Recensione: Cloverfield – Un mostro distrugge New York

Prima scena: U.S. Department of defense – DoD84621469-008. Il timer conta i centesimi di secondo. Schermata nera. Appare per un attimo sulla destra un simbolo molto simile a quello della Dharma di Lost. Il timer continua ad andare. Un immagine flash dell’aquila americana. Seconda scena: Document #USGX-8810-B467 Digital Sd Card – Multiple sightings of case designate “Cloverfield”. Il timer scorre. Terza scena: Camera retrieved at incident site “US-447” Area formerly known as “Central Park”.
Così inizia Cloverfield, l’attesissimo film creato da J.J. Abrams e diretto da Matt Reeves, che angoscia lo spettatore quasi per tutto il film, (escluso l’inizio che prepara il colpo di scena) e nei 73 minuti di film cita più volte Lost, Blair Witch Project e nella distruzione della Statua della Libertà, 1997: fuga da New York e la storica scena de Il Pianeta delle scimmie del 1968.
Robert (Michael Stahl-David) sta per andarsene via da New York per trasferirsi in Giappone (e questo lo sappiamo anche dalle parti della cassetta non sovrascritte dai tragici fatti di quella notte). Suo fratello Jason (Mike Vogel) e i suoi amici Hud (T.J.Miller), colui che filmerà gran parte degli avvenimenti, Lily (Jessica Lucas), Beth (Odette Yustman) e Marlena (Lizzy Caplan) gli preparano una festa d’addio. Durante la festa New York inizia a crollare e la testa della statua della libertà vola mozzata lungo la strada. Si scatena il delirio. New York è sotto attacco: una creatura e i suoi cuccioli sono inarrestabili. Una della compagnia rimane intrappolata. I suoi compagni decidono di tornare a prenderla.

Weekend al cinema: La misteriosa creatura di Cloverfield Vs Woody Allen

Il primo weekend del mese di Febbraio offre cinque film. Nelle sale si lascia dunque ancora spazio alle pellicole uscite settimana scorsa. Fra i cinque titoli di questa settimana sicuramente quelli di più richiamo sono il nuovo film di Woody Allen, Sogni e Delitti e l’inquietante e misterioso Cloverfield prodotto da J.J.Abrams. Le altre tre pellicole sono: il documentario italiano Parole Sante, il film drammatico di guerra, Il Falsario e la commedia un po’ romantica un bel po’ drammatica P.S. I love you.

Cloverfield è un film che mescola il Thriller, la fantascienza e l’azione. Come vi ho appena anticipato, il creatore è lo stesso della fortunatissima serie televisiva Lost: J.J.Abrams, mentre il regista alla sua seconda pellicola dopo Tre Amici, un matrimonio e un funerale è il suo amico e collega Matt Reeves (insieme anno creato e prodotto la serie televisiva Felicity. Gran parte del budget è stato utilizzato per gli effetti speciali, piuttosto che per il cast, non di prim’ordine (Lizzy Caplan, Mike Vogel). Infine vi ricordo che la storia è girata in gran parte con una videocamera digitale quindi aspettatevi una ripresa molto mossa. La trama? New York, un gruppo d’amici riuniti per una festa che vedono la propria città devastata da qualcosa.

Sogni e delitti è il nuovo film di Woody Allen, ambientato a Londra che vede i due grandi attori protagonisti, Ewan McGregor (Trainspotting, Moulin Rouge) e Colin Farrell (Minority report, Miami Vice), vestire i panni di due giovani fratelli, che per risolvere i loro problemi economici, accetteranno di uccidere un uomo, vivendo in maniera differente l’attesa e il senso di colpa. Riuscirà il film del settantaduenne regista, Newyorkese, con alle spalle più di 40 film e vincitore di 3 Oscar e di altri 77 premi, a conquistare il pubblico italiano?

Recensione: Io sono leggenda

Serata di cinema molto attesa quella di ieri: 20 minuti di fila per accaparrarmi un biglietto, sgomitando con chi come me voleva verificare personalmente la grandezza di un film tanto pubblicizzato.

Sala piena come nella migliore tradizione del venerdì sera, buio, silenzio, titoli di testa: “Io sono leggenda”. Anno 2009 e già mi girano le scatole per la scelta della data. Mi sia consentita un’opinione personalissima: o si punta sull’anno in corso oppure si sposta il tutto di almeno una decina di anni!

E va bene, speriamo che la trama mi faccia dimenticare questo particolare irritante ed insolito. La dottoressa Krippler ha scoperto una cura contro il cancro che lascia scarso margine di errore, dando la sicurezza quasi totale sulla sua efficacia. Tre anni dopo sulla Terra non c’è più traccia umana: uno sterile deserto in cui l’unico sopravvissuto è il virologo militare Robert Neville, immune all’effetto del virus distruttivo, che cerca di trovare una cura per rimettere le cose a posto.

Recensione: Rush Hour 3 – Un film da non prendere sul serio

 

Rush Hour 3 è un film da non prendere sul serio che non si prende sul serio. E’ già un gran pregio.

Se poi guardiamo gli attori principali in faccia, Jackie Chan (Terremoto nel Bronx, lo smoking) e Chris Tucker (Jakie Brown), e i loro balletti improvvisati, non possiamo non apprezzare il film per quello che è: un film d’azione divertente.

La storia: il detective Carter (Tucker) e l’ispettore cinese Lee (Chan), devono risolvere un complotto di livello mondiale, che ha il suo inizio a Los Angeles e la sua conclusione a Parigi. In mezzo, una pericolosissima famiglia cinese delle Triadi, un po’ di scontri a fuoco, qualche combattimento di arti marziali, qualche gag simpatica e una storia che scorre piacevolmente per tutti i novanta minuti.

Recensione: Hitman l’assassino

 

 

Hollywood torna a pescare nel vastissimo mondo dei videogiochi e dopo Final Fantasy, Doom, Silent Hill, Resident Evil e Tomb Rider, solo per citarne alcuni, è uscito nei cinema italiani il film diretto da Xavier Gens, Hitman – L’assassino.

Il film narra, in breve, di un agente pelato e con il codice a barre tatuato sul cranio, l’agente 47, che per tutta la storia, che dura tre mesi e che viene riassunta più o meno in 90 minuti, deve fuggire dai suoi colleghi e dal governo russo dopo essere stato incastrato alla fine di una delle sue missioni da killer. Come se non bastassero i nemici, c’è pure l’Interpool che lo cerca.

Il regista, Xavier Gens, alla sua prima vera opera importante, almeno a livello commerciale, non ha avuto grandi problemi a trasporre la saga del videogiochi di Hitman in pellicola cinematografica, affidandosi alle ambientazioni e alla colonna sonora del gioco (l’Ave Maria di Schubert), alla facile caratterizzazione dei personaggi e al genere d’azione preponderante in tutta la durata del film.