Recorder – 12 – Fantasilandia

Questa settimana, la rubrica Recorder vi porterà indietro nel tempo di 30 anni, in un luogo lontano e nascosto dove tutto è possibile; se avete qualche sogno, è ora di credere nella sua realizzazione… questa signore e signori è Fantasilandia, titolo originale Fantasy Island.

Nata nel lontano 1978 la serie fatta negli Stati Uniti ha dato alla luce 7 stagioni e 157 episodi sino al 1984. Prodotta dalla Spelling-Goldberg Productions e Columbia Pictures Television, la serie è stata trasmessa per sulla rete televisiva ABC portata poi in Italia nel 1980 prima su Canale5 poi su Rete4.

Ora rilassatevi, pensate attentamente ad un vostro sogno nel cassetto e sperate che la banca vi dia un prestito di 50000$ (ora il costo sarà triplicato), altrimenti …scordatevi tutto!

Ascolti Tv: Martedì 18 Marzo – Vince Il coraggio di angela. Bene Italia1, così così Canale5

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la serata la seconda puntata de Il Coraggio di Angela su Rai1, che sfiora la media dei 7 milioni di spettatori. Così così, l’esordio di Carabinieri, abbandonati da un milione di spettatori alla fine del primo episodio (dovevano andare a dormire o non hanno apprezzato la fiction?). Ottimo esordio per Buona la prima su Italia1 e per la Gialappa’s che con Mai dire Grande Fratello, spostato dalla tarda notte in prima serata, ottiene il 15,49% di share, seguito dalla metà degli spettatori del Grande Fratello e divertendo il doppio. Per Striscia la notizia 7.605.000 spettatori e 31.81% di share.

La storia siamo noi

Sommerso dagli impegni quotidiani, mi sfugge sempre questo particolare. Il livello di granularità con il quale spesso viviamo le nostre cose ci impedisce – e forse è un meccanismo legato all’adattamento – di cogliere il nostro essere una briciola che crea la storia.

E di storia si parla su Rai2 alle 23:45, in un dossier che ci incastra nella storia senza troppe foto d’epoca, senza pietà. Si parla di paternità. E pensare che pensavo che la storia fossero gli altri.

E invece anche questa è storia, storia di sempre, del passato, del presente e – sempre meno – del futuro. Sempre meno perchè ormai le figure genitoriali sono offuscate da un alone di incertezza, un pò per come la famiglia va strutturandosi in questi anni in modo più o meno naturale, un pò per il contributo della società che nel plasmare le persone e le cose la fa da padrone.

Buona la prima: ricomincia il programma improvvisato di Ale e Franz

E’ cominciata ieri sera la seconda stagione di Buona la prima, lo spettacolo tratto dal format tedesco Shiller Strasse, che mette in primo piano la capacità di improvvisazione degli attori, nel nostro caso Ale & Franz.

Come funziona la trasmissione: i due protagonisti, coadiuvati da altri attori, improvvisano una storia, conoscendo soltanto l’inizio e ascoltando le direttive date in auricolare da un suggeritore (che parla singolarmente ad ogni attore, cosicché gli altri non sentano), un personaggio famoso differente per ogni storia (ad esempio ieri sera Cecchi Paone nella prima e Pino Insegno nella seconda) per portarla a termine.

L’ambientazione è semplice: in un teatro, di fronte a quattrocento spettatori, è stato allestito un appartamento (più precisamente, la porta d’ingresso dà in un soggiorno con annessa cucina) arredato, dove si sviluppano tutte le scene e nel quale si avvicendano, nell’arco della puntata, i vicini di casa e misteriosi ospiti (ieri Michelle Hunziker e Alessandro Preziosi).

Recensione: Onora il padre e la madre – Un piccolo capolavoro

Un ladro, Bobby (Brian F. O’Byrne), rapina la gioielleria, ma qualcosa va storto e la vecchia signora proprietaria della gioielleria rimane uccisa, non prima di aver ammazzato a sua volta il malvivente. Fuori, il palo, Hank (Ethan Hawke), un uomo divorziato con problemi di soldi, vede il suo collega morto e scappa.
Un agente immobiliare, con problemi matrimoniali e di droga, Andy (Philip Seymour Hoffman), viene a sapere che il fisco effettuerà dei controlli e, avendo manipolato i conti, ha bisogno di contanti per scappare a Rio con la moglie, Gina (Marisa Tomei), e cominciare una nuova vita. Andy, disposto a tutto per salvarsi, chiede aiuto ad Hank per rapinare una gioielleria. Quello che accade già ve l’ho detto.
Nanette (Rosemary Harris) è una vecchia signora, moglie di Charles Hanson (Albert Finney), il gioielliere. Sabato mattina non dovrebbe trovarsi in gioielleria, ma a causa di un imprevisto dell’ultimo momento, la sua dipendente non può andare a lavoro e tocca a lei, visto che pure il marito ha un impegno (deve rinnovare la patente di guida), tenere aperto il negozio. Sabato mattina rimane uccisa nella rapina, lasciando oltre al marito distrutto e dilaniato dal dolore e pronto a scoprire i colpevoli, anche tre figli: Martha (Amy Ryan), Andrew detto Andy e Henry detto Hank.

Carabinieri: la settima stagione su Canale 5

Crisi del settimo anno per la fiction Mediaset Carabinieri? Immaginiamo di no, ma forse per scongiurare ogni possibile eventualità di un calo di gradimento, comunque avvertito nelle ultime edizioni, gli autori, Raffaele Mertes che ne è anche il regista, Giandomenico Trillo e Alessandro Cane, hanno deciso di rinnovare il set e buona parte del cast.

Prevista per l’autunno scorso, la serie tornata solo ieri sera sugli schermi di Canale 5 in doppio appuntamento, per 14 puntate inedite, presenta delle interessanti innovazioni, innanzitutto l’ambientazione: non più Città di Pieve in Umbria, ma la nuova caserma di Montepulciano in Toscana, ricostruita nella Fortezza Medicea, risalente al 1500, poi come si diceva, il nutrito gruppo di attori (28), degno di una caserma vera, che col passare degli anni ha visto andare e venire interpreti o presunti tali, come alcuni ex concorrenti del Grande Fratello.

Da questa edizione non c’è più Gioia Capello (Martina Colombari), reduce dall’affettuosa amicizia con il vicecomandante Giacomo Contini (Walter Nudo), che risulta nell’elenco dei confermati e sa che presto diverrà padre di un figlio avuto da Paola (Valentina Pace). Tra coloro che hanno abbandonato questa settima stagione c’è anche Pippo (Dario Vergassola), Mira (Alexandra Dinu), Tina (Katia Beni), mentre dei protagonisti in divisa hanno fatto le valigie Barbara Fulci (Ines Nobili), Marco Tosi (Luca Argentero), Gabriele Vici (Marco Iannone) e Vittorio Bordi (Vincenzo Crocitti).

E’ morto Oreste Rizzini

E’ morto a 67 anni, (avrebbe compiuto i 68 il prossimo 27 marzo) Oreste Rizzini, doppiatore e dialoghista affermato, vincitore nel 2004 del Leggio d’oro.

Rizzini, nato a Milano nel 1940 è morto, per una malattia che si è aggravata improvvisamente, questa mattina a Roma.

Conosciuto dal grande pubblico come la voce di Eric Forrester (John McCook) in Beautiful e per il ruolo di speaker per i servizi di Porta a Porta (oltre ai documentari dell’istituto Luce), è stato il doppiatore tra l’altro di Michael Douglas in Basic Instict, Bill Murray nei Ghostbusters e in Lost in Traslation, ma anche di Dustin Hoffman , Jack Nicholson, Richard Chamberlain, Gene Hackman, Jon Voight e Bruce Willis.

Clooney: non torno a ER!

E lo sapevo! George Clooney smentisce la notizia del suo ritorno a ER e secondo quanto riportato dall’Ansa dice:

Non mi e’ mai stato chiesto di tornare in ER e’ una cosa molto divertente e buffa. Si sono sparse voci infondate. Non so da dove la notizia sia arrivata! Quando ho iniziato con ER vevo 33 anni. Non pensavo potessi diventare famoso. Realizzo oggi quanta fortuna ho avuto

E’ morto Anthony Minghella

La BBC ha reso noto che il regista anglo-italiano Anthony Minghella è morto, all’età di 55 anni.

Minghella è stato uno dei registi più importanti della sua generazione. Tanti i film famosi, oltre al pluripremiato (9 premi oscar) Il paziente inglese, del 1997: Ritorno a Cold Mountain, Il talento di Mr. Ripley, Truly Madly Deeply.

Minghella aveva altri progetti per il 2008 (The No. 1 Ladies Detective Agency, New York, I Love You, The Ninth Life of Louis Drax) che, a questo punto bisognerà vedere che fine faranno.
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Ascolti Tv: Lunedì 17 Marzo – Lo share dice GF, il pubblico Il coraggio di Angela

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la giornata, per l’ottantesima volta dall’inizio della stagione Striscia La notizia, con 7 milioni 939 mila telespettatori (32,97% di share). La prima serata va per lo share al Grande Fratello (25,76%), mentre per il pubblico a Il coraggio di Angela che supera di quasi un milione quello del reality di Canale5. Risale X Factor, ma gli ascolti sono ancora poco incoraggianti (poco più di due milioni). Bene su Italia1 il film Il ritorno del Monnezza.

Le storie di Top Secret

Altro che Top Secret, l’eco della morte di Paolo Borsellino echeggia ancora ovunque, e la sentono tutti. Claudio Brachino apre la trasmissione con un intervista niente meno che a Vincenzo Calcara, mafioso pentito, pronto a farci mille rivelazioni, tutte rigorosamente top secret.

L’ombra del pentito proiettata sul muro parla, parla, parla; esplicitamente, senza risparmiare niente e nessuno; parla delle vicende legate a Borsellino, parla di Giovanni Falcone, e di eventi legati a questi grandi personaggi.

Brachino si raccomanda di attenersi a fatti rigorosi, verificabili, il pentito non dice di si, ma va avanti lo stesso, come se il motore delle sue parole abbia ormai intrapreso una ripida discesa.

Recensione: Tutti i numeri del sesso

Una sorta di oracolo supertecnologico, installato in un luogo indefinito, all’interno di una stanza dall’ambientazione stile Matrix (con tanto di simil Morpheus ) invia mail agli esseri umani scrivendogli esplicitamente il giorno della morte o, come nel caso di Roderick Blank (Simon Baker), la lista delle ragazze con cui ha fatto e avrebbe fatto sesso.
Il problema di Roderick, facoltoso manager, inizialmente è quello di accettare, a pochi giorni dalle nozze, di avere ancora una vita sessuale così promiscua e intensa davanti a sé (la futura moglie è la 29 di una lista di 101 ragazze), in seguito, di scoprire che l’ultima della sua lista altri non è che Gillian (Winona Ryder), meglio conosciuta come Death Nell, la serial killer degli uomini (ben 20 mandati in coma o morti).
Tra rapporti di vario tipo con donne di ogni età, razza e fisionomia, Roderick diventerà schiavo della lista, perdendo più volte la possibilità di crearsi una vita stabile con una compagna. Quello che può sembrare un regalo divino, è in realtà la verità più atroce di una vita già programmata, che non si può modificare.

L’inchiesta: la televisione è vecchia. Quanto?

La televisione è vecchia e chi la guarda pure. Se da un lato il pubblico ha paura a provare nuove trasmissioni (ma la pubblicità in questo caso è un ottimo calmante), la televisione, come ci ha raccontato Enzo Mauri, ha paura di rinnovare i suoi palinsesti. La verità forse è un’altra, ma andiamo con ordine.

Oggi L’inchiesta, appoggiandosi all’articolo di ieri, della settimana del teledipendente modello, che riconduceva ad un unico telespettatore tutti i programmi più visti in televisione, per portare all’attenzione del lettore, in maniera ironica e critica, l’abitudinarietà del pubblico italiano (o quella più probabile delle famiglie dell’Auditel), vi dice quanti anni hanno le trasmissioni più viste attualmente in televisione, che, anche se rivedute e corrette, son sempre le stesse e non finiscono mai.

Come potrete notare, se nella fiction lo spettatore medio cerca un pò di novità, la palma del programma più giovane spetta proprio a I Cesaroni (2 anni), seguito da Dr.House (4), a parte la seconda serata, che risulta relativamente giovane (contando anche il Senso della vita del 2005), nel resto della giornata tra le trasmissioni il meno datato è L’Eredità, nato quasi 6 anni fa. Non ci sono, infatti, in classifica quiz, talk, reality e varietà nati dopo 2002. Fa pensare, di contro, il fatto che ci siano ben 7 trasmissioni leader sulle 20 segnalate, che hanno più di 20 anni (il più vecchio è Domenica In iniziata nel lontano 1976).

Tv generalista: a corto d’idee, in nome del profitto

La crisi della tv generalista, è sotto gli occhi di tutti, programmi che una volta avrebbero richiamato di fronte al piccolo schermo milioni di persone come il recente Festival di Sanremo, si sono dovute accontentare di percentuali ben al di sotto della media.

La televisione ordinaria, come la chiamiamo noi, è stretta dalle logiche di mercato, che le impongono di proporre trasmissioni gradite al pubblico per tenere alti i consensi; se da un lato seguiamo una programmazione che di anno in anno rimane sempre la stessa, per paura di eventuali catastrofici flop, allo stesso tempo nasce l’esigenza di sperimentare per dare nuova linfa vitale a dei palinsesti che i telespettatori mostrano di apprezzare sempre meno.

In più c’è da segnalare la fuga costante del pubblico giovane, da un offerta televisiva che non sente più sua, preferendo fonti alternative come internet o il digitale.