Dopo l’indiscrezione pubblicata ieri da Il fatto quotidiano suL’esame, il nuovo programma di Giuliano Ferrara che dovrebbe andare in onda il giovedì in prima serata su Raidue da gennaio, si sono susseguite una serie di reazioni in casa Rai, di cui vi diamo conto.
Paolo Garimberti, presidente della Rai, durante la giornata di ieri, aveva ammesso l’esistenza di un “caso Tg3”, accusando il telegiornale diretto da Bianca Berlinguer di essere fazioso. Intervistata da Il fatto quotidiano, la direttrice del Tg3 ha voluto replicare alle dichiarazioni di Garimberti.
Ieri, durante l’audizione in Commissione di Vigilanza, il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, come riportato da QN, ha assicurato che le tredicesime, che ammontano a 85 milioni di euro, verranno regolarmente pagate. La Lei si è anche espressa sul caso Minzolini.
Il Giornale ha dedicato oggi una pagina ad un‘intervista ad Augusto Minzolini, direttore del Tg1, che ieri nel suo studio di Saxa Rubra ha ricevuto la visita inaspettata (?) della Guardia di Finanza. La reazione espressa al quotidiano della famiglia Berlusconi è la seguente:
Il presidente della Rai,Paolo Garimberti, ha espresso pubblicamente la sua preoccupazione riguardo i bassi ascolti di Rai 1. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il risultato d’ascolto dello show Me lo dicono tutti, definiti dal presidente della Rai, “ascolti non da Rai1”.
E’ di nuovo bufera su Augusto Minzolini. E questa volta gli editoriali c’entrano poco o niente. Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha attaccato il direttore del Tg1 dopo le recente polemiche con Sergio Zavoli, presidente di Vigilanza. Zavoli, senatore del Pd, qualche ora fa aveva dichiarato:
Sono profondamente dispiaciuto che Ruffini vada via. È una risorsa per l’azienda e un’eccellenza per il Servizio Pubblico e lo ha dimostrato in questi anni coniugando qualità e ascolti. Ci ho parlato ha parlato a lungo nei giorni scorsi per dirgli che poteva stare tranquillo perchè – contrariamente a quanto è stato scritto – non c’era alcuna intenzione di sostituirlo al vertice di Rai3. Questo per chiarire che la politica non è stata determinante nell’uscita di Ruffini e per mettere fine a troppe interpretazioni maliziose o faziosi. A lui va un sincero in bocca al lupo per il proseguimento della sua brillante carriera, i ringraziamenti per quanto ha fatto in Rai e i complimenti perché il mercato sceglie sempre i migliori.
Il Consiglio d’amministrazione della Rai ha concesso (con una risicata maggioranza dei voti) tutela legale a Report, il programma d’inchiesta curato e condotto su RaiTre da Milena Gabanelli, per la prossima stagione televisiva. L’azienda di Viale Mazzini si impegna formalmente a rispondere di eventuali cause per danni, ma solo a determinate condizioni. Agi ha riassunto le fasi salienti della votazione:
Cambio della guardia a Raidue. Come anticipato, nei giorni scorsi, Massimo Liofredi (dirottato a Rai Ragazzi, la sezione che comprende Rai Gulp e Rai YoYo) lascia il posto a Pasquale D’Alessandro, ex ormai direttore di Rai5. A favore dell’avvicendamento si sarebbero espressi, il presidente Paolo Garimberti, Guglielmo Rositani, Giovanna Bianchi Clerici, Alessio Gorla e Giorgio Van Straten. Non avrebbero votato alla riunione del Consiglio d’amministrazione, tenutosi stamattina a Viale Mazzini, Rizzo Nervo, Rodolfo De Laurentiis e Antonio Verro.
Della crisi degli ascolti del Tg1 si discuterà nel corso del cda di giovedì prossimo.
Ieri il problema è stato sollevato sia dal dg, Lorenza Lei, sia dal presidente della Rai, Paolo Garimberti. La Lei ha indicato la “flessione di 1.2 punti percentuali” per l’edizione delle 13.30 del telegiornale diretto da Augusto Minzolini rispetto alla stagione scorsa; mentre per l’edizione serale il calo aumenta fino a 2.7 punti percentuali. Il dg ha proseguito:
Paolo Conti, su Il mattino, dà conto del luglio di fuoco che si prospetta per Lorenza Lei, direttore generale della Rai. A scaldare queste settimane sono diverse vicende, a partire da quelle che saranno discusse nel Consiglio di amministrazione del prossimo 7 luglio.
La notizia più clamorosa potrebbe essere quella di un ritorno in Rai di Michele Santoro (in verità, ancora oggi, e fino a fine mese, è un dipendente Rai). Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, nel caso in cui l’ufficio legale del servizio pubblico dovesse dichiarare l’accordo siglato da Santoro con la dirigenza generale per la sua fuoriuscita dalla Rai di competenza del Consiglio di amministrazione, potrebbe votare a favore del ritorno nell’azienda pubblica del giornalista salernitano. Farebbero lo stesso i tre consiglieri di centrosinistra (Rizzo Nervo, Giorgio van Straten per il Pd e Rodolfo de Laurentiis per l’Udc). Esiste anche la possibilità che alcuni rappresentanti della maggioranza in consiglio votina alla stessa maniera per evitare un ulteriore multa da parte della Corte dei Conti (dopo quella inflitta per il contratto dell’ex dg della Rai Alfredo Meocci).
Visto che non ha nemmeno il coraggio di sottoporre al voto del Consiglio la mia proposta di continuare la collaborazione con la Rai, lo rassicuro sulla mia volontà di finire qua la polemica. È inutile continuare il dialogo con chi cerca di imitare Ponzio Pilato senza averne la statura.
Sui loro incontri privati, Santoro ha specificato:
Non facciamo giochini come l’anno scorso queste sono cose serie. Io non ho visto gli accordi. Santoro è uomo Rai e conosce le procedure faccia un progetto e lo presenti al direttore generale, è lei che decide. Voglio dire una cosa su Santoro: Certo dal punto di vista della scenografia non è la stessa condizione, perchè lui aveva un grande studio, un grande pubblico e tutte le telecamere della Rai. Devo dire che questo uso delle telecamere del servizio pubblico per parlare dei suoi contratti non lo condivido, è fuori regola. Ora ho capito perchè ha annullato la conferenza stampa, lì avrebbe avuto un manipolo dei giornalisti, ieri ha parlato ad otto milioni di persone. Io, essendo il presidente della Rai, mi devo accontentare di una conferenza stampa.
Garimberti ha invitato, inoltre, il conduttore a rivelare il contenuto dei loro incontri:
Santoro ha detto che potrebbe rivelare il contenuto dei nostri incontri. Io non temo nulla, anche perchè, che io ricordi, ci siamo incontrati solo due volte. Una volta quando terminò la stagione 2009-2010 venne da me per dirmi quello che voleva fare: io dissi ‘se vuoi fare Annozero io t’aiuto, se vuoi fare qualcosa di diverso, ti aiuto lo stesso’. Lui fece un accordo monetariamente importante con il dg di allora Mauro Masi, che fu anche ratificato dal Cda, poi cambiò idea. Io allora dissi la frase ‘Annozero può cominciare’ e lui la riprese nel corso della trasmissione. Io non temo nulla. Il secondo incontro è avvenuto una settimana fa nell’ufficio del dg Lei. Mi è stato detto che era in corso una trattativa molto riservata e io non sono voluto intervenire. Santoro ha detto che è figlio di un ferroviere, bene anche io sono figlio di un ferroviere, ed è l’unica cosa che mi accomuna a lui. Ha detto che suo padre ha fatto sacrifici, anche mio padre ha fatto sacrifici, e spero che i miei figli stiano meglio di me. Santoro ha cambiato spesso editore, e le liquidazioni pesano sul conto in banca. Io ho fatto solo il giornalista e non ho avuto la possibilità di dare ai miei figli quello che ha potuto dare Santoro.
Spiace sempre perdere un professionista, ma ho profondo rispetto per il diritto di ciascuno di essere artefice del proprio destino (Paolo Garimberti, Presidente della Rai)
Da anni la tv di Stato ostacola il programma d’informazione più visto della televisione italiana, nonostante gli introiti pubblicitari e il prestigio che i record di ascolti di Annozero Garantiscono (Marco Travaglio, giornalista, opinionista di Annozero).
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