
L’edizione di quest’anno de Lo Zecchino d’Oro, la cinquantesima per esattezza, potrebbe essere l’ultima: a quanto pare il centro di produzione dell’Antoniano di Bologna non naviga in buone acque. Stefano Gragnin, il portavoce della Fistel (il sindacato dei lavoratori dello spettacolo) fa sapere:
Non ci sono contratti da gennaio e si paventa l’ipotesi di cassa integrazione per i dipendenti.
L’attività del centro di produzione è passato da 200 ore nel 2001 alle sole 15 attuali. Per ora sono certi, oltre alla manifestazione canora dedicata ai più piccoli, lo Speciale di Natale e l’ultima registrazione di Music Gate, poi più nulla. Gragnin ricorda l’importanza culturale della manifestazione:

