Pubblicità – 17 – Nasce Digitalia 08

La sfida per il digitale terrestre continua. In attesa del definitivo switch off, previsto per il 2012, data in cui tutti i televisori italiani dovranno essere in grado di ricevere il segnale basato sulla nuova tecnologia, le Aziende televisive affilano le unghie, Mediaset in particolare, che prima e più di tutte ha investito energie e mezzi nel settore.

Dalla politica dei decoder, fino alla diffusione delle carte prepagate con le offerte Premium e la più recente Gallery, il gruppo di Cologno Monzese si propone di ottenere il massimo profitto, approfittando del nuovo e più favorevole clima politico.

Non è un caso che nell’ultima assemblea degli azionisti Mediaset pur non affrontando direttamente l’argomento elezioni, il clima fosse quello di scampato pericolo da una legge Gentiloni, per la riforma del sistema radiotelevisivo, che avrebbe seriamente ridimensionato le pretese del Gruppo, che ora può lanciarsi al galoppo verso nuovi e ambiziosi obiettivi.

Pubblicità – 16 – Gli spot peruviani

Nuova ediziona pomeridiana della rubrica Pubblicità. Come ogni venerdì, immaginandovi stanchi e desiderosi di relax, vi regaliamo le pubblicità, più simpatiche, carine e strane del mondo.

Oggi la nostra meta è un paese del sudamerica, patria degli Incas e del Machu Picchu, con capitale Lima. Ovviamente stiamo parlando del Perù.

Andiamo a scoprire tutti iniseme che cosa si saranno inventati i creativi peruviani per convincere la gente ad acquistare un determinato prodotto. Le idee sono simili alle nostre: dalla natura verde e incontaminata per vendere il caffé, alle buffe trovate per pubblicizzare la carta di credito di una banca, da una donna che non sa resistere alla tentazione al ragazzo che urla sotto la finestra di un palazzo (un pò fatti mandare dalla mamma a prendere il latte di Gianni Morandi). Bando alle ciance:vediamo i filmati. Buon riposo!

Pubblicità – 15 – Televendite:un mercato in espansione

Quante volte ci capita nel corso della giornata di seguire all’interno dei palinsesti televisivi degli spazi di media durata, dove uno o più presentatori cercano di convincerci della bontà di un prodotto? Innumerevoli potremmo dire, anzi ci è senz’altro consentito aggiungere che quello delle televendite, è un mondo che ormai fa parte della nostra vita, una vera e propria giungla attraverso cui il telecomando prova a districarsi.

Il mercato delle televendite in Italia ha raggiunto un’ampia fetta di pubblico solo di recente, un tempo le telepromozioni erano prerogativa delle sole emittenti locali, le quali tutt’ora basano una buona percentuale dei loro bilanci sugli introiti dati da questi spazi che in molti casi hanno reso celebri, al positivo ma anche al negativo, coloro che ne sono protagonisti.

Troppo spesso è capitato e purtroppo ancora accade, che in taluni casi le proposte contenute all’interno di questi programmi non siano così autentiche, facendo associare da un pubblico di natura diffidente quale quello italiano, il concetto di televendita alla truffa. E’ soprattutto per questo motivo che il nostro Paese è ancora gli albori rispetto ad un settore che all’estero, in particolare negli Stati Uniti e Gran Bretagna ma anche in Germania, è ben radicato.

Pubblicità – 14 – La tv generalista è in ottima salute

Nonostante i toni cupi che da qualche tempo accompagnano la cosiddetta tv generalista sia in termini di audience sia per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria, è proprio quest’ultimo dato quello che risalta di più nelle statistiche pubblicate di recente da Nielsen Media Research, circa gli investimenti delle aziende durante il primo mese del 2008.

Nel comparto televisivo la pubblicità o meglio i soldi spesi in questo determinato settore dei media, ha subito un’impennata del 5,2%. Su una raccolta complessiva di 604,26 milioni di euro che diventano 619,5 con le tv satellitari, ben 360,4 milioni sono stati investiti in spot televisivi.

Alla faccia della crisi pare proprio che la tv convenzionale sia ancora una colonna portante, quando si tratta di promuovere un determinato prodotto, a scapito di quei canali alternativi come internet che sembra abbiano perso parecchio dell’appeal iniziale che tanto interesse aveva suscitato in passato negli investitori.

Pubblicità – 13 – Spot giapponesi

Oggi, la versione pomeridiana di Pubblicità vi porta nella patria del Sol Levante, per conoscere gli spot Giapponesi.

Se vi aspettate pubblicità ultratecnologiche, con poca fantasia, vi sbagliate di grosso. Le 5 pubblicità che trovate di seguito, vi sorprenderanno per la semplicità (e anche un pò per l’idiozia): la prima ci illustra la soluzione per risolvere i problemi di prurito; la seconda usa avvenenti giapponesine per sponsorizzare delle gomme morbidose; la terza è un’epica pubblicità della birra; la quarta descrive un ipotetico incontro di sumo, con finale a sorpresa; la quinta mostra gli ipotetici risultati di una bevanda.

Buon divertimento!

Pubblicità – 12 – Il product placement

Ancora ricordiamo come negli anni ’70, citiamo questo periodo perché è quello che ci è rimasto meglio impresso, si potesse notare in molti film la classica scena, dove il protagonista si concedeva un attimo di relax in compagnia di una buona bottiglia di wisky, cautelandosi che l’etichetta fosse ben in vista di fronte la macchina da presa, o magari il personaggio femminile si permettesse di offrire con naturalezza all’ospite di turno una sigaretta, di cui veniva mostrato il pacchetto con il nome in primo piano.

Un tempo si sarebbe chiamata pubblicità occulta, un modo come un’altro per reclamizzare anche al cinema una nota marca con tanto di testimonial d’eccezione, come nel caso di Sean Connery nel ruolo di 007 e della sua gloriosa Aston Martin, l’automobile fedele compagna di tante avventure, ora però quella che una volta sarebbe stata considerata una mossa furba, solo implicitamente autorizzata e comunque illegale, si è trasformata in una tecnica di comunicazione ufficialmente riconosciuta con il nome di Product Placement.

Dal 2004 la pubblicità nei film al cinema è legale anche in Italia, pare che a livello emotivo abbia un forte impatto verso il pubblico, alla stregua di quella subliminale. E’ giusto operare i debiti distinguo: questo tipo di commercializzazione è espressamente vietato in tv, dove ogni passaggio pubblicitario deve essere indicato con l’apposita scritta per non generare alcun tipo di errata interpretazione, è già successo in passato però che l’ospite di una trasmissione si presentasse con un jeans o la maglietta di una nota marca, in quel caso come ci si dovrebbe comportare? Dirgli di toglierla?

Pubblicità – 11 – Gli spot USA

Anche oggi, Pubblicità, esce in versione pomeridiana, per regalarvi attimi di allegria dopo un’intensa giornata la vorativa.

Settimana scorsa vi abbiamo proposto tre pubblicità della vicina Germania. Questa volta, dopo un’attenta visione di decine e decine di spot, abbiamo scelto di trasferirci oltreoceano, negli Stati Uniti, per farvi una breve panoramica di ciò che potreste trovare guardando la televisione.

La scelta è ricaduta su tre pubblicità una più divertente o particolare dell’altra. Vi auguro buona visione e buon divertimento (Anche stavolta consiglio la visione dell’ultimo filmato, con l’accompagnamento di un adulto).

Pubblicità – 10 – Gli spot tedeschi

Oggi, la consueta rubrica Pubblicità, viene pubblicata in versione pomeridiana e per questo motivo, oltre al fatto che magari siete appena tornati a casa da lavoro e non avete voglia di grandi polemiche, vi regala tre spot tedeschi, trovati su YouTube (sinceramente, senza troppa difficoltà), che possono farvi notare quanto sia differente la pubblicità italiana da quella dei nostri vicini tedeschi (alla fin delle finite siamo tutti europei, però per certi aspetti ci differenziamo parecchio).

La Germania, che la maggior parte di Italiani conosce, erroneamente, come un Paese di persone fredde, calcoltrici e poco creative, che mangiano Crauti e Wurstel, anche questa volta può stupirvi, dimostrando di poter competere a fantasia con i pubblicitari nostrani, facendoci rimangiare gli stupidi stereotipi con cui vengono descritti.

Le tre pubblicità in questione hanno come protagonista le automobili, anche se non sponsorizzano l’auto, ma un altro prodotto. Non voglio svelarvi nulla, anche se consiglio la visione del terzo spot ad un pubblico di soli adulti (non perché ci sia qualcosa di esplicitamente osceno, ma perché rischiereste domande imbarazzanti dai bambini). Buon divertimento.

Pubblicità – 8 – Lo strapotere di Mediaset

La pubblicità è l’anima del commercio, una massima che ha esercitato in questi ultimi anni la sua valenza, in particolare sul mercato radiotelevisivo privato, che fa dei ricavi derivanti dai pacchetti pubblicitari, comprensivi di spot televendite e affini, la propria principale fonte di sostentamento.

Niente di male quindi, nel cercare di regolamentare questo enorme bacino a disposizione delle aziende televisive in particolare, essendo il veicolo catodico il più affermato in assoluto, affinché ogni struttura se ne possa avvalere, godendone i benefici.

In Italia con l’avvento della legge Gasparri, dal nome dell’allora ministro che la ideò, su cui tuttora si basa il sistema radiotelevisivo italiano, è stato creato il Sic, l’acronimo sta per Sistema integrato delle telecomunicazioni. Il Sic è un enorme paniere, una torta di smisurate dimensioni, su cui ogni soggetto che orbita nel sistema delle telecomunicazioni può affondare le mani, ma con un limite alla propria brama, indicato come tetto antitrust, del 20%.

Pubblicità – 7 – Ecco la lista delle trasmissioni da spot elettorale

Fra due mesi esatti gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo (eufemismo?) parlamento italiano.

Per questo motivo, la consueta rubrica del venerdì, Pubblicità, stila per tutti voi la lista dei programmi televisivi, che direttamente o indirettamente, faranno la campagna elettorale ai candidati premier (che notizia delle notizie, per chi non lo sapesse, non sono solo due), ovvero pubblicità spacciata per informazione.

Per correttezza nei vostri confronti, durante tutto il post, non leggerete nomi di candidati, o consigli più o meno palesati sul voto, perché lo scopo dell’articolo di oggi è quello di informarvi sulla televisione che vi aspetta (ahimè) da qui al 14 aprile e il modo in cui questa vi venderà un prodotto (un politico, un partito, una coalizione).
Mettetevi comodi, perché le trasmissioni (almeno quelle già in programma) sono tante e il viaggio tra di loro sta per cominciare:

Pubblicità – 6 – L’Italia viola le norme comunitarie relative alla pubblicità televisiva.

Fra tre giorni scade il tempo che il governo italiano (quale?) ha per rispondere alle preoccupazioni della Commissione Europea riguardo le violazioni delle norme comunitarie relative alla pubblicità televisiva.

Di cosa sto parlando? Come non lo sapete? Della procedura di infrazione a carico dell’Italia che, in barba all’Europa, non fa rispettare i limiti consentiti di pubblicità e non solo. In Italia c’è troppa pubblicità anche dove non dovrebbe essercene. Strano che non lo sappiate. I giornali e le televisioni italiane non vi hanno tenuti al corrente? Non hanno fatto speciali? Bruno Vespa non ha fatto un modellino della scena del crimine? Maurizio Costanzo non hai invitato al Maurizio Costanzo Show sua moglie, la De Filippi, che è la prima a violare le direttive europee?

Se nessuno vi ha raccontato la situazione italiana in maniera esaustiva (e fidatevi sono stati veramente pochi) non preoccupatevi: ci pensa la vostra consueta rubrica del venerdì, Pubblicità, illustrandovi le infrazioni individuate e facendo esempi comprensibili a tutti.

Pubblicità – 5 – Mediashopping

Tempo di acquisti con Mediashopping!:”Il canale tutto dedicato allo shopping!”. Come recita uno degli slogan, che caratterizza questo marchio di proprietà Mediaset. Mediashopping trasmette sul digitale terrestre dall’ottobre del 2005, ma i telespettatori lo conoscevano già da un anno prima, con le numerose “finestre” notturne, sulle tre reti dell’azienda di Cologno Monzese.

Forse non tutti sanno che l’origine di questo canale, dedicato per intero alle televendite, risale al 2000, quando l’allora azienda tedesca Hot (Home Order Television), decise di rilevare il network nazionale Rete Mia, per farne appunto una rete di vendite televisive, nel frattempo il nome era cambiato in Home Shopping Europe, divenuto poi nel 2003 Canale D, fu allora che nacque la partnership con Mediaset e il marchio Mediashopping, divenuto in seguito una vera e propria rete, quando gli studi furono trasferiti da Roma-Fiumicino a Milano-Segrate dove sono attualmente.

Il direttore è Rodrigo Cipriani, che tra i suoi trascorsi annovera più di un decennio di attività come manager a Publitalia ’80, la potente concessionaria di pubblicità delle reti Mediaset. Ogni giorno i dieci presentatori, si avvicendano nella conduzione di show, dedicati ai prodotti piu’ disparati: da quelli per la cucina, al fai da te, agli attrezzi ginnici, proposti da colei che di fatto è l’icona di Mediashopping: Jill Cooper, dall’ inconfondibile accento italo-americano, che ho avuto il piacere di conoscere, nei quasi tre anni di militanza a Home Shopping Europe, in qualità di presentatore.

Pubblicità – 4 – Giorgio Mastrota e Raffaello Tonon

Guardando la televisione tutti i programmi, tranne quello nuovo di Fiorello, che può fare come vuole (beato lui), sono interrotti da ogni tipo di messaggio promozionale: quello in sovraimpressione, la classica pubblicità, il minispot e la televendita.

Se quando si parla di pubblicità descriviamo tutti gli elementi che la compongono, come la storia, il montaggio, la colonna sonora, gli effetti speciali e gli attori per definirne la qualità, quando affrontiamo una televendita bisogna dare maggiormente attenzione al televenditore, perché, se lui convince il prodotto vende.

Oggi Pubblicità vuole ricordarvi la storia di 2 televenditori: Giorgio Mastrota, uno dei venditori televisivi più utilizzati e capaci, conosciuto come il venditore di pentole o l’ex marito di Natalia Estrada e che, il pubblico più giovane non ricorda, è stato un promettentissimo conduttore nei primi anni novanta e Raffaello Tonon il ruspante opinionista, vincitore de La fattoria, in grande ascesa nelle telepromozioni.