 la grande musica italiana

La musica italiana mostra le sue medaglie grazie ai Wind Music Awards, la prima importante kermesse canora dell’estate, in attesa del Festivalbar in versione ridotta (quest’anno solo quattro puntate) . Sul palco dell’Auditorium di Valle Giulia a Roma, lo scorso 3 giugno si sono alternati i più importanti artisti nostrani, la serata per ovvi motivi di tempo è stata suddivisa per la tv in due puntate proposte da Italia 1, la prima ieri, la seconda oggi alle 21.

Ampio lo spazio concesso alla musica live, cosicché la “crema” della musica di casa nostra si è potuta permettere di dare un ulteriore saggio di quella bravura che gli ha permesso di conquistare l’ambito premio, consegnato agli artisti che fra il 1 maggio 2007 ed il 30 maggio 2008, sono riusciti a vendere almeno 150.000 copie dei propri album oppure 30.000 dvd.

A condurre il programma un’accoppiata tutta femminile, la mora Roberta Brescia, un po’ impacciata e in fase di divorzio dal marito Roberto Cenci che destino ha voluto fosse il regista del programma e la bionda Cristina Chiabotto, la venere di Rtv che tanto scalpore ha destato per il suo abbigliamento adamitico a detta di molti poco consono alla trasmissione e che ai Wind Music Awards ha preferito darci un saggio del suo modo di presentare “singhiozzato”, lasciandoci quanto meno perplessi.