CriticoTv: Vieni avanti cretino

Far ridere, una delle componenti più difficili nel lavoro di un attore. La comicità è una arte, che si acquisisce con un duro lavoro su se stessi, fatto di tempi giusti e buone battute proposte con una tecnica di esposizione che deve dare al risultato finale: le risate del pubblico, il massimo della ridondanza, perché se una battuta geniale, non viene proposta nel giusto modo rischia d’essere bruciata e procurare solo sorrisi superficiali a chi le ascolta, come quelli causati da un leggero solletico.

Robero Ciufoli e Pino Insegno, ci hanno proposto ieri su Retequattro, la prima delle quattro puntate di Vieni Avanti Cretino, un programma che si propone di rispolverare gli antichi fasti dell’avanspettacolo. Riportare alla memoria, in un Paese in cui ci dimentichiamo troppo presto di promesse non mantenute e di personaggi che invece andrebbero ricordati ogni giorno, può essere motivo d’elogio se consideriamo che l’avanspettacolo ha dato il la a fior di comici divenuti poi fiore all’occhiello di una certa tradizione tutta italiana.

Peccato che il programma visto ieri sera sia più che altro autoreferenziale, con il conseguente risultato di una comicità sterile e manieristica, quella vera dei tempi che furono ci è apparsa lontana anni luce. In più di un momento ci è sembrato di seguire un’esibizione de Il Bagaglino, con cui guarda caso, il programma spartisce lo stesso autore, Pier Francesco Pingitore: stessa cornice, con un pubblico in primo piano pronto a sorridere alla minima scemenza , eguale comicità pecoreccia dove le battute autenticamente divertenti si contano sulle dita di una mano.

Weekend al cinema: tornano i film italiani, i fratelli Wachowski e Anthony Hopkins

10 nuove pellicole, di cui ben 6 drammatici e 2 commedie, sbarcano al cinema questo weekend.

Iniziamo a conoscere i film, segnalando il gradito ritorno delle pellicole made in Italy con tre titoli, su tutti Carnera, e annotando la dolorosa assenza, per gli amanti del genere, degli horror.

Tra i titoli stranieri spiccano la trasposizione dei fratelli Wachowski del cartone animato Super auto Match 5, nel loro Speed Racer e il ritorno, anche nei panni di regista, di Anthony Hopkins con il film fantastico Slipstream. Interessanti anche lo storico Mongol e la simpatica commedia con Cameron Diaz, Notte Brava a Las Vegas.

Giro d’Italia 2008: da domani per le strade italiane e in televisione

Appassionati di ciclismo e non solo, finalmente ci siamo: domani mattina, con la partenza di 198 concorrenti (22 squadra) da Palermo, inizierà il 91° Giro d’Italia, che si concluderà il primo giugno a Milano, con la premiazione del vincitore (l’anno scorso fu Danilo Di Luca).

Anche quest’anno la televisione di stato trasmetterà su Rai 3, non solo tutte le tappe, ma anche approfondimenti e curiosità, allestendo un palinsesto ricco di appuntamenti di sicuro interesse per una delle corse a tappe più importanti e classiche del mondo.

Prima di approfondire la programmazione della Rai inerente al giro, lasciatemi ricordare che pure Eurosport, dedicherà all’evento la diretta giornaliera della tappa. Per lo spettatore in poltrona un punto di vista in più per non perdersi nulla delle 21 tappe in programma.

Ascolti Tv: Giovedì 8 Maggio – I cesaroni batte Capri, Un ciclone in famiglia perde da tutti o quasi

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri la giornata e la serata sono state vinte da l’ultima puntata de I Cesaroni (di cui si vocifera, Canale 5, farà due speciali nelle prossime settimane) con 6 milioni 448 mila telespettatori, battendo senza sfondare, Capri su Rai 1. Ennesimo disastro per Un ciclone in famiglia, che è seguito da poco più di 3 milioni di spettatori. Ciò vuol dire che finiti I Cesaroni, più della metà del pubblico di Claudio Amendola & C. si è trasferito su altri canali. A livello di spettatori la squadra di Boldi è stata battuta da Anno Zero su Rai 2 (terza rete più seguita della prima serata) che è stata vista da ben 3 milioni 928 mila telespettatori e quasi pareggiata dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia Catania – Roma (3 milioni 82 mila telespettatori) su Rai 3. Male Il bivio su Italia 1 di cui non abbiamo dati ufficiali dal comunicato stampa (e questo è già un segnale dello scarso risultato), ma che si sa essere stato seguito da 1 milione e mezzo di persone circa. La soap Tempesta d’amore, su Rete 4, mantiene i suoi 2 milioni di affezionati.

Striscia la Notizia

Come si intuisce dal titolo, si sta parlando di una trasmissione alla quale ormai tutta l’Italia è affettivamente legata, un punto di riferimento per il nostro a volte discutibile palinsesto, sempre presente su Canale 5 nell’access prime time.

Striscia la Notizia ormai da un ventennio si presenta come la trasmissione dalle mille polemiche, dai mille conduttori e dalle mille veline, confermandosi come un punto di passaggio obbligato e fondamentale nel suo alternarsi delle coppie di personaggi alla conduzione.

Il programma di Antonio Ricci ha visto la luce nel 1988, per la conduzione di Ezio Greggio, conduttore storico, e l’allora compagno di avventure Gianfranco d’Angelo.

Pubblicità -19- La Spagna come L’Italia: troppi spot in tv

La Spagna come l’Italia: fra le tante caratteristiche che possiamo permetterci di spartire con i nostri cugini spagnoli, c’è anche una prossima, procedura d’infrazione a causa della mancata ottemperanza degli spazi pubblicitari, a quelle che sono le disposizioni europee, a cui tutti gli stati membri dovranno adeguarsi entro il 19 dicembre 2009.

Già di recente L’Italia si era trovata sotto l’occhio vigile della Ue, che attraverso il proprio membro della Commissione responsabile della Società di informazione e dei Media, Viviane Reding aveva affermato: “In Italia il numero di spot non è accettabile, non viene rispettato l’intervallo di venti minuti tra un inserto e l’altro

Di fatto Mediaset, una delle principali interessante in questo senso, soprattutto per l’utilizzo delle televendite non comprese nel computo degli spazi pubblicitari ripartiti per ogni ora, si era di recente rivolta al Tar del Lazio il quale aveva accolto il ricorso presentato da Rti-Mediaset e Publitalia ‘80, sull’entrata in vigore delle modifiche al Regolamento sulla pubblicità approvate dall’Autorità per le comunicazioni, posticipando l’adeguamento a tale normativa a tempi futuri.

Torna su La7 Missione Natura

Nella tv italiana è risaputo che gli spazi per la cultura sono sempre più limitati, è anche vero però che esistono ancora delle “isole felici”, tra le quali siamo lieti di segnalarvi un gradito ritorno: il programma Missione Natura, in onda da questa sera alle 21.30 su La 7 per dieci puntate di due ore ciascuna.

La trasmissione ideata da Guido Cavalleri, con trascorsi nelle radio e nel doppiaggio, tratta di itinerari in giro per il Mondo, proponendo scenari naturalistici davvero unici commentati da una figura seria e competente che prima d’ora non avevamo mai visto in televisione il biologo Vincenzo Venuto. Nella scorsa stagione trasmessa un anno fa i suoi interventi si alternavano con quelli di Austin Stevens, fotografo di professione, che nei modi di fare ci ricordava tanto l’australiano Steve Irwin, l’uomo dei coccodrilli deceduto nel 2006, proprio mentre era in azione.

La puntata di questa sera dal titolo Sulla Rotta Degli Squali proporrà le sequenze del documentario Shark Water-Il Film, realizzato da Rob Stewart, uno dei massimi esperti del settore. Il lungometraggio vuole essere una testimonianza di come questi pesci non siano affatto dei nemici dell’uomo, come è credenza diffusa a causa anche di una certa cinematografia d’annata, ma che piuttosto stanno subendo uno sterminio incontrollato a causa della prelibatezza delle loro pinne, da annoverare fra le cause principali della lenta ma inesorabile estinzione della specie.

CinepuntoSoap – Settimana 19

Diciannovesima puntata di CinepuntoSoap, la rubrica delle soap opera viste a modo mio, per voi. Anche questa settimana Beautiful e Centrovetrine subiscono l’onda anomala del primo maggio e replica al lunedì la puntata di venerdì.

Andiamo subito a vedere cosa è successo questa settimana:

Beautiful
Senza Stephanie in mezzo ai piedi rallenta la soap perdendosi in mille storielle. La più importante vede protagonista Nick, che viene a conoscenza del casino combinato da Bridget e i suoi assistenti con la fecondazione assistita di Taylor, che ancora non sa nulla (e mai dovrà saperlo). Brooke spiega i suoi piani di conquista di Ridge a Katie, che per sorbirsi tutto il suo piagnisteo le chiede in cambio di poter vivere con lei. Ridge nel frattempo rivede Ashley e le dice di amarla (sarà vero?), ma lei non sopporta l’idea che Brooke rientri nella sua vita. Il mascellone chiede aiuto a Brooke, chiedendole di dire la verità sull’aggressione alla sua nuova compagna (tanto lo sanno tutti, pure Nick e questo fa capire molto dei segreti nella serie). Lei invece dice che lo rivuole tutto per sè. Perfetto! Brava Brooke. Capitolo Donna: si chiarisce con Thorne (di cui si erano perse le tracce), che è talmente stupido da ringraziarla per avergli salvato la vita e consola Eric (la prossima vittima sacrificale).

Iris: cinema e dintorni

Iris è uno dei canali (il 25) gratuiti visibili con il digitale terrestre del pacchetto Mediaset.

Diciamo subito che Iris, si occupa di tutto ciò che una televisione normale dovrebbe avere nel proprio palinsesto e che spesso, causa troppa attenzione ai dati auditel si dimenticano di avere: cinema, documentari, fiction, informazione, musica e teatro.

Il cinema, ordinato per cicli, dà la possibilità a tutti gli amanti del grande schermo di vedere tutte quelle pellicole dimenticate da anni.

Ascolti Tv: Mercoledì 7 Maggio – Harry Potter distrutto da Capri e Coppa Italia

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la giornata Striscia la notizia con 6 milioni 247 mila telespettatori (28,40% di share), che batte sul filo di lana Affari tuoi che chiude a 6 milioni 143 mila telespettatori. La prima serata vede la netta affermazione di Capri su Rai 1, che viene seguito da 5 milioni e 911 mila telespettatori, superando di più di due milioni Harry Potter e il calice di fuoco (poco oltre i tre milioni e mezzo) su Canale 5. Fa riflettere lo scarso riscontro del maghetto idolo dei giovani, che se a livello di share è secondo solo a Capri, per pubblico è dietro pure alla partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia, Lazio – Inter (4 milioni e 313 mila spettatori) e quasi raggiunto dal primo dal primo episodio di CSI Las Vegas in onda su Italia 1. Buon esordio di Scommettiamo che…? su Rai 2, che supera il 10% d share e batte il collaudato Stranamore di Rete 4.

Scommettiamo che…?

Torna, stavolta su Rai 2, Scommettiamo Che…?, in vesti rinnovate che vanno a coprire lo stesso corpo, gestite con entusiasmo da Alessandro Cecchi Paone e Matilde Brandi, in una nuova edizione che promette addirittura alcune novità rispetto alle passate edizioni.

Novità si fa per dire, la salsa è sempre più o meno la stessa, anche se si cerca di evitare quelli che sono stati alcuni degli errori del passato. Considerato che il nucleo della trasmissione è rimasto costante, mi sono chiesto quale sia stato il motivo dei problemi occorsi durante l’edizione condotta da Marco Columbro e Lorella Cuccarini.

Forse un effetto di “correlazione illusoria” potrebbe portarci a considerare i due conduttori come i diretti responsabili dello sfacelo, ma credo che debbano essere ricercate, alle basi dell’insuccesso, cause più subdole e sottili, per quanto i due personaggi ci abbiano decisamente messo del loro.

A casa con i tuoi: la sitcom del mattino su Italia 1

Vivere in casa dei propri suoceri? Una scelta plausibile nell’Italia dei bamboccioni, dove si fatica ad arrivare alla fine del mese, un po’ meno negli opulenti (almeno fino a poco tempo fa) Stati Uniti, se non fosse per l’unico vero motivo che può spingere un uomo a seguire la propria compagna nella “tana dei lupi”: l’amore.

Nella divertente sitcom A Casa Con I Tuoi, in onda su Italia 1 da lunedì scorso alle 11, capita proprio questo al protagonista Tom Wagner (Breckin Meyer). Due sfortune in un colpo solo, la poesia dell’innamoramento che lo rende del tutto succube della propria compagna Susan Kelly (Kiele Sanchez) e nel contempo la meno piacevole compagnia degli eccentrici suoceri. Il risultato è una serie di situazioni davvero divertenti, dove il piatto forte sono i dialoghi a tratti serrati e irresistibili, permeati da quell’ironia che solo certe serie d’oltre oceano riescono a proporre.

Tom è un giovane scrittore di New York, una volta innamoratosi di Susan e averla sposata decide di seguirla nel Kansas dalla sua famiglia, inconsapevole del grave errore che sta commettendo. A casa di Susan, il povero Tom scoprirà le regole ferree dettate dalla suocera Sandy Kelly (Nancy Lenehan), la comprensione del marito di lei Bill (Sam Anderson ovvero Bernard di Lost), mentre si troverà spesso tra i due fuochi costituiti dalle sorelle di sua moglie Mary (Emily Rutherfurd), che vive in casa assieme al marito Chris (Josh Braaten) e la più giovane Lisa (Tinsley Grimes), fissata con i viaggi in Europa da fare zaino in spalla.

Recensione: The hunting party

A 5 anni di distanza dalla fine del conflitto dei Balcani, il più grande criminale di guerra, La volpe (Ljubomir Kerekes), è ancora in circolazione, a quanto pare introvabile, in realtà intoccabile (ci sono voci che dicono che abbia trattato con gli americani la propria libertà in cambio del suo ritiro dalla vita politica).
A 5 anni di distanza Duck (Terrence Howard), ex cameraman di guerra ora promosso ad un più piacevole ruolo di capo cameraman negli States al seguito di un famoso anchor man, torna a Sarajevo, dove aveva lavorato con Simon Hunt (Richard Gere), un reporter televisivo incapace di camuffare la verità e per questo finito in disgrazia, per raccontare i festeggiamenti del quinto anniversario della fine delle ostilità.
Al ritorno di Duck in Bosnia, accompagnato dal figlio del vicepresidente del network, Benjamin (Jesse Eisenberg), neolaureato ad Harvard, corrisponderà l’incontro determinante con Simon, pronto a seguire una traccia che porterà il gruppo dritti dritti da La Volpe.

L’inchiesta: chi sono i direttori dei maggiori telegiornali italiani

Uno dei nostri lettori giorni fa, mi ha scritto polemizzando sull’informazione televisiva, trovata troppo faziosa e poco informativa. Abbiamo parlato mesi addietro di Infotaiment, ovvero della fusione dell’informazione con l’intrattenimento, e spesso abbiamo contestato anche noi, con i post de L’inchiesta la scelta delle notizie e le modalità di trattarle.

Oggi, però, la nostra rubrica vuole colmare una lacuna, descrivendo il bagaglio culturale dei direttori dei principali telegiornali italiani: Gianni Riotta (Tg1), Mauro Mazza ( Tg2), Antonio Di Bella (Tg3), Emilio Fede (Tg4), Clemente Mimun (Tg5), (Giorgio Mulè) Studio Aperto, Emilio Carelli (Sky Tg24) e Antonello Piroso (TGLa7).

Gianni Riotta: palermitano, laureato a Palermo in filosofia e negli Stati Uniti, alla Columbia University in Giornalismo. Inizia come corrispondente prima de Il Manifesto, poi collaboratore de La Stampa e de Il Corriere della Sera, di cui diventa il corrispondente da New York (incarico ricoperto anche per L’espresso e La stampa). Ha collaborato con il New York Times, il Washington Post, Le Monde. Direttore del Tg1 dal 20 settembre 2006.