La Spagna ridurrà la pubblicità sulla tv pubblica

La Spagna mira a ridurre la pubblicità sulla televisione pubblica. A dare l’annuncio della proposta è stato il presidente del governo José Luis Rodriguez Zapatero, che ha garantito una nuova proposta di legge sulla riforma del settore audiovisivo.

L’idea parte dalla richiesta che era stata avanzata a novembre dall’Unione delle televisioni commerciali (Uteca), che speravano in un intervento del governo per estromettere la TVE (televisione di stato con due canali, uno nazionale e uno regionale) dalla competizione con le televisioni commerciali, per favorire proprio potere d’acquisto.

Il product placement presto anche in tv

Ne avevamo già parlato a proposito del cinema e ora è la volta della televisione: pare proprio che entro e non più tardi del 2009, il product placement sul piccolo schermo, diverrà una realtà anche nel nostro Paese. La Camera dei deputati ha infatti approvato di recente l’articolo 17 di una legge che recepisce parte della direttiva comunitaria Tv senza frontiere del natale 2007, grazie alla quale dopo il necessario passaggio al Senato sarà possibile esporre noti marchi pubblicitari in film, serie per la tv, programmi sportivi e di intrattenimento leggero, esentati i programmi per bambini ed esclusi i marchi di sigarette e medicinali.

Una ulteriore svolta per il piccolo schermo, sempre più affamato di introiti visto il periodo non proprio roseo, un ulteriore raggio di luce per quei pochi soggetti che di fatto nel nostro Paese gestiscono il mercato della pubblicità televisiva, con un Governo che pare intenzionato e consentiteci anche interessato, ad accelerare l’iter legislativo per un’altrettanto veloce approvazione.

Quanto questo “espediente” pubblicitario potrà portare nelle casse dei diretti interessati non si è ancora in grado di quantificarlo, riportando un dato de La Repubblica, che cita a sua volta il Garante per le comunicazioni inglese (Ofcom), le televisioni britanniche potranno ricavare dal product placement – nell’anno 2009 – da un minimo di 17 milioni di sterline a un massimo di 33,7. Cifre che possono lievitare anche a 50,6 milioni di sterline nel 2010 (pari a 65,2 milioni di euro).

Minispot durante gli eventi sportivi: ecco in quali casi possono esserci

Odiate i minispot all’interno delle partite? Non sopportate le sovraimpressioni animate mentre guardate il big match della vostra squadra del cuore? L’autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha voluto diramare una comunicazione interpretativa a chiarimento della disciplina della pubblicità televisiva: in altre parole ha voluto definire una volta per tutte quando e come si può fare pubblicità durante un evento sportivo o un incontro di calcio.

Prendete appunti, perché quelle che vi dirò sono regole che le televisioni devono seguire:

Le sovrimpressioni animate si possono inserire, ma se sono finalizzate alla diffusione di messaggi pubblicitari, seguono le stesse regole delle pubblicità normale (devono dunque essere distanziate tra di loro e possono essere inserite entro i limiti definiti per la pubblicità. Non possono dunque apparire ogni 5 minuti!).

Mtv e AllMusic: calano le entrate. Colpa dell’auditel? Non solo!

La notizia: la Nielsen rileva che gli annunci pubblicitari trasmessi da Mtv sono scesi a 72500 (-13%), mentre quelli di All Music a 58300 (-16%).

Che non sia un periodo buono per la musica in televisione lo si capisce da quando Festivalbar è stato annullato e il Festival di Sanremo messo in discussione, ma che televisioni giovani come Mtv e All Music abbiano una simile flessione stupisce e non poco.

Le motivazioni potrebbero essere due: la mancanza dei dati auditel e la concorrenza delle televisioni generaliste e di internet.

Pubblicità -27- Ma cos’è questa crisi?

Che in giro si respiri aria di crisi non ci sono dubbi, la buona notizia è che almeno per ora il mondo della pubblicità pare non esserne sfiorato. Come già anticipato ad inizio anno da Lorenzo Sassoli dè Bianchi, neo presidente dell’Upa, (Utenti Pubblicità associati), l’associazione che raccoglie le aziende che utilizzano la pubblicità come forma di comunicazione, il 2008 avrebbe avuto un ulteriore impennata degli investimenti in particolare sul web, previsione rivelatasi poi azzeccata.

I numeri espressi a gennaio parlavano di un incremento del 29,8% sul 2007: a farla da padrone il web appunto, con 675 milioni di euro, contro i 520 milioni dell’anno precedente e un’ulteriore incremento della radio da 598 a 623 milioni (+4,2%), con un clamoroso sorpasso dell’offerta on line rispetto a quella on air, tutti dati confermati dai fatti.

Come dire che se da un lato la televisione continua ad avere un ruolo preponderante, riportando un incremento per esempio nel caso di Mediaset, tra il 2 e il 3% nel primo semestre 2008, dall’altro i diretti concorrenti non stanno a guardare rosicchiando qualcosa alla sorella maggiore che paga un’eccessiva ripetitività dei palinsesti, con relativa fuga degli utenti verso fonti alternative.

Pubblicità – 26 – Martin Scorsese, il mago degli spot

Si è tenuto a Cannes, dal 18 al 23 giugno la 48ma edizione del Festival che ha visto protagonisti tutti i principali operatori della pubblicità. Premiati gli spot ritenuti più originali e interessanti, fra questi il Leone d’Oro è andato a un video di Martin Scorsese.

Il grande maestro e regista ha diretto e interpretato la pubblicità per un noto colosso della telefonia Usa: mentre un bimbo a casa sua si trova al telefono, irrompe Scorsese che con una scarica di parole gli impedisce di proseguire la conversazione, semplice e immediato il messaggio che arriva allo spettatore: «Non interrompiamo le vostre telefonate. Non interrompete i nostri film».

Sempre Scorsese, si ancora lui, si aggiudica il Leone d’Argento, per la pubblicità dello spumante spagnolo Freixenet, un vero è proprio cortometraggio divenuto già un cult in rete intitolato The Key to Reserva, ispirato al maestro del brivido Alfred Hitchcock, le atmosfere sono quelle tipiche di Intrigo Internazionale e per non guastarvi la sorpresa non aggiungiamo altro.

Pubblicità – 25 – Gli spot olandesi

Stanchi della dura giornata di studio e di lavoro? Allora gustatevi le sei pubblicità olandesi che ho selezionato per voi.

Se è vero che l’Olanda ci ha nettamente battuto agli Europei di calcio, con un sonoro 3 a 0, oggi la sessione pomeridiana di Pubblicità, darà modo a voi, amici lettori, di scegliere se anche nel campo degli spot pubblicitari, a livello di simpatia e creatività, gli olandesi siano davanti a noi.

Cominciamo subito.Buon divertimento!

Pubblicità – 24 – Gli spot svizzeri

Stanchi della dura giornata di studio e di lavoro? Allora gustatevi le sei pubblicità svizzere che ho selezionato per voi.

Oggi la sessione pomeridiana di Pubblicità, in clima perfettamente europeo, indaga sugli spot svizzeri. La mucca è la protagonista indiscussa dello spazio di oggi dedicato alle reclame.

Buon divertimento!

Pubblicità – 23 – Funny Commercials

In linea con il clima estivo che ci apprestiamo a respirare quanto prima (speriamo), con il debito apporto atmosferico, leggi: sole, mare, caldo, per la consueta rubrica settimanale dedicata alla pubblicità, abbiamo deciso di scegliere per voi una serie di funny commercials, spot divertenti andati in onda sulle tv di tutto il mondo.

Posto d’onore per il grande protagonista della rete in queste ultime settimane, il video dell’Orgasalarm, realizzato dalla Handsome Donkey, la compagnia di produzione americana specializzata in spot per il web. Si tratta di un allarme per auto che riproduce fedelmente un orgasmo femminile, il risultato è di sicuro effetto come avrete modo di notare.

Il filmato è stato visto da oltre 120.000 persone fra Youtube e il sito della Handsome Donkey, piccolo particolare: il prodotto non esiste, ma considerato il successo del finto spot c’è da giurare che l’idea verrà presa in considerazione da qualche azienda specializzata nel settore. Attenzione però! Gli altri spot che vi proponiamo sono autentici!

Pubblicità – 22 – Gli Spot norvegesi

Stanchi della dura giornata di studio e di lavoro? Allora gustatevi le sei pubblicità norvegesi che ho selezionato per voi.

Oggi la sessione pomeridiana di Pubblicità, lascerà spazio alle immagini più belle, più strane e più incomprensibili degli spot pubblicitari norvegesi, perché se è vero che Paese che vai usanze che trovi, è anche vero che la pubblicità può descrivere una popolazione.

Buon divertimento!

Pubblicità -21- Il punto sulla situazione italiana

Eccoci giunti al consueto appuntamento settimanale con la rubrica dedicata allo scintillante mondo della pubblicità, questa volta abbiamo deciso di dare la parola ai numeri, facendo il punto sulla stato di salute del settore, con particolare attenzione, come ovvio, agli investimenti sui canali televisivi e al sorprendente dato che riguarda quella che da sempre viene ritenuta, a torto, la sorella minore del piccolo schermo: la radio.

Gli investimenti pubblicitari nei primi tre mesi dell’anno, secondo i dati di Nielsen Media Research hanno superato i 2.241 milioni, con una variazione del +2,2% sul corrispondente periodo del 2007. Si registra, pero’, una battuta d’arresto (-2,4%) nel confronto marzo 2008 con quello 2007 che riguarda, in particolare, i Quotidiani a pagamento e la Televisione.

Nel dettaglio, si evidenzia un aumento della Televisione del +1,8% nei tre mesi, nonostante il negativo di marzo (-1,8%). Sono diminuiti gli investimenti degli Alimentari (-4,5% sul trimestre e -12,6% sul mese), ma sono cresciuti da gennaio Auto (+8,7%) e Tlc (+17%). Ottimo il risultato per la radio che da gennaio e’ aumentata del +9%, l’impressione è che l’interesse degli investitori, ma anche degli editori, nei confronti del mezzo radiofonico, sia in crescita e potrebbe costituire il trend dei prossimi anni a scapito proprio di quello televisivo.

Pubblicità – 20 – Gli spot indiani

Stanchi della dura giornata di studio e di lavoro? Allora gustatevi le sei pubblicità indiane che ho selezionato per voi.

Oggi la sessione pomeridiana di Pubblicità, lascerà spazio alle immagini più belle, più strane e più incomprensibili degli spot pubblicitari indiani, perché se è vero che Paese che vai usanze che trovi, è anche vero che la pubblicità può descrivere una popolazione.

Buon divertimento!

Pubblicità -19- La Spagna come L’Italia: troppi spot in tv

La Spagna come l’Italia: fra le tante caratteristiche che possiamo permetterci di spartire con i nostri cugini spagnoli, c’è anche una prossima, procedura d’infrazione a causa della mancata ottemperanza degli spazi pubblicitari, a quelle che sono le disposizioni europee, a cui tutti gli stati membri dovranno adeguarsi entro il 19 dicembre 2009.

Già di recente L’Italia si era trovata sotto l’occhio vigile della Ue, che attraverso il proprio membro della Commissione responsabile della Società di informazione e dei Media, Viviane Reding aveva affermato: “In Italia il numero di spot non è accettabile, non viene rispettato l’intervallo di venti minuti tra un inserto e l’altro

Di fatto Mediaset, una delle principali interessante in questo senso, soprattutto per l’utilizzo delle televendite non comprese nel computo degli spazi pubblicitari ripartiti per ogni ora, si era di recente rivolta al Tar del Lazio il quale aveva accolto il ricorso presentato da Rti-Mediaset e Publitalia ‘80, sull’entrata in vigore delle modifiche al Regolamento sulla pubblicità approvate dall’Autorità per le comunicazioni, posticipando l’adeguamento a tale normativa a tempi futuri.

Pubblicità – 18 – Gli spot spagnoli

Pubblicità strane, divertenti, assurde: va oggi in onda l’edizione pomeridiana di Pubblicità, spot da tutto il mondo trovati per voi su Youtube.

Questa settimana non ci siamo allontanati molto per reperire gli spot più belli del web: la nostra meta, la Spagna, patria della corrida, della sangria e della paella, del Real Madrid e del Barcellona, ci offre pubblicità di qualità, che prendono in giro gli uomini (la prima e la seconda), le donne (la terza e la quarta) e noi italiani (la quinta)

Spagnoli fantasiosi? Constatate con i vostri occhi e buon divertimento!