
Il signor Gil Grissom mi fissa in silenzio. La rarefazione comunicativa tra noi in questo momento mi rimanda a sensazioni come la mancanza di aria. Avete presente di cosa parlo, quella specie di assordante silenzio che si crea nelle situazioni imbarazzanti.
Dimostra forse la mezza età, che viene però surclassata dallo sguardo vigile e calmo. Mi sembra di essere studiato. Dalla sua cartella è emersa la figura di un ottimo agente della scientifica, una persona votata al lavoro e a pochi, sani hobby. Mi chiedo dove porterà il nostro incontro.
Il momento delle domande arriva inevitabile, e nella difficoltà di trovare un incipit quanto meno non stupido mi ricordo improvvisamente dei motivi per cui gli psicologi vengono pagati. Per questo inizio in modo cauto. So che il signor Grissom è venuto per la consueta visita annuale, per la valutazione dello stato della sua salute mentale.

