Mina: ritorno a Sanremo ma solo in un video

 Ammettiamolo, alla notizia annunciata da Paolo Bonolis che Mina avrebbe inaugurato la 59ma edizione del Festival della canzone Italiana, ci siamo tutti un po’ illusi che davvero “la tigre di Cremona” avrebbe infranto il “voto” che la vede da 31 anni lontana dalle scene, una scelta difficile che uno dei più celebri mezzo soprano del nostro panorama musicale ha condiviso per anni con un altro grande, quel Lucio Battisti che tante perle di infinita bellezza ha saputo regalarci.

La verità è apparsa evidente nel giro di poche ore, nessuna apparizione dal vivo, ma solo un video con degli accenni alla figura della cantante, che si cimenterà questa sera nella romanza “Nessun dorma“, tratta dalla “Turandot” di Giacomo Puccini e resa immortale da Luciano Pavarotti. La romanza farà parte del nuovo album di Mina, un omaggio al melodramma italiano orchestrato dal maestro Gianni Ferrio. Mina tornerà a proporre un brano dal nuovo disco nella serata finale del Festival.

Come è possibile che un talento musicale così apprezzato, una figura così amata, dalla personalità versatile anche in campo televisivo abbia deciso di assumere un basso profilo ritirandosi anzitempo dalle scene? L’ultima apparizione in pubblico di Mina Anna Mazzini risale al 23 agosto 1978, al termine di una serie di concerti al Bussoladomami di Viareggio, poco dopo concederà l’ultima intervista ufficiale, quattro anni prima nel 1974 si era congedata alla grande dalla platea televisiva con Milleluci condotto assieme a Raffella Carrà, abbiamo ancora un vivo ricordo di quel varietà tra i più rappresentativi offerti dalla tv italiana degli anni ’70. Mina scherza, balla, intrattiene e naturalmente canta, proponendo tra l’altro nella sigla finale quella Non gioco più (me ne vado), che suona come un sibillino avvertimento circa le sue intenzioni future.

E’ morto Gian Luigi Marianini, mitico concorrente di Lascia o Raddoppia

E’ venuto a mancare Gian Luigi Marianini, il concorrente più famoso d’Italia, che ha partecipato al quiz Lascia o Raddoppia.

Gian Luigi nacque vicino Torino nel 1818, nel 1957 diventò un concorrente del quiz di Bongiorno, vincendo anche la finale e confermandosi campione. Di lui colpì il suo modo di essere stravagante, le sue tre lauree, la sua cultura, ed il suo modo di parlare.

Bernie Amilton, il capitano Dobey di Starsky e Hutch, è morto

E’ morto martedì notte al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, all’età di 80 in seguito ad un infarto, Bernie Hamilton, il celebre e rude capitano Harold Dobey del telefilm Starsky & Hutch, nonché il primo poliziotto nero a comandare una squadra di detective bianchi in televisione. L’annuncio è stato dato dal figlio Raoul Hamilton.

Bernie, nato a Los Angeles il 12 giugno del 1928, figlio di famiglia povero, lasciò molto giovane i suoi genitori diventando per caso attore di nightclub.

Da allora fino al 1985, l’anno della sua ultima comparsa in video in una puntata di Love Boat, l’attore ha preso parte a più di sessanta progetti (come Violenza per una giovane di Luis Bunuel del 1960 che lo ha lanciato, nonostante fosse comparso già 10 anni prima in The Jackie Robinson Story ), oltre ai 68 episodi di Starsky e Hutch andati in onda dal 1975 al 1979, tra cui varie pellicole del genere blaxpoitation come Blacula.

Tv italiana: invecchiata e riciclata?

La tv è lo specchio del Paese dove viene diffusa, noi ne siamo fermamente convinti, per cui niente di strano se in questi ultimi tempi si fa un gran parlare del progressivo invecchiamento dei programmi televisivi ma anche di coloro che li conducono, immagine speculare di un’ Italia che da sempre consegna i propri pilastri istituzionali e dirigenziali a persone che proprio giovani non sono.

C’aveva pensato Fiorello, qualche tempo fa a dar fuoco alle polveri con il suo caustico commento: “Siamo alla televisione di quarant’anni fa. Ci dovrebbe essere una legge che vieta di ripetere una formula per più di tre volte… Io ora guardo soprattutto calcio. Non è snobismo. I reality li vedevo, ma poi stufano. Per questo ho interrotto Viva Radio2, preferisco smettere quando un programma è ancora al massimo, prima che qualcuno si stufi“.

Inevitabile la levata di scudi dei diretti interessati tra cui Pippo Baudo: “Quella sollevata da Fiorello è una querelle vecchissima che ciclicamente ritorna. Noi comunque, siamo dei temerari e continuiamo a fare tv, nonostante molti dicono che non si dovrebbe. Certo, ognuno di noi ha il dovere di cercare di rinnovarsi e di innalzare la qualità di quello che propone“.

Ospiti Tv: opinionisti o “nullisti”?

Prezzemoline e prezzemolini d’Italia unitevi!! Ce n’è abbastanza per fondare un partito! L’avvento della tv commerciale negli anni ’80, ha contribuito alla diversificazione dell’offerta in fatto di programmi e contenuti, è altresì vero che ha causato, con l’uniformarsi ad essa della tv di stato, la nascita e la crescita di una cerchia sempre più allargata di individui, che potremmo ribattezzare nullisti. Chi sono costoro? Vi chiederete, le loro origini sono variegate: si va dalla valletta di qualche trasmissione di quiz, dimenticata dopo la chiusura del programma stesso, al televenditore in fase di spolvero, alla soubrettina in cerca di nuove opportunità al personaggio reduce da un reality show.

Sono tutte persone con un background artistico quasi nullo, ma che hanno l’indubbia capacità di presenziare a tutte le trasmissioni possibili, in particolare pomeridiane, dove sia necessaria una figura in grado di offrire pareri, dare consigli, raccontare esperienze di vita. Sono più o meno le stesse persone che vediamo immancabili in molte serate romane o che risaltano sulle pagine dei giornali di gossip, per flirt quasi sempre falsi, oppure per una storia d’amore finita o per annunciare di attendere un bimbo. (Nella foto Katia Pedrotti)

La rivincita delle bionde

I tempi cambiano e anche i luoghi comuni sono destinati a mutare. Come di recente lasciava intendere Lucilla Agosti con il suo interessante Bionda Anomala, le ragazze dall’acconciatura dorata al giorno d’oggi sono tutt’altro che stupide, ammesso che lo siano mai state, sarebbe meglio dire che in passato si sono rese autrici di memorabili “sbandate” da parte di chi si invaghiva di loro (vi dice niente una certa Marilyn?).

Intanto la dolce Lucilla si appresta a divenire nuova inviata per Le Iene, mentre altre bionde si accingono a prendere pieno possesso delle programmazioni televisive autunnali, destinando alla quasi estinzione il maschio presentatore sempre più relegato in fasce orarie minori.

Antonella Clerici ad esempio, balzata di nuovo in queste ore agli onori delle cronache con un intervista al settimanale Tu, in cui in molti ravvisano stoccatine neanche troppo velate nei confronti di colleghe dalla carriera fulminea: “Ho faticato molto per raggiungere il successo, lavoro da vent’anni e sono diventata famosa solo a 40. Un tempo dovevi fare una lunga gavetta in tv, adesso già agli inizi della carriera, molte si trovano ad affrontare un programma serale“.

Claudio Capone: morto prematuramente una delle voci più note del doppiaggio

E’ morto in Scozia, prematuramente, all’età di 55 anni, il noto doppiatore Claudio Capone, famoso al pubblico italiano per aver prestato la sua voce, oltre che per l’oversound dei documentari di programmi storici, come Superquark, Passaggio a Nord-Ovest e Geo&Geo, a Ron Moss, nella soap opera Beautiful.

Proprio oggi, che andava in onda la prima puntata con la nuova voce di Eric Forrester (Luca Biagini), anch’essa sostituita a causa della morte del suo doppiatore originale, Oreste Rizzini, La7 ha dato la notizia della tragica scomparsa di Capone avvenuta la notte scorsa dopo l’aggravarsi di un malore.

Romano, nato nel 1952, Claudio Capone non è stato solo la voce di Ron Moss o di Don Johnson in Miami Vice e Nash Bridges o, quella più presente nella nostra memoria, di Stephen Collins (Reverendo Camden),in Settimo Cielo, o ancora la voce di Luke Skywalker in Guerre Stellari, ma è stato anche direttore di doppiaggio di alcune serie famose come Sex & The City e The Office.

Richard Widmark è morto

E’ morto, a 93 anni, Richard Widmark. Ad annunciarlo la moglie Susan Blanchard.

L’attore, morto Lunedì in seguito ad una malattia che lo martoriava da tempo, nella sua casa a Roxbury in Connecticut, ha interpretato numerose pellicole, soprattutto in ruoli da criminale, militare e western.

Tra queste vi ricordo Kiss of Death (Il bacio della morte), con cui ha ottenuto una nomination all’Oscar nel 1947 e vincendo un Golden Globe, L’Ultima Carovana (1956), La Battaglia di Alamo (1960) e Vincitori e Vinti (1961).

Dina Sassoli è morta

Dina Sassoli, l’indimenticabile Lucia de I Promessi sposi di Mario Camerini del 1941, è morta oggi, all’età di 88 anni.

Il suo esordio cinematografico avviene nel 1939, con il film farancese Papà Lebonnard. Dà qui tanti successi e tante soddisfazioni.

L’attrice riminese, che ha interpretato il suo ultimo film nel 1986, diretta da Luigi Comencini ne La Storia, ha diviso la sua carriera fra cinema (ricordiamo Mercoledì delle ceneri di Larry Peerce con Elizabeth Taylor e Henry Fonda), teatro (Zio Vania) e televisione (Le sorelle Materassi, nonché lavorato con tutti i più grandi artisti italiani del dopoguerra, da Vittorio De Sica a Gino Cervi, da Alberto Luttuada a Mario Mattoli.

E’ morto Leonard Rosenman

E’ morto, all’età di 83 anni, presso l’ospedale di Los Angeles, il famoso compositore di Hollywood, due volte premio oscar, Leonard Rosenman, colpito da un attacco di cuore.

Il compositore nato a Brooklin nel 1924, è diventato famoso al grande pubblico, grazie agli oscar vinti, nel 1976 e 1977, per la migliore colonna sonora dei film Barry Lindon, il capolavoro di Stanley Kubrik e Bound of Glory (più conosciuto in Italia come Questa è la mia terra), anche se aveva già lavorato in importanti film come Gioventù Bruciata, Fantastic Voyage e il sequel di Planet of Apes (Il pianeta delle scimmie). Oltre ai film da oscar ricordiamo anche Cross Creek e Star Trek IV – rotta verso la terra (candidati anche loro alla vittoria degli oscar) e Robocop 2.

E’ morto Heath Ledger. Vi racconto chi era.

E’ morto ieri a soli 28 anni, in circostanze ancora da accertare (si parla addirittura di suicidio) il giovane attore australiano Heathcliff Andrew Ledger, meglio conosciuto semplicemente come Heath Lodger.

Non voglio soffermarmi troppo sulla sua tragica morte e fare semplice gossip e speculazione sulla stessa, preferisco piuttosto provare a ricordare chi è stato per noi spettatori l’attore Ledger, tralasciando l’uomo e le semplici frasi di rito che gli si potrebbero affibbiare in questa circostanza per rendergli il dovuto omaggio.

La maggior parte del pubblico lo conosce per il ruolo di Ennis del Mar nel film di Ang Lee, I segreti di Brokeback Mountain, ma già dal 1999 con una parte nella commedia 10 cose che odio di te calca il palcoscenico più grande del mondo, quello cinematografico di Hollywood.