E’ tempo di MGM Channel

Passaggio di consegne alla mezzanotte di ieri sul canale 320 di Sky, dove Studio Universal con il film Spartacus di Stanley Kubrick, ha cessato le trasmissioni per lasciare il posto dopo circa un’ora di silenzio video ai promo, tuttora in onda, del nuovissimo MGM Channel.

Mentre le sorti di Studio Universal rimangono al momento incerte, a causa dell’infondatezza di notizie circa la possibile collocazione sul digitale terrestre Mediaset, eventualità da non scartare per il prossimo futuro, da questa sera alle 21, il canale della storica Metro Goldwin Mayer darà il via a una programmazione che dalle prime avvisaglie non farà certo rimpiangere quella del precedente “inquilino”.

MGM Channel è già presente in 120 Paesi e la sua library di tutto rispetto consentirà al pubblico italiano di apprezzare veri e propri capolavori della cinematografia fra cui cinquanta titoli in esclusiva come Passaggio in India, New York New York, Miami blues e molti altri film vincitori di Oscar e premi internazionali del calibro di Blow Out, Exodus, Vivere e morire a Los Angeles, Le strade della paura.
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Addio a Sydney Pollack

Si è spento ieri a 73 anni nella su casa di Los Angeles il pluridecorato regista-attore Sydney Pollack, un male incurabile diagnosticato dieci mesi fa lo ha stroncato in breve tempo, lasciando nel mondo della cinematografia americana un vuoto incolmabile. Proprio lo scorso anno era tornato a far parlare di se, recitando una parte importante nel thriller legale Michael Clayton, di cui è stato produttore, che vedeva protagonista George Clooney.

Ma il vero trionfo è stato senza dubbio quello del 1985 con La mia Africa, protagonista Meryl Streep, che interpretava una proprietaria di una piantagione di caffè in Kenya e Robert Redford nel ruolo di un avventuriero americano di cui lei si innamora. Il film aveva ottenuto 11 nomination agli Oscar e ne ha vinti sette, tra cui quelli a Pollack per la miglior regia e fotografia, nel suo palmares anche un Golden Globe, un paio di David di Donatello, un Nastro d’Argento a Venezia, una menzione speciale a Berlino.
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Michael Moore: presto il seguito di Fahrenheit 9/11

Buone notizie per gli amanti del documentarista americano Michael moore: il film Fahreheit 9/11 avrà un seguito.

La realizzazione è stata confermata dai produttori Overture Films e Paramount Vantage che co-finanzieranno il nuovo progetto.

Di cosa tratterà il nuovo lavoro? Racconterà tutto ciò che è successo in questi ultimi quattro anni di presidenza Bush, tracollo dell’economia incluso.
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Recensione: Mongol

Temugin (Tadanobu Asano), noto a tutti come il temutissimo e crudele condottiero mongolo Genghis Khan, nato nel 1162, prima di diventare l’uomo che è passato alla storia, ha avuto una vita travagliata: il padre viene ammazzato con del veleno quando è ancora piccolo (interpretato da Odnyam Odsuren), proprio dopo che lui ha scelto Borte (Khulan Chuluun) come sua futura sposa; una delle tribù mongole gli rapisce la futura moglie e lui deve entrare in guerra per riprendersela; il fratello Jamulka (Honglei Sun) diventa da alleato a nemico, a causa della sua sete di potere (non accetta che alcuni dei suoi uomini gli preferiscano Temugin); i cinesi lo catturano e lo fanno diventare schiavo. In tutti questi casi rischia sempre di morire, ma il fato lo grazia sempre.
La narrazione degli eventi, fatta di salti temporali rilevanti atti a raccontare un ampio periodo che va dal 1162 al 1206 (anno della battaglia che riunisce sotto un unico uomo tutte le tribù mongole) in due ore, consegna allo spettatore un personaggio ben diverso dal sanguinario Kahn (condottiero) che tutti noi conosciamo, ovvero un leader, che ha agito in ogni occasione nel modo migliore possibile.
Mongol vincitore di 9 premi internazionali e nominato agli oscar come miglior film straniero, diretto dal regista russo premio oscar Sergei Bodrov, è uno splendido affresco, girato nei veri luoghi in cui si svolsero gli avvenimenti narrati, di un’epopea che noi occidentali conosciamo poco, una storia un po’ Braveheart (similitudini con il Wallace bambino), un po’ Il gladiatore (entrambi i protagonisti prima di arrivare all’apice vivono per un periodo in schiavitù).

Weekend al cinema: tornano i film italiani, i fratelli Wachowski e Anthony Hopkins

10 nuove pellicole, di cui ben 6 drammatici e 2 commedie, sbarcano al cinema questo weekend.

Iniziamo a conoscere i film, segnalando il gradito ritorno delle pellicole made in Italy con tre titoli, su tutti Carnera, e annotando la dolorosa assenza, per gli amanti del genere, degli horror.

Tra i titoli stranieri spiccano la trasposizione dei fratelli Wachowski del cartone animato Super auto Match 5, nel loro Speed Racer e il ritorno, anche nei panni di regista, di Anthony Hopkins con il film fantastico Slipstream. Interessanti anche lo storico Mongol e la simpatica commedia con Cameron Diaz, Notte Brava a Las Vegas.

Maggio 2008 a noleggio: quanta scelta!

Quanta scelta! A Maggio, c’è veramente l’imbarazzo della scelta tra i titoli in uscita a noleggio. Se ad aprile, come me, avete sbavato alla vista di titoli importanti al vostro noleggio di DVD, questo mese potreste rimanere chiusi in casa tutto il temop (salvo bel tempo per andare al mare).

Fra i titoli stranieri, dovendo prendere nel mucchio ve ne consiglio tre: Rec, un horror assolutamente imperdibile dello spagnolo Balaguerò; American Gangster, un thriller che vede nel cast i due premi oscar Denzel Washington e Russell Crowe; Mr Magorium e la bottega delle meraviglie, una commedia fantastica, adatta a tutta la famiglia, con un grande Dustin Hoffmann.

Fra i film italiani, la scelta inizia ad essere più facile. Basandoci sui risultati dei botteghini, i nomi da consigliare sono: la commedia Bianco e nero, con Fabio Volo e Ambra Angiolini; Milano Palermo il ritorno, il sequel di Milano Palermo solo andata, con Raul Bova; L’allenatore nel pallone 2, seguito del film cult che vede protagonista Lino Banfi nel ruolo di Oronzo Canà.

Arriva in Italia Current Tv

Sullo slogan :“Ora anche tu puoi dire la tua”, equivalente dell’inglese “You make the news”, arriva anche in Italia Current Tv, la televisione del vicepresidente americano nell’era Clinton Al Gore, premio Nobel per la pace nel 2007 e vincitore sempre nello stesso anno di un Oscar per il film-documentario An Inconvenient Truth, sui cambiamenti del clima e i rischi ad esso associati a causa del cosiddetto effetto serra.

Da qualche giorno gli utenti Sky, avranno notato sul consueto menù azzurro la scritta “in arrivo” all’altezza del canale 130, la frequenza destinata ad ospitare dal prossimo 8 maggio, la tv che ha scelto proprio l’Italia come primo Paese non anglofono destinato ad ospitare l’equivalente del canale americano: un mix tra tv ed internet, dove i veri protagonisti sono gli spettatori e i loro contributi filmati.

La presentazione del canale avverrà proprio l’8 maggio, data di inizio delle trasmissioni, al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, presieduta dallo stesso Al Gore e il direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli, davanti a un folto pubblico di internauti e blogger potenziali protagonisti di un progetto che come dicevano vede nell’informazione di strada la colonna portante dei propri palinsesti.

Recensione: Rolling Stones’ Shine a Light

Primi piani sui volti, che non mostrano (nonostante l’età) la fatica, ma soltanto grande voglia di musica; riprese di tutti i muscoli in movimento di ogni componente del quartetto; smorfie di tutti i tipi; movimenti veloci; carica emotiva enorme: tutto questo è Rolling Stones’ Shine a Light.
Proviamo a scindere il soggetto mitico, i Rolling Stones, dal valore del film: Shine a Light è un film di grande qualità, data dall’esperienza del premio Oscar, Martin Scorsese, alla regia e ad una squadra di direttori della fotografia, che farebbe impallidire chiunque, con Robert Richardson in cabina di comando.
Martin Scorsese mixa immagini registrate con maestria durante il concerto al Beacon Theater di Manhattan, a immagini di backstage e interviste e regala a tutti i fans del gruppo di Mick Jagger & Co., non un film comune, ma un dipinto di grande valore, un documento, un testamento virtuale della musica del novecento.

Recorder – 16 – Mork & Mindy

Oggi, per la rubrica Recorder, parleremo di un telefilm fantascientifico, simpatico e frizzante, una situation comedy di altri tempi: Mork & Mindy.

La serie tv, è stata prodotta negli Stati Uniti dal lontano 1978 sino al 1982, in 4 stagioni e 95 episodi, con una durata di 30 minuti a puntata e mandata in onda sul canale ABC.

Iniziamo dal principio: una strana astronave uovo cade sulla terra. Esce un alieno-umanoide e dice di venire dal pianeta Ork. Il giovane alieno si chiama Mork (Robin Williams) e sembra un poco spaesato.

Recensione: Juno

Juno (Ellen Page) è una teenager, amante di musica Rock anni settanta/ottanta e della sua chitarra, che un giorno decide di fare il grande passo con il suo fidanzatino Bleeker (Michael Cera) e perdere la sua verginità. Purtroppo per la piccola sedicenne dalla battuta pronta e una insospettabile maturità, al primo rapporto rimane incinta.
Decisa ad abortire, cambia idea e decide di concepire il bimbo per darlo in adozione a qualche persona che lo desidera realmente (come “una donna con l’ovaia fottuta o una coppia di lesbiche”) e magari essere fatta santa per la sua generosità. Con l’aiuto della sua amica Leah (Olivia Thirlby) e l’appoggio degli sbigottiti genitori, il padre manutentore di caldaie Mac (J.K. Simmons), e la matrigna Bren (Allison Janney) estetista, Juno cerca di concepire il figlio con tutte le attenzioni del caso per darlo ad una coppia ricca e felice (Mark e Vanessa Loring, che non si riveleranno così uniti) e tornare a vivere la sua adolescenza.
Juno, il film diretto dal trentenne regista canadese, Jason Reitman, conosciuto per Thank You For Smoking e già candidato agli Oscar per la miglior regia nonostante la sua giovane età, è un film crudo su una sempre più presente realtà, quella delle teenager incinta.

Aprile 2008 a noleggio: Cloverfield, 1408, Into the Wild, Paranoid Park e tanto altro!

Con la primavera e il nuovo mese arriva a noleggio una nuova infornata di film e molti di qualità.

Tra i film stranieri segnalerei il film di fantascienza Cloverfield, prodotto da J.J.Abrams, l’horror 1408, il drammatico Paranoid Park, il candidato all’oscar Bee Movie, il film di Sean Penn Into the wild e il film dal cast d’eccezione Leone per agnelli.

Tra le pellicole italiane arriva l’ultimo dei cinepanettoni Una moglie bellissima, il trhiller di Pupi Avati e il più impegnato Hotel Meina.

Abby Mann è morto. Era il creatore di Kojak e premio oscar nel 1962

Anche oggi una brutta notizia: è morto a 80 anni, a causa di un infarto, il celebre sceneggiatore Abby Mann.

Lo sceneggiatore, nato a Philadelfia nel 1927 e morto a Los Angeles, nella sua villa di Beverly Hills, è noto per la vittoria del premio oscar del 1962, per il film Vincitori e vinti di Stanley Kramer. Nel 1966 sfiora nuovamente l’oscar per La nave dei folli, sempre di Stanley Kramer.

Al grande pubblico sarà sicuramente più conosciuto per la creazione del famosissimo tenente Kojak, grazie al quale ha vinto un Emmy per il film televisivo Tenente kojak, il caso Nelson e’ suo (Conquista altri due Emmy nel 1989 e nel 1995).
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Weekend al cinema: 10 film, c’è l’imbarazzo della scelta!

Il primo weekend dopo pasqua offre ben 10 nuovi film differenti in uscita: tra i nuovi titoli, in verità, non ci sono veri e propri blockbuster e, a parte un documentario, sono tutti di genere drammatico o commedia. Quattro pellicole sono italiane e tre americane.

Weekend nero per gli amanti di storie d’azione, dei thriller/horror e di fantascienza, ma per gli amanti di storie forti o commedie romantiche c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Vi segnalo quattro titoli in particolare: La vita secondo Dan, una commedia romantica direttamente dagli Stati Uniti, il nuovo film di Virzì, Tutto la davanti, che vede il ritorno cinematografico di Sabrina Ferillli, il film francese Un bacio romantico, con Norah Jones e Jude Law e il film nominato agli Oscar Il cacciatore di aquiloni.

Richard Widmark è morto

E’ morto, a 93 anni, Richard Widmark. Ad annunciarlo la moglie Susan Blanchard.

L’attore, morto Lunedì in seguito ad una malattia che lo martoriava da tempo, nella sua casa a Roxbury in Connecticut, ha interpretato numerose pellicole, soprattutto in ruoli da criminale, militare e western.

Tra queste vi ricordo Kiss of Death (Il bacio della morte), con cui ha ottenuto una nomination all’Oscar nel 1947 e vincendo un Golden Globe, L’Ultima Carovana (1956), La Battaglia di Alamo (1960) e Vincitori e Vinti (1961).