Daniela Santanchè contro il Canone Rai, Il giornale e Libero l’appoggiano, Garimberti indignato

La leader del Movimento per l’Italia, Daniela Santanchè ieri a Domenica Cinque ha ribadito il no al pagamento del canone Rai (video dopo il salto) ricordando l’iniziativa “Non con i nostri soldi:

Perché il denaro del contribuente deve farsi complice e fiancheggiatore di chi opera violando sistematicamente i principi elementari di correttezza giornalistica e di rispetto delle regole? Per io chiedo di boicottare con gli strumenti che ci dà la legge per il canone perché il servizio pubblico presuppone il concetto di pluralismo ed è proprio in nome di questo pluralismo che si paga giustamente il canone. Questo purtroppo non avviene più.

L’iniziativa ha scatenuato l’ennesimo polverone politico, anche perché quotidiani come Il Giornale (promotore dell’iniziativa) e Libero hanno appoggiato la proposta di disdire il canone, in maniera del tutto legale, per dire no alla Tassa Annozero.

Canone Rai in bolletta elettrica, Paolo Garimberti ci spera

Quale soluzione si può trovare per l’evasione del canone? Il presidente della Rai Paolo Garimberti, attraverso una lettera ai presidenti di Camera e Senato, rilancia l’idea di inserire la tassa nella bolletta elettrica e spiega:

Ritengo che quello dell’evasione del canone sia un problema che Camera e Senato si devono porre, perché se si vuole buona qualità della televisione e del servizio pubblico, bisogna anche dare i mezzi perché il servizio pubblico operi in piena autonomia. Con livelli di evasione del canone al trenta per cento non si va da nessuna parte.

E’ una soluzione possibile? Il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani ha già frenato (fonte Il Velino):

Porta a porta speciale case ai terremotati: non si placano le polemiche e salta anche Tutti pazzi per la tele

Non si placano le polemiche riguardanti la decisione di piazzare domani in prima serata su Raiuno lo speciale Porta a porta per raccontare la consegna delle prime case ai terremotati d’Abruzzo: con il programma di Bruno Vespa alle 21.10 saltano due esordi stagionali, quello di Ballarò su Raitre e quello di Tutti pazzi per la tele sulla rete ammiraglia Rai e la prima puntata di Porta a porta dedicato a Miss Italia.

Paolo Garimberti, che aveva provato ieri pomeriggio una mediazione senza essere ascoltato (la diretta dell’evento nel pomeriggio condotta da Bruno Vespa e la prima serata salva a Ballarò), ha parlato diUna disorganizzazione incredibile” ricordando che trattandosi di “un evento programmato e programmabile, si poteva fare tutto per tempo ed evitare di mettere la Rai al centro di nuove polemiche politiche” (fonte Repubblica.it).

Le reazioni politiche. Massimo D’Alema condanna la decisione:

Funerali Mike Bongiorno: Fiorello lo imita, Fabio Fazio e Pippo Baudo lo ricordano. Video

Si sono svolti stamane al duomo di Milano i funerali di Mike Bongiorno. Presenti alla cerimonia funebre i suoi familiari (la moglie Daniela, i figli Michele, Nicolò e Lenoardo), le autorità dello stato, numerosi volti della televisione italiana e circa 10.000 persone che si sono accalcate in piazza d’uomo.

Dopo la toccante celebrazione religiosa, presieduta da Erminio De Scalzi, Fabio Fazio, Fiorello, Pippo Baudo e Silvio Berlusconi hanno ricordato l’uomo, l’amico, il presentatore che tutti noi abbiamo imparato a conoscere in oltre cinquant’anni di televisione (il video dei loro interventi dopo il salto).

Fabio Fazio ha detto:

Tg Rai e lottizzazione, nomi nuovi politica vecchia

 Assimilazione” un termine ricco di significati, uno in particolare ha attirato la nostra attenzione tratto dal Glossario dell’educazione interculturale di Aluisi Tosolini: “La logica dell’assimilazione nega le differenze considerandole un elemento negativo da neutralizzare, un dato a cui rinunciare pena il mancato inserimento nella società. Secondo il progetto assimilativo solo l’altro deve cambiare e lasciarsi assorbire nella cultura ospitante adattandosi ad essa”. Qualcosa del genere sta avvenendo in Rai alla luce delle recenti nomine per il Tg1, un termine “assimilazione” che fa perfettamente il paio con “lottizzazione”.

Da tempo immemore potremmo dire, ma molti lo ricordano bene, la Rai non è immune dalle logiche politiche che vedono i partiti dividersi le poltrone della tv di Stato in base alla valenza dettata dal verdetto delle urne, vezzo poco elegante divenuto di recente addirittura sfacciato.

Pensare che alla vigilia delle nomine, Giorgio Merlo, deputato di area Pd e vice presidente della commissione di vigilanza Rai aveva dichiarato:“Tutti sappiamo che la credibilità del servizio pubblico radiotelevisivo deriva anche dai criteri che accompagnano la nomina dei suoi dirigenti a cominciare dai direttori di reti e di testate giornalistiche. E il metodo della ‘condivisione’ da parte del Cda, come ci ricorda giustamente il presidente Garimberti, è indubbiamente un fatto positivo e da apprezzare”.

Rai, nominati i vicedirettori di Raiuno e Tg1, Masi spiega spiega il divorzio da Sky

Oggi il Cda della Rai si è riunito per nominare i nuovi vicedirettori del Tg1 e di Raiuno. All’assemblea erano assenti i rappresentati dell’opposizione Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis.

I nuovi vicedirettori del Tg1, nominati dai presenti, compreso Paolo Garimberti sono stati: Susanna Petruni, Fabrizio Ferragni, Cladio Fico, Andrea Giubilo e Gennaro Sangiuliano.

Differente il discorso per la vicedirezione di Raiuno, dove i nuovi sono stati votati solo dalla maggioranza (Garimeberti si è astenuto su tutti, tranne che su Gianluigi Paragone, su cui si è spresso contro, perché non rispondeva al criterio di evitare esterni all’azienda): Vilfredo Agnese (Vicario), Maria Pia Ammirati, Ludovico Di Meo, Giovanni Lomaglio, Gianluigi Paragone e Daniel Toaff. Il direttore del Palinsesto è Angelo Teodoli.

Rai-Sky, la rottura non piace ai sindacati, irrita Napolitano, ma un dossier parla di 500 milioni salvati

La decisione della Rai di abbandonare Sky continua a destare perplessità a trecentosessanta gradi: dopo il malumore manifestato da alcuni componenti del Cda, anche numerosi sindacati e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sono fatti sentire.

Facciamo un passo indietro: Mauro Masi, il dg della Rai che ha curato la trattativa aveva annunciato che avrebbe reso noto il dossier Sky per provare che uscendo da Sky si perdono 50 milioni l’anno, ma se si fosse riconfermato il legame con Sky si sarebbero bruciati 500 milioni in tre anni (fonte Il messaggero):

Come si arriva a questa cifra? Secondo Rai, Sky potrebbe approfittare del progressivo spegnimento del segnale analogico per passare al digitale terrestre facendo il pieno di abbonati. Di qui al 2013, anno in cui il digitale terrestre entrerà a regime completamente, Sky, secondo viale Mazzini, potrebbe arrivare a 9 milioni di abbonati, quasi il doppio di quelli attuali. Un risultato che ne porterebbe lo share alle soglie del 17 per cento. A quel punto la pay tv, già primo network italiano per fatturato, sempre secondo il dossier, guadagnerebbe ascolti su tutto il proprio bouquet di canali, togliendo alla Rai dai tre ai quattro punti di share, con una perdita di introiti pubblicitari superiore appunto ai 500 milioni di euro, anzi tendenzialmente verso i settecento.

Il Tg1 in debito d’audience, di chi è la colpa?


L’imponderabile si tramuta in reale: nei primi giorni di luglio il temibile avversario, leggi TG5, ha morso più volte ai polpacci provocando la caduta non di un telegiornale qualsiasi ma del “Tg” per antonomasia, quello delle 20 sull’ammiraglia Rai. Per i detrattori è colpa della gestione Minzolini reo di dare troppo spazio alle virtù piuttosto che ai difetti della Presidenza del Consiglio e del suo seguito, mentre gli indulgenti giustificano la flessione con la risintonizzazione dei primo canale Rai in diverse regioni italiane, a cui va ad aggiungersi la scelta per noi scellerata di Raiuno che forse mai come quest’anno ha impostato il palinsesto estivo quasi esclusivamente su repliche che ne hanno compromesso l’audience, a parte rare eccezioni fra cui quel Reazione a Catena gioco condotto da Pupo alle 19 che naviga in buone acque e destino vuole debba fungere da traino proprio al Tg1.

Il presidente Rai, Paolo Garimberti ha detto che il calo degli ascolti del Tg1: “è un tema di cui ci stiamo interrogando e un po’ di preoccupazione c’è” a lui fa eco il comitato di redazione:“Il calo degli ascolti del Tg1 è preoccupante e su questo abbiamo voluto richiamare l’attenzione dell’azienda nell’incontro di oggi (8 luglio), assieme al segretario dell’Usigrai, con il responsabile delle Relazioni Sindacali dott. Luigi Meloni”. Per Alessio Gorla del cda Rai l’erosione “è cominciata molto prima, quando il direttore era Gianni Riotta“.

Caso Minzolini: il cda Rai “grazia” il direttore del Tg1?

 Tutti gli uomini del presidente, recitava il titolo di un noto film nonché l’omonimo libro degli anni ’70 sullo scandalo Watergate che portò alla dimissioni di Richard Nixon. Nella questione squisitamente italiana che vede la procura di Bari indagare sulla ormai nota vicenda delle escort nella residenza sarda del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si intrecciano valutazioni di carattere morale, politico e in particolar modo sul ruolo che l’informazione deve avere in simili circostanze: diritto di cronaca? O semplice gossip pecoreccio?

Il Cda Rai tenutosi ieri, dopo l’inevitabile contrapposizione tra parti politiche, ha deciso che il neo direttore del Tg1 Augusto Minzolini, reo di non aver dato il giusto peso alla notizia sul caso Villa Certosa, non verrà ascoltato in commissione parlamentare di Vigilanza Rai ma lo saranno tutti i direttori delle testate giornalistiche dell’Ente radiotelevisivo pubblico una volta completate le nomine, allo stesso tempo il direttore generale Mauro Masi, ha avuto l’incarico di ribadire a tutti i direttori di testata il rispetto del pluralismo e della completezza dell’informazione del servizio pubblico.

L’ex editorialista de La Stampa ora assurto alla direzione del più importante telegiornale nazionale, grande amico di Berlusconi che lo ha messo li come outsider in luogo di nomi più papabili, era stato chiaro durante il suo recente intervento al Tg1: “Accade -aveva detto Minzolini- che semplici ipotesi investigative e chiacchericci si trasformino in notizie da prima pagina nella realtà virtuale dei media o per strumentalizzazioni politiche o per interessi economici. Queste strumentalizzazioni, questi processi mediatici, non hanno nulla a che vedere con l’informazione del servizio pubblico”.

La Rai e l’usato sicuro: quando l’usato potrà essere rottamato?

La Rai ha presentato i palinsesti autunnali e gli strascichi polemici non mancano: il Codacons si lamenta che l’azienda pubblica abbia pensato ai programmi di settembre, ma non si sia preoccupata di evitare ennesime repliche in estate; media e web attaccano il presidente della Rai Paolo Garimberti che, parlando dell’autunnale programmazione fotocopia di Raiuno, Raidue e Raitre, soddisfatto al Tg1 ha usato i termini “Usato sicuro.

La soluzione che abbiamo adottato è quella della sicurezza e della continuità. Abbiamo una strada tracciata: è andata bene la scorsa stagione, la Rai ha avuto successi e abbiamo scelto di proseguire su questa strada. Poi verranno anche i tempi per maggiori innovazioni, ma più in là. Adesso andiamo sulla strada sicura, sull’usato sicuro come si può dire.

Se la Rai non fa sperimentazione chi la può fare (a parte Mediaset che la fa sempre e soltanto a parole, comperando format dall’estero o modificando i propri programmi)? Quando parla di innovazione Garimberti a cosa si riferisce?

Mauro Masi Direttore Generale Rai tra qualche ora. Chi è?

Ieri Paolo Garimberti ha esordito come Presidente del consiglio di amministrazione della Rai: il neopresidente ha scritto una lettera di presentazione in cui assicura, tra l’altro, di essere il garante della libertà e del pluralismo, della tutela della libertà di espressione, dell’obiettività, della completezza, della lealtà e dell’imparzialità dell’informazione e fa i complimenti a tutti coloro che ci lavorano (“Altro che carrozzone. La Rai oggi è un’Azienda sana, senza debiti, che opera su tutte le nuove piattaforme e gli ottimi risultati che ottiene sono il frutto del vostro lavoro”), finendo poi per approvare il bilancio in perdita di 7,1 milioni di euro.

Tra poche ore dovrebbe esordire come direttore generale Mauro Masi, visto che alle 12.30 il Cda procederà alla nomina formale. Molti mi hanno chiesto chi è costui. Eccovi accontentati.

Mauro Masi è un Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, nato nel 1953 a Civitavecchia, che ha svolto ultimamente l’incarico di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (ruolo già ricoperto nel 2001).

Garimberti oggi Presidente Rai, Petruccioli saluta tutti via mail

Oggi, alle 18.30, è il giorno prestabilito per l’ufficializzazione del nuovo Presidente della Rai Paolo Garimberti e del nuovo Cda (Giovanna Bianchi Clerici, Rodolfo De Laurentiis, Alessio Gorla, Nino Rizzo Nervo, Guglielmo Rositani, Giorgio Van Straten, Antonio Verro, Angelo Maria Petroni e Paolo Garimberti).

Questa volta dovrebbe essere quella buona, dato che il nome proposto dall’opposizione è stato benedetto da Silvio Berlusconi che ha definito Garimberti una persona perbene e di buon senso, e dato che il Presidente uscente, Claudio Petruccioli, ha inviato una mail per ringraziare tutti i colleghi.

Nella lettera Petruccioli dice: