Recorder – Casa Keaton

Oggi per la rubrica Recorder parleremo di  Casa Keaton (Family Ties), una sicom del 1982, con protagonista un giovane Michael J Fox, , prodotta dalla Paramount di Los Angeles, ideata da Gary David Goldberg, composta da sette stagioni e 180 episodi e andata in onda negli State sulla NBC (in Italia su Canale 5, poi Italia1).

La storia si svolge a Columbus, Ohio e racconta la vita di una famiglia come tante, la Keaton, composta da Elyse (Meredith Bexter), sposata ed innamoratissima di suo marito Steven (Michael Gross), con il quale ha tre figli inizialmente, Alex (Michael J. Fox), Mallory (Justine Bateman), Jennifer (Tina Yothers) ed infine, qualche anno dopo Andrew (Brian Bonsall).

La serie mette in risalto le differenze generazionali tra genitori e figli, difatti Elyse e Steve, lei architetto e lui giornalista, sono figli degli anni sessanta, ex Hippy e contestatori della guerra in Vietnam, mentre i figli sono i classici ragazzi anni ottanta, Alex ha 17 anni, è intelligente, ma conservatore, adora Reagan, adora la finanza e non ama il punto di vista dei genitori democratici.

Ugly Betty, Melrose Place, Perfect 10, The frozen family: novità

Ugly Betty potrebbe avere un nuovo personaggio nella quarta serie e il suo nome dovrebbe essere Peaches Geldof: la ricca ragazza dovrebbe interpretare più o meno se stessa, ovvero una giovane facoltosa e vacua.

Sempre riguardo la serie si scopre, per voce di Vanessa Williams, che Lindsay Lohan ha lasciato non per un cattivo comportamento, ma perché la modella non voleva creare un personaggio, ma rappresentare la sua persona.

E’ sempre più probabile che venga prodotto lo spinoff di Melrose Place: visti gli ottimi risultati di 90210, CW, CBS e Paramount starebbero pensando di accelerare sul progetto, del quale non farà parte Darren Star.

Giugno 2008 Serie Tv in DVD: poca scelta, ma buona

Il mese di Giugno per le serie televisive in vendita offre ben poca scelta, sarà per l’avvicinarsi dell’estate o per spingere maggiormente quelle di maggio (fra tutte ricordo l’uscita di Sex and the city), ad ogni modo sono solo quattro i titoli in offerta.

I titoli più interessanti sembrano essere One Tree Hill, (fresca di riconferma per una sesta stagione) con tanto di contenuti speciali e, sempre per gli inserti, la seconda stagione de I Soprano (la prima è uscita lo scorso mese). Chiudono la risicata lista di Giugno Jag e la seconda parte della prima stagione di Veronica Mars.

Vediamo nel dettaglio i titoli a disposizione e le corrispondenti date di uscita:

Recensione: Iron Man

Tony Stark (Robert Downey Jr.), l’erede delle industrie d’armi Stark, autentico genio che a sei anni aveva già costruito un motore e a 17 era laureato al MIT, un giorno, dopo la presentazione (con annessa vendita) del missile Jericho, ultima sua creazione, viene rapito da un gruppo di ribelli.
Ad aiutarlo nella costruzione del modello, Raza (Faran Tahir), il capo dei ribelli gli assegna Yinsen (Shaun Toub), un uomo che si rivela la vera chiave di volta della vita di Tony: non solo lo assiste nella costruzione di un’armatura ultratecnologica che lo farà fuggire, ma gli fa capire, in punto di morte, di non gettare al vento la sua vita e di utilizzarla per qualcosa di utile.
Tornato in patria, il ricco e solo uomo d’affari dichiarerà la chiusura dell’industrie, per mettere il suo genio a disposizione di opere a fin di bene (mentre nel frattempo creerà una nuova e più potente armatura, dotata di un cuore di energia superiore ad ogni aspettativa, che indossata lo trasforma in Iron Man). Dalla sua parte l’inseparabile segretaria Virginia Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) e un ufficiale dell’esercito Jim Rhodes (Terrence Howard). Contro di lui, prima Raza, poi il suo socio d’affari Obadiah Stane (Jeff Bridges), che vuole continuare ad arricchirsi costruendo armi e che si approprierà del progetto dell’armatura per dominare il mondo (si fa per dire).

Sul Doppiaggio – 7 – Il secondo dopoguerra

Una volta finita la guerra, finisce anche il periodo di monopolio con l’abolizione della legge nel 1945 e una nuova ventata di liberalizzazione spazza via l’aria appesantita delle tante imposizioni del regime.

Le Majors, che avevano accumulato un’ingente quantità di film, non aspettano altro che togliere l’embargo e ridistribuire i propri film. Questi film sbarcano in Italia insieme alle truppe alleate che la devono liberare. In Massa gli italiani si riversano nelle sale per ricucire uno strappo lungo anni con un cinema che un tempo distraeva.

Gli americani definiscono l’Italia un Paese che non ha bisogno di un cinema proprio e pensano bene di essere loro ad occupare questo campo: inondano il territorio di circa 500 pellicole di cui gran parte ancora con le didascalie, perché impossibilitati dal doppiarle. Gli Italiani disertano il cinema anche quando i film sono doppiati da voci che loro non riconoscono, quelle voci oriunde che erano le uniche che si potevano trovare in circolazione durante il tempo di guerra.

Sul Doppiaggio – 6 – Dall’embargo alla guerra

Con l’embargo, i doppiatori, che si sono già abituati alla comoda attività del doppiaggio, tremano all’idea di dover ricominciare la vita del girovago attore teatrale e rinunciare ad un guadagno sicuro e consistente.

Durante l’embargo, in soccorso delle poche società di doppiaggio operanti tutte a Roma, arrivano le pellicole di produzione italiana ugualmente da doppiare per la presenza sempre più consistente di attori stranieri, oltre agli italiani che si trovano in difficoltà nel momento di auto-doppiarsi o che sono impossibilitati per altri impegni a partecipare alla post-sincronizzazione.

Un altro aiuto arriva dalle piccole case di produzione italiane che, sempre rimaste in secondo piano rispetto a quelle americane, iniziano a produrre pià film e con i loro soldi allontanano lo spettro della disoccupazione. Dopo un breve periodo di incertezza, le case produttrici come la Columbia, la United Artists, la R.K.O. e la Universal decidono di non aderire più all’embargo concordato con la MGM, la Warner e la Paramount e riprendono ad inviare le loro opere.

Sul Doppiaggio – 4 – Il periodo d’oro

Negli stabilimenti della Cines, nel 1932, si iniziano a doppiare una quantità impressionante di pellicole, anche di quelle un tempo insonorizzate. La forte domanda di doppiaggio comporta non solo l’interesse per il cinema di molti industriali, che lo vedono come un ottimo campo in cui investire, ma anche uno stimolo a migliorarsi qualitativamente per non perdere mercato.

Seguendo l’esempio della Cines sorgono, tra il 1932 e il 1933, diversi stabilimenti di post-sincronizzazione: l’ingegner Gentilini fonda la Fotovox e affida la direzione a Franco Schirato, che già aveva lavorato a Jointville al che decide di lasciare il teatro per dedicarsi unicamente al doppiaggio; Vince Sorelli apre la Itala Acustica; l’ingegner Persichetti fonda la Fono Roma.

E’ proprio quest’ultimo che si contraddistingue come vero e proprio impresario delle voci: crea un gruppo stabile di attori, pagandogli uno stipendio per la loro nuova professione di doppiatori. Il nuovo lavoro inizia ad attrarre gli attori perché dà la possibilità a questi di stabilirsi definitivamente in una città e di poter guadagnare anche 500 lire al mese. La Fox, la Warner e la Paramount a questo punto ritengono che sia più conveniente far doppiare i propri film alla Fono Roma piuttosto che creare un proprio stabilimento in Italia.

Sul Doppiaggio – 3 – La svolta

La 20th Century Fox per evitare al pubblico questo disagio decide di tentare un’altra via, quella del doppiaggio: il sistema creato da poco, dal fisico austriaco Karol Jacob, permette consistenti risparmi di tempo e di denaro, una qualità superiore nel prodotto finito e una gran velocità d’esecuzione.

Il compito di dirigere il doppiaggio è affidato a Louis Loeffler, che dopo essersi sposato con una romana, conosce molto bene l’italiano ed è ben felice di guidare la sperimentazione di questo nuovo sistema. Nel frattempo la stessa Paramount inizia a pensare di utilizzare i suoi stabilimenti a Jointville per dare la possibilità agli attori europei di presentarsi in sala e doppiare il film nella propria lingua d’origine.

L’unica che continua insistentemente a sbagliare strada è la MGM, che dopo aver provato quella delle edizioni multiple, pensa di attirare pubblico facendo dire al divo di Hollywood di turno qualche battuta del film nella lingua del Paese in cui sarebbe stato esportato il prodotto. La cosa, però, risulta ridicola agli occhi della gente, sempre più abituata a sentire le voci dei loro miti doppiate, in un italiano corretto. Non è un caso se i doppiatori di Stanlio e Olio doppiarono i due attori con quella cadenza buffa, dopo averli sentiti recitare in Italiano.

Febbraio 2008 Serie TV in DVD: continua Star Trek Voyager. Arriva l’ultima stagione di Ally McBeal

Febbraio si annuncia essere un mese ricco serie televisive, in particolare di fantascienza, che escono in DVD, con alcuni titoli di qualità.

Nel secondo mese dell’anno potrete trovare nei negozi la quinta stagione di Ally McBeal, la seconda di Battlestar Galactica, la quinta stagione di 24 (versione restage) e il primo e il secondo volume della quarta serie di Star Trek Voyager. Non solo: per gli amanti delle serie televisive italiane esce Orgoglio 3 e Compagni di scuola. Per ultimo, ma non per importanza voglio ricordare la prima stagione di Hogan Knows Best, la serie basata su Hulk Hogan e la sua famiglia.

Vediamo nel dettaglio i titoli a disposizione e le corrispondenti date di uscita: