L’ispettore Barnaby: sospeso per razzismo il produttore tv

La serie tv poliziesca inglese Midsomer Murders, trasmessa in Italia su La7 dal 2003 con il titolo di L’ispettore Barnaby ha avuto qualche problemino: il produttore esecutivo accusato di razzismo (fonte Il Corriere della sera).

Brian True-May, produttore esecutivo della serie ad una rivista ha detto che, secondo la sua opinione, la serie non si farebbe se ci fossero persone non bianche nel cast, ed ha aggiunto che:

The Cube: su ITV il gioco che mette a dura prova i tuoi nervi!

 The Cube il format inglese dell’Objective Productions che ha spopolato in Portogallo, negli USA e persino in Arabia Saudita ritorna con la per la seconda stagione consecutiva in Gran Bretagna. The Cube, il gioco in grado di mettere a dura prova i tuoi nervi dove le abilità e la determinazione dei partecipanti sono al massimo.

Ogni settimana un nuovo sfidante cerca di conquistare un cubo 4x4x4 di Plexiglas completando una serie di rompicapo mentre è sotto pressione. La nuova serie introduce nuovi giochi che testeranno seriamente i partecipanti poiché il premio sale a 250.000 sterline.

I giocatori hanno nove vite, ma ne dovranno lasciare sette per vincere. Ogni volta che fallisce una vita è persa e il concorrente deve ripetere il gioco. Se durante il gioco perde tutte le vite, ovviamente, è squalificato. Ci sono però anche delle consolazioni: nel caso in cui non se la sentano più, i giocatori possono abbandonare il gioco e tornare a casa con quello che ha vinto invece, man mano che superano, la prova possono passare al livello successivo e ovviamente aumenterà anche il bottino! Da un minimo di 1.000 sterline al big prize di 250.000 sterline!

Ogni prova è presentata dal Body, una donna senza volto che descrive tutti i giochi come un’esperta e, come tale, dimostra ai concorrenti che tutto è possibile superando le prove.

Digitale Terrestre, un affare mondiale


2012 l’anno della fine del mondo, come viene annunciato da alcuni siti web che si ispirano ai sinistri presagi del calendario Maya o più realisticamente la data che segnerà il de profundis dei segnali televisivi analogici in Europa. Secondo le disposizioni della Commissione Europea, sarà proprio nel 2012 in maniera improrogabile che tutti i Paesi membri dovranno adeguarsi alla nuova tecnologia.

Il digitale terrestre, lo ricordiamo, verso cui le regioni italiane stanno migrando fino all’arrivo della data limite, è una tecnologia che in assenza di disturbi dà la possibilità di trasmettere su piattaforme definite Mux (multiplex) fino a dieci canali per ogni singola frequenza, va da se che le emittenti possono scegliere di utilizzare una certa quantità di banda per trasmettere pochi canali con un’elevata qualità, oppure molti canali con una qualità più bassa.

Quello del DTT è un’affare di proporzioni mondiali, ecco cosa sta avvenendo in quei Paesi dove l’avvento dell’era digitale è più evidente: secondo il Terzo Rapporto sulla Televisione Digitale Terrestre in Europa, con data gennaio 2009, l’offerta gratuita del Regno Unito è la più ampia tra i Paesi analizzati, a conferma dell’avanzato stadio di sviluppo del mercato televisivo britannico. La line-up di Freeview (38 canali nazionali), società che coordina la diffusione di set top box, è contraddistinta dalle offerte mini-generaliste/di intrattenimento, con ben 13 canali, pari a circa 1/3 del totale, che raccolgono quote crescenti di audience e investimenti pubblicitari. Tra i “nuovi” canali di entertainment, diversi sono editi dagli stessi broadcaster analogici, ovvero Bbc, Itv, Channel 4 e Five. Da segnalare la ricca offerta per bambini e ragazzi, con 2 canali come Cbbc e CBeebies (BBC) a cui si aggiunge CItv (Itv).

Primeval, da questa sera le anomalie sbarcano su Raidue

Dopo tre stagioni di successo, sbarca su Raidue il team delle anomalie spazio temporali di Primeval: questa sera andranno in onda le prime tre puntate della prima stagione a partire dalle 21.05. Lo Sci Fi inglese, già trasmesso su Jimmy, andrà in onda poi tutti i martedì con due episodi.

Creata da Adrian Hodges e Tim Haines per Itv, la serie vede come protagonisti un gruppo di ricercatori, lo zoologo Nick Cutter (Douglas Henshall) esperto del periodo giurassico, Helen (Juliet Aubrey) moglie di Nick scomparsa anni prima attraverso un anomalia, il suo grande amico Stephen (James Murray), Connor (Andrew Lee Potts) un ragazzo intelligente ed imbranato allo stesso tempo e la zoologa Abby (Hannah Spearritt).

Loose Women: il salotto delle donne emancipate

 Immaginate un allegro consesso, dove otto amiche non più giovanissime discutono degli argomenti più disparati con toni spesso al limite della buona creanza, ed eccovi servito Loose Women, tra i talk show più seguiti della tv britannica in onda su ITV1 dal lunedì al venerdì tra le 12.30 e le 13.30. Pensate che lo show è talmente apprezzato che dal 2007 va in onda tutto l’anno, con una breve pausa solo a Natale.

Nato il primo settembre del 1999, Loose Women, che potremmo tradurre in Donne Emancipate, conta ormai 13 stagioni sulle spalle e un successo sempre crescente. In onda in un primo momento da Londra, il programma venne trasferito per un breve periodo a Manchester per poi tornare nella location originaria nel 2004.

Loose Women ha come protagoniste un gruppo di donne provenienti da varie professioni dello spettacolo e del giornalismo, coordinate da due presentatrici che per le prime dieci edizioni sono state Kaye Adamas e Nadia Sawalsha, poi sostituite dalle attuali Jackie Brambles e Andrea McLean.

ITV: la più importante tv commerciale britannica

 Balzato di recente agli onori delle cronache per il format The Colour of Money di prossima programmazione su Italia 1, il canale pubblico ITV (Independent Television), è il secondo più importante in Gran Bretagna dopo la BBC. Lanciato il 22 settembre del 1955 dalla fusione di più reti locali a differenza della blasonata sorella, trasmette spot commerciali ed è meglio conosciuto come Channel 3 (ITV1) sulla tv analogica.

L’emittente possiede altri 5 canali sul digitale terrestre e sul satellite ITV2, ITV3, ITV4, e CITV Channel. A differenza di quasi tutti gli altri canali tv del Regno Unito, ITV non è proprietà di una singola azienda ma diffonde il suo segnale sulle diverse aree geografiche attraverso delle strutture locali. In Scozia ad esempio i programmi vengono trasmessi dalla STV mentre in Irlanda dalla UTV.

Di recente ITV è stato al centro dell’attenzione nel mercato televisivo britannico a seguito del tentativo di scalata da parte della NTL, emittente via cavo del magnate Richard Branson, che ha offerto 4,7 miliardi di sterline (8,9 miliardi di dollari) ritenuta però troppo bassa.

Channel 4, scandali e sex show in nome dell’audience

 Il 2 novembre 1982, l’annunciatore Paul Coia inaugura le trasmissioni del quarto canale più importante in Gran Bretagna, dopo i tre della BBC e la ITV, non a caso denominato Channel 4, il primo programma trasmesso è il gameshow Countdown tutt’ora in onda.

Nato come alternativa ai canali esistenti Channel 4 si distingue col tempo per la sua programmazione smaliziata, volta a coinvolgere il maggior numero di telespettatori, in più di un’occasione motivo di scandalo per la stampa e l’opinione pubblica britannica.

L’emittente, controllata in un primo momento dalla IBA (Independent Broadcasting Authority) poi dalla Channel Four Television Corporation, ente pubblico istituito nel 1990 ed entrato in esercizio nel 1993, è di fatto pubblica ma completamente finanziata dagli spot commerciali. In onda sia sul satellite che in analogico Channel 4, ha dato vita a una serie di nuove emittenti digitali: Film 4, At the Races, E4, More4, 4Music,4oD .

Definition: storico game show canadese

 Semplice ma efficace la formula di Definition, un game show che ha tenuto banco sulla tv canadese CTV dal 1974 al 1989 e trasmesso anche dalla cable tv CFTO tv, in assoluto uno dei programmi più longevi nella storia della tv nord americana, riproposto anche in Inghilterra sul canale ITV dal 1978 al 1986 a riprova di un successo consistente e duraturo anche fuori dai confini d’origine.

Cos’è Definition? Una variazione de La Ruota della Fortuna, una gara a coppie dove bisogna essere i più bravi ad indovinare delle frasi nascoste, abilità e buona sorte sono la combinazione vincente per potersi portare a casa ricchi premi, sebbene all’inizio il gioco fu deriso dal pubblico per la modesta consistenza delle vincite proposte tra cui piccoli elettrodomestici, in particolare un frigorifero, divenute poi col passare del tempo più interessanti come un’automobile.

Alla guida di Definition prodotto dal duo Nick Nicholson e Roger Muir, il presentatore Jim Perry in un primo momento voce fuori campo, poi promosso davanti le telecamere, mentre il suo posto venne preso dal meteorologo (chissà perche?) Dave Devall. Del gioco fu realizzata anche un’edizione statunitense condotta da Bob Barker.

La crisi c’è, anche per la tv americana

La crisi c’è e si vede, con le sue inevitabili ripercussioni anche sulla tv, se da un lato gli analisti cercano di interpretare le reali conseguenze sul sistema televisivo americano, dall’altro gli effetti già ci sono come viene evidenziato da uno studio dell’Università del Maryland, pubblicato sulla rivista Social Indicators Research. Secondo i ricercatori d’oltre oceano la televisione in tempi di crisi torna ad essere l’elemento dominante nella vita delle persone infelici, dove per infelicità s’intende la mancanza di fondi per poter condurre una vita sociale degna di nota.

In pratica come sostiene John Robinson dell’ateneo del Maryland gli infelici sono maggiormente predisposti verso la tv in quanto mezzo per dimenticare i problemi. I ricercatori hanno studiato i dati sulle abitudini di 30 mila statunitensi nel corso degli ultimi 30 anni, da cui si evince che coloro che hanno scarsi mezzi di sostentamento guardano la tv in media il 20% in più di coloro che svolgono più attività sociali.

La notizia è stata accolta positivamente dai network americani come la Fox, il cui presidente Kevin Reilly ha affermato:”Storicamente in circostanze difficili, ad esempio l’11 settembre, il pubblico cerca intrattenimento a basso costo e questa potrebbe essere una buona notizia per noi. Ci sono molti ottimi programmi gratuiti trasmessi ogni sera su Fox“.

Conte Dacula

Può esistere un papero vampiro in Transilvania? Certo, almeno così è stato dal 1988 al 1993, gli anni che registrano le gesta del Conte Dacula, il papero signore dei vampiri, che per rimanere al passo coi tempi, disseta la sua voglia di sangue con spremute di pomodoro.

Il realtà, il papero, morto e risorto più di una volta, nella storia raccontata nei sessantacinque episodi della serie animata, l’ultima volta sarebbe rinato inoffensivo e vegetariano a causa dell’errore commesso dalla Tata, la governante del suo castello che, invece di usare sangue fresco per riportarlo in vita, si è confusa e ha completato la pozione con il già citato succo di pomodoro.

Le cinque stagioni del cartone animato, creato dalla rete ITV, raccontano le gesta del Conte Dacula che, accompagnato dei suoi compagni di ventura Tata e Igor, il fido maggiordomo, cerca di diventare amico di tutti (con scarsi risultati, visto il suo passato sanguinario), diventare famoso e viaggiare per il mondo.

Vincent: l’ennesima serie investigativa

Vincent Gallagher è un poliziotto, ora in pensione, che gestisce una società investigativa. La sua vita non è delle migliori: sovrappeso, dedizione totale al lavoro, moglie che lo abbandona per un altro, vari malanni, eppure lui, noncurante dei problemi che ha, accetta sempre nuovi casi da risolvere e casualmente tutti ricordano a tratti la sua esistenza.

I casi, che affronta Vincent, creata nel 2005 dalla Granada Television e trasmessa la prima volta in Inghilterra sul canale ITV, spaziano dall’adulterio del primo episodio (quello che ho guardato per voi) agli omicidi, da indagini circa possibile denaro sporco a semplici pedinamenti.

La serie, appare sin dall’inizio molto ben curata, ma altrettanto lenta nei modi e soft nelle musiche. Lo stile inglese (Wire in the Blood, che io preferisco mille volte), non si fa aspettare: molte parole, poca azione, tutto ovattato e riflessivo.