Home » Rai-Sky, la rottura non piace ai sindacati, irrita Napolitano, ma un dossier parla di 500 milioni salvati

Rai-Sky, la rottura non piace ai sindacati, irrita Napolitano, ma un dossier parla di 500 milioni salvati

La decisione della Rai di abbandonare Sky continua a destare perplessità a trecentosessanta gradi: dopo il malumore manifestato da alcuni componenti del Cda, anche numerosi sindacati e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sono fatti sentire.

Facciamo un passo indietro: Mauro Masi, il dg della Rai che ha curato la trattativa aveva annunciato che avrebbe reso noto il dossier Sky per provare che uscendo da Sky si perdono 50 milioni l’anno, ma se si fosse riconfermato il legame con Sky si sarebbero bruciati 500 milioni in tre anni (fonte Il messaggero):

Come si arriva a questa cifra? Secondo Rai, Sky potrebbe approfittare del progressivo spegnimento del segnale analogico per passare al digitale terrestre facendo il pieno di abbonati. Di qui al 2013, anno in cui il digitale terrestre entrerà a regime completamente, Sky, secondo viale Mazzini, potrebbe arrivare a 9 milioni di abbonati, quasi il doppio di quelli attuali. Un risultato che ne porterebbe lo share alle soglie del 17 per cento. A quel punto la pay tv, già primo network italiano per fatturato, sempre secondo il dossier, guadagnerebbe ascolti su tutto il proprio bouquet di canali, togliendo alla Rai dai tre ai quattro punti di share, con una perdita di introiti pubblicitari superiore appunto ai 500 milioni di euro, anzi tendenzialmente verso i settecento.

Ieri mattina Masi avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa per spiegare i motivi della rottura con Sky, ma è saltata a causa dei problemi di salute. I giornalisti dell’Usigrai, i dirigenti dell’Adrai, Slc-Cgil e Snater, allora, si sono detti pronti a scioperare per protestare contro il destino dell’azienda:

Crediamo che sia giunto il momento in cui tutti coloro che hanno a cuore i destini del servizio pubblico facciano sentire la loro voce. Per parte nostra invitiamo le sigle sindacali dei lavoratori e quella dei dirigenti ad un ragionamento comune, che eviti, se occorre anche con un’azione di sciopero, il declino inesorabile dell’azienda. (Usigrai)

E’ curioso che la Rai rinunci alla certezza economica del contratto con Sky immaginando l’aumento di introiti pubblicitari in un momento di calo del mercato (Sindacato lavoratori comunicazione della Cgil).

Il Capo dello Stato, invece, avrebbe espresso telefonicamente la sua irritazione e delusione al presidente della Rai Garimberti, non tanto sull’esito della trattativa, quanto sulle diverse modalità in cui è avvenuta rispetto a quanto a lui riferito nell’incontro al Quirinale (fonte Digital-Sat).

Prima o poi il Direttore Generale Mauro Masi farà luce sulla questione, ma dall’esterno far saltare la trattativa sembra possa avvantaggiare direttamente Sky e indirettamente Mediaset.

2 commenti su “Rai-Sky, la rottura non piace ai sindacati, irrita Napolitano, ma un dossier parla di 500 milioni salvati”

  1. A trecentosessantagradi direi di no, io per esempio non ci vedo nulla di deludente. Quindi al massimo sono trecentocinquantanove.
    SKY non ha motivo di temere la perdita dei canali fatti apposta da RAI e RAI non ha nessun obbligo a vendere all’ingrosso le sue produzioni. Poi, che esistano accordi e rapporti decennali lanciati per i motivi più disparati – dalla politica all’economia – l’abbiamo capito, ma non è detto che si debba morire tenendoli in piedi. Il fatto veramente singolare è che tutti coloro i quali si lamentano (chissà perchè) della mancata vendita non si siano scandalizzati in tutti questi anni dello strano inciucio elettromagnetico satellitare: la RAI finalmente punta sul prodotto e sulla sua capacità commerciale mentre sul piano tecnico non ha certo bisogno di SKY Italia e questo non da oggi…
    In ogni caso le persone vedono i programmi, non i canali e tantomeno le emittenti “sulla fiducia”. E’ SKY che deve temere se stessa: la politica di chiusura del suo ricevitore si sta rivelando un suicidio. Siamo sicuri che ci ripenserà presto, alla faccia della vecchia idea del “decoder unico” sempre disatteso e mai sanzionato. Staremo tutti meglio.

    Rispondi
  2. @ Federico Rocchi:
    Ciao Federico,
    grazie della tua riflessione molto interessante.
    Premesso che non ho parlato di delusione, ma di perplessità, gli unici dati oggettivi sono i 50 milioni di euro l’hanno che la Rai non incasserà più lasciando comunque su Sky i tre canali generalisti (dei programmi criptati gli abbonati Sky se ne faranno una ragione).

    Tutti gli altri discorsi sono ipotesi (dal dossier Sky di Masi che, almeno stando a quanto riportato da Il messaggero non è molto preciso – c’è differenza tra 500 e 700 milioni!, alle proteste, ai paventati aumenti del canone, dalle mie argomentazioni alle tue) che fanno benissimo al lettore, perché gli danno maggiori spunti su cui riflettere.

    Augurandoti un grande in bocca al lupo per il tuo blog (da oggi hai un lettore in più, visto che ti ho scoperto con piacere), ti invito a tornare tutte le volte che vuoi sul nostro blog e portare altre riflessioni così ben esposte (se hai voglia approfondisci pure!). Sinceramente: al diavolo i 360 gradi, se diventano 359 🙂

    Buona giornata!

    Rispondi

Lascia un commento